Canale del Brenta e Altopiano di Asiago: Monte Pubel Sentiero PDZ – Le Melette Monte Fior – Madonna del Buso – Val Frenzèla
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Trail stats
- Distance
- 15.54 mi
- Elevation gain
- 7,434 ft
- Technical difficulty
- Moderate
- Elevation loss
- 7,434 ft
- Max elevation
- 6,009 ft
- TrailRank
-
68
3
- Min elevation
- 698 ft
- Trail type
- Loop
- Time
- 8 hours 40 minutes
- Coordinates
- 8686
- Uploaded
- November 24, 2017
- Recorded
- November 2017
near Mori, Veneto (Italia)
Viewed 2737 times, downloaded 41 times
Trail photos
Itinerary description
Escursione che si divide in tre settori con caratteristiche ben diverse fra di loro.
Si inizia con il “Sentiero Alpinistico Pierino Dalla Zuanna” – corrispondente al CAI 779 ma segnato sul terreno con la sigla “PDZ” – per proseguire con la facile salita e discesa verso “Le “Melette”, e concludere con la discesa della “selvaggia” Val Frenzèla.
In effetti ho aggiunto salita e discesa a “Le Melette” per fare la giornata intera, ma si può fare benissimo solo la prima e terza parte collegandole – in 40/45 minuti – con un tratto del sentiero CAI Marostica 800 (che ho caricato per intero su Wikiloc): in questo modo il tracciato è più equilibrato e si arriva meno stanchi alla discesa della Val Frenzèla dove non bisogna arrivare con i minuti contati.
Il “Sentiero Alpinistico Pierino Dalla Zuanna” è una bella salita che porta al Monte Pubel con un tratto attrezzato nel finale.
A parte il tratto attrezzato non c’è nulla di alpinistico, e il tratto attrezzato si può definire una “ferratina” facile: qualsiasi escursionista medio che sa cos’è una via ferrata non dovrebbe aver problemi; un principiante assoluto potrebbe averli.
C’è anche una variante che evita il tratto attrezzato: presenta solo qualche “strappetto” ripido ed è comunque un bel percorso.
Al waypoint “03 - Balcon de Rialto" e dintorni, per gli appassionati, c’è una bella vista complessiva su tutta la prima parte della strada da Valstagna a Foza, ovvero la celeberrima prova speciale di tanti rally automobilistici: può essere una buona alternativa diurna ai soliti appostamenti sul ciglio della strada.
Salita e discesa a “Le Melette” con zero problemi tecnici per chiunque.
In questo caso non ho girato troppo in zona – infinite possibilità di combinare malghe, piccole cime varie, siti di guerra, “Città di Roccia” ecc. – perché dovevo ritornare a valle.
Nella parte esposta a nord da Selletta Stringa a Malga Slapeur c’era parecchia neve e sono andato a memoria perché non si vedeva la tracciatura CAI che è ben evidente senza neve: la traccia GPS non dovrebbe discostarsi molto da quella ufficiale CAI.
Prima di scendere per la Val Frenzèla visita d’obbligo al “Buso Vecio”, ovvero la strettissima gola sopra cui è stato costruito un arco dove poggia il piazzale della Chiesa della Madonna del Buso.
Meglio lasciar fuori il GPS perché andrebbe in tilt completamente e poi avrebbe grosse difficoltà a ritararsi nella stretta Val Frenzèla – dove sicuramente avrà in ogni caso dei problemi di ricezione in più punti.
La discesa nell’alveo torrentizio della Val Frenzèla è stranamente molto omogenea per una vallata di questa lunghezza.
Non ci sono salti che richiedono “veri movimenti alpinistici”: guardando bene si trova sempre il gradino più che abbordabile.
Però ci sono varie rocce lisce e serve attenzione: da evitare con bagnato o giornate umide.
Di lato si scorgono spesso brevi tratti fuori dell’alveo che sembrano più semplici: però “sembrano e basta”.
A mio giudizio bisogna uscire dall’alveo sulla destra orografica solo nel finale quando si incontra la prima briglia di contenimento: a quel punto c’è una traccia un po’ infestata da arbusti e qualche rovo, ma è gestibile senza rovinare l’abbigliamento.
Infine si passa sotto una breve galleria e poi si sbuca proprio all’inizio della “Calà del Sasso”, la famosa gradinata di 4.444 scalini, lunga circa 2.546 metri a con 744 metri di dislivello.
Purtroppo anche in quest’ultimo tratto il GPS soffre di qualche “rimbalzo di segnale” fra le pareti e la traccia non è affidabile per chi volesse “centrare bene” l’imbocco della Val Frenzèla per un’eventuale salita..
Per salire, visto che a fine discesa si sta tutto a destra, bisogna stare a sinistra fra gli arbusti finché si individua la breve galleria per proseguire sotto e calarsi nell’alveo solo dopo aver superato l’ultima briglia di contenimento.
**********
Il dislivello reale di questa escursione è di circa 1.800 metri e non oltre 2.200 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Si inizia con il “Sentiero Alpinistico Pierino Dalla Zuanna” – corrispondente al CAI 779 ma segnato sul terreno con la sigla “PDZ” – per proseguire con la facile salita e discesa verso “Le “Melette”, e concludere con la discesa della “selvaggia” Val Frenzèla.
In effetti ho aggiunto salita e discesa a “Le Melette” per fare la giornata intera, ma si può fare benissimo solo la prima e terza parte collegandole – in 40/45 minuti – con un tratto del sentiero CAI Marostica 800 (che ho caricato per intero su Wikiloc): in questo modo il tracciato è più equilibrato e si arriva meno stanchi alla discesa della Val Frenzèla dove non bisogna arrivare con i minuti contati.
Il “Sentiero Alpinistico Pierino Dalla Zuanna” è una bella salita che porta al Monte Pubel con un tratto attrezzato nel finale.
A parte il tratto attrezzato non c’è nulla di alpinistico, e il tratto attrezzato si può definire una “ferratina” facile: qualsiasi escursionista medio che sa cos’è una via ferrata non dovrebbe aver problemi; un principiante assoluto potrebbe averli.
C’è anche una variante che evita il tratto attrezzato: presenta solo qualche “strappetto” ripido ed è comunque un bel percorso.
Al waypoint “03 - Balcon de Rialto" e dintorni, per gli appassionati, c’è una bella vista complessiva su tutta la prima parte della strada da Valstagna a Foza, ovvero la celeberrima prova speciale di tanti rally automobilistici: può essere una buona alternativa diurna ai soliti appostamenti sul ciglio della strada.
Salita e discesa a “Le Melette” con zero problemi tecnici per chiunque.
In questo caso non ho girato troppo in zona – infinite possibilità di combinare malghe, piccole cime varie, siti di guerra, “Città di Roccia” ecc. – perché dovevo ritornare a valle.
Nella parte esposta a nord da Selletta Stringa a Malga Slapeur c’era parecchia neve e sono andato a memoria perché non si vedeva la tracciatura CAI che è ben evidente senza neve: la traccia GPS non dovrebbe discostarsi molto da quella ufficiale CAI.
Prima di scendere per la Val Frenzèla visita d’obbligo al “Buso Vecio”, ovvero la strettissima gola sopra cui è stato costruito un arco dove poggia il piazzale della Chiesa della Madonna del Buso.
Meglio lasciar fuori il GPS perché andrebbe in tilt completamente e poi avrebbe grosse difficoltà a ritararsi nella stretta Val Frenzèla – dove sicuramente avrà in ogni caso dei problemi di ricezione in più punti.
La discesa nell’alveo torrentizio della Val Frenzèla è stranamente molto omogenea per una vallata di questa lunghezza.
Non ci sono salti che richiedono “veri movimenti alpinistici”: guardando bene si trova sempre il gradino più che abbordabile.
Però ci sono varie rocce lisce e serve attenzione: da evitare con bagnato o giornate umide.
Di lato si scorgono spesso brevi tratti fuori dell’alveo che sembrano più semplici: però “sembrano e basta”.
A mio giudizio bisogna uscire dall’alveo sulla destra orografica solo nel finale quando si incontra la prima briglia di contenimento: a quel punto c’è una traccia un po’ infestata da arbusti e qualche rovo, ma è gestibile senza rovinare l’abbigliamento.
Infine si passa sotto una breve galleria e poi si sbuca proprio all’inizio della “Calà del Sasso”, la famosa gradinata di 4.444 scalini, lunga circa 2.546 metri a con 744 metri di dislivello.
Purtroppo anche in quest’ultimo tratto il GPS soffre di qualche “rimbalzo di segnale” fra le pareti e la traccia non è affidabile per chi volesse “centrare bene” l’imbocco della Val Frenzèla per un’eventuale salita..
Per salire, visto che a fine discesa si sta tutto a destra, bisogna stare a sinistra fra gli arbusti finché si individua la breve galleria per proseguire sotto e calarsi nell’alveo solo dopo aver superato l’ultima briglia di contenimento.
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Il dislivello reale di questa escursione è di circa 1.800 metri e non oltre 2.200 come indicato nei dati di riepilogo Wikiloc.
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Waypoints
Waypoint
720 ft
01 - Parcheggio partenza/arrivo tornante 2 strada Valstagna Foza
Waypoint
727 ft
02 - Svolta da CAI 778 per CAI 779 'Sentiero Alpinistico Pierino Dalla Zuanna'
Waypoint
1,583 ft
03 - 'Balcon de Rialto'
Waypoint
2,209 ft
04 - Bivio 'Strade Militari' con possibile uscita verso tornante 20 SP 73
Waypoint
2,317 ft
05 - Bivio basso per variante al 'Sentiero Alpinistico Pierino Dalla Zuanna'
Waypoint
3,400 ft
07 - Fine tratto attrezzato 'Sentiero Alpinistico Pierino Dalla Zuanna' con 'Libro di via'
Waypoint
3,431 ft
08 - Bivio alto per variante al 'Sentiero Alpinistico Pierino Dalla Zuanna'
Waypoint
3,548 ft
10 - Fontana Municipio Foza punto incrocio con sentiero 'CAI Marostica 800'
Waypoint
5,948 ft
13 - Monte Spil alias Monte Spill
Waypoint
5,670 ft
15 - Selletta Stringa
Waypoint
2,853 ft
19 - Ritrovo sentiero 'CAI Marostica 800'
Waypoint
2,832 ft
19 - Uscita da sentiero 'CAI Marostica 800' subito dopo il ponte
Waypoint
0 ft
22 - Immissione in CAI 778 proprio all'inizio della 'Calà del Sasso'
Comments (15)
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Per evitare il tratto attrezzato sul monte pubel ed a seguire il Sentiero che porta il ventesimo tornante di Foza oppure bisogna proseguire e prendere il sentiero sulla sinistra e si arriva Comunque la cima? l'ho fatto questa mattina e ho preso il sentiero che indicava l'uscita al tornante numero 20 da qui c'era un altro sentiero che entrava nel bosco è un certo punto il sentiero moriva mi sono trovato a proseguire a casaccio nel bosco e ho incrociato il sentiero attrezzato che non è nulla di che come difficoltà... da qui indicazione per la croce a circa 10 minuti... per salire e scendere alla Croce Il sentiero è attrezzato perché io sono sceso per il sentiero normale... il passaggio attraverso il bosco è stato parecchio ostico
Grazie
Ho indicato come “Waypoint 04” il bivio 'Strade Militari' per il 20° tornante solo per capire dove ci si immette per il Monte Pubel se si parte dal 20° tornante della SP 73 e non da sotto.
Il bivio basso per il Monte Pubel che evita il tratto attrezzato è al “Waypoint 05” poco più avanti del bivio ‘Strade Militari’.
Dal bivio ‘Strade Militari’ si va a destra per il 20° tornante della SP 73 e a sinistra per tutte e due le varianti di salita al Monte Pubel che, appunto, divergono poco dopo.
Non conosco la traccia che hai preso tu per errore e che poi è svanita nel bosco, ma da quelle parti ci sono un sacco di tracce simili.
Spero di aver chiarito.
Ciao e buone escursioni! 😊
Fatta... bellissimo il giro :-D
Anche se il sentiero da Foza al monte Fior è impraticabile... c'era cartello con vietata la percorrenza per presenza di alberi pericolosi... penso però sia una cosa provvisoria di questo periodo visto che il cartello sembrava appena messo...
la discesa per il canalone invece è pura avventura, ma decisamente impegnativa... credo sia stata la parte più bella e difficile... :-D
Mi fa molto piacere che hai apprezzato la discesa per la Val Frenzela.
È un raro caso di canale abbastanza lungo ma tutto percorribile senza salti alpinistici.
Ciao e alla prossima. 😉
Grazie della dritta, qualche giorno fa ho fatto la prima parte del giro, sentiero PDZ in salita e Val Frenzela in discesa.
Come hai scritto nessun passaggio alpinistico, la parte più difficile del giro è stata...la scalinata di una ventina di metri per la discesa dalla chiesetta al greto del torrente. 😁
Era uno scivolo completamente ghiacciato, ramponi obbligatori!
Canyon in veste invernale spettacolare, molte cascate di ghiaccio formate.
Dario
Ciao Dario,
hai fatto una aggiunta-precisazione molto utile: è capitato anche a me in periodo invernale di trovare ben ghiacciata la discesa dalla Chiesa al greto del torrente.
Grazie a te per il commento positivo e buon cammino! 😉
Ciao, chi mi sa dire se c’è ancora ghiaccio? Vorrei far sabato questo percorso… grazie mille
Ciao Stefiran85,
io sto in ferie ben lontano dal Veneto e non posso darti info di prima mano, ma per la mia esperienza che ho di quelle zone ristrette in questo periodo potrebbe esserci qualcosa di limitato (ghiaccio superficiale o terreno durissimo) superabile eventualmente con normali ramponcini a catenella.
Non garantisco ma è la previsione su cui mi baserei per programmare un’uscita personale.
Buona escursione. 😉
Ciao ZioMario volevo fare la Val Frenzela ... se la faccio in salita second
..o te e' piu' complicato trovare la traccia. Grazie e complimenti per i tuoi giri sempre molto interessanti. Ciao e grazie sonia
Ciao Sonia,
grazie per i complimenti e ti posso dire che non è più complicato trovare la traccia di salita.
La prima volta (non questa di Wikiloc) che sono stato in Val Frenzela l’ho fatta in salita.
Come ho scritto nella relazione, in salita è importante calarsi dentro l’alveo dopo aver superato l’ultima briglia in cemento di contenimento delle acque (briglia che serve solo dopo precipitazioni molto intense, perché normalmente acqua non ce n’è).
Per farlo si inizia (fuori dall’alveo) tutto a sinistra della valle direzione salita dove io ho trovato un “muretto di arbusti fitti” prima di una galleria (ora non so se ci sono ancora questi arbusti), e dopo la galleria si vede la briglia di riferimento.
Poi si va a vista fino all’uscita sotto la Madonna del Buso (uscita che è un sentierino sulla sinistra).
Adesso sono in ferie e non so come sono le temperature in Veneto: evita di andarci se è freddo da poter generare ghiaccio o se ha piovuto tanto nei giorni immediatamente precedenti.
Buona escursione! 😉
Ok grazie 1000 per le info👍gentilissimo 😃
un buon tutto Sonia
Ciao Sonia fammi sapere come è la situazione neve ghiaccio ecc, se puoi per cortesia… grazie mille buon giro
Certamente... se salgo prox domenica non manchero' di aggiornarti ciao sonia
Ciao Sonia l’hai più fatto il percorso?