CAMMINO DI SANTIAGO FRANCESE 1ª TAPPA Saint Jean Pied de Port - Roncisvalle (Via Alta)
near Saint-Jean-Pied-de-Port, Nouvelle-Aquitaine (France)
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Itinerary description
Prima tappa decisamente impegnativa con 27 chilometri complessivi di cammino e 1320 metri di dislivello in salita (si sale quasi ininterrottamente dai 150 mt s.l.m. di Saint Jean Pied de Port fino ai 1432 mt s.l.m del valico di Lepoedro).
Abbiamo attraversato i Pirenei senza nemmeno vederli per via di una nebbia che da poco dopo Huntto, ci ha accompagnato fino alle porte di Roncisvalle con una visibilità mai superiore ai 70 metri e con lunghi tratti con 20 metri al massimo di spazio visibile.
Siamo arrivati a Saint Jean con il primo treno del giorno da Bayonne (dove abbiamo pernottato dato che il volo su Biarritz atterrava dopo l’ultimo treno utile per raggiungere Saint Jean).
Partendo con il treno delle 6.41 si arriva a Saint Jean dopo un’ora di viaggio circa.
Dalla piccola e pittoresca stazione si cammina per circa un chilometro fino alla via principale della minuscola Città Vecchia dove si trova l’Ufficio del Pellegrino.
Qui al costo di 2€ si possono acquistare le credenziali.
Noi che le avevano prese in Italia, presso la Confraternita di San Giacomo, le abbiamo solo fatte timbrare.
Il punto, gestito dall’associazione Amici del Cammino, offre informazioni dettagliate sulla tappa e fornisce una foglio di carta in formato A3 con indicati tutti gli albergue (sia pubblici che privati, sia a mercato che a donativo) del cammino fino a Finisterre.
Si tratta di uno strumento utile e prezioso (ne fornisce uno molto simile la Amerini Trekking per coloro che partono per il Cammino dei Borghi Silenti) da conservare con estrema cura.
Ricevuto il timbro alle 8.30 abbiamo iniziato il nostro cammino optando per la “via alta” o “via napoleonica”.
Si tratta del percorso più lungo ma anche più ricco di fascino paesaggistico.
Si cammina tra ginestre spinose e castagni, circondati da decine di rapaci in volo.
Sono riuscito ad identificare dei nibbi reali (milvus milvus) dei nibbi bruni (milvus migrans) e una poiana (buteo buteo).
Si attraversano pascoli magnifici con cavalli allo stato brado, bovini e migliaia di pecore di varietà Latxa, varietà autoctona del Paese Basco.
Vengono tenute libere senza cani da guardiania.
Abbiamo incontrato due scheletri, residui dell’attività predatoria dei lupi ben presenti sui Pirenei (assieme a pochi orsi).
La gestione delle enormi greggi senza cani è una scelta rispetto la gestione del rischio accettabile di qualche perdita, per i pastori, a causa delle predazioni.
La via alta è chiusa nei mesi invernali, da novembre a marzo, e va evitata anche nei periodi di apertura (da Aprile ad Ottobre) in caso di maltempo.
Si tratta infatti di un percorso su ampi tratti esposti, che sale fino a 1435 metri in aree ad alta variabilità metereologica, e dove le piogge intense e i fulmini possono rappresentare un problema serio.
La via bassa è più breve (23 chilometri anziché 27) e rimane a fondo valle sempre all’interno del bosco con alcuni tratti poco piacevoli accanto alla strada nazionale.
Offre però paesaggi decisamente più monotoni.
Il dislivello in ascesa è decisamente inferiore, 900 metri contro i 1300 abbondanti della via alta.
Il paesaggio vario della via alta merita decisamente lo sforzo ulteriore, il consiglio è di verificare le condizioni del meteo con il personale dell’Ufficio del Pellegrino.
Il primo tratto è agibile ed in discesa attraversa la città vecchia del piccolo borgo fino alla Porta di Spagna dove si attraversa un ponte sul fiume Nive de Béhérobie.
Appena fuori dal paese si incontra il bivio tra via alta e via bassa.
Per prendere la via alta occorre proseguire dritto mentre sulla destra è ben indicata la via bassa.
I primi tre chilometri sono agevoli con qualche saliscendi, la pendenza diventa più severa attorno al terzo chilometro e rimane decisamente impegnativa per circa cinque chilometri fino al rifugio di Orisson.
Si cammina quasi sempre su asfalto (fa eccezione un breve tratto su terreno argilloso lungo meno di un chilometro).
Ad Orisson, presso il rifugio (l’ultimo gestito fino a Roncisvalle) c’è una fonte per riempire le borracce e un bagno pulito, il rifugio inoltre offre panini, croissant, torte e piatti caldi.
Da Orisson la strada continua a salire per altri 12 chilometri abbondanti, ma con pendenze decisamente meno impegnative.
La nebbia ci ha impedito di vedere la statua della Madonna di Biakorri.
In prossimità della Croce in pietra sul lato sinistro della strada si esce dall’asfalto.
Poco prima staziona, in prossimità della Croce, un food truck che offre formaggi locali, frutta e caffè.
Si esce dall’asfalto tenendo la destra e si entra in un secondo tratto impegnativo e fangoso in caso di pioggia.
Si sale fino al Colle di Napoleone e si entra in Navarra.
Lungo la salita si incontra una fonte che porta il nome di Orlando, ben visibile in cui si può fare rifornimento di acqua.
La salita continua fino al valico di Leopeder in prossimità del quale abbiamo trovato un food truck che, a prezzi non economici, vende banane, panini (bocadillos) e fette di torta.
Dal valico abbiamo preferito scendere sulla strada asfaltata fino alla Chiesa dell’Ospedale di Orlando.
Consiglio di evitare la scorciatoia (non marcata con i segnali del cammino perché presenta numerose insidie ed il rischio di caduta, e conseguente infortunio, è alto).
Abbiamo optato per una discesa più graduale anche se abbiamo allungato il percorso di un paio di chilometri.
A fronte dei quasi 800 che portano a Santiago rischiare di farsi male cadendo, quando si è stanchi e meno lucidi per risparmiare 2 Km ci sembrava una pessima idea.
Si scende su strada teoricamente asfaltata, ha buche enormi, con attorno una fitta rete di bunker militari dismessi.
In prossimità della chiesa si incrocia nuovamente il cammino che arriva dalla via bassa.
Abbiamo pernottato alla Collegiata di Roncisvalle, in un bel dormitorio ben gestito da volontari (durante la nostra permanenza erano olandesi) al prezzo di € 14 (che possono essere pagati online in anticipo).
Se non si trovasse posto presso la collegiata (cosa estremamente improbabile vista la capienza importante dei 3 dormitori interni) si può proseguire in discesa un paio di chilometri fino a Burguete dove non è difficile trovare da dormire.
A Roncisvalle è possibile acquistare alla reception un buono per la cena, che viene servita in due ristoranti accanto alla collegiata con due turni di servizio.
La sera è possibile partecipare alla messa del Pellegrino al termine della quale il sacerdote offre la possibilità di visitare la chiesa della collegiata e la cripta
Abbiamo attraversato i Pirenei senza nemmeno vederli per via di una nebbia che da poco dopo Huntto, ci ha accompagnato fino alle porte di Roncisvalle con una visibilità mai superiore ai 70 metri e con lunghi tratti con 20 metri al massimo di spazio visibile.
Siamo arrivati a Saint Jean con il primo treno del giorno da Bayonne (dove abbiamo pernottato dato che il volo su Biarritz atterrava dopo l’ultimo treno utile per raggiungere Saint Jean).
Partendo con il treno delle 6.41 si arriva a Saint Jean dopo un’ora di viaggio circa.
Dalla piccola e pittoresca stazione si cammina per circa un chilometro fino alla via principale della minuscola Città Vecchia dove si trova l’Ufficio del Pellegrino.
Qui al costo di 2€ si possono acquistare le credenziali.
Noi che le avevano prese in Italia, presso la Confraternita di San Giacomo, le abbiamo solo fatte timbrare.
Il punto, gestito dall’associazione Amici del Cammino, offre informazioni dettagliate sulla tappa e fornisce una foglio di carta in formato A3 con indicati tutti gli albergue (sia pubblici che privati, sia a mercato che a donativo) del cammino fino a Finisterre.
Si tratta di uno strumento utile e prezioso (ne fornisce uno molto simile la Amerini Trekking per coloro che partono per il Cammino dei Borghi Silenti) da conservare con estrema cura.
Ricevuto il timbro alle 8.30 abbiamo iniziato il nostro cammino optando per la “via alta” o “via napoleonica”.
Si tratta del percorso più lungo ma anche più ricco di fascino paesaggistico.
Si cammina tra ginestre spinose e castagni, circondati da decine di rapaci in volo.
Sono riuscito ad identificare dei nibbi reali (milvus milvus) dei nibbi bruni (milvus migrans) e una poiana (buteo buteo).
Si attraversano pascoli magnifici con cavalli allo stato brado, bovini e migliaia di pecore di varietà Latxa, varietà autoctona del Paese Basco.
Vengono tenute libere senza cani da guardiania.
Abbiamo incontrato due scheletri, residui dell’attività predatoria dei lupi ben presenti sui Pirenei (assieme a pochi orsi).
La gestione delle enormi greggi senza cani è una scelta rispetto la gestione del rischio accettabile di qualche perdita, per i pastori, a causa delle predazioni.
La via alta è chiusa nei mesi invernali, da novembre a marzo, e va evitata anche nei periodi di apertura (da Aprile ad Ottobre) in caso di maltempo.
Si tratta infatti di un percorso su ampi tratti esposti, che sale fino a 1435 metri in aree ad alta variabilità metereologica, e dove le piogge intense e i fulmini possono rappresentare un problema serio.
La via bassa è più breve (23 chilometri anziché 27) e rimane a fondo valle sempre all’interno del bosco con alcuni tratti poco piacevoli accanto alla strada nazionale.
Offre però paesaggi decisamente più monotoni.
Il dislivello in ascesa è decisamente inferiore, 900 metri contro i 1300 abbondanti della via alta.
Il paesaggio vario della via alta merita decisamente lo sforzo ulteriore, il consiglio è di verificare le condizioni del meteo con il personale dell’Ufficio del Pellegrino.
Il primo tratto è agibile ed in discesa attraversa la città vecchia del piccolo borgo fino alla Porta di Spagna dove si attraversa un ponte sul fiume Nive de Béhérobie.
Appena fuori dal paese si incontra il bivio tra via alta e via bassa.
Per prendere la via alta occorre proseguire dritto mentre sulla destra è ben indicata la via bassa.
I primi tre chilometri sono agevoli con qualche saliscendi, la pendenza diventa più severa attorno al terzo chilometro e rimane decisamente impegnativa per circa cinque chilometri fino al rifugio di Orisson.
Si cammina quasi sempre su asfalto (fa eccezione un breve tratto su terreno argilloso lungo meno di un chilometro).
Ad Orisson, presso il rifugio (l’ultimo gestito fino a Roncisvalle) c’è una fonte per riempire le borracce e un bagno pulito, il rifugio inoltre offre panini, croissant, torte e piatti caldi.
Da Orisson la strada continua a salire per altri 12 chilometri abbondanti, ma con pendenze decisamente meno impegnative.
La nebbia ci ha impedito di vedere la statua della Madonna di Biakorri.
In prossimità della Croce in pietra sul lato sinistro della strada si esce dall’asfalto.
Poco prima staziona, in prossimità della Croce, un food truck che offre formaggi locali, frutta e caffè.
Si esce dall’asfalto tenendo la destra e si entra in un secondo tratto impegnativo e fangoso in caso di pioggia.
Si sale fino al Colle di Napoleone e si entra in Navarra.
Lungo la salita si incontra una fonte che porta il nome di Orlando, ben visibile in cui si può fare rifornimento di acqua.
La salita continua fino al valico di Leopeder in prossimità del quale abbiamo trovato un food truck che, a prezzi non economici, vende banane, panini (bocadillos) e fette di torta.
Dal valico abbiamo preferito scendere sulla strada asfaltata fino alla Chiesa dell’Ospedale di Orlando.
Consiglio di evitare la scorciatoia (non marcata con i segnali del cammino perché presenta numerose insidie ed il rischio di caduta, e conseguente infortunio, è alto).
Abbiamo optato per una discesa più graduale anche se abbiamo allungato il percorso di un paio di chilometri.
A fronte dei quasi 800 che portano a Santiago rischiare di farsi male cadendo, quando si è stanchi e meno lucidi per risparmiare 2 Km ci sembrava una pessima idea.
Si scende su strada teoricamente asfaltata, ha buche enormi, con attorno una fitta rete di bunker militari dismessi.
In prossimità della chiesa si incrocia nuovamente il cammino che arriva dalla via bassa.
Abbiamo pernottato alla Collegiata di Roncisvalle, in un bel dormitorio ben gestito da volontari (durante la nostra permanenza erano olandesi) al prezzo di € 14 (che possono essere pagati online in anticipo).
Se non si trovasse posto presso la collegiata (cosa estremamente improbabile vista la capienza importante dei 3 dormitori interni) si può proseguire in discesa un paio di chilometri fino a Burguete dove non è difficile trovare da dormire.
A Roncisvalle è possibile acquistare alla reception un buono per la cena, che viene servita in due ristoranti accanto alla collegiata con due turni di servizio.
La sera è possibile partecipare alla messa del Pellegrino al termine della quale il sacerdote offre la possibilità di visitare la chiesa della collegiata e la cripta
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