Contrada- monte Falesia - chiesa e grotte di San Michele, croce di vetta.
near Contrada, Campania (Italia)
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Itinerary description
Il Faliesi è un monte dell'appennino Campano che divide i comuni di Contrada e Forino. Il nome deriva dal latino phalesiao più probabilmente dal francone falisa, che indicava le "ripide pareti a strapiombo": infatti la sua cima è ricca di costoni rupestri che affacciano verso ovest. Il monte Faliesi ha fatto la sua parte nella storia nel 667, data che lo collegherà per sempre al culto dell'Arcangelo Michele, culto introdotto dai guerrieri Longobardi.
La grotta, rifugio delle truppe di Romualdo, è una caverna stillante acqua sorgiva che si raccoglie in due piccole cavità scavate ai due lati della roccia, a metà della parete.
Il primo altare dedicato all'Arcagelo, posto a poca distanza dall'ingresso, reca fiori e ceri votivi, mentre l'altro, incastonato verso il fondo della caverna, è dotato di uno spazio retrostante che permette ai pellegrini di girarci attorno. Infatti, tradizionalmente, chi visita la grotta compie sette giri intorno all'altare, esprimendo altrettanti desideri.
Tutto questo ha forse una connotazione pagana, perché il numero sette è sempre stato fortemente legato alla magia; inoltre, parlando del Faliesi, il sette ricorre diverse volte, considerato che esso è uno dei sette monti che circonda Forino e che la sede arcaica del culto micaelico era costituita da 7 piccole cappelle all'interno della roccia, ancora oggi note come “ ‘E sette cammarelle”, ovvero “Le sette camerette del diavolo”.
Uscendo dalla grotta e tornando indietro verso le due mulattiere che provengono dai due versanti di Forino e Contrada, ci si inoltra verso un promontorio che si affaccia sul comune di Contrada e da cui è possibile, volgendo lo sguardo a ovest, osservare il Vesuvio nella giornate limpide.
Questo luogo accoglie la folla di fedeli allorché la statua del santo Michele viene portata a spalla; è un posto assolato e d'estate vi grufolano i cinghiali.
Sul ciglio del promontorio, ogni anno, il lunedì in albis, si pone tradizionalmente il “frascone”, ovvero un crocifisso fatto di rami di ginestra. Da qualche anno vi è anche una croce fissa illuminata artificialmente.
A metà del tragitto tra la grotta dei Longobardi e il Frascone, a 837 m.s.l.m. è ubicato un piccolo santuario dedicato all'Angelo, aperto ai fedeli che si radunano in pellegrinaggio, ogni anno, l'8 maggio, per la messa officiata dal parroco di Forino e Contrada.
La chiesetta è di semplice fattura, anche per la difficoltà a trasportare materiali, dato che le pietre per la sua costruzione furono condotte in cima al Faliesi a dorso di mulo. La piccola chiesa è circondata da fiori, ma non dal narciso bianco, fiore sacro all'Arcangelo.
La grotta, rifugio delle truppe di Romualdo, è una caverna stillante acqua sorgiva che si raccoglie in due piccole cavità scavate ai due lati della roccia, a metà della parete.
Il primo altare dedicato all'Arcagelo, posto a poca distanza dall'ingresso, reca fiori e ceri votivi, mentre l'altro, incastonato verso il fondo della caverna, è dotato di uno spazio retrostante che permette ai pellegrini di girarci attorno. Infatti, tradizionalmente, chi visita la grotta compie sette giri intorno all'altare, esprimendo altrettanti desideri.
Tutto questo ha forse una connotazione pagana, perché il numero sette è sempre stato fortemente legato alla magia; inoltre, parlando del Faliesi, il sette ricorre diverse volte, considerato che esso è uno dei sette monti che circonda Forino e che la sede arcaica del culto micaelico era costituita da 7 piccole cappelle all'interno della roccia, ancora oggi note come “ ‘E sette cammarelle”, ovvero “Le sette camerette del diavolo”.
Uscendo dalla grotta e tornando indietro verso le due mulattiere che provengono dai due versanti di Forino e Contrada, ci si inoltra verso un promontorio che si affaccia sul comune di Contrada e da cui è possibile, volgendo lo sguardo a ovest, osservare il Vesuvio nella giornate limpide.
Questo luogo accoglie la folla di fedeli allorché la statua del santo Michele viene portata a spalla; è un posto assolato e d'estate vi grufolano i cinghiali.
Sul ciglio del promontorio, ogni anno, il lunedì in albis, si pone tradizionalmente il “frascone”, ovvero un crocifisso fatto di rami di ginestra. Da qualche anno vi è anche una croce fissa illuminata artificialmente.
A metà del tragitto tra la grotta dei Longobardi e il Frascone, a 837 m.s.l.m. è ubicato un piccolo santuario dedicato all'Angelo, aperto ai fedeli che si radunano in pellegrinaggio, ogni anno, l'8 maggio, per la messa officiata dal parroco di Forino e Contrada.
La chiesetta è di semplice fattura, anche per la difficoltà a trasportare materiali, dato che le pietre per la sua costruzione furono condotte in cima al Faliesi a dorso di mulo. La piccola chiesa è circondata da fiori, ma non dal narciso bianco, fiore sacro all'Arcangelo.
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