Costozza - Santa Tecla - Monte della Croce
near Don Calabria, Veneto (Italia)
Viewed 636 times, downloaded 24 times
Trail photos
Itinerary description
Parcheggio nella piazzetta della villa Da Schio di fronte alla 'Botte del Covolo', una vecchia ghiacciaia oggi caratteristica osteria, a Costozza. A fianco della villa si prende la caratteristica viuzza che successivamente si trasforma in ampia scalinata e conduce alla chiesa di San Mauro Abate.
Campanile della Pieve benedettina dell'XI secolo, chiesa rifatta nel '700 dall'architetto F. Muttoni. A fianco della chiesa una strada sale verso il monte, ad un certo punto il panorama si fa molto aperto e offre splendide visioni sulla pianura tra la riviera berica, il gruppo collinare di Montegalda e i Colli Euganei. Sopra Longare si può vedere il colle con la torre (forse un ex roccolo) nota come Torre di Galileo Galilei, questa costruzione, tipica della zona, serviva un tempo da torre di guardia e da piccionaia.
Tra i molti personaggi illustri che i conti Trento ospitarono nelle loro ville, ci fu anche Galileo Galilei, allora insegnante all’Università di Padova. Il racconto tramandato dalla tradizione narra che Galileo si recasse proprio alla Torre della Specola per osservare il cielo e le stelle. Si continua il percorso sino ad arrivare al covolo di Santa Tecla, un anfratto roccioso. Proprio sopra la banca rocciosa vi è un gruppo di case. Si segue la stradina che ritorna nuovamente sulla strada principale proprio a fianco del recinto dell'area militare che cinge la sommità monte. Si continua sino ad arrivare alla chiesa di San Rocco sul colmo di un piccolo rilievo che si raggiunge direttamente con una scorciatoria. Al termine della visita si scende sino all'incrocio con la strada asfaltata, che aggira il monte Brosimo, e in seguito si continua su il sentiero che ci conduce al Monte alla Croce. Da qui si ridiscende con ripido sentiero a lLumignano e su asfalto si ritorna a Costozza.
Waypoints
Covolo di Santa Tecla
Dentro un anfratto roccioso troviamo il Covolo di Santa Tecla, proprio sopra la banca rocciosa vi è un gruppo di case.
Roccolo e chiesa di San Rocco
Un affascinante esempio di Roccolo nei pressi della chiesa di San Rocco, una struttura fissa per la caccia all'uccellagione viva, molto in voga nel 1600 e 1700. La torre del roccolo, pur malmessa, è ancora pressoché originale ed è attorniata da un boschetto di piante, ora incolte, che sono cresciute creando un groviglio di nodi. Nei Berici restano numerose testimonianze di roccoli sparse ovunque sulle cime più isolate. La caccia col roccolo (ora vietatissima) era molto diffusa tra il 1400 e il 1700 e, più raramente, anche fino a metà 1800. Praticata quasi esclusivamente dai benestanti signorotti nelle ville di campagna o nei cocuzzoli di alti colli a scopo di diletto, in qualche caso era un lavoro professionale per cacciare uccellagione viva da portare al mercato o per rivenderla a scopo di richiamo. Deriva dalle tecniche di caccia con le reti praticata già dai romani e dalla diffusa arte medioevale della falconeria. Il roccolo Si tratta di un insieme di siepi concentriche, l'arconà (generalmente due file poste alla distanza di due metri), composte da alberi adatti (principalmente carpini), opportunamente tagliate e da una torretta di controllo in laterizio, a volte abbastanza complessa e a più piani. La struttura poteva quindi raggiungere un diametro di una ventina di metri. Sul lato più esterno si sistemava una rete fissa che, a seconda della larghezza delle maglie, fungeva da "filtro" per le diverse specie di uccelli. Questa rete veniva perciò chiamata "tordara", "fringuellara", "frisonera", ecc. a seconda delle varie specie per le quali era adatta. Nella cerchia più interna venivano poste gabbie con uccelli da richiamo, mentre il vuoto centrale veniva opportunamente pasturato con cibo o rami di alberi adatti. La sentinella, il rocolaro, al nascosto nella cella superiore della torretta, con un complesso sistema di funi faceva scattare una rete superiore, lo zugolo. Veniva quindi lanciato uno spauracchio, il ludrio, un pupazzo a forma di uccello rapace, che spaventando gli uccelli, che nel frattempo si erano calati a mangiare, li costringeva a fuggire spaventati verso la siepe esterna. Generalmente il roccolo era posto su alture naturali o cime di colli, ma non mancano esempi creati con alture artificiali nei parchi delle più prestigiose ville di campagna. La chiesetta e l'annessa casa colonica sono in stato di abbandono.
Monte alla Croce
Sulla cima si trova una grande croce eretta nel 1882, è anche l'uscita di una via di roccia sottostante.
Partenza
Parcheggio nella piazzetta della villa Da Schio di fronte alla 'Botte del Covolo', una vecchia ghiacciaia oggi caratteristica osteria, a Costozza. A fianco della villa si prende la caratteristica viuzza che successivamente si trasforma in ampia scalinata e conduce alla chiesa di San Mauro Abate. Campanile della Pieve benedettina dell'XI secolo, chiesa rifatta nel '700 dall'architetto F. Muttoni. Bellissime visioni sulle sottostanti ville e sui covoli.
Comments (1)
You can add a comment or review this trail
I have followed this trail verified View more
Information
Easy to follow
Scenery
Easy
Passeggiata rilassante e piacevole