Cima della Laghetta da Santa Maria Apparente

La prima parte dell'escursione è la classica e collaudatissima ascesa alla cima della Laghetta dal cimitero di Campotosto mediante Sentiero Italia per la Sella Laga e poi per cresta mediante sentiero 301.
Benchè il percorso non offra particolari difficoltà tecniche, abbiamo trovato condizioni meteo abbastanza penalizzanti: una fitta coltre di nubi invadeva la linea di cresta (per poi aprirsi quando ci trovavamo in vetta) impedendo la visibilità, lingue di neve ghiacciata e galaverna coprivano la traccia, mentre le fredde raffiche ci sferzavano ostacolando la nostra progressione. Ciononostante, abbiamo raggiunto l'anticima Sud (2270 m) e poi la cima della Laghetta (2369 m) in 3h30'.
La seconda parte dell'escursione è invece una full immersion nell'ambiente Laga, una lunga divagazione fuori sentiero, in ambienti maestosi e solitari, traversando molteplici fossi, guadando corsi d'acqua, cascatelle, fenditure della montagna, scendendo per scivolosi pratoni e ripidi crinali boscosi.
Dalla cima della Laghetta siamo scesi per il ripido crinale ovest, traversando il fosso dei Carbonai ed intercettando una traccia pastorale che si manteneva in quota procedendo in direzione Sud.
Ad un certo punto, ingannati dalla presenza di un omino di pietre, abbiamo seguito la traccia sbagliata che ci ha fatto scendere nel crinale adiacente il fosso percorso dal torrente Tronto (appena sotto le sue sorgenti): qui la discesa a valle è stata abbastanza perigliosa in quanto effettuata su ripidi crinali con alcuni salti rocciosi che potevano nascondere più di qualche insidia.
In qualche modo siamo riusciti a scendere a valle dove, dopo l'attraversamento di un roveto, ci siamo ricongiunti con il sentiero Italia e poi, dopo aver attraversato il Rio Fucino, abbiamo intercettato alla quota di 1400 m il sentiero fatto al mattino, per poi rientrare alla base.
Bellissima avventura nel cuore della Laga più selvaggia e nascosta, ciononostante sconsiglio di emulare il percorso di ritorno a coloro che non sono avvezzi ad itinerari fuori sentiero e che non sanno orientarsi in ambienti così impervi.