Da Guia a Colbertaldo per cresta
near Guia, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
L'ho rifatto a distanza di un anno, integrandolo con un allungamento, sempre su cresta, che ci porta a scoprire un altro lembo delle meravigliose colline Unesco di Farra/Vidor.
Un percorso che richiede l'uso di due auto o un rientro a piedi molto lungo e su strada asfaltata (anche se i posti che si attraversano sono sempre top).
Sicuramente è possibile costruire un anello, impegno per i prossimi tempi, servendosi della miriade di stradine, mulattiere, sentieri, tracce che corredano questa porzione di terra.
Da Guia si scende al fondovalle, nei pressi della nuova cantina Marsuret. Si va proprio sul fondo, e si attraversa il torrente Raboso (peccato per l'inquinamento evidente alla vista e all'olfatto. Si prende subito un'ampia traccia che poi si fa più stretta e che risale un corso d'acqua che scende dal Col Moliana. Su un sentiero sempre ben marcato si raggiunge la cima del colle, attraversando in più punti il ruscello, con serpentine veramente belle.
Raggiunta la cima, si scende a ovest su cresta perdendo parecchio dislivello, fino a giungere su una forcelletta, nei pressi di una grande casera con annessa alta pala eolica. Siamo alla testa del Vallone dei Romit. Il nome, come cita un cartello presente sul posto, deriva dai due "Romit", cioè eremiti, che negli remoti abitarono in due casere nei dintorni.
Da qui si aggira a nord la casa, prendendo una larga sterrata, per abbandonarla in una curva a dx poco dopo, seguendo un sentierino molto bello che costituisce una specie di scorciatoia e che ci porta ad altra casera. Qui dobbiamo essere attenti a prendere il filo di cresta (a sx, un bollino) che ci conduce, con l'ultima erta deviazione ad hoc, sulla Costa Granda. Bellissimo balcone su Guia, con un'enorme croce. Posto ideale per una sosta contemplativa.
Quindi si scende alla forcella sottostante e si va a sx, seguendo la segnaletica del 1016.
Poco dopo, nei pressi di panchina e tavolo, si sale a sx fino alla cima del Col Mongarda. Altra panchina con tavolo, dirimpetto a una costruzione in legno assai fatiscente.
Avanti in cresta scendendo. Si attraversa un vigneto e si va avanti fino a incontrare la segnaletica del 1017. Lo si prende a sx e poi si va dritti, salendo quasi sulla cima dell'anonimo colle che abbiamo di fronte. Quindi giù ancora e poi di nuovo su, per raggiungere il Col Maor. da qui si scende sempre seguendo la cresta e piegando, poco dopo, a sx (non andate dritti) dove, sulla dx è ben visibile una "altana" per la caccia ai cinghiali. Giù a lungo affiancando vigneti. Ad un certo punto la strada piega a sx e scende. Noi andiamo dritti (freccia 1017 su albero) e saliamo verso l'ultima asperità. Prima della cima a dx seguiamo la bella traccia che continuiamo a seguire scendendo fino ad incontrare una casera che superiamo a nord. Da qui ci si porta sulla cementata e si scende per la valle a sx. Giù sempre fino ad arrivare a Colbertaldo.
Bel giro, ad ampio respiro.
Un percorso che richiede l'uso di due auto o un rientro a piedi molto lungo e su strada asfaltata (anche se i posti che si attraversano sono sempre top).
Sicuramente è possibile costruire un anello, impegno per i prossimi tempi, servendosi della miriade di stradine, mulattiere, sentieri, tracce che corredano questa porzione di terra.
Da Guia si scende al fondovalle, nei pressi della nuova cantina Marsuret. Si va proprio sul fondo, e si attraversa il torrente Raboso (peccato per l'inquinamento evidente alla vista e all'olfatto. Si prende subito un'ampia traccia che poi si fa più stretta e che risale un corso d'acqua che scende dal Col Moliana. Su un sentiero sempre ben marcato si raggiunge la cima del colle, attraversando in più punti il ruscello, con serpentine veramente belle.
Raggiunta la cima, si scende a ovest su cresta perdendo parecchio dislivello, fino a giungere su una forcelletta, nei pressi di una grande casera con annessa alta pala eolica. Siamo alla testa del Vallone dei Romit. Il nome, come cita un cartello presente sul posto, deriva dai due "Romit", cioè eremiti, che negli remoti abitarono in due casere nei dintorni.
Da qui si aggira a nord la casa, prendendo una larga sterrata, per abbandonarla in una curva a dx poco dopo, seguendo un sentierino molto bello che costituisce una specie di scorciatoia e che ci porta ad altra casera. Qui dobbiamo essere attenti a prendere il filo di cresta (a sx, un bollino) che ci conduce, con l'ultima erta deviazione ad hoc, sulla Costa Granda. Bellissimo balcone su Guia, con un'enorme croce. Posto ideale per una sosta contemplativa.
Quindi si scende alla forcella sottostante e si va a sx, seguendo la segnaletica del 1016.
Poco dopo, nei pressi di panchina e tavolo, si sale a sx fino alla cima del Col Mongarda. Altra panchina con tavolo, dirimpetto a una costruzione in legno assai fatiscente.
Avanti in cresta scendendo. Si attraversa un vigneto e si va avanti fino a incontrare la segnaletica del 1017. Lo si prende a sx e poi si va dritti, salendo quasi sulla cima dell'anonimo colle che abbiamo di fronte. Quindi giù ancora e poi di nuovo su, per raggiungere il Col Maor. da qui si scende sempre seguendo la cresta e piegando, poco dopo, a sx (non andate dritti) dove, sulla dx è ben visibile una "altana" per la caccia ai cinghiali. Giù a lungo affiancando vigneti. Ad un certo punto la strada piega a sx e scende. Noi andiamo dritti (freccia 1017 su albero) e saliamo verso l'ultima asperità. Prima della cima a dx seguiamo la bella traccia che continuiamo a seguire scendendo fino ad incontrare una casera che superiamo a nord. Da qui ci si porta sulla cementata e si scende per la valle a sx. Giù sempre fino ad arrivare a Colbertaldo.
Bel giro, ad ampio respiro.
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