Custoza 8 km
near Custoza, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Oggi cammineremo tra le colline e i vigneti di Custoza.
Partiti dal piazzale della chiesa del paese, passeremo vicino all’azienda agricola Cavalchina, Saliremo all’agriturismo Tamburino Sardo, e attraversando di nuovo Custoza passeremo prima per Valbusa, Valle dei Molini, saliremo all’Ossario, per poi fare ritorno alle auto.
Alla spicciolata arrivano i compagni di viaggio di oggi. Il ritrovo è sul piazzale antistante la chiesa di Custoza e la partenza alle 8,30. Oggi i chilometri saranno circa 8; un po’ perché siamo su un terreno collinare e un po’ perché avremo un tragitto in auto per il ritorno a casa.
Partiamo puntuali dal piazzale imboccando strada Ossario e subito la salita si fa sentire. Qualcuno prega perché il tracciato di oggi non sia tutto così, ma ovviamente è una falsa speranza. Abbandoniamo dopo circa un chilometro la strada asfaltata per svoltare a destra e immergerci nei vigneti.
La conformità del terreno e il sole ancora basso in cielo, disegnano i sinuosi e seducenti profili delle colline. Ordinati e ben tenuti filari di viti, si uniscono in un reticolo di linee rette quasi a formare un intricato dedalo.
Continuiamo il nostro cammino, immersi in una ondeggiante marea di foglie color verde marcio, giallo e arancio, dirigendoci verso la collina da dove Edmondo de Amicis nel libro Cuore, fece partire Tamburino Sardo.
Seguendo i numerosi cipressi, posti a lato della carrareccia sulla cresta della collina, ritorniamo verso Custoza. Alla nostra sinistra, la valle padano/veneta, mentre alla nostra destra l’inizio delle colline moreniche del Garda.
Arrivati a Custoza e ripassiamo davanti alla chiesa, il tracciato ci porta verso località Valbusa, da dove un sentiero sul fianco della collina ci porta verso la valle dei molini. Risaliamo subito sulla nostra destra, seguendo una strada sterrata che snodandosi tra altri vigneti ci porta alle spalle del parco acquatico PicoVerde. Ci accorgiamo, troppo tardi, di essere entrati in una proprietà privata e decidendo di proseguire accettiamo le eventuali conseguenze.
Arrivati all’ossario, un po’ perché stanchi e un po’ perché in ritardo, ci limitiamo a scattare qualche foto, rimettendoci subito in cammino. Forse un chilometro e tutto in discesa ci separa dalle auto. Come sempre siamo felici della mattinata passata insieme, immersi nella natura e sempre in luoghi nuovi.
Partiti dal piazzale della chiesa del paese, passeremo vicino all’azienda agricola Cavalchina, Saliremo all’agriturismo Tamburino Sardo, e attraversando di nuovo Custoza passeremo prima per Valbusa, Valle dei Molini, saliremo all’Ossario, per poi fare ritorno alle auto.
Alla spicciolata arrivano i compagni di viaggio di oggi. Il ritrovo è sul piazzale antistante la chiesa di Custoza e la partenza alle 8,30. Oggi i chilometri saranno circa 8; un po’ perché siamo su un terreno collinare e un po’ perché avremo un tragitto in auto per il ritorno a casa.
Partiamo puntuali dal piazzale imboccando strada Ossario e subito la salita si fa sentire. Qualcuno prega perché il tracciato di oggi non sia tutto così, ma ovviamente è una falsa speranza. Abbandoniamo dopo circa un chilometro la strada asfaltata per svoltare a destra e immergerci nei vigneti.
La conformità del terreno e il sole ancora basso in cielo, disegnano i sinuosi e seducenti profili delle colline. Ordinati e ben tenuti filari di viti, si uniscono in un reticolo di linee rette quasi a formare un intricato dedalo.
Continuiamo il nostro cammino, immersi in una ondeggiante marea di foglie color verde marcio, giallo e arancio, dirigendoci verso la collina da dove Edmondo de Amicis nel libro Cuore, fece partire Tamburino Sardo.
Seguendo i numerosi cipressi, posti a lato della carrareccia sulla cresta della collina, ritorniamo verso Custoza. Alla nostra sinistra, la valle padano/veneta, mentre alla nostra destra l’inizio delle colline moreniche del Garda.
Arrivati a Custoza e ripassiamo davanti alla chiesa, il tracciato ci porta verso località Valbusa, da dove un sentiero sul fianco della collina ci porta verso la valle dei molini. Risaliamo subito sulla nostra destra, seguendo una strada sterrata che snodandosi tra altri vigneti ci porta alle spalle del parco acquatico PicoVerde. Ci accorgiamo, troppo tardi, di essere entrati in una proprietà privata e decidendo di proseguire accettiamo le eventuali conseguenze.
Arrivati all’ossario, un po’ perché stanchi e un po’ perché in ritardo, ci limitiamo a scattare qualche foto, rimettendoci subito in cammino. Forse un chilometro e tutto in discesa ci separa dalle auto. Come sempre siamo felici della mattinata passata insieme, immersi nella natura e sempre in luoghi nuovi.
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