Castello e convento di Ariano Irpino

Quest'escursione va a completare il giro iniziato nel 2020, tramite il quale avremmo raggiungere Grotta, castello e convento. In quell'occasione, con un anello previsto di circa 18km, fummo colti dalla pioggia e dovettimo riparare sotto un gazebo di Parco San Michele. Purtroppo la Grotta è chiusa in via permanente dal Comune che per ora non prevede aperture. Di ciò siamo stati informati dal presidente della pro-loco che tuttavia ci ha dato informazioni sul castello e sul numero di telefono da chiamare per visitare il convento. Il sentiero corre quasi interamente su strada bianca, quod e moto da cross sono spesso presenti sul tracciato. La prima deviazione concreta è la biforcazione all'altezza della fontanella, a destra si raggiungono la cella di San Vincenzo e la Grotta di San Michele, visti in passato, mentre proseguendo dritto ci si incammina verso il castello. Sul tracciato si incontrano una cabina dell'acquedotto, dei ruderi sui quali insiste un segnale CAI e l'area attrezzata del parco San Michele. Sulla destra, appena finito il recinto sorge una fontana dove poter attingere ad acqua fresca e attraversando il ponte si continua la salita, leggera ma abbastanza costante. Una seconda area attrezzata si trova intorno alla cappella di San Michele, edificio di recente costruzione la cui posizione affaccia su Salerno e i paesi limitrofi. Qui si intraprende una deviazione verso il castello da ripercorrere al ritorno. Al settimo chilometro la morfologia, piuttosto monotona muta scoprendo una pineta che per qualche decina di metri abbandonare invita a tagliare tra gli alberi. Purtroppo l'area, seppur abbastanza pulita versa in condizioni di totale abbandono, bisogna pertanto far attenzione, soprattutto nei giorni ventosi, ai rami secchi che non sono in sicurezza. Anche qui, alcuni tavoli possono accogliere gli escursionisti che desiderano sostare. Incomprensibile il disinteresse del Comune verso questo prezioso tesoro. Le prime mura della rocca sono edificate ai margini della pineta, incompleti cartelli offrono interessanti informazioni sulla storia e la planimetria della fortezza, senza però indicare dove qual è il punto da cui stai leggendo ma credo sia una questione di genio. Il genio è sempre incomprensibile ai comuni mortali. Il tranquillo e comodo sentiero segue costeggiando una specie di monolite, si può aggirare e salirvi mediante uno sdrucciolevole terreno. Esattamente il punto in cui sulla traccia ho indicato il segnale di rischio, poiché noi, abbiamo arrampicato praticamente in verticale questa roccia, carinamente senza certezza di poter altrettanto difficoltosamente riscendere. Il castello diffonde le mura su ampia parte della vetta, e un terrazzo panoramico consente una comoda sosta relax. Riprendendo il tracciato CAI, si sfocia in via Cannabosto, la strada corre lungo il borgo fino a ritornare in un ambiente più isolato dove si scorgono i cartelli che guidano al convento. Non avendo chiara previsione del tempo che avremmo impiegato, abbiamo evitato di coinvolgere la proprietaria. Per tornare alle auto si attraversa un uliveto e di nuovo il borgo, quest'ultime parti le abbiamo percorse a sera alla luce delle torce.