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Costa Stellata - Capo di Pezza - Punta Trieste- Punta Trento - Monte Bicchero discesa per valle majelama

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Trail stats

Distance
11.52 mi
Elevation gain
4,268 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
4,268 ft
Max elevation
7,291 ft
TrailRank 
32
Min elevation
3,680 ft
Trail type
Loop
Time
7 hours 53 minutes
Coordinates
4447
Uploaded
January 26, 2024
Recorded
December 2023
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2 comments
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near Forme, Abruzzo (Italia)

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Itinerary description

Escursione del 24/12/23: Ci ho messo un pò per elaborare pensieri e parole nella forma che più mi rappresenta:

Guardo le montagne con gli occhi di un innamorato; da lontano, ammiro il loro nobile profilo, che scatena in me un'insana voglia di avventura. Guardo quelle vette lontane, le sogno, le ammiro, le studio su una cartina, e lascio crescere questo desiderio fino a convincermi. Desideravo fare questo giro da mesi; le montagne del Velino sono sempre un luogo dello spirito per me, preziose al mio cuore, indelebili nella mia memoria. Si parte nelle vicinanze del rifugio del Casale del Monte e scelgo di intraprendere il sentiero n. 8. Le nuvole sono basse, una foschia intensa rende il bosco un luogo tetro e paludoso. Ad appesantire il mio zaino c'è la crema solare, che al momento non so quanto mi servirà; le previsioni dicevano altro, ma rimango fiducioso e cammino costante. All'arrivo del terzo chilometro, le nuvole cominciano a diradarsi; giro a destra per il sentiero 1a. Si sale a tratti, perdo il sentiero, giro tutto a sinistra, provo a seguire la traccia con poco successo; navigo a vista. Il paesaggio cambia sotto di me; la Valle Majelama fa da sfondo a imponenti vette. Provo a indovinarne i nomi, a capire quale sarà il mio futuro. Del sentiero non c'è più traccia; segno una linea verticale con pendenza maggiore. Voglio conquistare la cresta di quelle vette; sono certo che il mio cammino sarà più docile lì.

Sulla linea della vetta, l'orizzonte si dispiega come un libro magico, rivelando altre pagine di misteri. La catena del Gran Sasso si staglia davanti ai miei occhi, con tutta la sua magnificenza dipinta nei toni dell'eternità. In lontananza, dietro un candore innevato, spicca con la sua punta aguzza l'amato Monte Velino; è là dietro, un custode silente dei segreti del cielo, è ancora lì.. Dopo tanti giorni, sono tornato a guardarlo con gli occhi di un innamorato; sono di nuovo qui per raccontarti i miei pensieri, per dirti quanto terreno è passato sotto i miei piedi, quanti pensieri nella mia testa, quanto è cambiato sulle linee del mio volto. La linea è chiara; sulla cresta si procede dritti. Costa Stellata, 2.163m; Cima della Cerasella, 2.127m; me ne accorgo solo dopo rileggendo la traccia. Capo di Pezza, 2.163m; qui un vento gelido mi assale. Sopra il mio sguardo, magnifici grifoni si manifestano alla mia vista; sono vicini, volano maestosi su un mare di nubi che, per un effetto climatico, ricoprono il cielo delle vallate sottostanti. Fermo il mio passo, mi rimprovero spesso di non concedermi attimi di pausa per conciliarmi; troppe foto che non sono in grado di replicare la stessa emozione. Il mio respiro rallenta, si infrange su un muro fatto di sensazioni, sospeso in aria a 2000m; riecheggia in una solitudine che ha il sapore di vuoto. Sospeso, mi riesce facile mettere tutto in discussione: le certezze, i punti solidi di un'esistenza. Perché sono qui? Sei solo in cima a una montagna; qual è il tuo colore preferito? E se non tornassi? Lascerò un segno su questo libro che è la vita? Perché? Ogni volta che guardo al Velino, combatto con un equilibrio precario di nostalgia e gioia; ho capito che la mia autodeterminazione punterà a un equilibrio fatto di entrambi, di inferni e paradisi. Pianto i bastoni a terra con veemenza, al punto da far tremare la terra; alzo lo sguardo, guardo alla prossima vetta. Non ho più paure delle incertezze; sono grato ai miei occhi, alle mie gambe, per avermi portato fin qui. Mentre grifoni in volo, vette innevate, nuvole sotto i miei piedi, riprendo il mio cammino. Punta Tieste, 2.218m; Punta Trento, 2.243m; chissà perché questi nomi. In cima alla vetta, guardo all'orizzonte; lo sguardo viene rapito da un colle di cui riconosco le forme. È innevato, è diverso da come lo ricordavo, ma non ci sono dubbi.

Nel luglio del 2020, dormo per la mia prima volta in una tenda sotto quei crinali, in un'escursione che mi cambierà la vita. Ero impreparato a tutto questo; un'emozione prende pian piano forma nel mio animo. Il ricordo di quei giorni è intenso e prezioso; cambiano le regole della vita, cambiamo noi, ma senza rendercene conto alcune cose rimangono intatte, e quel ricordo sarà sempre custodito in quel luogo e nella mia memoria. Riprendo il passo con il dubbio se arrivare anche sull'ultima vetta, il Bicchero; devo allungare un po', d'altronde non mi interessa fare una spunta su un'altra vetta, e la ripida valle di discesa mi ingolosisce. Ma di questa vetta ne ho sentito parlare tanto; ci sono passato sotto altre volte, e mosso da una sana voglia di scoperta, intraprendo l'ultima salita della giornata. Oggi, oltre a testare le mie emozioni, volevo mettere alla prova la mia forma fisica con quasi 20 km di escursione. Con rapidi passi, volgo alle pendici del Monte Bicchero, la vetta più alta della giornata. Da qui in poi, i ramponi sarebbero necessari, ma io scendo rapidamente, prendo il pendio più ripido, e mi immetto sul sentiero di discesa. La Valle Majelama, la scrutavo dall'alto, il ricordo di quando una valanga travolse quattro persone è un segno indelebile per chi vive l'appennino, guardo a quelle alte vette che fanno da muro da confine sopra la valle, immagino a quella valanga che tuonò, penso a cosa si possa provare in quei momenti, pochi secondi per realizzare che sarà la tua fine ,attimi intensi che segneranno il tuo destino. Provo ad assentarmi, a non pensare, le nubi si avvicinano, un aspetto tetro e paludoso popola il bosco. Le discesa non sono le mie strade preferite, quando arrivo in cima non vedo l'ora di arrivare, ho voglia di fare i conti con le miei emozioni, contare i graffi che ho sulla pelle , essere grato per me stesso.

Comments  (2)

  • Photo of maxj
    maxj Jan 26, 2024

    Quante volte a me hanno detto ma chi te lo fa fare,a cosa serve,ecco tu sei uno di quei pochi che può capire a cosa serve,saluti

  • Photo of Alessio M.;
    Alessio M.; Jan 26, 2024

    @maxj si sono emozioni rare da comprendere. Saluti

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