Cansatessa Arischia, Ruderi San Severo Fonte Cupello Mura Ciclopiche, Via del fontanile, Croce Cozza

Giro veloce con Alessandro Sette e Giulio Frattale detto Topper, visto il tempo molto incerto, con la macchina abbiamo raggiunto la casa con gli alveari sullo stradone tra la fonte degli Archi di Arischia e i piani di Cascio, di fronte al bivio per fonte Cupello.
Da qui siamo tornati indietro per 2/300m verso Arischia e ,seguendo il segnavia CAI per i Ruderi di San Severo e Fonte del Salice, abbiamo deviato sulla SX percorrendo il sentierino posto sopra la carrareccia, ottimo di evitare le quasi perenni pozzanghere sulla strada.

Raggiunti i ruderi, costituiti dalla Chiesa con vicino una masseria, e grazie all'indicazione di Buck67 , ho finalmente trovata, sul sentierino molto infrascato che porta al’ingresso della chiesa, lato F.te del Salice, la pietra con scolpiti i nomi delle Famiglie che vivevano in questa zona, è stata quasi incastonata sul terreno una decina di anni fa dopo esser stata incisa quasi sicuramente con un pantografo.
Dopo uno sguardo all'interno della chiesa , e vista la nostra passione per la speleologia , siamo scesi in un pozzetto affianco alle mura con la speranza di trovare qualche stanza sotterranea, adocchiato un pò di tempo fa mi aveva molto incuriosito vista la vicinanza alla chiesa. Purtroppo non prosegue ma sul fondo abbiamo trovato alcune ossa, molto probabilmente è l’ossario della chiesa sprofondato in un punto vuoto.

Ora è la volta di Fonte del Salice o Fonte Siero, raggiunta in 5 minuti …
Dopo una bevuta di acqua ghiacciata, scendendo altri 100 m entriamo nel bosco
e superiamo il cancello in legno a protezione degli animali che è quasi sempre aperto.Pochi metri più' avanti attraversiamo il fosso, ( spesso lo riscendo o per raggiungere velocemente le mura ciclopiche o delle Fate più a valle fino all'altro facile attraversamento) più avanti sulla destra breve sosta per ammirare un pò di "edilizia pastorale" quella che io chiamo la casetta degli gnomi per via della piccola porticina, è una grotta "rifinita" con un muro in pietra, usata forse da qualche pastore come ricovero, tra una chiacchiera e un altra arriviamo in fondo alla
piana e iniziamo a seguire le tracce dello stradone che scende a casale Barone ( Cansatessa) e iniziata la discesa dopo una cinquantina di metri cerchiamo di individuare sulla sx un albero con una fascetta bianco rossa sui rami e poco dopo altre due attaccate sui rami delle ginestre che ci indicano l’inizio del sentiero che per questo motivo chiamo Sentiero delle Ginestre. all'inizio è un po' stretto e misterioso per via della fitta vegetazione che lo quasi chiude, ma che magicamente dopo 10 minuti ci porterà al cospetto delle mura ciclopiche sulla nostra sinistra.Breve commenti su come possano aver fatto a squadrare e trasportare questi enormi pietre e incastrarle così bene(notare i particolari sulle foto) forse le fate esistono e sono state proprio loro a fare questo capolavoro...…due metri dopo il sentiero scende dolcemente e attraversa facilmente il fosso della Murata o del Diavolo.In questo punto a sx sale fino a fonte del Salice e a DX scende a Casale Barone (attenzione è un percorso molto difficile sconsigliabile specialmente in discesa. Per non rovinare la traccia GPS mi fermo e invito Alessandro e Giulio a risalirlo fino alle tane delle volpi poste in alto a DX. Al loro ritorno decidiamo di non scendere nel fosso per i motivi sopra citati, la roccia è bagnata rendendo i due tre salti di roccia piu' a valle molto impegnativi. Andiamo avanti e dopo una breve salitina per uscire dall'alveo iniziamo a scendere tralasciando il bivio a dx che porta verso il “Sentiero Garibaldi” e che imboccheremo al "ripasso". Scendiamo ancora, seguendo le fascette bianco rosse e la traccia gps fatta pochi giorni prima, entriamo nel fosso attenzione all'ultimo tratto ripido e scivoloso, lo risaliamo per 50m fino alla parete di roccia invalicabile, faccio vedere agli amici dov'è nascosto il pozzo profondo una ventina di metri, ATTENZIONE E' MOLTO PERICOLOSO, per regolarci come scenderci in futuro e dove ancorarsi, anche se la cosa è da valutare bene perchè alcuni enormi sassi sopra l’imbocco rendono l'impresa molto rischiosa…. Torniamo indietro e in direzione sentiero Garibaldi salitina corta ma faticosa, giriamo a dx verso il sent Garibaldi, è segnato con retine colorate e fascette, un pò stretto e "infrattato” tra le piante di bosso ma dopo pochi metri allarga terminando sul sentiero fosso della chiusa.

Raggiunto quest’ultimo lo risaliamo a sx (scendendo sulla dx dopo 6 tornanti siamo allo stradone tagliafuoco di Cansatessa) . E’ molto bello e battuto segno che è sempre più conosciuto e apprezzato… il sentiero della chiusa termina a monte a circa 870 metri di altitudine, congiungendosi con quello che viene da F del Salice. Giriamo a dx raggiungendo dopo un centinaio di metri la Fonticella di Cansatessa , proseguendo ancora intercettiamo il sentiero che dalla casetta dei Pergoloni scende a Cansatessa (via del Fontanile), svoltiamo a Sx risalendolo, più’ su evitiamo il bivio sulla destra (che porta lo stesso alla crocetta in legno che raggiungeremo a breve), e attraverso il bosco delle streghe arriviamo alla casetta dei Pergoloni. Qualche foto e riprendiamo la marcia fino al single trek che da fonte del salice porta a croce cozza. Questo bivio, in curva, è stato segnalato da Fabrizio con un ometto di pietra con affianco un tronchetto di legno. Svoltiamo di nuovo a destra fino ad uscire dal bosco e a breve arriviamo e un segnavia con la scritta “130C fonte del salice 40min” Attenzione non è un indicazione giusta ed è probabilmente il segnavia che prima era tra Croce Cozza e Monte Pettino (guarda foto su way point) spostato da qualcuno i qui, spero presto venga sostituito con uno corretto e questo riportato sul suo posto

Piccola salitina e arriviamo alla crocetta di legno (citata poco fa) su un colle sconosciuto, qui risalendo le tracce più’ a sinistra passiamo sotto croce cozza e riprendiamo il sentiero verso monte Pettino.Prima del bosco, un altro segnavia ( dove una volta c’era quello spostato più sotto) con dietro due piccoli ometti di pietra e qualche fascetta bianco rossa ci porta al sentiero che scende a fonte Cupello-Ruderi S.Severo. Nel primo tratto del percorso fino a inizio bosco, non si notano tracce sul terreno e le fascette ci indicheranno la via, cerchiamole sempre con lo sguardo, sotto la zona pelata” altri due ometti di pietra ci portano sul sentiero che entra nel bosco. Qui la traccia è molto evidente e a breve terminiamo la discesa.Gli ultimi tornanti prima della pianura sono un po' ripidi, magari modificandoli un po' si riesce a renderlo più dolce e agevole
Siamo sul tratto in pianura, tra le piante carbonizzate si nota una vasca da bagno usata come abbeveratoio, seguendo le evidenti tracce arriviamo a Fonte Cupello.
E’ secca e una parete della vasca si è sbriciolata sotto le intemperie.. chissà se un giorno con l’aiuto di qualche amico volenteroso riusciremo a ripristinarla torniamo sui nostri passi per 10m e seguendo ancora le fascette bianco rosse lungo dopo poco, infangati ma soddisfatti raggiungiamo la macchina..
PS Dal segnavia sopra abbiamo impiegato 30min (compresa la sosta a F cupello,) per raggiungere lo stradone che sale da Arischia o S. Severo. permettendo di evitare qualche km di strada.
Attenzione vi consiglio dalle mura Ciclopiche di proseguire direttamente sul sentiero Garibaldi senza scendere nel fosso