Col Nudo
near Curago, Veneto (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Gita abbastanza faticosa alla Cima del Col Nudo con partenza dal rifugio Dolada e percorrendo la cresta del Col Mat.
Premetto che la difficoltà sta principalmente nella distanza e dislivello , i sentieri sono egregiamente segnati ( Grazie CAI ) , tranne la discesa dal Col Nudo per ghiaiane .
Ci sono alcuni passaggi in cui fare attenzione , il famoso canalino di II per accedere alla cima del Col Nudo e qualche passaggio di I durante il percorso , sicuramente non per neofiti ma nemmeno alpinisti .
I punti importanti della gita sono , acesso al Col Mat attraverso sentiero Naturalistico , questo per evitare Forcella Dolada , fatta al rientro , e le creste , per tenere gamba fresca per il Col Nudo . Dal Col Mat si scende a Forcella Lastre ( preparativi perché questa parte al ritorno sarà la più dura vista la stanchezza accumulata) . Da forcella Lastre ( appena sotto in realtà) si prende per località Scalet Alta ( ruderi della Casera ) qui si perde qualche Centinaio di metri di dislivello , ma non è un grosso problema . Salita al passo Valbona per versante sinistro , il tempo per il versante destro e indicato uguale , a mio parere non lo è! Quindi preferisco sempre il sinistro . Da passo Valbona alla cima del Col Nudo il sentiero è appena stato ri disegnato direi egregiamente , mio consiglio è seguire la bollinatura nuova , anche se conoscete la vecchia o se per caso la ritrovate . Nell’accesso alla cima , ci sono tre difficoltà a mio parere , il breve canalino di secondo ( un po’ viscido in caso di ghiaccio invernale o neve ). Il vento nella costa sommitale e la visibilità, oggi era tutto in ordine e siamo passati agevolmente , in un altro paio di occasioni ho avuto qualche problema.
Dalla Cima ai prosegue per ometti direzione anticima e in direzione di una forcelletta si tiene la dx ,due passaggi di II, e poi si imbocca il ghiaione che in un battibaleno porta all’Intersezione con l’alta via numero 7 , da qui si sale a destra una 50ina di metri per intercettare le creste .
Ritornati a Forcella Lastre si prosegue come per andata fino al Col Mat e poi si prende a destra il proseguo del sentiero Naturalistico che porta a Forcella Dolada e da lì al Rifugio e al parcheggio.
Questa variante è molto bella anche se faticosa , fondamentale tempo stabile come oggi. Forse si può semplificare con due macchine , una a casera Stabalì per il ritorno ( dal rifugio Carota si prende a destra anziché salire a sinistra per il Dolada ). Nell’approciarlo con due auto , si può fare l’andata tutta per altavia 7 per poi prendere il ghiaione finale del Col Nudo , la salita diventa più difficile , ma a quel punto la discesa è monotona fino a casera Stabalì
Premetto che la difficoltà sta principalmente nella distanza e dislivello , i sentieri sono egregiamente segnati ( Grazie CAI ) , tranne la discesa dal Col Nudo per ghiaiane .
Ci sono alcuni passaggi in cui fare attenzione , il famoso canalino di II per accedere alla cima del Col Nudo e qualche passaggio di I durante il percorso , sicuramente non per neofiti ma nemmeno alpinisti .
I punti importanti della gita sono , acesso al Col Mat attraverso sentiero Naturalistico , questo per evitare Forcella Dolada , fatta al rientro , e le creste , per tenere gamba fresca per il Col Nudo . Dal Col Mat si scende a Forcella Lastre ( preparativi perché questa parte al ritorno sarà la più dura vista la stanchezza accumulata) . Da forcella Lastre ( appena sotto in realtà) si prende per località Scalet Alta ( ruderi della Casera ) qui si perde qualche Centinaio di metri di dislivello , ma non è un grosso problema . Salita al passo Valbona per versante sinistro , il tempo per il versante destro e indicato uguale , a mio parere non lo è! Quindi preferisco sempre il sinistro . Da passo Valbona alla cima del Col Nudo il sentiero è appena stato ri disegnato direi egregiamente , mio consiglio è seguire la bollinatura nuova , anche se conoscete la vecchia o se per caso la ritrovate . Nell’accesso alla cima , ci sono tre difficoltà a mio parere , il breve canalino di secondo ( un po’ viscido in caso di ghiaccio invernale o neve ). Il vento nella costa sommitale e la visibilità, oggi era tutto in ordine e siamo passati agevolmente , in un altro paio di occasioni ho avuto qualche problema.
Dalla Cima ai prosegue per ometti direzione anticima e in direzione di una forcelletta si tiene la dx ,due passaggi di II, e poi si imbocca il ghiaione che in un battibaleno porta all’Intersezione con l’alta via numero 7 , da qui si sale a destra una 50ina di metri per intercettare le creste .
Ritornati a Forcella Lastre si prosegue come per andata fino al Col Mat e poi si prende a destra il proseguo del sentiero Naturalistico che porta a Forcella Dolada e da lì al Rifugio e al parcheggio.
Questa variante è molto bella anche se faticosa , fondamentale tempo stabile come oggi. Forse si può semplificare con due macchine , una a casera Stabalì per il ritorno ( dal rifugio Carota si prende a destra anziché salire a sinistra per il Dolada ). Nell’approciarlo con due auto , si può fare l’andata tutta per altavia 7 per poi prendere il ghiaione finale del Col Nudo , la salita diventa più difficile , ma a quel punto la discesa è monotona fino a casera Stabalì
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