Da Otranto a Porto Badisco via costa, sola andata
near Roman catholic dioces of Otranto, Puglia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Magnifico itinerario lungo uno dei tratti di costa più selvaggio e incontaminato del Salento.
Il percorso attraversa scogliere e tratti pietrosi e sterpaglie, per cui servono scarpe adatte con suola robusta. Evitate i caldi giorni estivi: praticamente non c'è ombra lungo tutto il percorso. Lungo la strada ci sono due punti di ristoro ma non sempre sono aperti: almeno 1,5 l d'acqua a testa è consigliato.
Dal porto di Otranto si accede alla zona della cava di bauxite (rretu a cava, la chiamano gli otrantini), il cui paesaggio è dominato dalla Torre del Serpe e da una costa selvaggia e frastagliata.
Dopo Punta Facì si attraversa l'ampia e spettacolare Baia dell'Orte (da Orior, Oriente), dove nei giorni di tramontana si può fare un bagno nell'acqua cristallina - volendo vi si trova un piccolo ristoro, il bar di un diving center. Il panorama della baia è sormontato da una piccola pineta e, verso sud, dominato dal faro di Punta Palascia.
Sul versante Sud della baia (piuttosto frequentata nei giorni di piena estate), la costa si fa più alta e scoscesa, si procede seguendo uno stretto e spettacolare sentiero a mezzacosta, tra rocce selvagge e vista mozzafiato sul mare blu intenso, senza incontrare nessuno tranne qualche pescatore in cerca di solitudine, fino a Punta Palascia, il punto più a est d'Italia. Nella struttura del faro c'è anche un buon baretto, sono possibili visite guidate che includono la salita nel faro.
Dopo il faro il sentiero è più difficile da individuare: procediamo tra sassi e sterpaglie ma qui la mia traccia NON E' AFFIDABILE: il sentiero non è ben visibile e abbiamo proceduto un po' a caso. Se non volete arrischiarvi su un terreno accidentato, dal faro potete risalire e fare un tratto di strada provinciale, fino a quando non trovate, sulla sinistra, un sentiero che scende verso Torre Sant'Emiliano.
Da qui il sentiero è ben visibile, anche grazie a numerosi ometti. Si apre una vista mozzafiato sulla brulla piana dominata dalla rupe di Torre Sant'Emiliano. Il sentiero passa proprio sotto la rupe, poi costeggia la pineta della Grotta dei Cervi a destra e una serie di calette a sinistra, fino ad arrivare all'insenatura di Porto Badisco.
Dopo aver costeggiato tutta la baia, arriviamo finalmente al Bar da Carlo, IL bar di Badisco, dove trovate buona gastronomia pronta, ottima selezione di birre artigianali e, negli orari e nei mesi giusti, anche ricci di mare.
Per rientrare verso Otranto si può seguire la strada provinciale, chiedere un passaggio a chi va via da Badisco o chiamare il servizio di "ape calessino" di Otranto.
Il percorso attraversa scogliere e tratti pietrosi e sterpaglie, per cui servono scarpe adatte con suola robusta. Evitate i caldi giorni estivi: praticamente non c'è ombra lungo tutto il percorso. Lungo la strada ci sono due punti di ristoro ma non sempre sono aperti: almeno 1,5 l d'acqua a testa è consigliato.
Dal porto di Otranto si accede alla zona della cava di bauxite (rretu a cava, la chiamano gli otrantini), il cui paesaggio è dominato dalla Torre del Serpe e da una costa selvaggia e frastagliata.
Dopo Punta Facì si attraversa l'ampia e spettacolare Baia dell'Orte (da Orior, Oriente), dove nei giorni di tramontana si può fare un bagno nell'acqua cristallina - volendo vi si trova un piccolo ristoro, il bar di un diving center. Il panorama della baia è sormontato da una piccola pineta e, verso sud, dominato dal faro di Punta Palascia.
Sul versante Sud della baia (piuttosto frequentata nei giorni di piena estate), la costa si fa più alta e scoscesa, si procede seguendo uno stretto e spettacolare sentiero a mezzacosta, tra rocce selvagge e vista mozzafiato sul mare blu intenso, senza incontrare nessuno tranne qualche pescatore in cerca di solitudine, fino a Punta Palascia, il punto più a est d'Italia. Nella struttura del faro c'è anche un buon baretto, sono possibili visite guidate che includono la salita nel faro.
Dopo il faro il sentiero è più difficile da individuare: procediamo tra sassi e sterpaglie ma qui la mia traccia NON E' AFFIDABILE: il sentiero non è ben visibile e abbiamo proceduto un po' a caso. Se non volete arrischiarvi su un terreno accidentato, dal faro potete risalire e fare un tratto di strada provinciale, fino a quando non trovate, sulla sinistra, un sentiero che scende verso Torre Sant'Emiliano.
Da qui il sentiero è ben visibile, anche grazie a numerosi ometti. Si apre una vista mozzafiato sulla brulla piana dominata dalla rupe di Torre Sant'Emiliano. Il sentiero passa proprio sotto la rupe, poi costeggia la pineta della Grotta dei Cervi a destra e una serie di calette a sinistra, fino ad arrivare all'insenatura di Porto Badisco.
Dopo aver costeggiato tutta la baia, arriviamo finalmente al Bar da Carlo, IL bar di Badisco, dove trovate buona gastronomia pronta, ottima selezione di birre artigianali e, negli orari e nei mesi giusti, anche ricci di mare.
Per rientrare verso Otranto si può seguire la strada provinciale, chiedere un passaggio a chi va via da Badisco o chiamare il servizio di "ape calessino" di Otranto.
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