Campitello Matese (1.450 m) - Circhi Glaciali (1.650 m) - Monte Tamburo (1.982 m) - Monte miletto (2.050 m)

(CONSIGLIO DI FARLO AL CONTRARIO DI COME L'HO FATTO IO CIOÈ PARTIRE DA CAMPITELLO MATESE, ANDARE PRIMA SUL MONTE MILETTO E SCENDERE. È MENO IMPEGNATIVO)
Sentiero difficile per due motivi, il primo è che praticamente non è segnato nulla, forse in Molise costano troppo le vernici bianche e rosse per il CAI non lo so, ci fosse un sentiero segnato come Dio comanda, zero... ogni tanto si trova qualcosa nel primo tratto che è abbastanza battuto, poi si lascia il sentiero CAI si passano i 'Circhi Glaciali' per poi riprenderlo alla base del Monte Tamburo, ma segnature meno di zero, ogni tanto si trova qualcosa scolorito ma veramente penosa la cosa. Il secondo motivo è perché sinceramente in alcuni tratti non si scherza, anche in base al periodo in cui uno vuole farlo. Perché d'inverno è veramente pericolosissimo, nonostante si abbiano i ramponi, oppure nelle giornate umide bisogna stare attenti a non scivolare sull'erba perché si passa in sentieri stretti con altezze notevoli. Anche di dislivello, davvero è impegnativo, oggi soprattutto con una afa incredibile anche a 2000 m è stata davvero dura perché avevo solo due litri di acqua. Comunque si parte da Campitello Matese e si prende il sentiero Italia CAI 150, in questa tappa all'inizio non l'ho seguito bene nei primi 200 m perché c'erano le recinzioni elettrificate delle vacche. Poi passata la 'Grotta delle Ciaole' si arriva all'altopiano dello 'stazzo dei pastori' (1.700 m), prima dei tralicci, dove di solito d'estate ci sono le pecore, occhio ai cani perché sono gelosi delle pecorelle 😅. Si gira a destra di fianco al primo rifugio dei pastori che c'è sull'altopiano, e si continua sul sentiero Italia 150, invece che prendere il CAI 106, quello che praticamente appunto passa sotto i vecchi tralicci e va diretto al Monte Miletto, si scende fino al bivio del sentiero che costeggia la base dei 'Circhi Glaciali', e se non sbaglio non è un sentiero CAI, almeno io sulla cartina non ce l'ho segnato. Quindi si lascia il sentiero Italia CAI 150 e si sale a sinistra continuando lungo appunto il sentiero non segnato ma almeno all'inizio abbastanza battuto. Qui inizia davvero uno spettacolo incredibile, c'è una visione davanti stupenda, sembra di essere sulle Alpi, però bisogna stare attenti come dicevo prima, dove si mettono i piedi, perché ci sono dei punti stretti e c'è il rischio che uno cada anche nel vuoto. Infatti penso che non sia un percorso molto adatto a chi soffre di vertigini, ai bambini piccoli e bisogna stare attenti anche se uno si porta dietro un cane. Passato il primo tratto un po' vertiginoso,si va man mano a scendere, e il terreno è sempre più sconnesso, con pietraie dove è facile scivolare e state attenti dove si mettono i piedi anche qui, per evitare le storte. Tra il secondo e il terzo 'Circo Glaciale' che si incontra, ovviamente bisogna seguire un po' ad occhio dove è passata la gente oppure gli animali da pascolo perché in un punto io ho sbagliato strada, e poi ne ha approfittato per vedere un 'Circo Glaciale' dall'alto. Passato questo tratto difficile, ma davvero spettacolare, si ritorna alla zona aperta incrociando il sentiero CAI DM 100, la 'Dorsale del Matese', che sale verso sinistra in direzione 'Monte Tamburo'. Qui si va oltre che a occhio, anche a fortuna, perché all'inizio sembra abbastanza segnato, poi mano mano scompare tutta la segnaletica come sempre. Ogni tanto si trova qualche scritta 108, alcuni dicono che è il vecchio sentiero 108, non lo so, comunque si arriva con fatica sul 'Monte Tamburo' perché bisogna camminare su pietre disconnesse senza sentiero e con un dislivello importante. Su questa cima si riprende fiato ed è un saliscendi lungo la dorsale in direzione del Miletto, fino ad incrociare un bivio questa volta visibile, perché abbastanza battuto, che sarebbe il 13D, invece noi dobbiamo tenere la sinistra e continuare a salire verso la cima più alta del Matese. Poco dopo, ci sono persone che vanno dritto, scegliendo la via più ripida, io ho fatto l'altro sentiero più battuto meno ripido per arrivare in cima comunque in maniera veloce. In cima Purtroppo quando c'è afa non si vede granché, ai suoi piedi si può vedere Campitello nella parte Molisana, nella parte Campana si può vedere lago del Matese, ma nelle giornate più con aria pulita si può vedere addirittura il mar Adriatico e il mar Tirreno, con Ischia, Capri, il Vesuvio, Napoli eccetera. Per riscendere verso Campitello Matese si torna brevemente indietro, per poi girare a destra prendendo il sentiero CAI 100-106, fino al facilmente individuabile rifugio di "Colle del Caprio" 1850 m slm, dove c'è anche l'arrivo della seggiovia. Purtroppo quest'ultimo sempre chiuso, forse nei fine settimana di Agosto o in periodo di neve l'ho trovato aperto ogni tanto. Da qui scende verso destra, seguendo la pista da sci in direzione "Capo d'acqua" nella pista 3, lungo la cresta "Plattner", incrociando a sua volta la pista "Lupo grigio", continuando fino alla Piana di Campitello Matese. Però da 'Colle del Caprio' anche più avanti ci sono diverse piste da sci dove poter scendere, bisogna fare attenzione alla pendenza però in certi punti.