Da Pejo al rifugio Mantova al Vioz
near Peio, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Siamo partiti al mattino dall'abitato di Pejo, in prossimità della chiesa di San Giorgio: lì dove inizia il sentiero 105.
Il primo tratto è su asfalto (volendo si può tagliare attraverso un sentierino che passa di fronte al cimitero austro-ungarico e alla chiesa di San Rocco), poco dopo il cimitero inizia una strada forestale che risale blandamente fino a Malga Saline. Lungo la via si incrociano altri sentieri e strade ma il sentiero 105 è sempre ben segnato.
Superata la Malga ci si addentra per poco nel bosco fino a raggiungere la seggiovia di Seroden, superata questa si può decidere di continuare a seguire il 105 che risale la pista da sci (salita tostarella) oppure seguire una nuova strada forestale che raggiunge il rifugio Doss dei Cembri e da lì ricollegarsi al sentiero 105 attraverso un sentierino che risale ripido a zigzag da dietro il rifugio; questa seconda opzione è da scegliersi per forza se si vuole affrontare l'ascesa al Vioz sfruttando gli impianti di risalita che partono da Pejo Fonti e arrivano al Doss dei Cembri.
Tornando alla descrizione del percorso, a un certo punto della pista da sci si deve deviare sulla sinistra per restare sul sentiero 105 e fare un piccolo tratto in quota che sovrasta il rifugio Doss dei Cembri e il vicino laghetto artificiale, superato questo tratto il sentiero passa dall'altra parte del monte e da questo momento in poi il rifugio Mantova, finora ben visibile in alto, scomparirà nascosto dalla montagna fino a poco prima del traguardo facendovi sembrare, se possibile, l'ascesa ancora più infinita.
Gli ultimi mille metri di salita (intesi come dislivello), si svolgono prevalentemente su roccia, sassi e pietre continuando a seguire il sentiero che si inerpica sulla montagna senza mai presentare grosse difficoltà o pericoli se si ha il piede ben piantato a terra (attenzione a qualche roccia che si muove). Poco prima del brik a 3300 metri c.ca ci sono alcuni brevi tratti attrezzati con corda d'acciaio ma non è necessaria attrezzatura da ferrata, basta attaccarsi alla corda se non ci si sente sicuri ma sono affrontabili senza grossi problemi. Negli ultimi 200 metri di ascesa il sentiero inizia a zigzagare e se, come me, non siete abituati all'altitudine l'aria inizia a mancare ma piano piano, con le dovute soste, si arriva al rifugio senza particolari problemi e con un po' di attenzione.
Come detto prima il momento più bello di tutta la camminata è quando, veramente a pochi metri dal traguardo e nel momento in cui la salita non sembra finire mai e ci si chiede quanto ancora mancherà, finalmente da dietro una roccia spunta il rifugio Mantova. Negli ultimi metri di sentiero abbiamo attraversato un breve tratto innevato non difficile ma su cui prestare attenzione se non si vuole incappare in una scivoltata proprio all'arrivo (non ci sono comunque rischi se non quello di battere il sedere a terra).
Sentiero indicato come difficile per i seguenti motivi:
- lunghezza e dislivello;
- salita che non da quasi mai un momento di tregua;
- difficoltà in altitudine se non abituati.
Come detto si può accorciare di molto il tutto riducendo il dislivello a poco più di 1100 metri se si sale al Doss dei Cembri con la cabinovia da Pejo Fonti a Tarlenta prima e con la seggiovia da Tarlenta al Doss dei Cembri poi.
La giornata è proseguita con la facile ascesa alla Cima Vioz: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/dal-rifugio-mantova-a-cima-vioz-53736990
Il giorno successivo abbiamo affrontato la discesa con una piccola variazione nel percorso:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/discesa-dal-rifugio-vioz-53786889
Il primo tratto è su asfalto (volendo si può tagliare attraverso un sentierino che passa di fronte al cimitero austro-ungarico e alla chiesa di San Rocco), poco dopo il cimitero inizia una strada forestale che risale blandamente fino a Malga Saline. Lungo la via si incrociano altri sentieri e strade ma il sentiero 105 è sempre ben segnato.
Superata la Malga ci si addentra per poco nel bosco fino a raggiungere la seggiovia di Seroden, superata questa si può decidere di continuare a seguire il 105 che risale la pista da sci (salita tostarella) oppure seguire una nuova strada forestale che raggiunge il rifugio Doss dei Cembri e da lì ricollegarsi al sentiero 105 attraverso un sentierino che risale ripido a zigzag da dietro il rifugio; questa seconda opzione è da scegliersi per forza se si vuole affrontare l'ascesa al Vioz sfruttando gli impianti di risalita che partono da Pejo Fonti e arrivano al Doss dei Cembri.
Tornando alla descrizione del percorso, a un certo punto della pista da sci si deve deviare sulla sinistra per restare sul sentiero 105 e fare un piccolo tratto in quota che sovrasta il rifugio Doss dei Cembri e il vicino laghetto artificiale, superato questo tratto il sentiero passa dall'altra parte del monte e da questo momento in poi il rifugio Mantova, finora ben visibile in alto, scomparirà nascosto dalla montagna fino a poco prima del traguardo facendovi sembrare, se possibile, l'ascesa ancora più infinita.
Gli ultimi mille metri di salita (intesi come dislivello), si svolgono prevalentemente su roccia, sassi e pietre continuando a seguire il sentiero che si inerpica sulla montagna senza mai presentare grosse difficoltà o pericoli se si ha il piede ben piantato a terra (attenzione a qualche roccia che si muove). Poco prima del brik a 3300 metri c.ca ci sono alcuni brevi tratti attrezzati con corda d'acciaio ma non è necessaria attrezzatura da ferrata, basta attaccarsi alla corda se non ci si sente sicuri ma sono affrontabili senza grossi problemi. Negli ultimi 200 metri di ascesa il sentiero inizia a zigzagare e se, come me, non siete abituati all'altitudine l'aria inizia a mancare ma piano piano, con le dovute soste, si arriva al rifugio senza particolari problemi e con un po' di attenzione.
Come detto prima il momento più bello di tutta la camminata è quando, veramente a pochi metri dal traguardo e nel momento in cui la salita non sembra finire mai e ci si chiede quanto ancora mancherà, finalmente da dietro una roccia spunta il rifugio Mantova. Negli ultimi metri di sentiero abbiamo attraversato un breve tratto innevato non difficile ma su cui prestare attenzione se non si vuole incappare in una scivoltata proprio all'arrivo (non ci sono comunque rischi se non quello di battere il sedere a terra).
Sentiero indicato come difficile per i seguenti motivi:
- lunghezza e dislivello;
- salita che non da quasi mai un momento di tregua;
- difficoltà in altitudine se non abituati.
Come detto si può accorciare di molto il tutto riducendo il dislivello a poco più di 1100 metri se si sale al Doss dei Cembri con la cabinovia da Pejo Fonti a Tarlenta prima e con la seggiovia da Tarlenta al Doss dei Cembri poi.
La giornata è proseguita con la facile ascesa alla Cima Vioz: https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/dal-rifugio-mantova-a-cima-vioz-53736990
Il giorno successivo abbiamo affrontato la discesa con una piccola variazione nel percorso:
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/discesa-dal-rifugio-vioz-53786889
Waypoints
Panorama
6,621 ft
Panorama
Inizia ad aprirsi il bosco e a mostrare qualche scorcio di monti (ovviamente non è nulla rispetto a quello che si vedrà in cima)
Intersection
7,399 ft
Destra
In questo punto se si procede sulla sterrata forestale a sinistra si raggiunge il rifugio Doss dei Cembri e da questo si può poi risalire sul sentiero 105
Intersection
8,098 ft
Sinistra
Attenzione in questo punto, se si è distratti si rischia di proseguire nella risalita della pista da sci senza accorgersi del cartello che segnala il sentiero.
Photo
11,576 ft
Finalmente torna a vedersi
Come detto in descrizione il rifugio si nasconde poco dopo il Doss dei Cembri e non da più punti di riferimento fino a questo inatteso momento, quando spunta da dietro una roccia.
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