Cinque terre - Monterosso - Vernazza - corniglia - manarola - riomaggiore - percorso completo
near Fegina, Liguria (Italia)
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Itinerary description
Cinque terre - Monterosso - Vernazza - corniglia - manarola - riomaggiore
Siamo partiti da Monterosso raggiunta in treno da La Spezia. è possibile effettuare il cammino anche partendo da Riomaggione, ma ritengo migliore partire da Monterosso per il profilo altimetrico da affrontare.
Il percorso non è difficile se si cammina abitualmente, altrimenti può risultare impegnativo. da Monterosso a Manarola sconsiglio l'uso di scarpe da ginnastica, ma vedo persone che le usano, da Manarola a Riomaggiore il percorso è più accidentato e quindi le scarpe da trekking secondo me sono necessarie. il percorso è con sali e scendi da un borgo all'altro, questo è il percorso più frequentato perchè panoramico e si raggiungono tutti i borghi. i chilometri e il dislivello sono inferiori a quelli segnati, probabilmente nelle viuzze il gps un pò salta da punto a punto e segna tratti più lunghi (penso siano 17 km e 1200 m di dislivello).
si può fare anche in due giorni (dividendo il percorso a Corniglia), tutti i borghi sono collegati con treno a La Spezia.
Sconsiglio di fare il percorso nei mesi più caldi perchè allora diventa impegnativo e può essere fatto da persone che camminano abitualmente.
i sentieri in parte sono su terra battuta, in parte su cemento o asfalto e con gradini regolari o irregolari, per la maggior parte con alzata regolare.
all'interno dei borghi non c'è un percorso preferenziale, basta perdersi nei vicoli e si trovano scorci caratteristici.
Consiglio di visitare Manarola al tramono e Monerosso con il buio e le luci accese.
descrizione delle cinque terre da Wikipedia:
"Dal 1997 fanno parte della lista dei Patrimoni dell'umanità dell'Unesco,[1] con la seguente motivazione:
«La riviera ligure orientale delle Cinque Terre è un paesaggio culturale di valore eccezionale che rappresenta l'armoniosa interazione stabilitasi tra l'uomo e la natura per realizzare un paesaggio di qualità eccezionale, che manifesta un modo di vita tradizionale millenario e che continua a giocare un ruolo socioeconomico di primo piano nella vita della società.[2]»
Grazie alle caratteristiche geografiche ed antropiche del territorio dove sorgono, le Cinque Terre sono considerate una delle più suggestive attrattive costiere italiane,[3] per il loro contesto orografico collinare naturalmente aspro e accidentato, addolcito dalla costruzione di terrazzamenti (comunemente detti fasce) per la coltura, che cala verso il mare con forti pendenze; nei punti in cui il mare si insinua serpentinamente nella terra sorgono i borghi, snodati a seguire la naturale forma delle colline.
L'opera dell'uomo, nei secoli, ha modellato il territorio costruendo i famosi terrazzamenti sui declivi a mare, dovuta alla particolare tecnica agricola tesa a sfruttare per quanto possibile i terreni posti in forte pendenza che digrada verso il mare, ne ha fatto così uno dei più caratteristici e affascinanti paesaggi della Liguria.
Nel 1997, su istanza della provincia della Spezia, le Cinque Terre, insieme a Porto Venere e alle isole Palmaria, Tino e Tinetto, sono state inserite tra i Patrimoni dell'umanità dall'Unesco. Nel 1998 il Ministero dell'Ambiente ha istituito l'Area marina protetta Cinque Terre[4] per la protezione ambientale, la tutela e la valorizzazione delle risorse biologiche, per la divulgazione e promozione di uno sviluppo socio-economico compatibile con la rilevanza naturalistico-paesaggistica dell'area. Nel 1999 è stato poi istituito il Parco nazionale delle Cinque Terre[5] per la conservazione degli equilibri ecologici, la tutela del paesaggio, la salvaguardia dei valori antropologici del luogo.
Le Cinque Terre facevano parte della Comunità montana della Riviera Spezzina, tipologia di ente soppresso dal 2011 in tutta la regione.[6][7] Il 25 ottobre 2011 una violenta alluvione e le successive frane portano alla morte di quattro persone nell'area delle Cinque Terre (13 in totale). I comuni più colpiti sono Monterosso al Mare e Vernazza. Il 24 settembre 2012 una frana causata dallo staccamento di un costone di roccia travolge e ferisce quattro turisti australiani sulla Via dell'Amore. Dopo la frana, il sentiero è rimasto chiuso fino al 3 aprile 2015, quando è stato riaperto il primo tratto.[8]
Geografia
Tutto il comprensorio è costituito da una stretta fascia di terra compresa tra il mare e il crinale che la separa dalla retrostante Val di Vara e dal Golfo della Spezia, con crinali secondari che si estendono sino a Punta Mesco delimitandolo dall'area del golfo di Levanto.
Immagine satellitare della costa delle Cinque Terre
I rilievi montuosi della zona, che corrono paralleli alla costa, pur variando tra quote modeste come il Monte Malpertuso (815 metri s.l.m.) o il Monte Vè (486 metri s.l.m.) e nonostante la breve distanza dal mare, determinano un'accentuata acclività di tutto il territorio. La morfologia interna dell'area è caratterizzata da rilievi secondari - che presentano andamenti perpendicolari o obliqui rispetto alla linea di costa - e dalle famose terrazze.
La linea di costa è delimitata sul lato occidentale dal promontorio di Punta Mesco e si sviluppa in modo abbastanza lineare, presentando numerose piccole irregolarità come insenature, capi e promontori fino a Portovenere. La costa è prevalentemente rocciosa e ripida, raggiungendo in molti casi quasi la verticalità sul mare. Le spiagge sabbiose e ciottolose sono localizzate nei pressi di Monterosso (spiaggia di Fegina e di Monterosso vecchio), di Corniglia (spiaggia di Guvano e spiaggia di Corniglia), di Riomaggiore.
Il territorio delle Cinque Terre presenta una rete idrografica caratterizzata da corsi d'acqua a regime torrentizio, con portata massima nei periodi piovosi di autunno e primavera, e minima nel periodo estivo, ma i bacini idrografici sono, in linea di massima, di estensione molto limitata data la vicinanza dei rilievi montuosi alla costa. Gli interventi di trasformazione del territorio avvenuti nei secoli ad opera dell'uomo, con la realizzazione di terrazzamenti per la coltivazione della vite e dell'ulivo e dei muri a secco, hanno assunto un ruolo significativo nella regimazione delle acque anche in relazione alla canalizzazione artificiale delle stesse.
Siamo partiti da Monterosso raggiunta in treno da La Spezia. è possibile effettuare il cammino anche partendo da Riomaggione, ma ritengo migliore partire da Monterosso per il profilo altimetrico da affrontare.
Il percorso non è difficile se si cammina abitualmente, altrimenti può risultare impegnativo. da Monterosso a Manarola sconsiglio l'uso di scarpe da ginnastica, ma vedo persone che le usano, da Manarola a Riomaggiore il percorso è più accidentato e quindi le scarpe da trekking secondo me sono necessarie. il percorso è con sali e scendi da un borgo all'altro, questo è il percorso più frequentato perchè panoramico e si raggiungono tutti i borghi. i chilometri e il dislivello sono inferiori a quelli segnati, probabilmente nelle viuzze il gps un pò salta da punto a punto e segna tratti più lunghi (penso siano 17 km e 1200 m di dislivello).
si può fare anche in due giorni (dividendo il percorso a Corniglia), tutti i borghi sono collegati con treno a La Spezia.
Sconsiglio di fare il percorso nei mesi più caldi perchè allora diventa impegnativo e può essere fatto da persone che camminano abitualmente.
i sentieri in parte sono su terra battuta, in parte su cemento o asfalto e con gradini regolari o irregolari, per la maggior parte con alzata regolare.
all'interno dei borghi non c'è un percorso preferenziale, basta perdersi nei vicoli e si trovano scorci caratteristici.
Consiglio di visitare Manarola al tramono e Monerosso con il buio e le luci accese.
descrizione delle cinque terre da Wikipedia:
"Dal 1997 fanno parte della lista dei Patrimoni dell'umanità dell'Unesco,[1] con la seguente motivazione:
«La riviera ligure orientale delle Cinque Terre è un paesaggio culturale di valore eccezionale che rappresenta l'armoniosa interazione stabilitasi tra l'uomo e la natura per realizzare un paesaggio di qualità eccezionale, che manifesta un modo di vita tradizionale millenario e che continua a giocare un ruolo socioeconomico di primo piano nella vita della società.[2]»
Grazie alle caratteristiche geografiche ed antropiche del territorio dove sorgono, le Cinque Terre sono considerate una delle più suggestive attrattive costiere italiane,[3] per il loro contesto orografico collinare naturalmente aspro e accidentato, addolcito dalla costruzione di terrazzamenti (comunemente detti fasce) per la coltura, che cala verso il mare con forti pendenze; nei punti in cui il mare si insinua serpentinamente nella terra sorgono i borghi, snodati a seguire la naturale forma delle colline.
L'opera dell'uomo, nei secoli, ha modellato il territorio costruendo i famosi terrazzamenti sui declivi a mare, dovuta alla particolare tecnica agricola tesa a sfruttare per quanto possibile i terreni posti in forte pendenza che digrada verso il mare, ne ha fatto così uno dei più caratteristici e affascinanti paesaggi della Liguria.
Nel 1997, su istanza della provincia della Spezia, le Cinque Terre, insieme a Porto Venere e alle isole Palmaria, Tino e Tinetto, sono state inserite tra i Patrimoni dell'umanità dall'Unesco. Nel 1998 il Ministero dell'Ambiente ha istituito l'Area marina protetta Cinque Terre[4] per la protezione ambientale, la tutela e la valorizzazione delle risorse biologiche, per la divulgazione e promozione di uno sviluppo socio-economico compatibile con la rilevanza naturalistico-paesaggistica dell'area. Nel 1999 è stato poi istituito il Parco nazionale delle Cinque Terre[5] per la conservazione degli equilibri ecologici, la tutela del paesaggio, la salvaguardia dei valori antropologici del luogo.
Le Cinque Terre facevano parte della Comunità montana della Riviera Spezzina, tipologia di ente soppresso dal 2011 in tutta la regione.[6][7] Il 25 ottobre 2011 una violenta alluvione e le successive frane portano alla morte di quattro persone nell'area delle Cinque Terre (13 in totale). I comuni più colpiti sono Monterosso al Mare e Vernazza. Il 24 settembre 2012 una frana causata dallo staccamento di un costone di roccia travolge e ferisce quattro turisti australiani sulla Via dell'Amore. Dopo la frana, il sentiero è rimasto chiuso fino al 3 aprile 2015, quando è stato riaperto il primo tratto.[8]
Geografia
Tutto il comprensorio è costituito da una stretta fascia di terra compresa tra il mare e il crinale che la separa dalla retrostante Val di Vara e dal Golfo della Spezia, con crinali secondari che si estendono sino a Punta Mesco delimitandolo dall'area del golfo di Levanto.
Immagine satellitare della costa delle Cinque Terre
I rilievi montuosi della zona, che corrono paralleli alla costa, pur variando tra quote modeste come il Monte Malpertuso (815 metri s.l.m.) o il Monte Vè (486 metri s.l.m.) e nonostante la breve distanza dal mare, determinano un'accentuata acclività di tutto il territorio. La morfologia interna dell'area è caratterizzata da rilievi secondari - che presentano andamenti perpendicolari o obliqui rispetto alla linea di costa - e dalle famose terrazze.
La linea di costa è delimitata sul lato occidentale dal promontorio di Punta Mesco e si sviluppa in modo abbastanza lineare, presentando numerose piccole irregolarità come insenature, capi e promontori fino a Portovenere. La costa è prevalentemente rocciosa e ripida, raggiungendo in molti casi quasi la verticalità sul mare. Le spiagge sabbiose e ciottolose sono localizzate nei pressi di Monterosso (spiaggia di Fegina e di Monterosso vecchio), di Corniglia (spiaggia di Guvano e spiaggia di Corniglia), di Riomaggiore.
Il territorio delle Cinque Terre presenta una rete idrografica caratterizzata da corsi d'acqua a regime torrentizio, con portata massima nei periodi piovosi di autunno e primavera, e minima nel periodo estivo, ma i bacini idrografici sono, in linea di massima, di estensione molto limitata data la vicinanza dei rilievi montuosi alla costa. Gli interventi di trasformazione del territorio avvenuti nei secoli ad opera dell'uomo, con la realizzazione di terrazzamenti per la coltivazione della vite e dell'ulivo e dei muri a secco, hanno assunto un ruolo significativo nella regimazione delle acque anche in relazione alla canalizzazione artificiale delle stesse.
Waypoints
Comments (9)
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Ciao Mark un informazione la tempistica è riferita alla sola andata dell'escursione O comprende
Solo andata
....dicevo o comprende anche il ritorno? Grazie della condivisione della traccia.
Solo andata, ovviamente facendo soste nei borghi
Ok grazie comunque si può rientrare in treno?
Si, è quello che ho fatto io
ciao, hai seguito altri sentieri o hai percorso solo sentieri a pagamento?
Il sentiero che ho seguito non era a pagamentt
grazie!