Corna di S. Fermo cima S.E.
near Croce Salven, Lombardia (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Replico un giro fatto nel 2018, giro identico per quanto riguarda la salita e leggermente diverso per la via di discesa. Parto dal comodo parcheggio posto alla Croce di Salven, parcheggio adiacente ad un posto di ristoro, da lì le indicazioni poste su una palina sono chiare e mi dirigo verso il Rif. San Fermo. Il primo tratto, abbastanza lungo è su strada sterrata, che a volte risulta un po noiosa, poi raggiunta Malga Zumella la sterrata lascia il posto ad uno stretto sentiero che si inerpica attraversando un prato adibito a pascolo. Superato il prato ci si addentra dentro al bosco, è un tratto breve, poi si sbuca nuovamente in una zona prativa dove le mucche sono padrone del territorio. Qua un po il sentiero svanisce, maltrattato dagli zoccoli dei bovini, ma è impossibile sbagliare perché si cammina in campo aperto, si tratta comunque di pochi passi che portano alla soprastante Malga S. Fermo. Da qua al Rifugio ci sono 5 minuti di cammino.
Il Rif. San Fermo è stato ristrutturato per bene, con la parte nuova che fa bella mostra di se e risulta molto accogliente. Ottimo.
A questo punto non mi resta che salire alla Corna, una salita dritta sparata. Parto abbastanza deciso, anche perché il tempo sembra stia cambiando repentinamente; risalgo la rampa erbosa poi dopo pochi passi intravedo degli ometti che la volta precedente non c'erano. Li seguo abbastanza fedelmente, restando sulla dorsalina, si cammina senza percorso obbligato ma gli ometti sono un bel aiuto per chi non conosce la zona. Mi porto verso la zona più rocciosa e forse anche la più ripida del percorso, anche qua gli ometti fanno il loro lavoro e in caso di poca visibilità risulterebbero di vitale importanza. Arrivo così nella zona della cima, dove si intercettano i bolli blu della "Via Gheza", a questo punto affronto una brevisiima depressione un po esposta, poi su di nuovo, quattro passi su stretta traccia dove ci si aiuta con le mani per raggiungere la piccola croce di vetta. 3h o poco più dalla partenza.
Come dicevo le nuvole ostruiscono la visuale portando anche un refolo di vento piuttosto fresco, di mangiare qua neanche a pensarci ed in quanto alle foto... salutame a soreta!
Senza perdere tempo, nella vana speranza di qualche miglioramento metereologico, scendo verso il rifugio navigando nelle nuvole, tenendo ben d'occhio gli ometti, raggiunta la parte inferiore della Corna ecco la sorpresa: le nuvole si sono diradate e il sole regna sovrano.
Non è il momento per recriminare, adesso è tempo di mangiare. Al rifugio. Mi accomodo all'esterno, ad un tavolone che al momento muore dalla noia. Mangio polenta e formaggio fuso, un piatto classico e ben eseguito poi mi rilasso quel tanto che basta. Nel frattempo altri 2 escursionisti hanno preso posto al tavolo.
E' arrivato il momento di ripartire e di ritornare all'auto, ancora una volta il tempo sta cambiando e le nuvole stavolta mi sembrano più minacciose. Comunque sia non ritorno dal sentiero fatto all'andata, ma seguo il sentiero che a semicerchio mi porta verso il Passo del Costone. dal Passo alla cima del Costone è veramente questione di pochi passi. Ora la traccia scende verso Sud, a tratti si scorgono alcuni vecchi bolli, attraverso un breve bosco e giungo al laghetto di Costone dove una palina mi indica di proseguire ancora a Sud. Qua le indicazioni non sono ben chiare i sentieri si sdoppiano e bisogna affidarsi al proprio senso dell'orientamento. Raggiunto però il Roccolo del Gatì, la bollatura prima e le paline dopo mi permettono di scendere vero la Croce di Salven senza più nessun tentennamento passando prima dalla Malga Creisa. E intanto piove. Una pioggia non abbastanza forte da inzupparmi i vestiti.
E anche questa è andata.
Nota 1): Cazzeggiandum...
SpinoMat: "Abbiamo vinto l'oro nel salto in alto" ha detto Renzi sventolando la bandiera del Qatar!
SpinozaSex: Cicciolina sfida quattro giocatori in una partita a scacchi. Finalmente un minimo di trama.
Matteo Renzi beccato a fare jogging insieme a Flavio Briatore. A ridateci il lockdown!!! Scherzavo...
A' la prochaine! Menek Bluff
Il Rif. San Fermo è stato ristrutturato per bene, con la parte nuova che fa bella mostra di se e risulta molto accogliente. Ottimo.
A questo punto non mi resta che salire alla Corna, una salita dritta sparata. Parto abbastanza deciso, anche perché il tempo sembra stia cambiando repentinamente; risalgo la rampa erbosa poi dopo pochi passi intravedo degli ometti che la volta precedente non c'erano. Li seguo abbastanza fedelmente, restando sulla dorsalina, si cammina senza percorso obbligato ma gli ometti sono un bel aiuto per chi non conosce la zona. Mi porto verso la zona più rocciosa e forse anche la più ripida del percorso, anche qua gli ometti fanno il loro lavoro e in caso di poca visibilità risulterebbero di vitale importanza. Arrivo così nella zona della cima, dove si intercettano i bolli blu della "Via Gheza", a questo punto affronto una brevisiima depressione un po esposta, poi su di nuovo, quattro passi su stretta traccia dove ci si aiuta con le mani per raggiungere la piccola croce di vetta. 3h o poco più dalla partenza.
Come dicevo le nuvole ostruiscono la visuale portando anche un refolo di vento piuttosto fresco, di mangiare qua neanche a pensarci ed in quanto alle foto... salutame a soreta!
Senza perdere tempo, nella vana speranza di qualche miglioramento metereologico, scendo verso il rifugio navigando nelle nuvole, tenendo ben d'occhio gli ometti, raggiunta la parte inferiore della Corna ecco la sorpresa: le nuvole si sono diradate e il sole regna sovrano.
Non è il momento per recriminare, adesso è tempo di mangiare. Al rifugio. Mi accomodo all'esterno, ad un tavolone che al momento muore dalla noia. Mangio polenta e formaggio fuso, un piatto classico e ben eseguito poi mi rilasso quel tanto che basta. Nel frattempo altri 2 escursionisti hanno preso posto al tavolo.
E' arrivato il momento di ripartire e di ritornare all'auto, ancora una volta il tempo sta cambiando e le nuvole stavolta mi sembrano più minacciose. Comunque sia non ritorno dal sentiero fatto all'andata, ma seguo il sentiero che a semicerchio mi porta verso il Passo del Costone. dal Passo alla cima del Costone è veramente questione di pochi passi. Ora la traccia scende verso Sud, a tratti si scorgono alcuni vecchi bolli, attraverso un breve bosco e giungo al laghetto di Costone dove una palina mi indica di proseguire ancora a Sud. Qua le indicazioni non sono ben chiare i sentieri si sdoppiano e bisogna affidarsi al proprio senso dell'orientamento. Raggiunto però il Roccolo del Gatì, la bollatura prima e le paline dopo mi permettono di scendere vero la Croce di Salven senza più nessun tentennamento passando prima dalla Malga Creisa. E intanto piove. Una pioggia non abbastanza forte da inzupparmi i vestiti.
E anche questa è andata.
Nota 1): Cazzeggiandum...
SpinoMat: "Abbiamo vinto l'oro nel salto in alto" ha detto Renzi sventolando la bandiera del Qatar!
SpinozaSex: Cicciolina sfida quattro giocatori in una partita a scacchi. Finalmente un minimo di trama.
Matteo Renzi beccato a fare jogging insieme a Flavio Briatore. A ridateci il lockdown!!! Scherzavo...
A' la prochaine! Menek Bluff
Waypoints
Waypoint
0 ft
Passo del Costone
Waypoint
6,286 ft
Il Costone
Waypoint
5,781 ft
Pusù
Waypoint
5,598 ft
Roccolo del Costone del Gatì
Waypoint
4,780 ft
Malga Creisa
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