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Croce di Marone e Punta Almana dalla Valle della Lana

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Trail stats

Distance
9.81 mi
Elevation gain
4,406 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
4,406 ft
Max elevation
4,432 ft
TrailRank 
37
Min elevation
1,318 ft
Trail type
Loop
Time
4 hours 50 minutes
Coordinates
15569
Uploaded
May 16, 2019
Recorded
July 2018
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near Inzino, Lombardia (Italia)

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Itinerary description

Avevo pianificato l'escursione odierna da una decina di giorni e l'obiettivo era molto semplice: esplorare la famosa Valle della Lana di Inzino, raggiungere la Croce di Marone e poi rientrare spostandomi alla Forcella di Sale per poi discendere nuovamente lungo la vallata. Di per se doveva essere un dolce già sufficientemente appagante e calorico ma evidentemente mancava la ciliegina sulla torta. A livello meteo la giornata non promette nulla di buono ma il mio spirito mi guida nella natura, so che comunque vada qualcosa porterò a casa.

Lascio l'automobile poco dopo la Madonna del Castello di Inzino, Santuario situato in località Gorga. Proseguo lungo il fondovalle seguendo il sentiero che attraversa più volte il torrente Rè e chiaramente immergendovi più volte le scarpe grazie alla mia leggendaria agilità. Fortunatamente se non altro non scivolo e riesco a rimanere asciutto ed integro, almeno dalle ginocchia in su. Giungo al Passo del Diavolo, il punto più stretto della valle dove confluisce anche il sentiero 316 che risale la valletta fino a raggiungere il Monte Guglielmo. Quest'ultimo percorso sarà sicuramente oggetto di una futura scarpinata, il dislivello che separa il punto in cui sono dalla vetta di Castel Bertino è notevole ed immagino che serva una certa preparazione per affrontarlo.

Proseguo lungo il sentiero attraverso la vallata ricca di cascate e ripide rocce: qui il cellulare non funziona ed il GPS inizia a perdere colpi, la traccia allegata potrebbe pertanto non essere precisissima ma anche senza è impossibile sbagliare percorso. Raggiungo il Fontanino della Scaletta, una sorgente presso cui è possibile rifocillarsi con acqua fresca. Supero la "scaletta" aiutandomi con le corde metalliche che sono state poste recentemente lungo il percorso. Se si percorre questo tratto in autunno o inverno è necessario prestare notevole attenzione vista la probabile presenza di foglie scivolose o ghiaccio, in questo periodo estivo nonostante l'umidità si può transitare senza particolari difficoltà.

Riprendo il cammino ed affronto un ultimo tratto che mi porta man mano in una zona boschiva sempre più aperta fino a giungere ai prati sottostanti la Croce di Marone. Raggiungo il rifugio per una brevissima sosta e mi incammino subito verso il Passo Spino seguendo le indicazioni del 3V. Il sentiero è inizialmente in leggera discesa e poi diviene pianeggiante, giungo ben presto al passo e proseguo verso la Forcella di Sale dove dovrebbe iniziare la mia discesa verso Inzino. Sembra che il cielo si stia schiarendo ed è ancora presto, a pochi passi da qui potrei far visita ad una vetta amica, perché non farlo? Sapete già come è andata.

Seguo la bollatura bianco-azzurra del 3V ed intraprendo il sentiero che sale dalla Forcella attraversando prima un roccolo di caccia e poi immergendosi in un bellissimo bosco. Questo passaggio è sempre molto suggestivo, gli altissimi alberi oscurano il sottobosco e lo rendono praticamente privo di erba, pulito ed ordinato. Lascio che i pensieri più pesanti fluiscano liberamente e mi abbandono alla montagna, esco dal bosco per affrontare il tratto finale di salita sentendomi leggero e fresco come se avessi appena messo i piedi a terra dopo un lungo riposo.

Raggiungo la Croce di Vetta con una corsetta finale superando un gruppo di escursionisti che ritroverò poco dopo. La nebbia pian piano si dirada e posso ammirare il Lago d'Iseo in tutto il suo splendore, mi siedo ai piedi della croce per una sana merenda ed un sorso d'acqua. Ecco giungere un allegro gruppetto di camminatori provenienti da Portole con i quali scambio due parole fugaci. Sui loro volti vedo gioia, soddisfazione e amore per la montagna e per questo luogo e questa condivisione di sentimenti mi dona ulteriore benessere. Mi sento nel posto giusto, esattamente dove dovrei essere, una sensazione che nella vita di tutti i giorni capita raramente.

Riparto e ripercorro a ritroso lo stesso sentiero fino al Forcellino di Sale, da qui seguo il sentiero 314 che mi porta rapidamente alla Malga Casere dove non trovo però ne allevatori ne bestiame. Proseguo lungo il prato cercando di individuare la bollatura resa spesso invisibile dall'erba ed entro nel bel bosco che mi accompagnerà fino a fondo valle. Non incontro particolari difficoltà tecniche da qui in poi ed il rientro risulta piuttosto rilassante, merito anche del sole che finalmente splende sopra gli alberi ed inizia a riscaldare l'ambiente.

Mi siedo in prossimità dell'automobile per un riposino finale pienamente appagato dalla conquista dell'amata Punta Almana, gradito fuori programma che ha davvero reso completo questo bel percorso. Non posso far altro che consigliarvi l'escursione e invitarvi a contattarmi nel caso in cui desideriate un compagno di cammino. Buona montagna.

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