Da Follina a Serravalle di Vittorio Veneto, per creste e borghi
near Follina, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Questa è una lunga escursione che, partendo da Follina arriva a Serravalle di Vittorio Veneto. Si affrontano diverse creste concatenate, intervallate da splendidi piccoli borghi e località amene semi-sconosciute. Vista la lunghezza del percorso, si presuppone un certo allenamento. Ho esaurito i way points a disposizione e l'ultimo tratto non ha foto, ma è semplice da individuare.
Si inizia salendo verso la località di Roncavazzai (castello privato). Si prende la cresta verso est in corrispondenza dell'ultimo tornante. Nessun segnavia ne bollino alcuno, bisogna seguire la traccia (meglio usare quella GPS). Si sale velocemente in cresta, che si percorre integralmente, fino alla chiesa di S. Lucia, dove si prende il bivio su strada asfaltata, a dx. Dopo circa 200mt lineari, si prende a sx (segnavia CAI 1051). Si scende al fondovalle e si percorre circa un km tra vigneti e prati. Quindi si risale a riprendere la strada asfaltata verso Zuel di là. Qui si scende a dx tagliando il tornante, verso Arfanta.
ATTENZIONE: come potete leggere dalla nota in calce, è meglio che presso la chiesa di santa Lucia prendiate a sx e seguiate la strada asfaltata fino all'ex ristorante il Fagiano, dove potete riprendere la traccia originale (purtroppo ci sono delle resistenze di un proprietario al passaggio degli escursionisti, meglio evitare...).
Si incontra la strada proveniente da Rolle. Si prende a sx e dopo circa 100mt, si prende il segnavia 1051 e si sale una cinquantina di mt, per poi percorrere verso sud/est una ampia traccia. Dopo un bivio al quale si sale erti a sx (segnavia), si arriva di nuovo alla strada asfaltata. Si oltrepassa Arfanta e si prende subito a sx dopo il ristorante da Tullio. Segnavia verso Parè. Arrivati nei pressi del borgo, si deve andare a sx seguendo la recinzione. Non c'è l'indicazione (mancanza abbastanza grave). Si continua su carrareccia sterrata puntando a Reseretta che si raggiunge dopo breve salita (segnavia presenti). Quindi a dx nei pressi di una grande fontana con panchina in pietra, seguendo il segnavia. Lunga traversata delle rive di S. Pietro, fino ad arrivare a Tarzo. La cresta sovrastante non è percorribile. A Tarzo si attraversa la statale e si sale subito verso sx (nessun segnavia, questa variante è stata scelta perchè si è deciso di non percorrere la cresta che divide Tarzo da Nogarolo, tenendosi più bassi e agganciando il 1051 sopra la frazioncina di Corona). Quindi, per carrareccia, a volte interrotta da enormi schianti, si scende fino a Nogarolo. Da questo grazioso borgo si prende sempre il 1051, sotto la chiesa, in corrispondenza di una piccola fontana (totem segnavia). Si va verso sud , si oltrepassa un rustico in ristrutturazione e si sale a sx. In corrispondenza di altro totem, si va sx (non a dx a seguire il 1051) e si segue una traccia abbastanza marcata che sale verso un traliccio di media tensione. In corrispondenza di questo, non si va a sx, dove ci sono dei segni rossi sugli alberi, ma si sale subito verso dx. Il primo tratto è ripidissimo e difficoltoso in caso di terreno umido (aiutarsi con gli alberi e attenzione ai rovi per i primi 10/20 mt). Da qui dovete seguire sempre la cresta, mai abbandonandola, nonostante diverse tracce, fino a raggiungere, dopo il punto più alto, la croce del monte Baldo (597mt). Da qui si scende verso Serravalle (attenzione a un tratto delicato appena sotto al croce). Dopo una ulteriore risalita (l'ultima) si percorre lungamente la cresta, per comodo sentiero, passando attraverso un bosco di castani antichissimi e poderosi. Molto bello l'ultimo tratto, tra torri e recenti recuperi, muri e camminamenti di antica data. Si arriva nella strada di Serravalle in corrispondenza di un arco storico.
Bellissima e consigliatissima lunga escursione.
Si inizia salendo verso la località di Roncavazzai (castello privato). Si prende la cresta verso est in corrispondenza dell'ultimo tornante. Nessun segnavia ne bollino alcuno, bisogna seguire la traccia (meglio usare quella GPS). Si sale velocemente in cresta, che si percorre integralmente, fino alla chiesa di S. Lucia, dove si prende il bivio su strada asfaltata, a dx. Dopo circa 200mt lineari, si prende a sx (segnavia CAI 1051). Si scende al fondovalle e si percorre circa un km tra vigneti e prati. Quindi si risale a riprendere la strada asfaltata verso Zuel di là. Qui si scende a dx tagliando il tornante, verso Arfanta.
ATTENZIONE: come potete leggere dalla nota in calce, è meglio che presso la chiesa di santa Lucia prendiate a sx e seguiate la strada asfaltata fino all'ex ristorante il Fagiano, dove potete riprendere la traccia originale (purtroppo ci sono delle resistenze di un proprietario al passaggio degli escursionisti, meglio evitare...).
Si incontra la strada proveniente da Rolle. Si prende a sx e dopo circa 100mt, si prende il segnavia 1051 e si sale una cinquantina di mt, per poi percorrere verso sud/est una ampia traccia. Dopo un bivio al quale si sale erti a sx (segnavia), si arriva di nuovo alla strada asfaltata. Si oltrepassa Arfanta e si prende subito a sx dopo il ristorante da Tullio. Segnavia verso Parè. Arrivati nei pressi del borgo, si deve andare a sx seguendo la recinzione. Non c'è l'indicazione (mancanza abbastanza grave). Si continua su carrareccia sterrata puntando a Reseretta che si raggiunge dopo breve salita (segnavia presenti). Quindi a dx nei pressi di una grande fontana con panchina in pietra, seguendo il segnavia. Lunga traversata delle rive di S. Pietro, fino ad arrivare a Tarzo. La cresta sovrastante non è percorribile. A Tarzo si attraversa la statale e si sale subito verso sx (nessun segnavia, questa variante è stata scelta perchè si è deciso di non percorrere la cresta che divide Tarzo da Nogarolo, tenendosi più bassi e agganciando il 1051 sopra la frazioncina di Corona). Quindi, per carrareccia, a volte interrotta da enormi schianti, si scende fino a Nogarolo. Da questo grazioso borgo si prende sempre il 1051, sotto la chiesa, in corrispondenza di una piccola fontana (totem segnavia). Si va verso sud , si oltrepassa un rustico in ristrutturazione e si sale a sx. In corrispondenza di altro totem, si va sx (non a dx a seguire il 1051) e si segue una traccia abbastanza marcata che sale verso un traliccio di media tensione. In corrispondenza di questo, non si va a sx, dove ci sono dei segni rossi sugli alberi, ma si sale subito verso dx. Il primo tratto è ripidissimo e difficoltoso in caso di terreno umido (aiutarsi con gli alberi e attenzione ai rovi per i primi 10/20 mt). Da qui dovete seguire sempre la cresta, mai abbandonandola, nonostante diverse tracce, fino a raggiungere, dopo il punto più alto, la croce del monte Baldo (597mt). Da qui si scende verso Serravalle (attenzione a un tratto delicato appena sotto al croce). Dopo una ulteriore risalita (l'ultima) si percorre lungamente la cresta, per comodo sentiero, passando attraverso un bosco di castani antichissimi e poderosi. Molto bello l'ultimo tratto, tra torri e recenti recuperi, muri e camminamenti di antica data. Si arriva nella strada di Serravalle in corrispondenza di un arco storico.
Bellissima e consigliatissima lunga escursione.
Waypoints
Photo
1,096 ft
La salita alla cresta tra Reseretta e Tarzo (non percorribile integralmente, tralasciata)
Photo
900 ft
Si attraversa la statale e si sale subito a dx per ampia traccia (intuibile ed evidente, ma non utilizzata)
Photo
1,064 ft
Si sale a dx per scalini e si prosegue dritti salendo sempre fino ad incontrare il sentiero 1051
Comments (3)
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Un "piccolo viaggio" più che
un'escursione. Molto bello, ma richiede una certa dimestichezza con l'orientamento, nonostante l'ottima traccia GPS
Ciao greanes, devo purtroppo segnalarti che oggi ho avuto uno scambio di "battute" col proprietario dei terreni scendendo da Zuel di Quà (praticamente quando si lascia l'asfalto scendendo a sx). Ha messo cartelli di divieto di accesso e proprietà privata ovunque, e mi ha detto che è in causa con il comune perché lui non vuole passaggio di persone sui suoi terreni.
Bisognerà quindi tralasciare la parte bassa di "Santa Lucia" e percorrerla per asfalto fino all'ex ristorante Fagiano.
Spero esserti stato utile, ciao.
Grazie Vaz della segnalazione. Avevo sentiito che c'erano problemi da quelle parti, tanto che hanno dovuto deviare anche il cammino Unesco originalmente transitante proprio su quei terreni.
Integro la mia relazione con la tua nota.
Grazie e sempre buon cammino