Cilladon - Monte Tomatico
near Stazione Quero-Vas, Veneto (Italia)
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Itinerary description
Dei cinque percorsi che salgono in vetta al Monte Tomatico (versante sud da Cilladon; versante sud-est dagli abitati di Santa Maria e di Carpen -sentiero CAI 850-; versante nord, dai paesi di Tomo e di Porcen) il percorso qui descritto è il meno impegnativo e il più panoramico.
Attraversato il paese di Quero in direzione valle di Schievenin, dopo alcune centinaia di metri inizia sulla destra la lunga salita che conduce, per strada asfaltata e stretta, alla località di Cilladon dove c'è un piccolo parcheggio (8-10 auto). Lasciata l'auto, un centinaio di metri più avanti inizia la strada forestale che conduce a malga Paoda, segnavia CAI 844 (tempi di percorrenza fino al Tomatico, 3.30 ore). Oltrepassato un monumentale castagno il sentiero devia sulla destra e in costante salita sbuca più in alto sulla strada forestale che si percorrerà fino ai pascoli di malga Paoda dove, nei mesi estivi, i campanacci delle mucche interrompono il silenzio della montagna. Oltrepassata la malga inizia il sentiero che in leggera ma costante salita attraversa un bel bosco di faggi. Più avanti il sentiero sale ripido dentro una macchia di cespugli vari fino a sbucare sulla recinzione di malga "stalle Ronchio" e qui lo sguardo corre subito in alto su pascoli estesi, per indugiare poi sulla croce di vetta del Tomatico, metà dell'escursione. Lasciata sulla destra la malga, si sale zigzagando per il sentiero posto all'interno del grande pascolo, fino a giungere sulla sella spartiacque dove una panchina incita alla sosta. Da qui mancano 15 minuti per raggiungere, percorrendo il sentiero CAI 841, la croce di cima, ma è bello rallentare, indugiare, osservare, per godere di bei panorami sia verso sud che verso nord. Intanto aumenta il desiderio di percorrere più speditamente il breve tratto finale, spronati da questa domanda: "Chissà che bel panorama si godrà da lassù". Ed è proprio così, dalla croce del Tomatico si ammirano le catene montuose del Lagorai (sinistra) delle Vette Feltrine, del Cimonega, del Pizzocco e su su a destra le roccie della Schiara. E cosa dire della sottostante città di Feltre? Appare li sotto, vicina, quasi a volersi mostrare da quanto nitide appaiono le case, le vie, i palazzi pubblici. ...E ora si riprende la via del ritorno.
Attraversato il paese di Quero in direzione valle di Schievenin, dopo alcune centinaia di metri inizia sulla destra la lunga salita che conduce, per strada asfaltata e stretta, alla località di Cilladon dove c'è un piccolo parcheggio (8-10 auto). Lasciata l'auto, un centinaio di metri più avanti inizia la strada forestale che conduce a malga Paoda, segnavia CAI 844 (tempi di percorrenza fino al Tomatico, 3.30 ore). Oltrepassato un monumentale castagno il sentiero devia sulla destra e in costante salita sbuca più in alto sulla strada forestale che si percorrerà fino ai pascoli di malga Paoda dove, nei mesi estivi, i campanacci delle mucche interrompono il silenzio della montagna. Oltrepassata la malga inizia il sentiero che in leggera ma costante salita attraversa un bel bosco di faggi. Più avanti il sentiero sale ripido dentro una macchia di cespugli vari fino a sbucare sulla recinzione di malga "stalle Ronchio" e qui lo sguardo corre subito in alto su pascoli estesi, per indugiare poi sulla croce di vetta del Tomatico, metà dell'escursione. Lasciata sulla destra la malga, si sale zigzagando per il sentiero posto all'interno del grande pascolo, fino a giungere sulla sella spartiacque dove una panchina incita alla sosta. Da qui mancano 15 minuti per raggiungere, percorrendo il sentiero CAI 841, la croce di cima, ma è bello rallentare, indugiare, osservare, per godere di bei panorami sia verso sud che verso nord. Intanto aumenta il desiderio di percorrere più speditamente il breve tratto finale, spronati da questa domanda: "Chissà che bel panorama si godrà da lassù". Ed è proprio così, dalla croce del Tomatico si ammirano le catene montuose del Lagorai (sinistra) delle Vette Feltrine, del Cimonega, del Pizzocco e su su a destra le roccie della Schiara. E cosa dire della sottostante città di Feltre? Appare li sotto, vicina, quasi a volersi mostrare da quanto nitide appaiono le case, le vie, i palazzi pubblici. ...E ora si riprende la via del ritorno.
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