Cresta di Serravalle e cresta di Fregona (anello)
near Sfadigà, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il percorso effettua un anello salendo per la cresta di Serravalle e scendendo da quella di Fregona.
La prima parte ricalca il tratto terminale dell'alta via n°6, la favolosa alta via dei silenzi.
Si sale per le monumentali scalinate che hanno inizio dietro il duomo di Serravalle. Siamo nella storia ed è emozionante percorrere quelle prime rampe che ci porteranno al santuario a quota 350mt. Splendida visuale sulla pianura che da Vittorio Veneto degrada verso Conegliano e, dall'altra parte, sul bellissimo Visentin.
Dal santuario si prende la cresta (bolli rossi) che si segue (si passa per la "turris nigra", risalente al VI secolo dc, parte di un ben più ampio compesso difensivo).
Sempre salendo si arriva a quota 760mt circa, dove si incontra una vecchia cava di arenaria. Qualche centinaio di metri dopo la cava si piega a dx ad un bivio (a sx si può continuare per poi scendere nella Valscura o proseguire per la direttissima del monte Pizzoc).
Seguire le tracce e le foto, facendo attenzione ai numerosi bivi e incroci con vari sentieri.
Il collegamento con la cresta di Fregona si può effettuare per diversi sentieri. La traccia di questo percorso è una delle possibili varianti.
Io sono sceso fino a Ciser, dove ho deviato a dx (si passa davanti ad alcune case e si attraversano dei vigneti, scendendo). Personalmente, quando rifarò questo bellissimo anello, scenderò lungo la strada asfaltata che arriva a Sonego, per prendere il sentiero mineraio sulla dx (1037a), oppure proverò una variante che mi ha consigliato un uomo del posto, ma che non ha nessuna indicazione (per cui non posso consigliarla, non avendola percorsa) che permetterebbe di rimanere più in quota. Comunque la traccia gps allegata vi condurrà sulla cresta di Fregona.
L'ultimo tratto, appena sopra Vittorio Veneto, potrebbe essere evitato scendendo subito a Costa (evidente e più marcata traccia). Tuttavia ho preferito percorrere per intero il sentiero minerario, per evitare il più possibile l'asfalto per chiudere l'anello.
Percorso tutto sommato di media difficoltà, di cui non va sottovalutata la lunghezza.
La prima parte ricalca il tratto terminale dell'alta via n°6, la favolosa alta via dei silenzi.
Si sale per le monumentali scalinate che hanno inizio dietro il duomo di Serravalle. Siamo nella storia ed è emozionante percorrere quelle prime rampe che ci porteranno al santuario a quota 350mt. Splendida visuale sulla pianura che da Vittorio Veneto degrada verso Conegliano e, dall'altra parte, sul bellissimo Visentin.
Dal santuario si prende la cresta (bolli rossi) che si segue (si passa per la "turris nigra", risalente al VI secolo dc, parte di un ben più ampio compesso difensivo).
Sempre salendo si arriva a quota 760mt circa, dove si incontra una vecchia cava di arenaria. Qualche centinaio di metri dopo la cava si piega a dx ad un bivio (a sx si può continuare per poi scendere nella Valscura o proseguire per la direttissima del monte Pizzoc).
Seguire le tracce e le foto, facendo attenzione ai numerosi bivi e incroci con vari sentieri.
Il collegamento con la cresta di Fregona si può effettuare per diversi sentieri. La traccia di questo percorso è una delle possibili varianti.
Io sono sceso fino a Ciser, dove ho deviato a dx (si passa davanti ad alcune case e si attraversano dei vigneti, scendendo). Personalmente, quando rifarò questo bellissimo anello, scenderò lungo la strada asfaltata che arriva a Sonego, per prendere il sentiero mineraio sulla dx (1037a), oppure proverò una variante che mi ha consigliato un uomo del posto, ma che non ha nessuna indicazione (per cui non posso consigliarla, non avendola percorsa) che permetterebbe di rimanere più in quota. Comunque la traccia gps allegata vi condurrà sulla cresta di Fregona.
L'ultimo tratto, appena sopra Vittorio Veneto, potrebbe essere evitato scendendo subito a Costa (evidente e più marcata traccia). Tuttavia ho preferito percorrere per intero il sentiero minerario, per evitare il più possibile l'asfalto per chiudere l'anello.
Percorso tutto sommato di media difficoltà, di cui non va sottovalutata la lunghezza.
Waypoints
Comments (5)
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Solo una piccola rettifica. Le cave (ex Italcementi) della costa di Serravalle sono di calcare. Quelle di arenaria (ben più belle) sono sulla costa di Fregona. Confermo la bontà del percorso, che, nella seconda parte, presenta numerose varianti.
Bellissimo
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
È stato un giro un po impegnativo all'inizio , ma popolato tranquillo, le due creste molto affascinanti, da rifare sicuramente.
Ripetuto il percorso in data 14/6/23.
Ho trovato un problema nel pezzo di percorso che dall'abitato di Ciser arriva nella zona delle grotte del Caglieron.
Subito dopo aver abbandonato le case di Ciser il sentiero si è inoltrato in un tunnel rigoglioso di rovi apparentemente invalicabile e di cui non sono riuscito a individuare un aggiramento.
Non volendo tentare uno sfondamento (per non mettere a rischio i pantaloni nuovi che avevo :-)) ) ho alla fine optato per una variante (che potrebbe forse essere quella suggerita da una persona del posto all'autore) che è visibile sia sulle mappe digitali (io uso una basata, come la stragrande maggioranza delle mappe digitali, su OpenStreetMap) che sulla cartina Tabacco 012.
La variante ha inizio nei pressi del lavatoio di Ciser .
Facendo il giro in senso orario, prima di entrare nel borgo c'è sulla sinistra il lavatoio (mostrato in una delle foto dell'autore) e sulla destra un stretta carrareccia che parte in direzione ovest.
Più avanti la carrareccia si trasforma in sentiero (segnato in tratteggiato nero sulla cartina Tabacco) che, attraversando un versante piuttosto umido (diversi tratti scivolosi) e con diversi smottamenti, termina su una strada asfaltata (via Ronzon) che proviene dalla zona delle grotte del Caglieron.
Percorrendo in discesa tale strada si arriva appunto al centro visite del Parco Grotte del Caglieron dove ci si ricongiunge alla traccia originale dell'autore.
Se qualche buonanima provvista di machete non risolve il problema dei rovi e quindi vi trovaste come me nella necessità di trovare un percorso alternativo , sconsiglio di fare la variante che ho fatto io, non tanto perchè sia difficile o pericolosa, ma perchè va valutato di volta in volta lo stato degli smottamenti (ieri si passava senza problemi) e poi in ogni caso si fa un bel pezzo di asfalto .
Molto meglio (come intuito dall'autore e come viene naturale fare vedendo la cartina Tabacco) proseguire da Ciser su asfalto verso Sonego e, prima del paese, prendere sulla destra il Sentiero Minerario 1037a
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Easy to follow
Scenery
Moderate
Infatti, sui rovi ci ho rimesso il giubbetto.. per non trovare comunque il passaggio. Invece per cocciutaggine sono riuscito a trovare una apertura ( l’ho aperta io) alzandola e richiudendola al passaggio. E comunque seguendo le vigne ho trovato un altra rete o cancello da aprire e richiudere con il fil di ferro. Non era proprio il caso, però l’attraversamento del campetto con la giornata di ieri valeva la pena. Un po’ ventosa. P. S. Era la seconda volta che la facevo. E per la bellezza la rifarò con amici la prossima primavera.