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Cima Coldai (2403 m)

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Trail stats

Distance
7.46 mi
Elevation gain
3,268 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
3,268 ft
Max elevation
7,861 ft
TrailRank 
52
Min elevation
4,953 ft
Trail type
Loop
Time
3 hours 49 minutes
Coordinates
2532
Uploaded
June 5, 2020
Recorded
May 2020
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near Palafavera, Veneto (Italia)

Viewed 1040 times, downloaded 43 times

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Itinerary description

Palafavera - sentiero 564 - Casera Pioda - sentiero 556 - Rifugio Sonnino al Coldai – Forcella Coldai - Lago di Coldai – Cima di Coldai (2403 m)

Da Pecol, frazione del comune di Val di Zoldo (BL), si prosegue su SP251 fino alla località di Palafavera. All’altezza dell’omonimo campeggio, si svolta a sx su strada sterrata (Via Coi). Parcheggiata l’auto, ha inizio la rotabile che sale alla conca di Pioda, contrassegnata dal segnavia 564. Si tratta di una pista forestale lunga e monotona che risale le piste da sci fino a Casera Pioda (45 minuti dalla partenza). Aggirata la casera si prosegue su sentiero 556, bella mulattiera militare, ampia e lastricata, che risale alla prima guerra mondiale. Con larghi tornanti si guadagna presto dislivello, fino a superare il promontorio che aggira la Busa del Toro, da cui si aprono splendide vedute sulla Val Zoldana. Salendo di quota il punto di osservazione fornisce nuovi spunti e riferimenti visivi. In primis sul monte Pelmo, valorizzando sempre più la sua forte presenza, ma anche sulle altrettanto imponenti sagome del Cristallo e dell’Antelao o sul frastagliato profilo della Croda da Lago. Con un ultimo strappo si risale a zig zag tra grandi massi fino a sbucare alla vista del Rifugio Coldai sovrastato dai Torrioni delle Zoliere (1h 30’ dalla partenza). Superato il rifugio si prosegue in direzione di Forcella Coldai, prima su una breve frazione prativa, poi su pendio roccioso che anticipa l’accesso alla sella (10-15 minuti dal rifugio). La conca sottostante è occupata dal bel laghetto di Coldai, gemma verde circondata da maestose pareti di roccia e prati ricchi di fiori tipici dell'ambiente alpino. Abbandonato il comodo sentiero che cala allo specchio d’acqua si intraprende la breve ascensione che conduce al culmine del Monte Coldai, priva di segnaletica, ma intuitiva e facilmente identificabile. Dalla forcella ci si muove senza perdere quota lungo l’evidente traccia che traversa sulla destra. In poche decine di metri si raggiunge una valletta che sale ripida alternando frazioni detritiche ad affioramenti erbosi. La risalita, guidata da qualche omino in pietra, conduce ad un bel pianoro dove iniziano a comparire evidenti tracce con bolli rossi. Aggirato il monte sul lato est il sentiero permette di guadagnare la spalla che cala verso oriente, con un impressionante salto in prossimità delle Crepe di Sora Pioda. Il segnavia cambia ora direzione volgendo a sinistra per portarsi sotto la verticale. Si rimonta il pendio su uno stretto percorso di zolle erbose sino all’esile pulpito che anticipa il roccioso settore sommitale. Da qui si sale in diagonale la cengia con buoni appoggi che invitano ad usare le mani. La parte finale, piuttosto esposta sulla destra, richiede cautela e piede fermo. Gli ultimi passaggi rocciosi (con difficoltà di I° grado) immettono direttamente alla cima, caratterizzata dalle due croci in ferro inclinate dal maltempo (15-20 min dalla forcella con passo sostenuto). La vetta, insieme alla vicina Cima Ovest di Coldai, rappresenta il contrafforte settentrionale del gruppo del Civetta tra la valle agordina e quella zoldana. Favoloso il colpo d’occhio sul sottostante Lago di Coldai e sulla grande parete occidentale del Civetta, che impressiona per grandezza e verticalità. Il panorama a 360° spazia alle Pale di San Martino, la Marmolada, il Sella, le Tofane e molti altri gruppi dolomitici. Il ritorno, in questo caso, avviene a ritroso lungo lo stesso percorso di salita. Cima di grande soddisfazione, non molto frequentata.

NOTE: prima del bivio con il sentiero Tivan (segnavia 557), un piccolo paletto in legno con indicazione per la cima invita a tagliare a destra seguendo in falsopiano un'esile traccia erbosa che sale dolcemente in direzione del rifugio, intercettando di tanto in tanto quella che sembra una vecchia mulattiera militare. E’ un’alternativa che rimonta la Busa del Toro e giunge comunque sulla spalla prativa che cala sul versante NE di Cima Coldai.

NOTE: come alternativa per la discesa da Cima Coldai, si può imboccare il ripido canalino roccioso (con rari e sbiaditi bolli rossi) che cala deciso tra le due croci in direzione del laghetto,. E' necessario procedere "disarrampicando" per superare il tratto iniziale. Poco oltre le roccette la traccia si fa più agevole, anche se mai troppo definita. L'orientamento è estremamente banale, avendo come obiettivo il laghetto sottostante, sempre ben visibile).

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