Civita Superiore di Bojano (710m)-Castello Normanno Pandone (740 m)-Eremo di Sant'Egidio (1.080m)
near Civita Superiore, Molise (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Sentiero molto carino alle pendici del massiccio del Matese, che da Civita superiore di Bojano si raggiunge l'eremo di Sant'Egidio. La distanza non è particolarmente lunga però non è da sottovalutare il dislivello, soprattutto nel tratto finale per raggiungere l'eremo, quindi bisogna essere comunque un minimo allenati con equipaggiamento giusto perché è pur sempre un sentiero di media montagna con terreno a tratti molto sconnesso, quindi calzature comode e in periodo estivo consiglio anche lo spray anti insetti perché un giro si possono trovare vacche e cavalli, quindi dietro a loro anche mosche cavalline etc. L'acqua durante il percorso non c'è, però nella piazza di Civita superiore, davanti alla chiesa di Santa Maria delle grazie, dove si parte con il sentiero, c'è una fontana e poi all'Eremo c'è una sorgente con acqua veramente ottima e molto fredda. Non è fondamentale portarsi un cappellino, il tratto iniziale è un pochino aperto poi via via va chiudendosi con percorso quasi tutto in faggeta. Come ripeto sempre, sul Matese i sentieri non sono segnati, questo è ovviamente uno di quelli, però a differenza di altri ci sono diverse intersezioni con alcune indicazioni in legno fatte da un gruppo di Mountain bike di Bojano, poi comunque la traccia è abbastanza intuibile ma c'è da fare attenzione in alcuni punti perché altrimenti si potrebbe sbagliare strada e non capire dove andare. Alcuni segni CAI sono presenti soltanto nel tratto finale più ripido che sale verso l'eremo, lì ci sono diverse frecce rosse su roccia o alberi fatti appunto dai bikers ma bisogna invece seguire la traccia del Sentiero CAI, facendo ovviamente attenzione perché sono abbastanza scolorite e a volte non tanto presenti. In questo tratto finale comunque anche se si dovesse fare la strada dei bikers si arriverebbe comunque all'Eremo però ci sono tratti molto scoscesi perché ovviamente loro tagliano e invece la traccia CAI molto più comoda con pendenze ragionevoli. Ovviamente ho segnato i punti principali e i bivi nei waypoint della registrazione e ho notato che il telefono grosso modo prende quindi si può consultare anche la mappa aprendola e poi usandola anche offline.
Si parte dalla Piazza di Civita superiore nei pressi della chiesa Santa Maria delle grazie, si segue la stradina sterrata in mezzo alle sterpaglie e poco dopo c'è subito un bivio per raggiungere il castello Normanno di Pandone, dopo una ripida una breve salita si raggiungono le rovine dove si può vedere già un bel panorama quando l'aria è pulita, Montagnola Molisana e più lontananza parte delle Mainarde e la Maiella. Qui si riscende tornando sul sentiero principale e si prosegue su una comoda mulattiera con alcuni saliscendi per poi avere una salita più costante, questo in pratica sarebbe il Sentiero CAI 114 ma in realtà io lo conosco perché ho una vecchia cartina dei sentieri del Matese ma non c'è scritto ovviamente da nessuna parte. Dopo alcuni spazi aperti, praticamente girando intorno al Monte Crocella (1.040m) con panorami ancora più belli anche su parte del massiccio del Matese, ci si addentra in faggeta e continuando sempre su una comoda una mulattiera, facendo attenzione ad alcune intersezioni come dicevo all'inizio, si prosegue comodamente fino a raggiungere il punto più ripido ai piedi dell'Eremo che descrivevo anche questo all'inizio. Continuando a salire con pendenze non eccessive ma neanche molto amichevoli, si raggiunge l'eremo passando prima vicino ad un paio di fontane per poi arrivare nella vera sorgente delle Eremo davanti la chiesetta. Qui se si è fortunati lo si può trovare anche aperto, dipende dai giorni si potrebbe anche informarsi prima se lo si vuole trovare aperto, io in questa occasione l'ho trovato chiuso ma in altre occasioni, forse la domenica, era aperto sl pubblico. Qui ci sono tavolini e sedie dove poter mangiare comodamente e c'è una vista su tutta la valle di Bojano. Al ritorno in questa registrazione ho fatto praticamente lo stesso percorso, sempre facendo attenzione alle intersezioni.
Fonte beniarchitettonici
"Il castello, le cui rovine si trovano nel Borgo di Civita Superiore, faceva parte delle fortezze demaniali dell'imperatore Federico II e veniva amministrato da suoi castellani di fiducia. Secondo documenti dell'epoca è probabile che i castellani lo tennero in affidamento fino al terremoto del 1456. Scarse sono poi le notizie di un riutilizzo del castello dopo questo disastroso evento, anche se non sono da escludere lavori di restauro voluti forse dal vescovo Silvio Pandone nel 1513. Dal punto di vista architettonico il castello presentava una pianta allungata e due recinti: uno a nord e l'altro a sud di un corpo di fabbrica centrale nel quale era la residenza del conte o palatium; il primo recinto o ricetto era separato dall'altro da un fossato artificiale scavato nella roccia. Il ricetto era poi collegato al resto della fortezza da un ponte levatoio che immetteva in un ampio corridoio delimitato da massicce mura in cui erano praticate tre aperture che controllavano il fossato e svolgevano un' importante funzione difensiva un'ulteriore cinta muraria, che fortificava il castello, si univa alla cinta merlata che racchiudeva l'intera cittadella; un insieme di mura quindi di cui ancora oggi si conserva la parte occidentale, parte importante perchè al proprio interno erano sorte delle piccole abitazioni riservate ad una colonia di ebrei, giunti al seguito di Federico II.
Fonte Matese.org
Eremo di Sant'Egidio
"Situato sul massiccio del Matese a quota 1080 metri s.l.m. fa parte della parrocchia dei santi Erasmo e Martino in Bojano, diocesi di Campobasso-Bojano, nel comune di Bojano (CB). Unico accesso all'eremo, fino al 1976, erano tortuosi sentieri di montagna non facili per tutti. Oggi è possibile raggiungerlo lungo la strada provinciale di Civita anche con la macchina. L'ultimo tratto, molto suggestivo, di circa 500 metri è percorribile solo a piedi. L'edificio consiste in una chiesa annessa a quella che oggi viene definito rifugio , ma in realtà altro non è che l'antico piccolo cenobio costruito con funzioni di eremo e di ricovero per viandanti che, specialmente nel medioevo, seguivano le strade montane colleganti i due versanti del massiccio del Matese. Si ritiene che l'origine dell'eremo risalga al IX secolo ad opera dei Cistercensi o Templari. Ma nel corso dei secoli non ci sono altre notizie. I restauri fatti nel 1995 hanno portato alla luce l'abside che confermerebbe la datazione dell'edificio ad un periodo compreso fra i secoli IX e X. Nel passato, da testimonianze certe, si sa che vi hanno vissuto uno o più eremiti. Una citazione del 1714 riferisce che: "…Esisteva un solo romito: S. Egidio sulla montagna con due romiti".
Si parte dalla Piazza di Civita superiore nei pressi della chiesa Santa Maria delle grazie, si segue la stradina sterrata in mezzo alle sterpaglie e poco dopo c'è subito un bivio per raggiungere il castello Normanno di Pandone, dopo una ripida una breve salita si raggiungono le rovine dove si può vedere già un bel panorama quando l'aria è pulita, Montagnola Molisana e più lontananza parte delle Mainarde e la Maiella. Qui si riscende tornando sul sentiero principale e si prosegue su una comoda mulattiera con alcuni saliscendi per poi avere una salita più costante, questo in pratica sarebbe il Sentiero CAI 114 ma in realtà io lo conosco perché ho una vecchia cartina dei sentieri del Matese ma non c'è scritto ovviamente da nessuna parte. Dopo alcuni spazi aperti, praticamente girando intorno al Monte Crocella (1.040m) con panorami ancora più belli anche su parte del massiccio del Matese, ci si addentra in faggeta e continuando sempre su una comoda una mulattiera, facendo attenzione ad alcune intersezioni come dicevo all'inizio, si prosegue comodamente fino a raggiungere il punto più ripido ai piedi dell'Eremo che descrivevo anche questo all'inizio. Continuando a salire con pendenze non eccessive ma neanche molto amichevoli, si raggiunge l'eremo passando prima vicino ad un paio di fontane per poi arrivare nella vera sorgente delle Eremo davanti la chiesetta. Qui se si è fortunati lo si può trovare anche aperto, dipende dai giorni si potrebbe anche informarsi prima se lo si vuole trovare aperto, io in questa occasione l'ho trovato chiuso ma in altre occasioni, forse la domenica, era aperto sl pubblico. Qui ci sono tavolini e sedie dove poter mangiare comodamente e c'è una vista su tutta la valle di Bojano. Al ritorno in questa registrazione ho fatto praticamente lo stesso percorso, sempre facendo attenzione alle intersezioni.
Fonte beniarchitettonici
"Il castello, le cui rovine si trovano nel Borgo di Civita Superiore, faceva parte delle fortezze demaniali dell'imperatore Federico II e veniva amministrato da suoi castellani di fiducia. Secondo documenti dell'epoca è probabile che i castellani lo tennero in affidamento fino al terremoto del 1456. Scarse sono poi le notizie di un riutilizzo del castello dopo questo disastroso evento, anche se non sono da escludere lavori di restauro voluti forse dal vescovo Silvio Pandone nel 1513. Dal punto di vista architettonico il castello presentava una pianta allungata e due recinti: uno a nord e l'altro a sud di un corpo di fabbrica centrale nel quale era la residenza del conte o palatium; il primo recinto o ricetto era separato dall'altro da un fossato artificiale scavato nella roccia. Il ricetto era poi collegato al resto della fortezza da un ponte levatoio che immetteva in un ampio corridoio delimitato da massicce mura in cui erano praticate tre aperture che controllavano il fossato e svolgevano un' importante funzione difensiva un'ulteriore cinta muraria, che fortificava il castello, si univa alla cinta merlata che racchiudeva l'intera cittadella; un insieme di mura quindi di cui ancora oggi si conserva la parte occidentale, parte importante perchè al proprio interno erano sorte delle piccole abitazioni riservate ad una colonia di ebrei, giunti al seguito di Federico II.
Fonte Matese.org
Eremo di Sant'Egidio
"Situato sul massiccio del Matese a quota 1080 metri s.l.m. fa parte della parrocchia dei santi Erasmo e Martino in Bojano, diocesi di Campobasso-Bojano, nel comune di Bojano (CB). Unico accesso all'eremo, fino al 1976, erano tortuosi sentieri di montagna non facili per tutti. Oggi è possibile raggiungerlo lungo la strada provinciale di Civita anche con la macchina. L'ultimo tratto, molto suggestivo, di circa 500 metri è percorribile solo a piedi. L'edificio consiste in una chiesa annessa a quella che oggi viene definito rifugio , ma in realtà altro non è che l'antico piccolo cenobio costruito con funzioni di eremo e di ricovero per viandanti che, specialmente nel medioevo, seguivano le strade montane colleganti i due versanti del massiccio del Matese. Si ritiene che l'origine dell'eremo risalga al IX secolo ad opera dei Cistercensi o Templari. Ma nel corso dei secoli non ci sono altre notizie. I restauri fatti nel 1995 hanno portato alla luce l'abside che confermerebbe la datazione dell'edificio ad un periodo compreso fra i secoli IX e X. Nel passato, da testimonianze certe, si sa che vi hanno vissuto uno o più eremiti. Una citazione del 1714 riferisce che: "…Esisteva un solo romito: S. Egidio sulla montagna con due romiti".
Waypoints
Ruins
2,459 ft
Rovine del Castello Normanno Pandone (Foto dall'alto da Google Maps di Oscar Vignone)
Photo
3,140 ft
Inizio del tratto con più dislivello e fare attenzione ai segni CAI e non alle frecce rosse del percorso Mountain bike.
Intersection
3,096 ft
Intersezione: qui All'andata si prosegue dritto e anche al ritorno, senza scendere.
Intersection
3,084 ft
Intersezione: All'andata tenere la sinistra, al ritorno tenere la destra senza scendere.
Comments (1)
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Bel giro, non particolarmente impegnativo e per molti tratti nel bosco, al riparo dal sole, dove abbiamo incrociato alcuni cavalli. All’eremo è possibile fermarsi per mangiare qualcosa e sono disponibili delle fontane.