Monte Mai da Calvanico

Si tratta di un percorso naturalistico in un comprensorio che ha davvero tanto da offrire, con panorami di vetta incredibili. Il cammino si è svolto su sentieri Cai ufficiali e precisamente: il 115, 116A, 116C, 116 ed in parte un tratto indicato dalle APP come M2. Percorso impegnativo, adatto ad escursionisti allenati e con un certo grado di esperienza in montagna. Si parte dal centro di Calvanico, dal parcheggio antistante la chiesa; in realtà si potrebbe salire con l'auto anche più su fin acqua Carpegna, l'unica perplessità riguarda la possibilità di bucare le gomme con ricci di castagne e le buche presenti in strada (occorre in quel caso molta cautela). Si decide di lasciare la macchina dove si è detto prima, conquistando 500 m di dislivello in 4,1 km; all'andata non siamo riusciti ad individuare l'attracco del 116 A, facendo un tratto più lungo sull'asfaltata. E' bene segnalare che lungo la strada ci si imbatte in un serbatoio comunale, esternamente è presente una fontanina che sarà utile per fare rifornimento di acqua. Ci si inoltra nel sentiero non ufficiale M2, tornante che porta ad Acqua Carpegna, in un cammino che alterna tratti boschivi e canaloni tra una rigogliosa flora. A questo punto, ci si ricongiunge al 116A che presenta inizialmente non solo segnali Cai ma un fondo roccioso e petroso con qualche tratto di balze e balzette per poi degradare nuovamente nel bosco. Dopo un breve tratto in falsopiano, aumenta a mano a mano la pendenza avvicinandosi alla località Scarfatella. Si gira a sinistra intraprendendo il 116C (permette di arrivare in vetta in meno km ma presenta maggior dislivello), inizialmente non presenta ripidità particolare, dopo il 7km si assiste ad una salita costante ed a tratti impervia (causa fondo scivoloso) in un percorso che guadagna metri di altitudine in poco tempo. In poco più di 700 m si salirà di ben 300m tra tornanti in direzione NE, necessario appoggiarsi a busti di alberi nonché utilizzare bastoncini telescopici per avere maggior appiglio al terreno. Evidenti i segni Cai sui fusti dei faggi, con una larghezza che si restringe sempre più verso il Varco Faiostello. A questo punto il bosco si dirada ed i segni CAI divengono incostanti, di fronte a noi una falesia calcarea molto alta; in questo punto occorre prestare particolare attenzione in quanto il terreno è facilmente franabile. Nell'ultimo tratto per arrivare in cima, bisogna osservare i segni rossi che aggirano la falesia finale, ad un certo punto sarà necessario compiere passaggi di I livello per affacciarsi sul versante Ovest a 1570 m di altitudine. In cresta sarà necessario seguire i segnali cai sulle rocce, nascosti in parte dall'erba incolta, per raggiungere la vetta. Conquistata la cima, si nota una serie di massi con una cassetta metallica contenente il libro di vetta. Il panorama che si propone dinanzi è davvero sorprendente con il Faiostello a SO, a NO Pizzo San Michele con il suo santuario, Tuppo dell'Uovo, il Terminio ed il Monte Vernacolo.
Si sceglie di rientrare seguendo il 116, sentiero almeno inizialmente scosceso e dal fondo terroso, per cui valgono le stesse indicazioni date precedentemente per il 116C. Si rintraccia il 116 A fatto di tornanti che degradano nel bosco. Importante sottolineare che in diversi tratti manca corrispondenza tra il sentiero indicato dalla cartografia e dalle App rispetto a quello percorso; in questo caso non preoccupatevi, affidatevi ai segnali Cai ed al vostro intuito ed esperienza in montagna per scendere. Si giunge a Vallone Faggeto per poi concludere su di una mulattiera che ci condurrà sulla strada vicinale Pietralata, da qui asfaltata per tornare alle auto.
Percorso per quasi un 70% svolto all'ombra, necessario munirsi di parecchia acqua se si decide di percorrerlo in periodi di particolare calura, in quanto come si è già detto è presente una sola fonte all'inizio del percorso.