Camarda - monte del Compustone 1465 m

Da Camarda (AQ) zona Vignale, anello attraverso la Leotella, la Cascata dello Schizzataro, l’Abbazia di S. Crisanto e Daria, la Fonte Cisterna, il Mocitto e le Caselle; discesa attraverso Capo la Forca, la Chiusa, Ranieri, Filetto e Fonte Spugna.

AVVICINAMENTO
Una bella camminata vissuta nel regno della transumanza, lungo sentieri recuperati da un'associazione di volontariato di Filetto, frazione de L'Aquila, alle porte dell'altopiano di Campo Imperatore. Un'economia legata per centinaia di anni all'allevamento del bestiame che dopo i mesi più freddi passati in Puglia, tornava ogni anno a colonizzare le immense praterie alle falde del Gran Sasso.
Il territorio di Filetto è disseminato di piccole grotte in gran parte scavate manualmente, utili a fornire temporaneo ricovero alle greggi di passaggio e agli stessi pastori.
Un itinerario bello e variegato che inizia nei pressi di Camarda, con la cascatella dello Schizzataro e una facile arrampicata su roccette. Si continua con le grotte di S. Crisante e l'abbazia romanica di S. Crisante, la cui chiesa originaria risale al 1140.
La salita alla vetta del Compustone, interamente senza sentiero, è solo un pretesto in più per allungare un'escursione che già senza vette, vale la pena di percorrere. Anche la discesa verso Filetto è molto gradevole e ben segnalata pertanto, un anello aperto a tutti e senza particolari difficoltà, accorciabile per chi non se la sente di salire in vetta.
Il punto di partenza del percorso si trova nei pressi di Camarda, lungo la SS17 bis del Gran Sasso, raggiungibile dalla A24 attraverso le uscite di Assergi se si proviene da Teramo, L’Aquila est se si proviene da Roma o direttamente dalla SS17 L’Aquila – Popoli. Al chilometro 14,4 della SS17 bis, si gira per una stradina al cui ingresso è posta un’edicola sacra. Ci si tiene a sx al bivio successivo e superato uno slargo tra le case, ci si tiene a dx al bivio che segue. Poco dopo l’asfalto termina e conviene parcheggiare (787 m) sul lato sinistro. 42°23’13.99” N; 13°29’57.07” E.

ESCURSIONE
Si continua lungo la strada bianca, tenendosi a dx all’immediata biforcazione, superando le ultime proprietà lungo il fondo di una valle. Ricevuta da dx un’altra strada bianca proveniente dalla strada che sale a Filetto (847 m), si continua sempre nel fondovalle per altri 170 metri, fino ad incontrare una carrareccia che si stacca a sx (859 m). La imbocchiamo risalendo moderatamente la stretta valle che ospita le Cascate dello Schizzataro nella boscaglia. Si lascia sulla sx una proprietà recintata e si raggiunge la base del salto delle cascate (947 m), in ambiente alquanto suggestivo. Il sentiero prosegue a sx risalendo alcune roccette dove bolli di vernice rossa, indicano la via da seguire, attenzione in caso di neve, ghiaccio e bagnato. Si raggiunge un bel terrazzo panoramico a monte delle cascate, per poi ridiscendere verso l’alveo del fosso, raggiungendo un incrocio a T ben segnalato (1007 m). Giriamo a sx, seguendo le indicazioni per l’abbazia e su un gradevolissimo sentiero nel bosco, raggiungiamo una serie di grotte che venivano utilizzate per il ricovero del bestiame (1075 m). Allo scoperto con panorami incantevoli e sentiero attrezzato a tratti con staccionate in legno, ci immergiamo a tratti nella pineta, compiendo un ampio giro che ci consente di raggiungere la suggestiva ed isolata Abbazia di S. Crisante e Daria (1202 m). Il tracciato prosegue a sx dell’edificio, direzione NE, entrando in una suggestiva pineta che in una manciata di minuti, ci consente di raggiungere la Fonte Cisterna (1240 m). Come espressamente segnalato, il sentiero attrezzato prosegue a dx, in moderata discesa e in una fitta pineta, supera un inciso fosso ed inizia a risalire moderatamente il versante opposto. In tutta serenità, tra saliscendi si esce dal bosco e ci si approssima ad un bivio sempre segnalato (1243 m). Il percorso segnalato continua a dx verso Filetto e lo percorreremo in discesa ma al momento, continuiamo dritto per pochi metri. Non rimane che approcciare la salita verso il monte Compustone e lo facciamo senza sentiero, virando a NE e utilizzando come riferimento la sagoma appuntita del monte Ruzza. La nostra meta è più a sx e ci porta a risalire un dosso erboso che tra macchie di pino nero, ci porta inesorabilmente a lambire la strada che sale a Capo la Forca (1328 m), nel suo punto più occidentale. La seguiamo brevemente a sx, ignorando una carrareccia che si stacca a sx e abbandonandola quando torna a virare nettamente a dx (1344 m). Riprendiamo a risalire per i prati in direzione ENE, tenendo la strada alla nostra dx e tra qualche macchia di pini, senza sentiero raggiungiamo la cresta SE del Compustone, poco a monte del valico di Capo la Forca (1400 m). La seguiamo a sx e superata una ripida anticima, si continua brevemente in cresta fino ad un bel pino nero isolato, ubicato in corrispondenza della vetta del monte Compustone (1465 m).
In discesa si ripercorrono approssimativamente gli stessi passi fino al bivio di quota (1243 m). Procediamo dritto in direzione di Filetto e coadiuvati dai bolli di vernice rossa, sia pur su tracciato poco visibile, entriamo tranquillamente nel bosco misto di pini e roverelle. Iniziamo scendendo a sx di un fosso che, su tracciato ormai ben visibile, attraversiamo poco più in basso (1215 m). L’attraversamento può essere lievemente disagevole a causa di alcuni pini caduti. Sulla sponda opposta, seguendo sempre la segnaletica inusuale ma puntuale, si lascia sulla dx un’altra grotta immersa nel bosco (1170 m) e più in basso, con bosco meno fitto, ci si immette in una carrareccia che seguiamo a dx (1105 m). Si aprono scorci suggestivi sul borgo di Filetto in discesa meno ripida e in vista della strada che non raggiungeremo, ad un bivio (1085 m), giriamo nettamente a dx per un’altra carrareccia in discesa. Si superano alcuni orti a ridosso del paese in ambiente molto gradevole e con una lieve salita, si giunge ad un incrocio di strade bianche (1027 m). Proseguire dritto in salita piuttosto ripida, fino a raggiungere la strada e le prime case di Filetto (1051 m). Seguirla a dx in quella che è via della Chiesa Vecchia e, raggiunto il borgo vero e proprio, girare a dx per via Piè le Case, un vicolo che si immette sulla via Camarda, la più bassa della Filetto nord occidentale (1055 m). La seguiamo a dx e in discesa, diventa presto carrareccia, effettua un tornante a sx (1003 m), superando le ultime proprietà e con una serie di ripide svolte, superando alcuni bottini dell’acquedotto, si chiude senza problemi l’anello al bivio di quota (859 m). Non rimane che continuare a seguire la strada bianca percorsa in salita, fino al punto dove si è lasciata l’auto.