Cartore -Iaccio dei Montoni- Murolungo - Lago della duchessa - Val di fua. Ascesa x il versante est

Domenica 30 Aprile. Solitamente mi terrei alla larga dalla montagna in giornate come questa,
"nelle prossime ventiquattro ore ci sarà un rapido peggioramento meteorologico a seguito dei temporali, localmente forti ed organizzati soprattutto sul versante del medio-basso Adriatico." Recita così il bollettino meteo, provo a non perdermi d'animo e studio la situazione, ho una piccola possibilità di farcela, una finestra di beltempo interesserà quella fascia di terra. È deciso, lo zaino è già pronta dalla sera, un piccolo vantaggio per il giorno seguente quando quella sveglia alle 4:30 mi sarà ignota, apro gli occhi di scatto e in pochi minuti sono pronto, sull'autostrada il sole prende vita e cambia forma un alba meravigliosa mi rende grato per la sveglia severa. Sulla strada per cartore fare attenzione alle indicazioni del navigatore, lo so bene ci sono cascato due volte, un cartello ci accoglierà, benvenuti nella riserva delle montagne della duchessa, la strada è quella giusta la riconosco, c'è un silenzio maestoso, supero una casa, che bello vivere qui mi ricordo di averlo già pensato, il respiro si interrompe di netto, non credo ai miei occhi, dei giovani cervi mi bloccano la strada, rimango inerme, i due in pochi secondi si dileguano, non prima però di un intenso scambio di sguardi.
Attenzione per chi sceglierà di ripetere l'itinerario, il versante est è sprovvisto di un sentiero segnato, seguire fedelmente la traccia può aiutare, ma prestare le dovute attenzioni.
Si gira subito a destra in un sentiero che fin dall'inizio mette le cose in chiaro , un tratturo di taglia legna si addentra verso il versante est.

Le incertezze si accatastano sul mio docile cammino , sono solo, il silenzio è assordante, i pensieri echeggiano.
un tumulto mi prende alla sprovvista,delle pietre esplodono a pochi passi, lo sguardo corre in alto, è un branco di cervi che per la seconda volta si palesano alla mia presenza, sono più in alto di me, corrono veloci nella macchia, pochi secondi per non vederli più, percepirne solo i rumori e poi poco a poco rimanere nuovamente solo nel silenzio più assordante. Il sentiero è impercettibile è solo nella mia testa che segue percezioni di una mulattiera ricoperta di legname. Si sale, consulto la traccia costantemente, percepisco delle tracce, chissà che origine hanno, se il mio predecessore ha sembianze umane o animali. Un netto traverso e un omino mette in pace il mio spirito inquieto, avevo bisogno di certezze, un versante poco frequentato l'avevo letto da qualche parte, ma non credevo di camminare nell'ignoto. Dura poco costanti curve confondono la via di salita, il cielo è lì a manifestare la sua presenza minacciosa. Il mio assetto è degno di un ascesa al Cervino, ramponi, piccozza, guscio, piumino, sono a maniche corte a sudare mentre la salita si fa sempre più insida, esco dal bosco, un vento gelido mi accoglie, con esso si palesa alla mia vista, la montagna nella sua forma più pura. Il monte Velino, vestito ancora d'inverno , riconosco il sentiero asceso pochi mesi prima per arrivare in cima, ricordo le emozioni provate. È lì a guardarmi fiero e imponente in tutta la sua bellezza, rimango attonito nella contemplazione, lo guardo e sento scorrere nelle mie vene un sangue più denso che modifica il mio battito, i lineamenti del mio volto, lo sento sulla mia pelle, ma il mio cammino non è terminato, una sterzata di vento mi riporta su questo mondo terreno, il murolungo è nell'aria. Ormai navigo a vista non controllo neanche più la traccia, una strana consapevolezza mi assale. In lontananza percepisco il mio primo punto fermo, Iaccio dei Montoni, 2.083 ma anch'esso si distingue dalla massa per un bellissima parete che si estende per diversi metri ad est. Un primo nevaio si palesa ai miei occhi.. Sulla vetta riprendo fiato, ricoperto da insidiose nubi osservo il monte velino, è lì a proteggermi. Procedo una ripida e corta salita mi divide dal mio desiderio ancora incompiuto di toccare la cima del Murolungo. Arrivo, la croce è bella mi piace, sorrido, non vi è alcun libro di vetta, ma scrivo un messaggio, oggi la pioggia non mi ha fermato saluti.. sono emozionato da quassù la vista verso l'amato lago della duchessa è da mozzafiato.