Cima d'Ugni - Il Martellese - Cima Forcone - Cima Macirenelle anello dal Vallone Palombaro (Cantagufo)
near Cantagufo, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Escursione suddivisa in due giorni, valutata molto difficile per la tipologia del tracciato, per i rischi che si corrono in alcuni punti della seconda parte del percorso e per chilometraggio con zaini molto pesanti.
Partenza da quota 900m circa dal Vallone Palombaro ore 17:00 per il sentiero G4, direzione Rifugio Martellese.
Si sale agevolmente sulla carrareccia forestale, la salita è veloce sino al bivio in cui si lascia la strada bianca per prendere il sentierino che conduce sino al Rifugio d'Ugni. Si sale inizialmente nel bosco, poi attraverso il panoramico vallone del Colle Strozzi, la pendenza aumenta e il caldo e l'umidità obbligano a più pause. Raggiunto il Rifugio d'Ugni (spartano ma provvisto del necessario) a quota 1863m, si ha un gran colpo d'occhio sulla Majella Orientale e sulla costa adriatica, poche centinaia di metri più avanti dopo un abbeveratoio per gli animali, vi è un bivio, quella a destra conduce molto velocemente all'unica fonte d'acqua presente su tutto il percorso, quella a sinistra è la classica via per il Martellese. Dopo il rifornimento d'acqua abbiamo preso la via tradizionale tra pini mughi e panorami favolosi e dopo 3km siamo arrivati al Rifugio Martellese. Ore 20:00. Giusto in tempo per ammirare il tramonto.
Il Rifugio è anch'esso spartano, c'è un camino funzionante, 5 posti letto, un tavolaccio e qualche bottiglia d'acqua e una graticola esterna per cuocere la carne.
Questo Rifugio si trova a 2049m a metà tra il Monte d'Ugni e il Martellese, alla fine del Vallone Palombaro e con un affaccio panoramico sull'Acquaviva e le Murelle.
Dopo una notte calda e tranquilla alle 6:00 si parte in assetto da battaglia per arrivare sulla vetta del Monte d'Ugni. Premessa, non esistono sentieri, nè omini di vetta, nè passaggi comodi. Se si vuole salire in cima bisogna equipaggiarsi con abiti da buttare, si torna lacerati nel vestiario e nella carne, non indossate calzoncini corti e non portare con voi zaini o oggetti che possono essere smarriti. Si arriva alla cima solo con il gps che indica l'altimetria del monte 2093m o con le coordinate trigonometriche. Si tratta di camminare sui pini mughi, attraverso i pini mughi, sotto i pini mughi! Dopo 1h30 per 100m di distanza si torna al Rifugio.
Ripresi gli zaini e tolti gli indumenti strappati si parte per completare l'anello.
La cima del Martellese si trova a breve distanza, il sentiero è segnato qua e là dagli omini, si attraversano pini mughi che in parte hanno ripreso possesso del percorso e con un pò di impegno si sale in vetta 2259m. Si torna indietro di qualche centinaio di metri e si prende il bivio a destra per il sentiero verso il Forcone. Se potete lasciate gli zaini al bivio per salire sul Martellese, li riprenderete al ritorno.
Il sentiero per il Forcone è molto evidente, si attraversano pini mughi a volontà e dopo 500m si arriva in vetta 2240m. Vista magnifica anche da qui!
Si continua scendendo verso Sud in direzione Fara S.Martino. Da qui in poi il sentiero non è più segnato, quanche omino e un pò di terra battuta. Questo percorso non molto utilizzato e in alcuni punti non più manutenuto è molto intuitivo. Il GPS sarà fondamentale in alcuni punti chiave. Se troverete qualche ripensamento sulla traccia il motivo è questo.
Arrivare alla cima delle Macirenelle non sarà facile.
Il sentiero va e viene, si attraversano fitti passaggi tra i pini mughi, ripidi pendii e ortiche alte un metro. Dopo numerosi tentativi troviamo il passaggio per aggirare le numerose cengie esposte che contraddistinguono questo tratto. Il passaggio si trova sotto un masso che assomiglia ad una finestra. Tutto intorno branchi di camosci appollaiati tra i dirupi.
Raggiunta la sella delle Macinerelle si sale ancora tra i mughi e infine si è in cima 2017m. Sotto di noi Fara S.Martino e la fabbrica della De Cecco, il Lago di S.Angelo e la Majella sud/orientale.
La discesa dopo qualche consiglio con altri escursionisti saliti per il Vallone Palombaro sarà suggestiva quanto delicata.
Non esiste un percorso segnato, è pressapoco un antico sentiero pastorale, si segue l'erba calpestata di chi l'ha giò attraversato, si passa da una balconata all'altra attraversando punti esposti, occhio si scivola!, si costeggiano le alte pareti delle Macirenelle e infine più a valle si intercettano bolli rossi (di bomboletta spray) sino al sentiero vero e propio che attraversa tutta la Gola del Palombaro. Dal bivio dopo le Macirenelle sino al parcheggio saranno 6,5 km di passione. Il sentiero è un tracciolino sassoso e scivoloso, passa sotto pareti di rocce a strapiombo, si staccano piccoli sassi dall'alto che possono colpire all'improvviso, purtroppo il sentiero raramente si scosta dalle pareti, portate con voi un caschetto. Si attraversano alte piante infestanti ed ortiche, è molto umido sempre esposto nelle ore centrali e mette a dura prova gambe e scarpe. L'unica nota positiva è l'effetto scenografico e le numerose grotte che si incotrano.
Alle 15:00 giunti alla macchina dopo un salto agli stazzi pastorali lungo la via cementata facciamo appena in tempo a cambiarci che un violento temporale colpisce la zona facendoci sentire fortunati a non trovarci ancora in quella rischiosa gola.
Partenza da quota 900m circa dal Vallone Palombaro ore 17:00 per il sentiero G4, direzione Rifugio Martellese.
Si sale agevolmente sulla carrareccia forestale, la salita è veloce sino al bivio in cui si lascia la strada bianca per prendere il sentierino che conduce sino al Rifugio d'Ugni. Si sale inizialmente nel bosco, poi attraverso il panoramico vallone del Colle Strozzi, la pendenza aumenta e il caldo e l'umidità obbligano a più pause. Raggiunto il Rifugio d'Ugni (spartano ma provvisto del necessario) a quota 1863m, si ha un gran colpo d'occhio sulla Majella Orientale e sulla costa adriatica, poche centinaia di metri più avanti dopo un abbeveratoio per gli animali, vi è un bivio, quella a destra conduce molto velocemente all'unica fonte d'acqua presente su tutto il percorso, quella a sinistra è la classica via per il Martellese. Dopo il rifornimento d'acqua abbiamo preso la via tradizionale tra pini mughi e panorami favolosi e dopo 3km siamo arrivati al Rifugio Martellese. Ore 20:00. Giusto in tempo per ammirare il tramonto.
Il Rifugio è anch'esso spartano, c'è un camino funzionante, 5 posti letto, un tavolaccio e qualche bottiglia d'acqua e una graticola esterna per cuocere la carne.
Questo Rifugio si trova a 2049m a metà tra il Monte d'Ugni e il Martellese, alla fine del Vallone Palombaro e con un affaccio panoramico sull'Acquaviva e le Murelle.
Dopo una notte calda e tranquilla alle 6:00 si parte in assetto da battaglia per arrivare sulla vetta del Monte d'Ugni. Premessa, non esistono sentieri, nè omini di vetta, nè passaggi comodi. Se si vuole salire in cima bisogna equipaggiarsi con abiti da buttare, si torna lacerati nel vestiario e nella carne, non indossate calzoncini corti e non portare con voi zaini o oggetti che possono essere smarriti. Si arriva alla cima solo con il gps che indica l'altimetria del monte 2093m o con le coordinate trigonometriche. Si tratta di camminare sui pini mughi, attraverso i pini mughi, sotto i pini mughi! Dopo 1h30 per 100m di distanza si torna al Rifugio.
Ripresi gli zaini e tolti gli indumenti strappati si parte per completare l'anello.
La cima del Martellese si trova a breve distanza, il sentiero è segnato qua e là dagli omini, si attraversano pini mughi che in parte hanno ripreso possesso del percorso e con un pò di impegno si sale in vetta 2259m. Si torna indietro di qualche centinaio di metri e si prende il bivio a destra per il sentiero verso il Forcone. Se potete lasciate gli zaini al bivio per salire sul Martellese, li riprenderete al ritorno.
Il sentiero per il Forcone è molto evidente, si attraversano pini mughi a volontà e dopo 500m si arriva in vetta 2240m. Vista magnifica anche da qui!
Si continua scendendo verso Sud in direzione Fara S.Martino. Da qui in poi il sentiero non è più segnato, quanche omino e un pò di terra battuta. Questo percorso non molto utilizzato e in alcuni punti non più manutenuto è molto intuitivo. Il GPS sarà fondamentale in alcuni punti chiave. Se troverete qualche ripensamento sulla traccia il motivo è questo.
Arrivare alla cima delle Macirenelle non sarà facile.
Il sentiero va e viene, si attraversano fitti passaggi tra i pini mughi, ripidi pendii e ortiche alte un metro. Dopo numerosi tentativi troviamo il passaggio per aggirare le numerose cengie esposte che contraddistinguono questo tratto. Il passaggio si trova sotto un masso che assomiglia ad una finestra. Tutto intorno branchi di camosci appollaiati tra i dirupi.
Raggiunta la sella delle Macinerelle si sale ancora tra i mughi e infine si è in cima 2017m. Sotto di noi Fara S.Martino e la fabbrica della De Cecco, il Lago di S.Angelo e la Majella sud/orientale.
La discesa dopo qualche consiglio con altri escursionisti saliti per il Vallone Palombaro sarà suggestiva quanto delicata.
Non esiste un percorso segnato, è pressapoco un antico sentiero pastorale, si segue l'erba calpestata di chi l'ha giò attraversato, si passa da una balconata all'altra attraversando punti esposti, occhio si scivola!, si costeggiano le alte pareti delle Macirenelle e infine più a valle si intercettano bolli rossi (di bomboletta spray) sino al sentiero vero e propio che attraversa tutta la Gola del Palombaro. Dal bivio dopo le Macirenelle sino al parcheggio saranno 6,5 km di passione. Il sentiero è un tracciolino sassoso e scivoloso, passa sotto pareti di rocce a strapiombo, si staccano piccoli sassi dall'alto che possono colpire all'improvviso, purtroppo il sentiero raramente si scosta dalle pareti, portate con voi un caschetto. Si attraversano alte piante infestanti ed ortiche, è molto umido sempre esposto nelle ore centrali e mette a dura prova gambe e scarpe. L'unica nota positiva è l'effetto scenografico e le numerose grotte che si incotrano.
Alle 15:00 giunti alla macchina dopo un salto agli stazzi pastorali lungo la via cementata facciamo appena in tempo a cambiarci che un violento temporale colpisce la zona facendoci sentire fortunati a non trovarci ancora in quella rischiosa gola.
Waypoints
Comments (6)
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Il sentiero fra Macinerelle ed il Forcone è segnato, chiaro o comunque'visibile'? Tecnicamente complicato? Grazie mille. FBassanelli
Il sentiero è a tratti visibile e intuibile, qualche bollo sbiadito e qualche vecchio omino, la traccia gps è fondamentale laddove la traccia si perde, ovvero nel punto in cui si deve scendere alla sella delle Macinerelle. Tecnicamente non è complicato, bisogna fare attenzione nel tratto in cui si arriva alla sella dove è facile capitare su cengie esposte se si perde il sentiero.
Grazie. FB. Bella escursione.
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Percorso impegnativo ma non impossibile ... scenari bellissimi
Che bella banda!!! Escursione stratosferica!!
un saluto
Ciao Luigi, grazie per il complimento, un saluto anche a te e speriamo di rivederci presto 😃