Cansatessa Tutto il fosso del Diavolo o della murata, F. del Salice, F.cupello, Croce Cozza,Fonticella, Casale Barone

Il fosso del Diavolo o della Murata, , un qualcosa di misterioso circondato da antiche leggende, quasi da temere perché coperto di fitta e quasi impenetrabile vegetazione come piante di bosso, ginestre ornello, acacia e rami secchi portati dalla furia dell'acqua che ne nascondono il fondo..…ma si sa i montanari per indole sono curiosi ed hanno sempre voglia di esplorare vecchi sentieri, boschi nascosti , sfatare miti etc etc
Spesso rimango affascinato e incuriosito da tante storie che mi racconta Fabrizio apprese dal Papà 93nne su Cansatessa e zone limitrofe, una di queste è sul fosso del Diavolo, quasi un ardua impresa risalirlo... della Cava abbandonata a causa della violenza dell'acqua piovana che regolarmente portava via la strada per arrivarci e che troveremo a sx dopo i due casali antichi a poche centinaia di metri dalla partenza, del misterioso pozzo profondo nascosto da qualche parte e tanti altre belle storie..
PS
Sempre indicato da Fab un po' di tempo fa ho seguito il sentiero che dalle mura Ciclopiche (metà fosso del diavolo) sale alla Fonte del Salice, molto misterioso ed affascinante descritto su WikiLoc


Incuriositi come i bambini con Fabrizio ed altri amici, siamo entrati nel Fosso del Diavolo da Casale Barone, tra la strada che sale e la fattoria di Berardino, abbiamo cercato di aprirci un varco per raggiungere le mura cercando di rimanere sempre nel punto più basso del fosso. A vedere da qualche vecchio ramo tagliato qualcun’ altro prima di noi ha avuto la stessa idea, probabilmente buck67 o il compianto Ciaolone...
https://news-town.it/cronaca/30467-cialone.html

Abbiamo trovato tre o quattro salti di roccia un pò ostici da superare sul primo la cosa più semplice è spostarsi sulla sinistra e risalire il canalino affianco alla parete di roccia che costeggia il fosso, con un po’ di pazienza e lavorando in contrapposizione si supera…. ma occhio!!
Salendo ce ne sono un altro paio aggirabili seguendo il sentiero ripulito.Verso metà percorso sulla nostra sinistra le pareti si fanno sempre più alte, brecciose e molto friabili, tipo cave di breccia, e probabilmente a causa del disgelo, ogni tanto sentivamo il rumore di qualche sasso cadere, meglio tenersi sulla destra e lasciare velocemente questo tratto. Superate queste “cave” si raggiunge una parete bellissima alta 6/7m che l’acqua negli anni ha levigato in maniera superba creando un canale alto e stretto pronto, in caso di pioggia, a trasformarsi un una bellissima cascata bella da ammirare ma insuperabile se non attrezzandola con corde....
Mentre la commentiamo, incontriamo due ragazzi con un un cane che conoscono bene questo tratto scoperto del fosso e che ci indicano anche il pozzo di una ventina di metri, che ci nominava il Papà di Fab., è nascosto in alto sotto una roccia, impossibile da vedere, salgo una parete scivolosa, lo raggiungo, scatto qualche foto e mi riprometto di scenderci prossimamente con gli amici speleo……Attenzione è pericoloso, evitatelo…
In questo punto siamo sotto le mura ciclopiche che sono il alto a SX e le possiamo ammirare appena usciamo dal fosso per aggirare la parete
Dopo qualche foto alla paretina, per aggirarla torniamo indietro una cinquantina di metri, sulla sx, prima della zona friabile, troviamo una piccola traccia, la segnaliamo con due fiocchi bianco rossi, ci porterà momentaneamente fuori dal fosso, vedi traccia GPS.
Risalendo tra la vegetazione dopo un po' si intercetta il sentierino che sale da Cansatessa, (parallelo al fosso) è un po' nascosto perché “infestato” da piccole piante di bosso (uscio) , pochi metri più a monte, seguendo la traccia gps riscendiamo nel fosso, lo percorriamo per una decina di metri verso valle fino al bordo della parete levigata (non superabile da sotto), qualche scatto e poi si riparte. Più a monte ancora un altro salto di roccia sulla SX da superare con attenzione, è l'ultimo, pochi metri ancora e con soddisfazione raggiungiamo finalmente le mura ciclopiche nel punto in cui il sentiero Garibaldi (lo chiama cosi' il Papà Fabrizio che da ragazzino ci ha lavorato) attraversa il fosso. Colazione sotto le mura e ci infiliamo nella seconda parte del fosso fatta ormai diverse volte (vedi altra traccia wikilok) e a breve raggiungiamo Fonte del Salice, breve visita ai ruderi di San Severo alla ricerca della pietra con le scritte (buck67 dove sta nascosta?) e poi verso lo stradone che da Arischia va a San Giuliano, raggiunta la casa con gli alveari seguiamo la traccia sulla dx della strada e seguendo i fiocchi bianco rossi raggiungiamo fonte Cupello. Purtroppo la fonte è in pessime condizioni una parete della vasca è senza cemento e spuntano i ferri, ma ha sempre il suo fascino…Attenzione all'albero bruciato che ha un ramo appeso che può cadere da un momento all'altro. Torniamo 5-10m indietro e proseguiamo il sentiero ormai ben visibile in direzione di Croce Cozza, guardando i fiocchi bianco rossi entriamo nel bosco, cerchiamo di pulire ancora per renderlo più agevole, ormai ha ripreso la vecchia forma e non aspetta altro che essere “calpestato”,( a primavera cercheremo di ritrovare il tratto in basso che parte dai ruderi va a F Cupello) Dopo una mezz'ora siamo sul segnavia “croce cozza” posto lungo il sentiero che scende da monte Pettino. Scendendo ancora giriamo a dx prima di C.Cozza fino a raggiungere qualche centinaio di metri più a valle una crocetta di legno legata con ferro spinato che è su una roccetta, un caffè rompi-tratta e seguendo i numerosi ometti di pietra sulla sinistra iniziamo un ripido sentiero che ci fa entrare nel bosco ormai bruciato, raggiunto il bivio che risale a DX verso la casetta dei Pergoloni, pieghiamo sulla sinistra. Poche centinaia di metri prendiamo il sentiero a Dx verso la Fonticella di Cansatessa, secca purtroppo, la superiamo e dopo altri cento metri la vernice sulle piante ci indica il sentiero fosso della chiusa che è sx e che scende a valle (un po' prima ci sono due piccoli ometti di pietra che portano fuori strada, evitateli) Raggiungiamo lo stradone tagliafuoco e seguendolo torniamo alle macchine.
Scusate ho aggiunto qualche foto su altri way-point per evitare di modificare la traccia, la prox volta andrà meglio
ATTENZIONE OGNI FOSSO HA SUOI PERICOLI; CADUTA SASSI E PIENE IN CASO DI PIOGGIA, ALCUNI SALTI SONO MOLTO OSTICI SCONSIGLIATISSIMA FARLA IN DISCESA