Activity

Convento Padri Passionisti - Telegrafo

Download

Trail photos

Photo ofConvento Padri Passionisti - Telegrafo Photo ofConvento Padri Passionisti - Telegrafo Photo ofConvento Padri Passionisti - Telegrafo

Author

Trail stats

Distance
7.8 mi
Elevation gain
1,486 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
1,486 ft
Max elevation
2,025 ft
TrailRank 
68
Min elevation
802 ft
Trail type
Loop
Time
4 hours 38 minutes
Coordinates
1021
Uploaded
September 19, 2021
Recorded
September 2021
Be the first to clap
Share

near Convento Padri Passionisti, Toscana (Italia)

Viewed 2075 times, downloaded 76 times

Trail photos

Photo ofConvento Padri Passionisti - Telegrafo Photo ofConvento Padri Passionisti - Telegrafo Photo ofConvento Padri Passionisti - Telegrafo

Itinerary description

Giro ad anello con partenza dal convento dei Passionisti fino alla vetta del monte Telegrafo; ritorno per la Croce Monumentale.

Waypoints

PictographReligious site Altitude 1,014 ft
Photo ofCimitero e capellina delle Rose Photo ofCimitero e capellina delle Rose Photo ofCimitero e capellina delle Rose

Cimitero e capellina delle Rose

PictographIntersection Altitude 1,372 ft

Bivio dell'Annunziata

PictographInformation point Altitude 1,509 ft
Photo ofTabella e panchina Photo ofTabella e panchina

Tabella e panchina

PictographSummit Altitude 2,012 ft
Photo ofVetta Telegrafo Photo ofVetta Telegrafo Photo ofVetta Telegrafo

Vetta Telegrafo

PictographPanorama Altitude 1,857 ft
Photo ofPunto panoramico Photo ofPunto panoramico

Punto panoramico

PictographReligious site Altitude 1,634 ft
Photo ofCroce Monumentale Photo ofCroce Monumentale Photo ofCroce Monumentale

Croce Monumentale

Prima c'era soltanto lei. Uscendo da Orbetello e incamminandosi sulla diga i nostri babbi, quand'erano ragazzi, se la trovavano subito davanti, in cima al monte, quasi a voler dire "questo monte è sotto il patronato di Dio". Era grande, allora, suggestiva e rassicurante. Era la Croce dell'Argentario. L'avevano sollecitata i Frati Passionisti di San Paolo della Croce, e gli abitanti dell'Argentario, che come tutti i comuni mortali avevano vari peccatucci da farsi perdonare, avevano aderito volentieri all'iniziativa con cospicui contributi. Il 29 aprile, festa liturgica di S.Paolo della Croce, del 1934 la Croce fu inaugurata con cerimonia solenne. Era costata 27000 lire. Una lapide sul basamento metteva ben in chiaro il "placet" di Vittorio Emanuele III, re d'Italia, e di Benito Mussolini, duce. Poi, come per ogni cosa, la gente fece l'abitudine a quella Croce. Non ci faceva più caso, ma sapeva che c'era e questo le bastava. A Pasquetta, se mai, una gita in famiglia sin lassù per per respirare "un po' d'aria bona" e godersi lo spettacolo sempre nuovo di Orbetello appiattito come una sogliola in mezzo alla laguna e i tomboli che correvano lontano, verso il continente. Ma giunse la guerra e quella Croce fu di troppo. Il 22 maggio del 1944, vari mesi dopo che Porto Santo Stefano era stato raso al suolo da bombardieri venuti dal mare, fu abbattuta, ritenendo che costituisse un prezioso riferimento visivo per aerei che eventualmente fossero sopraggiunti da dietro il monte. Per gli abitanti dell'Argentario lo sgomento fu generale. Disastrati dalla guerra e senza Dio, il colmo della sventura. Poi la guerra passò e i Frati Passionisti, per rimediare allo sgarbo fatto a Chi proprio non se lo meritava, sollecitarono la costruzione di una nuova Croce, nello stesso punto e sullo stesso basamento della precedente. Gli indigeni dell'Argentario aderirono entusiasti. La nuova Croce fu ultimata il 25 giugno del 1948. Uguale all'altra, solo un pochino più alta, 20 metri contro i 19 della precedente. Costò circa un milione di lire. Circa vent'anni dopo, nel 1966, il sindaco, pensando di interpretare il desiderio dei santostefanesi e interpretando sicuramente il suo in vista delle prossime elezioni, dotò la Croce di una illuminazione perenne al neon, di cui peraltro nessuno sentiva l'esigenza, affinchè anche i nottambuli vedessero e credessero. Era grande e bella, allora, la Croce dell'Argentario, solitaria sul monte, benediceva chi nel piano e sul mare viveva del suo onesto lavoro. Ma in quegli anni un nuovo dio approdò all'Argentario: il Progresso. Sulle orme di San Paolo della Croce salì sul monte e affascinato da quei luoghi, decise che quello era il posto ideale per impiantarvi un paio di ripetitori televisivi. Due antenne colossali furono erette in breve tempo su uno dei colli più alti dell'Argentario, accanto al Colonnino, a saziare la sete di televisione di moltitudini smarrite al di là del mare. La Croce diventò subito più piccola, ma fortunatamente era lontana, dall'altra parte del promontorio. Sacro e profano convissero, ignorandosi. Molti anni dopo il Progresso, che già conosceva la strada e la bellezza di quei luoghi, salì nuovamente sul monte per impiantarvi altre due enormi antenne, ripetitori per la telefonia mobile, questa volta, affinchè gli uomini potessero comunicare da una stanza all'altra di casa senza dover aprire la porta. A differenza dell'altra volta però, le antenne furono erette proprio accanto alla Croce, a pochi metri di distanza. La Croce diventò piccolissima, quasi scomparve. Il silenzio mistico dello stormir di fronde che tanto aveva affascinato Paolo, cedette il posto al ronzio assordante dei trasformatori. Uscendo da Orbetello e immettendosi sulla diga il monte appare adesso coronato da antenne, come un'astronave, e in mezzo a quelle, piccola piccola, la Croce dell'Argentario. Chissà che penserà di tutto questo Dio, quello con la D maiuscola.

PictographReligious site Altitude 887 ft
Photo ofConvento dei Passionisti Photo ofConvento dei Passionisti Photo ofConvento dei Passionisti

Convento dei Passionisti

A quota 273 metri troviamo il convento dei Padri Passionisti, fermate la macchina e godetevi lo splendido panorama che si può ammirare già dal piazzale. Il convento, circondato da una vegetazione generosa, fu costruito sul finire del 1700 per volere di San Paolo della Croce. I Padri Passionisti promuovono la memoria della passione di Cristo, vivono in comunità e fanno una vita di studio, preghiera ed attività missionaria. Il complesso è costituito da una parte conventuale e dalla chiesa. Quest'ultima è di stile settecentesco, con facciata neoclassica e decorata internamente con stucchi di stile barocco. Conserva numerose reliquie di San Paolo ed alcune opere di rilievo tra cui la "Presentazione di Maria al Tempio" di Sebastiano Conca da Gaeta, una pregevole copia ottocentesca del dipinto di San Michele di Guido Reni e la “Madonna col Bambino” di Pietro Aldi. Oggi il Convento dei Passionisti è indubbiamente un luogo di pace, tranquillità e grande suggestione. Il 12 dicembre del 2000, a sorpresa e tra lo stupore e l'emozione dei monaci presenti, si fermò a pregare nella piccola cappella del convento il Papa Giovanni Paolo II.

Comments

    You can or this trail