Cammino del Gran Sasso - Tappa 1 (Giorno 2)
near Fonte Cerreto-(Base Funivia), Abruzzo (Italia)
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Itinerary description
Piazzale di Campo Imperatore - Castel Del Monte
Partenza ufficiale del Cammino dal piazzale di Campo Imperatore con viste straordinarie sulla piana, sul Corno Grande e sul gruppo del Prena.
Il Cammino è segnato abbastanza male e si avanza nell'erba in più punti anche se nel complesso risulta percorribile. Io tratto subito dopo la partenza va effettuato più che altro a sentimento seguendo la traccia GPS scaricabile dal sito che, tuttavia, risulta spesso errata. Dopo una prima discesa.accanto alla seggiovia si incrocia il sentiero CAI per vado di Corno. Il percorso prosegue con bellissimi scenari sulla piana prima a mezzacosta e poi, lasciato il sentiero per Vado di Corno, ridiscendendo verso di essa. Da qui in poi più che seguire un sentiero si va per prati anche con sezioni di erba alta cercando di individuare le paline CAI: non è sempre facile ma l'orientamento è molto banale e non si rischia di perdersi. Noi a volte non abbiamo seguito troppo fedelmente la segnaletica quindi potreste trovare sezioni non perfettamente coincidenti con la sentieristica che comunque, ripeto, è costituita più avanzamenti in mezzo ai pratoni senza una via precisa.
La tappa è bella ma monotona e il fondo erboso non aiuta l'avanzamento. Inoltre la traccia GPS scaricata sul sito del Cammino è spesso poco precisa e propone attraversamenti insensati (delle volte anche improponibili), seguite sempre il CAI usando la traccia per capire le direzioni.
Meraviglioso il passaggio nel canyon dello Scoppaturo ma occhio perché se c'è l'acqua diventa non percorribile salvo guadarlo. Noi abbiamo trovato qualche tratto pieno e siamo riusciti ad aggirarlo con passaggi sulle roccette laterali quindi non affidatevi troppo a questa traccia e seguite il canyon il più possibile.
Molto suggestivo anche il passaggio sotto il Bolza nonostante parti di erba molto alta, agevole e bella la discesa verso Castel Del Monte.
Nel complesso è una tappa con scenari strepistosi ma da non sottovalutare per varie ragioni, non ultima la totale esposizione e l'impossibilità di riparo per la sua interezza.
Partenza ufficiale del Cammino dal piazzale di Campo Imperatore con viste straordinarie sulla piana, sul Corno Grande e sul gruppo del Prena.
Il Cammino è segnato abbastanza male e si avanza nell'erba in più punti anche se nel complesso risulta percorribile. Io tratto subito dopo la partenza va effettuato più che altro a sentimento seguendo la traccia GPS scaricabile dal sito che, tuttavia, risulta spesso errata. Dopo una prima discesa.accanto alla seggiovia si incrocia il sentiero CAI per vado di Corno. Il percorso prosegue con bellissimi scenari sulla piana prima a mezzacosta e poi, lasciato il sentiero per Vado di Corno, ridiscendendo verso di essa. Da qui in poi più che seguire un sentiero si va per prati anche con sezioni di erba alta cercando di individuare le paline CAI: non è sempre facile ma l'orientamento è molto banale e non si rischia di perdersi. Noi a volte non abbiamo seguito troppo fedelmente la segnaletica quindi potreste trovare sezioni non perfettamente coincidenti con la sentieristica che comunque, ripeto, è costituita più avanzamenti in mezzo ai pratoni senza una via precisa.
La tappa è bella ma monotona e il fondo erboso non aiuta l'avanzamento. Inoltre la traccia GPS scaricata sul sito del Cammino è spesso poco precisa e propone attraversamenti insensati (delle volte anche improponibili), seguite sempre il CAI usando la traccia per capire le direzioni.
Meraviglioso il passaggio nel canyon dello Scoppaturo ma occhio perché se c'è l'acqua diventa non percorribile salvo guadarlo. Noi abbiamo trovato qualche tratto pieno e siamo riusciti ad aggirarlo con passaggi sulle roccette laterali quindi non affidatevi troppo a questa traccia e seguite il canyon il più possibile.
Molto suggestivo anche il passaggio sotto il Bolza nonostante parti di erba molto alta, agevole e bella la discesa verso Castel Del Monte.
Nel complesso è una tappa con scenari strepistosi ma da non sottovalutare per varie ragioni, non ultima la totale esposizione e l'impossibilità di riparo per la sua interezza.
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