Casette - Cenciara - Grotti: giro finale
near Casette, Lazio (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Giro impegnativo nella sua parte iniziale in cui si deve prendere quota, ma di grande soddisfazione. Il dislivello complessivo non arriva a 700 m e non 1200 m come riporta wikiloc. Abbiamo tolto il passaggio per alcuni luoghi rispetto al percorso di studio e ne abbiamo aggiunti altri. Abbiamo inoltre risolto il problema di rientrare a Casette evitando di camminare lungo la statale Salto Cicolana a scorrimento veloce.
Si parte dal comodo parcheggio del cimitero di Casette e si guadagna quota seguendo una carrareccia aperta per il taglio. Questo tratto è di una certa pendenza e termina nel WP in cui finisce la strada ed inizia il sentiero. Il resto del tracciato è agevole e il sentiero ben battuto anche se privo di segnalazioni (pitture o nastri). In quasi tutti i fossi attraversati si trovano splendide creazioni dell'acqua, stagionale e perenne. Diversi orridi, imponenti antri creati dall'erosione dell'acqua del fiume e la meravigliosa la cascata che si incontra nel fosso Ara Cese; ricorda la cascata dell'Inferno della valle del Sorbo ma in scala ridotta. Siamo inoltre passati per Castelvecchio giusto per capire di cosa si trattasse vista l'impossibilità di trovare informazioni e/o foto in Rete; si tratta di un casolare abbandonato dove all'occorrenza ci si può arrangiare per un pernotto, come alcune reti di letto fanno pensare. Bella la vista del Terminillo che si gode dal casolare. Siamo poi ridiscesi lungo la carrareccia che vi passa accanto, per poi abbandonarla al momento di entrare nel bosco a favore del corso di un torrente laterale che cade nel fosso dell'Acquaru. Così facendo si è risparmiata della strada che abbiamo poi impiegato per esplorare il meraviglioso fosso della Mola di Cenciara, sia nella parte a valle che in quella a monte, scorgendo alcune cascate da approfondire in estate. Risaliti a Cenciara, abbiamo abbondantemente approfittato dell'ottima acqua della fonte per riempire bottiglie e borracce. Uno sguardo al panorama della valle che si gode dal parco del paese e poi giù a manetta sino a Grotti, passando per la località La Gabelletta (ricordo dell'antico confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie), in modo da recuperare il tempo necessario per risalire con una certa calma la strada che porta al Castello delle grotte (XIII sec) e alle pitture rupestri. La pendenza per risalire è significativa e termina al pannello informativo. All'interno delle rovine della chiesa di San Vittorino si può ammirare un muro della chiesa sorretto dalle ramificazioni di un'edera secolare; come per il monumento naturale di Galeria Antica, anche qui la pianta ha inglobato e sorregge al loro posto i sassi che formavano il muro. Su uno spettacolare rudere del castello delle grotte compare dipinta un''enigmatica bandiera rossa comunista; infatti undici anni prima della famosa scena nella Fontana di Trevi con Mastroianni, Anita Ekberg nel 1959 era qui a girare alcune scene del film "Apocalisse sul Fiume Giallo". Il simbolo della Bandiera Rossa con al centro falce e martello ancora evidente su una delle pareti della costruzione all'interno della grotta sta a ricordare le riprese del film. Il sentiero che dalle falesie di Grotti porta alla Madonna dei Balzi è ben battuto, con dei tratti di affaccio a picco sulla valle sottostante. Impossibile sbagliare percorso in quanto vi è falesia sia a monte che a valle dello stesso sentiero. Giunti alla Madonna dei Balzi e fatto un tratto di strada asfaltata, conviene tagliare nei boschi per guadagnare rapidamente la strada di fondovalle che riporta comodamente a Casette. Le foto, al solito, non rendono la bellezza straordinaria dei luoghi, sia storica che naturalistica. Buoni passi!
Si parte dal comodo parcheggio del cimitero di Casette e si guadagna quota seguendo una carrareccia aperta per il taglio. Questo tratto è di una certa pendenza e termina nel WP in cui finisce la strada ed inizia il sentiero. Il resto del tracciato è agevole e il sentiero ben battuto anche se privo di segnalazioni (pitture o nastri). In quasi tutti i fossi attraversati si trovano splendide creazioni dell'acqua, stagionale e perenne. Diversi orridi, imponenti antri creati dall'erosione dell'acqua del fiume e la meravigliosa la cascata che si incontra nel fosso Ara Cese; ricorda la cascata dell'Inferno della valle del Sorbo ma in scala ridotta. Siamo inoltre passati per Castelvecchio giusto per capire di cosa si trattasse vista l'impossibilità di trovare informazioni e/o foto in Rete; si tratta di un casolare abbandonato dove all'occorrenza ci si può arrangiare per un pernotto, come alcune reti di letto fanno pensare. Bella la vista del Terminillo che si gode dal casolare. Siamo poi ridiscesi lungo la carrareccia che vi passa accanto, per poi abbandonarla al momento di entrare nel bosco a favore del corso di un torrente laterale che cade nel fosso dell'Acquaru. Così facendo si è risparmiata della strada che abbiamo poi impiegato per esplorare il meraviglioso fosso della Mola di Cenciara, sia nella parte a valle che in quella a monte, scorgendo alcune cascate da approfondire in estate. Risaliti a Cenciara, abbiamo abbondantemente approfittato dell'ottima acqua della fonte per riempire bottiglie e borracce. Uno sguardo al panorama della valle che si gode dal parco del paese e poi giù a manetta sino a Grotti, passando per la località La Gabelletta (ricordo dell'antico confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie), in modo da recuperare il tempo necessario per risalire con una certa calma la strada che porta al Castello delle grotte (XIII sec) e alle pitture rupestri. La pendenza per risalire è significativa e termina al pannello informativo. All'interno delle rovine della chiesa di San Vittorino si può ammirare un muro della chiesa sorretto dalle ramificazioni di un'edera secolare; come per il monumento naturale di Galeria Antica, anche qui la pianta ha inglobato e sorregge al loro posto i sassi che formavano il muro. Su uno spettacolare rudere del castello delle grotte compare dipinta un''enigmatica bandiera rossa comunista; infatti undici anni prima della famosa scena nella Fontana di Trevi con Mastroianni, Anita Ekberg nel 1959 era qui a girare alcune scene del film "Apocalisse sul Fiume Giallo". Il simbolo della Bandiera Rossa con al centro falce e martello ancora evidente su una delle pareti della costruzione all'interno della grotta sta a ricordare le riprese del film. Il sentiero che dalle falesie di Grotti porta alla Madonna dei Balzi è ben battuto, con dei tratti di affaccio a picco sulla valle sottostante. Impossibile sbagliare percorso in quanto vi è falesia sia a monte che a valle dello stesso sentiero. Giunti alla Madonna dei Balzi e fatto un tratto di strada asfaltata, conviene tagliare nei boschi per guadagnare rapidamente la strada di fondovalle che riporta comodamente a Casette. Le foto, al solito, non rendono la bellezza straordinaria dei luoghi, sia storica che naturalistica. Buoni passi!
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