Campitello Matese(1.433m)-Circo glaciale del Fondacone(1.700m)-Campanarielli(1.640m)

Percorso non particolarmente impegnativo, però bisogna essere un minimo attrezzati con equipaggiamento comodo da trekking e un minimo allenati. Lo ripeto sempre, anche se di solito chi fa trekking certe cose già le sa. Il dislivello che risulta in questa traccia, ovvero 843 m, non è esatto, ma quello esatto è circa 670 m. Non so perché ma all'inizio me lo dava giusto poi quando ha caricato il percorso si è sballato qualcosa. In altre registrazioni che l'ho fatto uguale invece, me lo dava giusto. Bisogna portarsi l'acqua perché non ci sono fontane o sorgenti lungo il percorso e se è fatto in periodi caldi e soleggiati anche protezione solare e un cappellino perché buona parte del percorso è in zona aperta. A breve quando farò la descrizione nominerò dei nomi di sentieri, in zona non si troverà nulla di scritto con i nomi, ma solo sporadici segni CAI e soltanto in un tratto, io conosco i nomi dei sentieri perché sono della zona e ho qualche cartina vecchia, ma sul Matese parte Molisana già è tanto che abbiano fatto ultimamente questi sporadici segni, cosa più unica che rara sul Matese.

Si parte da Campitello Matese (1.430 m) e si sale lungo il Sentiero CAI 150, passando prima per la pista da sci "lavarelle", poi ci si immette prima nella faggeta con una costante salita, e poi sotto un piccolo ma bellissimo circo glaciale in località San Nicola. In questo circo glaciale si passa sotto 'La Grotta delle Ciaole', in questo percorso non l'ho raggiunta, non è un granché è un'insenatura di qualche metro dentro la montagna. È anche pericoloso perché potrebbero cadere dei massi o pietre dalla parete rocciosa, e anche arrivati nei pressi, per salire oltre che ad essere ripido, è anche scomodo poi a scendere in certi periodi quando ad esempio può essere bagnato. Passata la zona della grotta e del circo glaciale, si continua in piccoli saliscendi tra faggeta e zona aperta, per arrivare velocemente nella totalità della zona aperta. Qui si comincia a salire in un tratto ripido, anche se non particolarmente lungo, il sentiero passa in mezzo ad un tratto pietroso come d'altronde sarà quasi nella totalità da qui in avanti. Come dicevo all'inizio il sentiero è abbastanza segnato, fino a qualche anno fa non c'era nessun segno e adesso da un po' di tempo qualcosa si vede. Finito il tratto in salita, si raggiunge lo 'Stazzo del pastore' (1.716 m) qui si lascia il sentiero che porta alla vetta del 'Monte Miletto' il 150b, e si continua sulla destra nel Sentiero CAI 150 SI. Il sentiero si prende di fianco al rifugio in pietra, del pastore o di quello che ne rimane dipende dai periodi e dagli anni. Si scende in terreno sconnesso, dove bisogna fare sempre attenzione nel mettere i piedi, perché è molto sconnesso, e bisogna anche stare attenti perché non è segnato a differenza del tratto precedente, si intravede qualche segno scolorito sulle rocce ma molto sbiadito e proprio ogni tanto, però la traccia per terra in certi punti è visibile anche se non in tutti i punti soprattutto quelli erbosi. Insomma ci vuole anche un occhio abbastanza esperto. Continuando lungo il sentiero prima di arrivare a località 'Serra soda' (1.552 m), in teoria c'è il bivio, che realtà non è proprio un bivio, perché non si lascia un Sentiero per un altro, ma si lascia il Sentiero CAI 150 SI, per una deviazione non battuta, quindi non è assolutamente segnato e tracciato ovviamente. Sulle cartine di 'Open street map', è visibile anche con questa applicazione, ma non c'è un vero sentiero è praticamente un traverso che si fa comunque tranquillamente prestando attenzione perché non battuto ed è un misto di erba e pietre. Raggiunto il circo glaciale del "fondacone" bisogna prestare molta attenzione perché l'altezza è notevole, infatti consiglio di stare attenti se si hanno bambini o animali al seguito, e anche per chi soffre di vertigini è sconsigliato proseguire, ci si può fermare anche qui per vedere il panorama spettacolare e poi tornare indietro per lo stesso percorso. Se si volesse proseguire per i campanarielli si fa praticamente la via che fanno i pastori con le pecore per spostarsi verso la zona di Guado la melfa di Roccamandolfi e viceversa. Questo piccolo e stretto sentiero costeggia praticamente tutto il circo glaciale del fondacone e in alcuni punti bisogna davvero stare attenti perché come dicevo prima l'altezza è notevole e non bisogna distrarsi perché può essere molto pericoloso. Il sentierino è tutto sconnesso ma è impossibile sbagliare strada perché data la verticalità sia del sopra che del sotto è l'unico percorso da fare, in teoria bisogna fare anche attenzione perché potrebbero cadere anche pietre dall'alto, finché non si giunge alla fine dello strapiombo ma anche nel tratto finale del fondacone bisogna sempre comunque prestare attenzione perché si passano due pietraie scivolose abbastanza scomode dove il terreno sotto i piedi scivola verso il basso a causa della grande pendenza e del terreno instabile. Passate le due pietraie si scende nel canalone scavato dall'acqua e si raggiunge facilmente il campanariello di monte, qui si può salire anche proprio sul cucuzzolo io non l'ho fatto in questa registrazione perché tirava vento forte e potrebbe essere comunque pericoloso se si scivolasse perché l'altezza da una parte e dall'altra è notevole. Qui soprattutto nel periodo autunnale c'è un foliage davvero spettacolare, verso Sud ovest si può vedere Colle tamburo e verso sud est parte del Monte Miletto, sotto ai propri piedi c'è la bellissima Valle rima, e in lontananza verso nord la catena delle Mainarde, parco nazionale di Abruzzo Lazio e Molise, la Maiella etcc. Ma già nella parte più alta del percorso dove c'è lo stazzo del pastore c'è un panorama davvero spettacolare, soprattutto con aria pulita priva di umidità e nuvole ma anche lungo il percorso prima dell'arrivo ai circhi glaciali ci sono ampie visuali molto belle.