Codissago - Casso - Erto e rientro ad anello.
near Codissago, Veneto (Italia)
Viewed 19 times, downloaded 0 times
Trail photos
Itinerary description
Splendida escursione a quote basse ma capace di offrire scenari mozzafiato per varietà paesaggistica, geologica, flora , fauna (vedi camosci noncuranti della nostra presenza) e non ultimo, ľaspetto storico che fa ricordare la grande tenacia della Gente di Montagna.
Partenza dall' abitato di Codissago, paese di Zattieri, che fino ai primi del novecento scendevano le rapide della Piave per il trasporto di tronchi da costruzione a Venezia (vedi il bel romanzo storico "Vite sul Fiume di Tieri Filippin).
Ad uno dei primi tornanti della Statale 251 che porta ad Erto (per proseguire poi per la Valcellina) , imbocchiamo il bel sentiero Cai 380 o Troi de Sant'Antoni che, in discreta progressione, porta alla abitato di Casso. Oltrepassato il bellissimo centro storico, salvato miracolosamente dal disastro del Vajont, continuiamo sul 380 che però diventa Troi del Sciarbon.
Questo è forse il tratto che merita un po di attenzione per il passaggio su qualche cengia esposta e ghiaioni scivolosi.
All' altezza di Erto che vediamo qualche centinaio di metri sotto sulla destra, scendiamo per il Cai 381 che incrociamo sulla destra. Attraversato il centro storico di Erto percorriamo un pezzo della Statale 251 (prima citata) verso la diga. Per evitare asfalto, ad un certo punto abbiamo deviato a sinistra per i ghiaioni della frana del Toc ,scendendo per un buon centinaio di metri di dislivello da riguadagnare poi per reintercettare la statale all' altezza dell' osteria Diga, dove a lato transita il sentiero Cai 380a (che prenderemo) e che riporta a Casso con dislivello positivo di circa 200 metri. Il rientro a Codissago avviene per un tratto sul sentiero di andata (Troi de Sant'Antoni) con variante ad una certa altezza a destra per il Troi dei Sambughi. Questo sentiero merita una menzione per la bellezza della lunga cengia che si sviluppa quasi interamente sotto un tetto di roccia formato dalla falesia superiore. Numerosi i vecchi ricoveri e casere incastronate sotto la roccia .
Come anticipato all' inizio della relazione, il percorso non è tecnicamente mai difficile. Le uniche difficoltà potrebbero essere il dislivello dato dal continuo saliscendi e lo sviluppo kilometrico.
DISLIVELLO REALE POSITIVO CIRCA M. 1100
Partenza dall' abitato di Codissago, paese di Zattieri, che fino ai primi del novecento scendevano le rapide della Piave per il trasporto di tronchi da costruzione a Venezia (vedi il bel romanzo storico "Vite sul Fiume di Tieri Filippin).
Ad uno dei primi tornanti della Statale 251 che porta ad Erto (per proseguire poi per la Valcellina) , imbocchiamo il bel sentiero Cai 380 o Troi de Sant'Antoni che, in discreta progressione, porta alla abitato di Casso. Oltrepassato il bellissimo centro storico, salvato miracolosamente dal disastro del Vajont, continuiamo sul 380 che però diventa Troi del Sciarbon.
Questo è forse il tratto che merita un po di attenzione per il passaggio su qualche cengia esposta e ghiaioni scivolosi.
All' altezza di Erto che vediamo qualche centinaio di metri sotto sulla destra, scendiamo per il Cai 381 che incrociamo sulla destra. Attraversato il centro storico di Erto percorriamo un pezzo della Statale 251 (prima citata) verso la diga. Per evitare asfalto, ad un certo punto abbiamo deviato a sinistra per i ghiaioni della frana del Toc ,scendendo per un buon centinaio di metri di dislivello da riguadagnare poi per reintercettare la statale all' altezza dell' osteria Diga, dove a lato transita il sentiero Cai 380a (che prenderemo) e che riporta a Casso con dislivello positivo di circa 200 metri. Il rientro a Codissago avviene per un tratto sul sentiero di andata (Troi de Sant'Antoni) con variante ad una certa altezza a destra per il Troi dei Sambughi. Questo sentiero merita una menzione per la bellezza della lunga cengia che si sviluppa quasi interamente sotto un tetto di roccia formato dalla falesia superiore. Numerosi i vecchi ricoveri e casere incastronate sotto la roccia .
Come anticipato all' inizio della relazione, il percorso non è tecnicamente mai difficile. Le uniche difficoltà potrebbero essere il dislivello dato dal continuo saliscendi e lo sviluppo kilometrico.
DISLIVELLO REALE POSITIVO CIRCA M. 1100
Waypoints
You can add a comment or review this trail
Comments