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Calalzo di Cadore-Grea-Fienili Cisere-Po Croda (vetta)-sent. CAI-Grea-Calalzo di Cadore 07.03.2022

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Trail stats

Distance
9.9 mi
Elevation gain
3,868 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
3,868 ft
Max elevation
5,881 ft
TrailRank 
36
Min elevation
2,433 ft
Trail type
Loop
Time
8 hours 33 minutes
Coordinates
3081
Uploaded
March 12, 2022
Recorded
March 2022
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near Calalzo di Cadore, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Dalla stazione ferroviaria di Calalzo si raggiunge la Via Nazionale, seguendola in direzione Domegge, oltrepassando il ponte sulla Val d'Oten e svoltando a sinistra per Molinà.
Qui una tabella mostra i sentieri tra Rizzios e Grea, tra cui quello che porta direttamente a Grea, ben tracciato e non troppo ripido.
Si oltrepassa la chiesa e una bella fontana, prendendo una stradina asfaltata che in discesa rasenta la chiesetta di S. Antonio (bivio a sinistra per il sentiero delle Longane) e conduce nella Val Bieggia, presso l'acquedotto (ampio slargo, fontana).
Come ricorda una targa, una strada forestale di recente costruzione (2013) collega la Val Bieggia con Ranzanigo: buon tracciato, pendenza moderata (alcune zone gelate).
La pista termina con uno slargo e si immette in una mulattiera che proviene da Domegge.
Poco oltre, è un bel fienile in una radura (località Ranzanigo).
Le tracce dei mezzi suggeriscono il giusto proseguimento, scartando una pista sulla destra.
Uscendo dall'abetina, curva a destra con fienile (presente anche sulla mappa IGM); sulla sinistra parte una traccia ben marcata che dovrebbe dirigersi ai fienili Pomartine e, forse, anche alla strada che scende dal Po Croda (da verificare, un giorno).
La strada si restringe un poco, in un bosco di faggi che permette di scorgere le cime che si ergono dall'altra parte della vallata (Montanel). Per un lungo tratto il vecchio tracciato è stato abbandonato, occupato com'è dagli schianti causati da Vaia nel 2018, ma è possibile notare tutti i fienili che la mappa fedelmente riporta.
Il tracciato torna quindi ad essere quello giusto, e poco oltre si arriva alla amena radura dei Fienili Cisere: lo stradello prosegue salendo leggermente (dovrebbe immettersi nella pista forestale Deppo-M. Brente: anche questa possibilità è da verificare, un giorno).
Svoltando a sinistra si attraversa tutta la radura e oltre un fienile ben ristrutturato si indovina una traccia che torna nel bosco di abeti e larici, trovando anche una specie di traccia che proviene da sinistra.
I tronchi e i rami tagliati danno conferma che questa è la via giusta. Poco oltre è un altro fienile, diruto, con piccolo annesso (tutto presente in mappa).
Da qui il percorso si fa difficoltoso per i numerosi schianti e occorre osservare bene: un grosso albero è stato tagliato in due punti, per cui è da qui che si passa.
Alcune tracce di passaggio e rami tagliati suggeriscono la via giusta e permettono di riprendere la ripida mulattiera, che ripidamente tocca l'ennesimo fienile.
Altro strappo deciso ed ecco una zona ripulita: a sinistra scende ripida una traccia, dove condurrà? Sugli alberi appaiono tabelle di legno che sembrano indicare il percorso di una gara podistica.
La pendenza si attenua decisamente in corrispondenza dei miseri resti dei Fienili Salòn, ormai in disfacimento.
Il sentiero si individua bene e gradualmente il bosco si fa sempre più rado, con scorci di rara bellezza sull'imponente M. Antelao. Non è chiaro se esista ancora una traccia per i Fienili Brente (ma un giorno verificherò!).
Con una secca curva a destra si rientra nel bosco, nella valletta tra la cima del M. Brente e quella del Po Croda, raggiungendo in breve il sentiero CAI.
Vale la pena di seguirlo verso Nord: oltre una palina, si apre la vista sulle suggestive Marmarole. A questo punto conviene, dalla palina, seguire l'ampia mulattiera che dopo una sbarra risale la dorsale del monte, sul lato occidentale un po' scosceso, portandosi a una radura con un grosso edificio. Tracce nella neve hanno suggerito di proseguire verso il punto più alto del monte Po Croda 1786 m, dove è presente una panca in legno (poco sotto: pilastrino per rilevamenti topografici) in posizione panoramicissima: una meraviglia.

Dopo una doverosa sosta, si scende a riprendere il sentiero CAI e stavolta si va verso Sud, raggiungendo la fila di fienili posti sotto la parete del Po Croda. Il sentiero prosegue lungamente sul versante di Calalzo, quindi si snoda lungo la cresta del monte fino all'amena Baita Son le Doe 1628 m e allo stradello che sale da Grea.
Seguendolo, con ripida discesa e alcuni tornanti, si giunge al quadrivio sopra il paese: il sentiero di sinistra permette di evitare il percorso molto sassoso della strada, passando per campi, e arrivando alla fontana vista la mattina.
Da qui, in breve alla piazza del paese e, per il sentiero, a Molinà e quindi Calalzo.

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