Da Forca di Presta: Monte Vettore - Cima del Redentore - Pizzo del Diavolo
near Camartina, Marche (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Premesse:
- tutto il percorso é scoperto: attrezzarsi di conseguenza e ricordarsi di portare tanta acqua perché non ci sono fonti lungo il percorso: solo vicino al parcheggio di forca di presta troverete una fonte per riempire le borracce.
- il mio gps non funziona sempre bene, e le altitudini non le azzecca molto bene (meglio riferirsi ai waypoint che ho messo) il dislivello positivo totale reale é circa 1200-1300 m)
- sempre perché il mio gps non funziona bene, al ritorno dal Pizzo del Diavolo mi ha fatto "tagliare" una parte del percorso accorciando di 1 km il tragitto totale, che quindi in realtà é di 14 km e non di 13 km (ed il ramo per la cima del redentore non é un anello come mostrato).
Partenza da Forca di Presta (1540 mt) che si trova all'ingresso della Piana di Castelluccio: qui potrete parcheggiare l'auto tranquillamente (nei weekend troverete più macchine ma comunque ci sarà sempre posto).
Il sentiero iniziale é ben segnato e non presenta particolari difficoltà, se non per il fatto che é tutto scoperto e sempre in salita (perciò con pendenza media alta: 700 m di dislivello in 3.7 km): bisogna perciò partire nelle ore meno calde o comunque attrezzarsi contro il sole (creme solari, riparo per la testa ecc.). In cima a questo primo tratto arriverete al bivacco Tito Zilioli (2250 mt), dove potrete fare una pausa: il rifugio ha 4 posti letto (senza materasso, almeno quando sono andato io), e se trovate posto potrete trascorrervi la notte.
Dal Bivacco c'è un trivio: salire al monte vettore (la cima più alta), scendere nella valle ai laghi glaciali di Pilato, o salire alla cima del Redentore/Pizzo del Diavolo. Se volete potete anche fare tutto l'anello dei Sibillini, che passa per il Vettore e la Cima del Redentore. Io personalmente non volevo fare l'anello: ho dovuto rinunciare ai laghi di Pilato, e ho visitato le altre due cime tornando indietro per la stessa strada della salita.
Prima sono salito verso il Monte Vettore (MT. 2470): questo sentiero é facile e segnato, sia in salita sia in discesa, e non ho particolari commenti.
Poi, dopo essere tornato al Bivacco, ho iniziato il sentiero per la Cima del Redentore, fino al Pizzo del Diavolo: questo sentiero é di fatto una magnifica cresta aerea, con vista da un lato nella Piana di Castelluccio e dall'altro nella valle con i Laghi di Pilato.
Questo percorso é più difficile di quanto sembri perché presenta diversi sali e scendi con varie "cimette" prima del Redentore, ed alcuni tratti sono un po' rocciosi: nulla di eccessivamente difficile, ma sicuramente non liscio come la salita al Monte Vettore. Inoltre, come potrete vedere dal Bivacco Zilioli, da cui si vede tutto il percorso, la cresta é abbastanza sottile: nulla di troppo stretto, ma nemmeno una passeggiata per chi soffre di vertigini.
Il prima tratto di questa salita, fino alla prima cima, è molto scosceso ed il sentiero, a sinistra rispetto alla cresta guardandola per salire, a tratti si perde: dall'alto é ben visibile, ma dal basso no: significa che in alcuni punti il sentiero finisce e riprende poco più sopra, ovvero dovrete un po' arrampicarvi sulle rocce fino a ritrovarlo: potrebbe capitare che vi arrampichiate troppo, ma a quel punto lo vedrete di sicuro e potrete riprenderlo riscendendo un poco.
Dopo essere giunti alla prima cima, proseguendo sempre in cresta si arriva prima alla Cima del Lago (MT. 2422) e poi a quella del Redentore(MT.2448): il percorso qui é più semplice, a parte i diversi sali e scendi.
Dalla Cima del Redentore se si prosegue dritti si va verso Forca Viola(magari per fare l'anello dei Sibillini); invece, come ho fatto io, una deviazione vi porterà sopra lo sperone roccioso del Pizzo del Diavolo (MT. 2410) che sovrasta la valle al di sotto.
Qui il percorso in alcuni tratti potrebbe essere più esposto e difficoltoso rispetto alla cresta percorsa finora.
Dal Pizzo del Diavolo, che termina appunto sul vuoto, sono ritornato indietro fino al Bivacco Zilioli e poi fino al parcheggio di Forca di Presta, percorrendo la stessa strada dell'andata.
- tutto il percorso é scoperto: attrezzarsi di conseguenza e ricordarsi di portare tanta acqua perché non ci sono fonti lungo il percorso: solo vicino al parcheggio di forca di presta troverete una fonte per riempire le borracce.
- il mio gps non funziona sempre bene, e le altitudini non le azzecca molto bene (meglio riferirsi ai waypoint che ho messo) il dislivello positivo totale reale é circa 1200-1300 m)
- sempre perché il mio gps non funziona bene, al ritorno dal Pizzo del Diavolo mi ha fatto "tagliare" una parte del percorso accorciando di 1 km il tragitto totale, che quindi in realtà é di 14 km e non di 13 km (ed il ramo per la cima del redentore non é un anello come mostrato).
Partenza da Forca di Presta (1540 mt) che si trova all'ingresso della Piana di Castelluccio: qui potrete parcheggiare l'auto tranquillamente (nei weekend troverete più macchine ma comunque ci sarà sempre posto).
Il sentiero iniziale é ben segnato e non presenta particolari difficoltà, se non per il fatto che é tutto scoperto e sempre in salita (perciò con pendenza media alta: 700 m di dislivello in 3.7 km): bisogna perciò partire nelle ore meno calde o comunque attrezzarsi contro il sole (creme solari, riparo per la testa ecc.). In cima a questo primo tratto arriverete al bivacco Tito Zilioli (2250 mt), dove potrete fare una pausa: il rifugio ha 4 posti letto (senza materasso, almeno quando sono andato io), e se trovate posto potrete trascorrervi la notte.
Dal Bivacco c'è un trivio: salire al monte vettore (la cima più alta), scendere nella valle ai laghi glaciali di Pilato, o salire alla cima del Redentore/Pizzo del Diavolo. Se volete potete anche fare tutto l'anello dei Sibillini, che passa per il Vettore e la Cima del Redentore. Io personalmente non volevo fare l'anello: ho dovuto rinunciare ai laghi di Pilato, e ho visitato le altre due cime tornando indietro per la stessa strada della salita.
Prima sono salito verso il Monte Vettore (MT. 2470): questo sentiero é facile e segnato, sia in salita sia in discesa, e non ho particolari commenti.
Poi, dopo essere tornato al Bivacco, ho iniziato il sentiero per la Cima del Redentore, fino al Pizzo del Diavolo: questo sentiero é di fatto una magnifica cresta aerea, con vista da un lato nella Piana di Castelluccio e dall'altro nella valle con i Laghi di Pilato.
Questo percorso é più difficile di quanto sembri perché presenta diversi sali e scendi con varie "cimette" prima del Redentore, ed alcuni tratti sono un po' rocciosi: nulla di eccessivamente difficile, ma sicuramente non liscio come la salita al Monte Vettore. Inoltre, come potrete vedere dal Bivacco Zilioli, da cui si vede tutto il percorso, la cresta é abbastanza sottile: nulla di troppo stretto, ma nemmeno una passeggiata per chi soffre di vertigini.
Il prima tratto di questa salita, fino alla prima cima, è molto scosceso ed il sentiero, a sinistra rispetto alla cresta guardandola per salire, a tratti si perde: dall'alto é ben visibile, ma dal basso no: significa che in alcuni punti il sentiero finisce e riprende poco più sopra, ovvero dovrete un po' arrampicarvi sulle rocce fino a ritrovarlo: potrebbe capitare che vi arrampichiate troppo, ma a quel punto lo vedrete di sicuro e potrete riprenderlo riscendendo un poco.
Dopo essere giunti alla prima cima, proseguendo sempre in cresta si arriva prima alla Cima del Lago (MT. 2422) e poi a quella del Redentore(MT.2448): il percorso qui é più semplice, a parte i diversi sali e scendi.
Dalla Cima del Redentore se si prosegue dritti si va verso Forca Viola(magari per fare l'anello dei Sibillini); invece, come ho fatto io, una deviazione vi porterà sopra lo sperone roccioso del Pizzo del Diavolo (MT. 2410) che sovrasta la valle al di sotto.
Qui il percorso in alcuni tratti potrebbe essere più esposto e difficoltoso rispetto alla cresta percorsa finora.
Dal Pizzo del Diavolo, che termina appunto sul vuoto, sono ritornato indietro fino al Bivacco Zilioli e poi fino al parcheggio di Forca di Presta, percorrendo la stessa strada dell'andata.
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