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Crep Nudo (traversata di cresta dal Dente di Venal al M. Fagoreit)

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Author

Trail stats

Distance
8.52 mi
Elevation gain
5,433 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
5,433 ft
Max elevation
7,119 ft
TrailRank 
40
Min elevation
3,760 ft
Trail type
Loop
Time
5 hours 44 minutes
Coordinates
4212
Uploaded
June 29, 2020
Recorded
June 2020
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near Casera Venal, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Casera Crosetta - Casera Venal - sentiero 934 - La Valle - Dente di Venal - sentiero 936 - cima Capel Grande (2071 m) - sentiero 936 - cima Crep Nudo (2207 m) - sentiero 936 - cima M. Crepon (2107 m) - sentiero 936 - Forcella Fagoreit - cima M. Fagoreit (2094 m) - sentiero 932 - Casera Venal - Casera Crosetta

Grandiosa traversata in cresta dal Dente di Venal al Monte Fagoreit con passaggio, nella parte intermedia, al punto di massima elevazione: il Crep Nudo. Itinerario lungo e faticoso in ambiente solitario e selvaggio, solo per escursionisti esperti. Da Farra d’Alpago si risale la SP422 in direzione Chies. Attraversato il paese di Lamosano si prosegue su Via degli Alpini fino alla piccola borgata di Funes. Oltre l’abitato una minuscola stradina (Salita Venal) conduce al punto di partenza, Casera Crosetta, percorrendo gli ultimi 600 metri su carrozzabile sterrata. Dalla casera, a quota 1156 m, si risale la comoda pista forestale che devia a sinistra, oltre la sbarra, ignorando quella che prosegue a destra (Sentiero Alpago Natura). Risaliti alcuni facili tornanti si raggiunge in breve l’ampia radura erbosa di Casera Venal, da cui scende il sentiero 932 che utilizzeremo al rientro. Si prosegue a sinistra dell’edificio su sentiero CAI 933/934 in direzione Crep Nudo. Dopo pochi minuti, a quota 1362 m, si ignora il bivio con sentiero CAI 933 continuando in direzione SE su sentiero CAI 934. Usciti dal bosco la traccia si mantiene sul margine sinistro de “La Valle”, grande vallone di sfasciumi alle pendici del Venal. Percorrendo a mezzacosta la lunga vallata, in direzione della forcella, si arriva al bivio, ben segnalato, proprio sotto il caratteristico Dente di Venal. Ci si innesta ora sul sentiero CAI 936 virando a sinistra e procedendo in direzione opposta sopra al 934. Siamo sull’Alta Via 7 di Patera che collega il Rifugio Dolomieu al Dolada a Tambre. Dopo alcuni tratti in leggera discesa e in discreta esposizione, si risale fino a raggiungere la sella di cresta quotata a 1871 m. Si procede poco sotto la stessa in direzione NO su esile traccia tra erba e rocce. Superato il ripido pendio erboso si guadagna nuovamente la cresta e un anonima cima posta a quota 2025 m. Giunti al Capel Grande (2071 m), la cui sommità è identificabile da un mucchio di sassi con una scritta riportata a pennarello, il panorama spazia dal Monte Venal (alle nostre spalle) all’impressionante mole del Crep Nudo, nostra prossima meta. In breve il sentiero CAI 936 scende ripidamente mantenendo la direzione N su crestina rocciosa, aerea ma non difficile. Alternando brevi traversi su roccia a passaggi più agevoli si raggiunge il bivio con sentiero CAI 933 che scende a sx e riporta a Casera Venal attraverso la Valle de Le Buse (utile per abbreviare il rientro in caso di emergenza). Rimanendo sul CAI 936 si inizia a risalire il pendio tra formazioni di roccia levigata fino alle fasce rocciose alla base del Crep Nudo. Proseguendo a sx della cupola si giunge a quota 2107 m, dove si incontra la biforcazione tra la cima e il Monte Crepon. Con una breve deviazione si sale a destra seguendo le indicazioni tra sporadici segni rossi e omini in pietra, fino a guadagnare la croce di vetta del Crep Nudo (6.9 km, 2h 30’-2h 40’ dalla partenza). Rientrati con cautela al bivio in precedenza (sfasciumi e terreno instabile) si riprende il CAI 936 verso il Monte Crepon. Dopo aver perso leggermente quota si giunge ad una sottile e affilata cresta rocciosa che va superata mantenendosi sul lato sinistro. Successivamente, un breve tratto di cavi d’acciaio aiuta a superare un gradone roccioso in discreta esposizione. Terminato il cavo, senza toccare il punto più alto sopra di noi, si resta a mezzacosta su esile traccia, infida e a tratti esposta. In questa seconda parte il sentiero taglia trasversalmente i pendii erbosi alternano sellette, falsopiani e ricollegandosi più volte alla lunga cresta delle Rocce Bianche. Nel complesso qui la traccia è esile e poco evidente, agevolata però dalla buona e recente marcatura. Superato un piccolo arco naturale a quota 1970 m si giunge a Forcella Fagoreit, priva di indicazioni. A sinistra il versante sud degrada dolcemente in direzione di Casera Venal, mentre il versante a destra (N) precipita verticalmente verso la Valcellina. Si continua su cresta erbosa in direzione ovest a filo del precipizio. Risalito l’ennesimo pendio erboso, un breve ma esposto traverso permette di scendere in un piccolo canale detritico. Attraversato il canalino si risale sulla parte opposta inerpicandosi su ripide zolle erbose. Un breve tratto pianeggiante ci conduce a disarrampicare delle roccette con passaggi di I-II grado. Oltre la cima del Monte Fagoreit, anch’essa priva di indicazioni, si scende alla verde sella in cui si incontra il bivio di rientro: proseguendo diritti su cresta (senza segnatura) si raggiunge il versante orientale del Teverone, mentre sulla destra esce la Ferrata Costacurta. Noi scendiamo a sinistra, direzione Sud, su sentiero CAI 932, tra pendii erbosi e colate di pietrisco, con segni sporadici e traccia poco evidente. Al termine della discesa a zig-zag si arriva alla sella verdeggiante sopra il promontorio del Col Fontana, che divide in due parti la vallata. Si scende a sinistra nel valloncello percorrendo la lingua detritica in direzione SE. Si rientra così a Casera Venal, ricongiungendosi alla forestale percorsa all’andata.

NOTE: itinerario che richiede piede fermo e buona esperienza di orientamento. Percorso interamente sotto le 5 ore, a passo sostenuto, necessita generalmente un tempo che va dalle 7 alle 8 ore.

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