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Caira Montecassino e Cavendish Road

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Trail stats

Distance
6.59 mi
Elevation gain
2,182 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
902 ft
Max elevation
2,075 ft
TrailRank 
80 5
Min elevation
2,075 ft
Trail type
One Way
Moving time
3 hours 14 minutes
Time
4 hours 16 minutes
Coordinates
1880
Uploaded
January 28, 2024
Recorded
January 2024
  • Rating

  •   5 1 review
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near Caira, Lazio (Italia)

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Itinerary description

Partendo dal Cimitero Germanio di Caira frazione di Cassino, percorriamo via Mariano Fardelli poi mulattiera Morrone che aggirando la collina, sbuca al bivio via Fonnone/via Facciata di lì giungiamo in via Monacato all’inizio della Cavendish Road (Sentiero Cai 801) per una distanza fin qui di 2,5 km. Il tracciato che si snoda tutto a nord dell’Abbazia, si presenta abbastanza agevole e ben segnato e percorre la strada militare utilizzata dagli alleati per approvvigionare le loro posizioni poste sulle colline nell’area di Montecassino nel tentativo di sferrare l’attacco alle postazioni difensive tedesche.
Salendo dal Vallone del Dente il sentiero raggiunge la località Valle di Pozzo Alvito e prosegue, su tratti pianeggianti, fino alla sella dove è presente un carro armato americano Sherman immolato a monumento dai soldati polacchi subito dopo la guerra. Da qui si scende verso il pianoro dove sono presenti i resti del Monastero S. Maria dell’Albaneta e l’attuale Masseria Albaneta, pianoro dal quale è possibile godere di una vista panoramica sulla sottostante Valle del Liri e i Monti Aurunci sullo sfondo.
Ritornando indietro200 mt, sulla destra prendiamo il sentiero Cai 801b che salendo di circa 200 mt ci conduce prima alla casa del dottore che fu un posto di ricovero per i soldati feriti e alla Stele posta a quota 593 mt del Monte Calvario che ricorda i caduti polacchi. Scendendo dal Monte Calvario arriviamo in breve a costeggiare il Cimitero Militare Polacco e poi all’Abbazia di Montecassino dove termina la nostra passeggiata.

Waypoints

PictographReligious site Altitude 381 ft
Photo ofCimitero Germanico

Cimitero Germanico

Il sacrario militare germanico di Cassino (in tedesco: Deutsche Kriegsgräberstätte Cassino) è un cimitero di guerra situato sulle pendici meridionali del Colle Marino, in località Caira a circa tre chilometri a nord della città di Cassino, in provincia di Frosinone. Nel cimitero sono raccolte le spoglie di 20.187 soldati tedeschi, di cui 3.100 non identificati, morti durante la seconda guerra mondiale nell'Italia meridionale, a sud della linea Gustav. Nell'accordo bilaterale riguardo ai cimiteri di guerra, concluso nel dicembre 1955 tra il governo federale tedesco e il governo italiano, fu concordato che nei pressi della città di Cassino sarebbe stato costruito un cimitero militare tedesco definitivo per ospitare tutti i soldati tedeschi uccisi in azione nell'Italia meridionale, ad eccezione di quelli caduti in Sicilia (sepolti nel cimitero militare di Catania). Il numero di soldati tedeschi tumulati a cassino ammonta a 20.076 e furono recuperati negli anni 1959 e 1960 dal Volksbund Deutsche Kriegsgräberfürsorge e. V. da oltre 602 piccoli cimiteri e tombe isolate di campagna o lungo le strade sparsi in 21 province del sud Italia.[3] Gli incaricati al recupero delle salme hanno spesso svolto un laborioso lavoro di dettaglio per contribuire all'identificazione dei caduti fino ad allora sconosciuti. Il maggior numero di soldati tedeschi fu ucciso nelle battaglie dello sbarco a Salerno, nella ritirata lungo la costa adriatica e nella battaglia di Cassino. Il cimitero militare germanico venne inaugurato il 4 maggio 1965. L'edificio d'ingresso a forma di cubo, progettato dall'architetto Tischler e portato a termine dal professor Offenberg, ospita la scultura Afflizione e conforto (Trauer und Trost). I campi di sepoltura sono terrazzati e di forma ellittica. Su ogni croce di pietra, su entrambi i lati, ci sono tre nomi di caduti, con il rispettivo rango, data di nascita e data di morte. Sulla cima della collina si erge un croce di bronzo forgiato alta undici metri, oltre la quale sono presenti le fosse comuni.

PictographIntersection Altitude 343 ft
Photo ofAttraversare e prendere la strada difronte

Attraversare e prendere la strada difronte

PictographIntersection Altitude 348 ft
Photo ofPrendere il sentiero a sinistra

Prendere il sentiero a sinistra

PictographPanorama Altitude 504 ft
Photo ofPanorama

Panorama

sullo sfondo il cimitero Germanico

PictographIntersection Altitude 574 ft
Photo ofA destra dopo l'albero

A destra dopo l'albero

PictographIntersection Altitude 578 ft
Photo ofA destra tra le piante

A destra tra le piante

PictographIntersection Altitude 637 ft
Photo ofProseguire tra gli alberi

Proseguire tra gli alberi

PictographIntersection Altitude 692 ft
Photo ofPrendere il sentiero a destra

Prendere il sentiero a destra

PictographIntersection Altitude 685 ft
Photo ofProseguire diritto

Proseguire diritto

PictographIntersection Altitude 658 ft
Photo ofA destra

A destra

PictographIntersection Altitude 614 ft
Photo ofA sinistra in salita

A sinistra in salita

PictographWaypoint Altitude 622 ft
Photo ofInizio cavendish road Photo ofInizio cavendish road Photo ofInizio cavendish road

Inizio cavendish road

Partiamo dalla frazione di Caira di Cassino per percorrere la Cavendish Road, strada militare realizzata dalle forze alleate per sferrare l’attacco alle spalle delle postazioni difensive tedesche presenti nell’area dell’Abbazia di Montecassino. Il sentiero, che si stende a nord dell’Abbazia, fiancheggia il Vallone del Dente e raggiunge la Valle di Pozzo Alvito fino all’area del monumento chiamato “Carro armato”. Subito dopo seguiamo una deviazione a sinistra per arrivare prima alla “ Casa del Dottore” e poi alla Stele – a ricordo dei caduti Polacchi – della quota 593. Riscendendo andiamo a visitare il Cimitero Polacco per risalire poi fino alla Masseria Albaneta. Da qui riprendiamo il cammino di ritorno sulla stessa via dell’andata dopo aver ripercorso i racconti e i luoghi della battaglia di Montecassino.

PictographWaypoint Altitude 965 ft
Photo ofDeposito di munizioni

Deposito di munizioni

la tabella indica il posto dove si trovava un deposito munizioni

PictographWaypoint Altitude 1,017 ft
Photo ofPrimo vallone Photo ofPrimo vallone

Primo vallone

PictographPanorama Altitude 1,025 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographWaypoint Altitude 1,072 ft
Photo ofSecondo vallone

Secondo vallone

PictographPanorama Altitude 1,245 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographIntersection Altitude 1,348 ft
Photo ofProseguire diritto

Proseguire diritto

PictographIntersection Altitude 1,405 ft
Photo ofA destra

A destra

PictographWaypoint Altitude 1,424 ft
Photo ofPianoro

Pianoro

PictographWaypoint Altitude 1,539 ft
Photo ofAia di Murro

Aia di Murro

PictographWaypoint Altitude 1,523 ft
Photo ofPozzo Alvito

Pozzo Alvito

PictographWaypoint Altitude 1,552 ft
Photo ofPianoro prima dell'Albaneta

Pianoro prima dell'Albaneta

PictographMonument Altitude 1,575 ft
Photo ofCarro Sherman Photo ofCarro Sherman

Carro Sherman

Era quasi l'alba del 12 maggio 1944, verso le cinque del mattino, quando il carro salto in aria dopo aver urtato contro una mina tedesca e così rimasero uccisi i cinque componenti dell'equipaggio. il fatto avvenne nel corso del primo attacco che il 2° corpo polacco portò contro le munitissime difese tedesche della quota 593 (il Calvario), della Masseria Albaneta e della Cresta del fantasma.

PictographWaypoint Altitude 1,525 ft
Photo ofBirrificio Montecassino

Birrificio Montecassino

L’Albaneta, tenuta dei padri benedettini di Montecassino, è un luogo ricco di storia, di cultura e ricchezze paesaggistiche. Nei suoi quasi 300 ettari contiene le rovine di ben due prepositure dell’Abbazia di Montecassino, ovvero il Monastero di Santa Maria dell’Albaneta e il Monastero di San Matteo Servorum Dei. Il monastero di Santa Maria dell’Albaneta ha rappresentato un centro molto importante nella vita monastica di Montecassino. Nel monastero, nel 1538 dimorò anche il Fondatore dei Gesuiti Sant’Ignazio di Loyola scrivendo qui parte della sua regola. Fin dalla sua edificazione risalente circa all’anno 990 d.C, ha ricoperto ruolo di prim’ordine nella Terre Sancti Benedicti, appunto la terra di lavoro, dove i suoi prodotti e colture hanno dato sussistenza alla comunità monastica di Montecassino e famiglie di coloni, ripresa poi nel dopo guerra dai monaci di Montecassino, che hanno utilizzato le proprie masserie fino circa 15 anni fa. Presenza importante nella memoria storica di tutti noi, sono i tre monumenti a ricordo dell’armata Polacca, per il sacrificio pagato nella riconquista del sacro monte durante la II guerra Mondiale. All’interno del sito, si possono ammirare moltissime specie di piante e animali, che immersi in questa natura incontaminata hanno trovato il loro habitat perfetto.

PictographRuins Altitude 1,528 ft
Photo ofRuderi Masseria Albaneta Photo ofRuderi Masseria Albaneta Photo ofRuderi Masseria Albaneta

Ruderi Masseria Albaneta

L’Albaneta, tenuta dei padri benedettini di Montecassino, è un luogo ricco di storia, di cultura e ricchezze paesaggistiche. Nei suoi quasi 300 ettari contiene le rovine di ben due prepositure dell’Abbazia di Montecassino, ovvero il Monastero di Santa Maria dell’Albaneta e il Monastero di San Matteo Servorum Dei. Il monastero di Santa Maria dell’Albaneta ha rappresentato un centro molto importante nella vita monastica di Montecassino. Nel monastero, nel 1538 dimorò anche il Fondatore dei Gesuiti Sant’Ignazio di Loyola scrivendo qui parte della sua regola. Fin dalla sua edificazione risalente circa all’anno 990 d.C, ha ricoperto ruolo di prim’ordine nella Terre Sancti Benedicti, appunto la terra di lavoro, dove i suoi prodotti e colture hanno dato sussistenza alla comunità monastica di Montecassino e famiglie di coloni, ripresa poi nel dopo guerra dai monaci di Montecassino, che hanno utilizzato le proprie masserie fino circa 15 anni fa. Presenza importante nella memoria storica di tutti noi, sono i tre monumenti a ricordo dell’armata Polacca, per il sacrificio pagato nella riconquista del sacro monte durante la II guerra Mondiale. All’interno del sito, si possono ammirare moltissime specie di piante e animali, che immersi in questa natura incontaminata hanno trovato il loro habitat perfetto.

PictographPhoto Altitude 1,599 ft
Photo ofA destra Photo ofA destra

A destra

PictographWaypoint Altitude 1,634 ft
Photo ofIl Fantasma quota 575

Il Fantasma quota 575

PictographIntersection Altitude 1,848 ft
Photo ofA destra

A destra

PictographPanorama Altitude 1,876 ft
Photo ofPanorama

Panorama

PictographWaypoint Altitude 1,874 ft
Photo ofCasa del Dottore

Casa del Dottore

Èl a casa polacca per antonomasia di tutta Italia e tale rimarrà. Un luogo bagnato dal sangue di un soldato polacco, legato per sempre alla storia del 2° Corpo e alle battaglie per Montecassino. Chi non conosce questa storia e si imbatterà in questo luogo quasi per caso penserà, che bella casa tranquilla, immersa nel verde e nel silenzio…. Per 2 settimane di combattimenti contro la Dywizji Karpackiej (Divisione dei Carpazi), le mura della Casa del Dottore hanno visto molto di quello che accadde. Se potessero parlare, racconterebbero la sofferenza e il dolore dei soldati polacchi feriti e combattenti. Racconterebbe dell’eroismo di medici e inservienti. L’8 maggio alle 17.30, l’artiglieria tedesca bombardò il punto di medicazione della 5a divisione di fanteria Kresowa, nonostante fosse chiaramente contrassegnato da una croce rossa. Allora furono uccisi due dottori: Adam Graber, sottotenente. Wincenty Napora e due paramedici del Cpl. Wincenty Giruć e suor Emil Toczyłowski e il cappellano p. Agosto Huczynski. E altre 17 persone rimasero ferite. La casa vide ogni soldato polacco che andato a combattere sulla collina 593 e ha ricevuto tutti i feriti e i morti portati via da essa. Il nome di questo luogo era Domku Doktora (Casa del Dottore), fu adottato nelle descrizioni dei soldati e tale rimase dai medici militari dei battaglioni della Divisione Carpazia che soggiornarono in questo luogo, prendendo parte all’attacco. In questa casa furono prestate cure di emergenza e forniture mediche per i soldati feriti diretti agli ospedali militari situati nella parte posteriore del fronte. Domku Doktora (Casa del Dottore). Durante la battaglia di Monte Cassino, qui si trovava il punto di preparazione del battaglione della 3a divisione di fucilieri dei Carpazi. Si trovava sul crinale del cosiddetto “Teste del Serpente” nei pressi del colle 593, fondamentale per la difesa tedesca nel massiccio montuoso di Montecassino. Nella Casa del Dottore e nelle sue immediate vicinanze si distribuivano vettovaglie e rifornimenti di materiale durante la notte. C’era una piccola scorta e un punto di comunicazione radio scavato nel muro nord. A diverse decine di metri dalla Casa del Dottore vi erano 2 pozzi, in uso per la fornitura di acqua potabile, che doveva essere trasportata con muli e barelle a chilometri di distanza.

PictographIntersection Altitude 1,850 ft
Photo ofA destra per obelisco e belvedere

A destra per obelisco e belvedere

PictographMonument Altitude 1,878 ft
Photo ofObelisco quota 593 Photo ofObelisco quota 593 Photo ofObelisco quota 593

Obelisco quota 593

Sulla cima di quota 593, visibile da chilometri di distanza anche per i viaggiatori che percorrono l'autostrada Roma-Napoli, vi è un obelisco. E' il più importante monumento che i polacchi hanno eretto sul campo di battaglia a memoria dei loro caduti. Su di esso, una frase scolpita tra le varie resta impressa nella memoria: "Per la nostra e la vostra libertà noi soldati polacchi demmo l'anima a Dio, i corpi alla terra d'Italia, alla Polonia i cuori."

PictographPanorama Altitude 1,936 ft
Photo ofAbbazia di Montecassino

Abbazia di Montecassino

L'Abbazia di Montecassino vista dall'obelisco monumento ai caduti situato a quota 593 sul Monte Calvario

PictographWaypoint Altitude 1,444 ft
Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographWaypoint Altitude 1,447 ft
Photo ofWaypoint Photo ofWaypoint

Waypoint

PictographMonument Altitude 1,412 ft
Photo ofMonumento

Monumento

Il cimitero militare polacco di Montecassino (in polacco polski cmentarz wojenny na Monte Cassino) si trova nei pressi dell'abbazia di Montecassino, nel comune di Cassino. È uno dei cinque cimiteri di guerra presenti nel cassinate, insieme a quello tedesco (nella frazione di Caira), italiano (a Mignano Monte Lungo), francese (a Venafro) e a quello del Commonwealth (a Cassino). Il progetto dell'edificio è stato ideato dallo studio dell'architetto Pietro Rogacien, figlio di un ex combattente di Montecassino, nonché uno dei costruttori del cimitero. L'esposizione è stata curata dalla Prof.ssa Krystyna Jaworska, i cui genitori erano militari del 2º Corpo d'Armata e dal Dott. Paolo Morawski. Ospita oltre mille soldati (1 051 ne riporta l'elenco all'ingresso) del secondo corpo d'armata polacco ed è presente anche la tomba di Władysław Anders, il generale polacco morto nel 1970 a Londra, ma che secondo le sue volontà è qui sepolto con i suoi uomini. All'ingresso del cimitero, una scritta ricavata sul pavimento accoglie i visitatori: «Passante, di' alla Polonia che siamo caduti fedeli al suo servizio» Poco oltre l'ingresso, sulla sinistra, il Museo Memoriale del 2º Corpo d'Armata Polacco, inaugurato il 17 maggio 2014, in occasione del 70º Anniversario della battaglia di Montecassino, realizzato grazie all'iniziativa dell'"Associazione Generale dei Polacchi in Italia" in collaborazione con l'ambasciata di Polonia a Roma.

PictographReligious site Altitude 1,617 ft
Photo ofAbbazia di Montecassino Photo ofAbbazia di Montecassino

Abbazia di Montecassino

L'abbazia di Montecassino è un monastero benedettino sito sulla sommità di Montecassino, nel Lazio. È il secondo monastero più antico d'Italia dopo quello di Santa Scolastica. Sorge a 516 metri sul livello del mare. Dal dicembre 2014, il Ministero per i beni e le attività culturali ne gestisce il patrimonio storico-artistico tramite il Polo museale del Lazio, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei. Fondata nel 529 da san Benedetto da Norcia sul luogo di un'antica torre e di un tempio dedicato ad Apollo, situato a 516 metri sul livello del mare, ha subito nel corso della sua storia un'alterna vicenda di distruzioni, saccheggi, terremoti e successive ricostruzioni. Alla comunità monastica si accedeva presso la chiesa di San Martino, stabilita da san Benedetto nel tempio dell'acropoli, nella zona sud-occidentale rispetto all'attuale monastero, in una zona meno impervia.[1] In cima al monte vi era l'oratorio di San Giovanni, stabilito dal santo sul luogo di un'ara di Apollo, secondo quanto ci ha tramandato Gregorio Magno: in questo oratorio Benedetto volle esser sepolto assieme alla sorella Scolastica. Secondo l'Historia Langobardorum di Paolo Diacono nel 577 il cenobio del monastero venne distrutto per la prima volta dai longobardi di Zottone e la comunità dei monaci, con le spoglie del santo fondatore, dovette riparare a Roma, trovando ospitalità presso il Palazzo del Laterano. Ricostruita intorno al 718 per impulso di Petronace di Montecassino, l'abbazia venne distrutta una seconda volta dai Saraceni nell'883, venendo riedificata per volere di papa Agapito II solo nel 949. Secondo la tradizione floriacense nel 672 (tra il 655 e il 707) le reliquie di San Benedetto e Santa Scolastica, presenti a montecassino, vennero trafugate da un gruppo di monaci guidato da Aigulfo di Lerins e collocate in due monasteri della Gallia: l'abbazia di Fleury-sur-Loire (ribattezzata Saint-Benoit-sur-Loire) e la Collegiata di San Pietro a Le Mans. Il documento originale della regola invece era rimasto nelle mani dei monaci, che un secolo più tardi poterono rifondare la comunità cassinense. Nell'874 i resti di santa Scolastica furono trasferiti a Juvigny-sur-Loison per volere della Regina Richilde, moglie dei re dei Franchi Carlo il Calvo. Nel luglio 1107 papa Pasquale II si recò a Fleury e dichiarò falsa la traslazione delle reliquie di san Benedetto, a seguito di un evento ritenuto prodigioso. La contesa storica delle reliquie fra Montecassino e le altre due abbazie francesi rimase in essere nei secoli successivi. Nell'VIII secolo, l'influsso di Montecassino si estese alle prime comunità monastiche della Germania. Il legato pontificio Bonifacio Vinfredo, primo vescovo cattolico ed evangelizzatore della Germania, cercò di importare la regola benedettina cassinese nella terra teutonica: dapprima, nominò il parente Villibaldo (700-788), allora monaco a Montecassino, come abate di Eichstätt: in seguito, inviò il suo discepolo Sturmio di Fulda a studiare in Italia per diventare il primo abate di Abbazia di Fulda. Per tutto il Medioevo, l'abbazia fu un centro vivissimo di cultura attraverso i suoi abati, le sue biblioteche, i suoi archivi, le scuole scrittorie e miniaturistiche, che trascrissero e conservarono molte opere dell'antichità. Testimonianze storiche del più alto interesse e di sicura validità sono state raccolte e tramandate a Montecassino: dai primi preziosi documenti in lingua volgare ai famosi codici miniati cassinesi, ai preziosi e rarissimi incunaboli. Il più illustre dei suoi abati fu forse Desiderio - il futuro papa Vittore III (sepolto nell'abbazia stessa) - che alla fine dell'XI secolo fece ricostruire completamente l'abbazia e ornò la chiesa di preziosissimi affreschi e mosaici, il cui riflesso si può ancora scorgere in quelli che lo stesso abate fece eseguire in Sant'Angelo in Formis. Veduta aerea Dal Chronicon cassinese di Leone Marsicano sappiamo che l'abate Desiderio impiegò sforzi e capitali notevoli per la ricostruzione della chiesa abbaziale, compiuta nei soli cinque anni dal 1066 al 1071, utilizzando materiali lapidei provenienti da Roma e facendo venire da Costantinopoli anche mosaicisti e artefici vari. La maggior parte delle decorazioni — della chiesa e dei nuovi ambienti del monastero successivamente riedificati — erano costituite da pitture, in maggior parte perdute e delle quali conosciamo soltanto alcuni soggetti, come le Storie dell'Antico e Nuovo Testamento nell'atrio, di cui si conservano interamente i tituli scritti dall'arcivescovo di Salerno Alfano. Scalone principale Il ricorso a mosaicisti bizantini era motivato, come si legge nella Chronica, poiché: «da più di cinquecento anni i maestri latini avevano tralasciato la pratica di tali arti e per l'impegno di quest'uomo ispirato e aiutato da Dio esse furono rimesse in vigore in questo nostro tempo», inoltre, «affinché la loro conoscenza non cadesse ancora oltre in oblio in Italia, quell'uomo pieno di sapienza decise che molti giovani del monastero fossero con ogni diligenza iniziati in tali arti. Tuttavia non solo in questo campo, ma anche per tutti i lavori artistici che si possono compiere con oro, argento, bronzo, ferro, vetro, avorio, legno, gesso o pietra, fece venire i migliori artisti selezionati dai suoi monaci». Distrutta dal terribile terremoto del 1349 e nuovamente ricostruita nel 1366, l'abbazia assunse nel XVII secolo l'aspetto tipico di un monumento barocco napoletano, grazie anche alle decorazioni pittoriche di numerosi artisti tra i quali Luca Giordano, Francesco Solimena, Francesco de Mura, Paolo de Matteis e Sebastiano Conca. Fra il 1930 e il 1943 il monastero era raggiungibile grazie alla funivia di Cassino, distrutta durante la seconda guerra mondiale.

Comments  (1)

  • Photo of Corrao Giovanni
    Corrao Giovanni Jan 28, 2024

    I have followed this trail  View more

    Abbiamo fatto questo storico percorso in vista dell'80° anno delle battaglie di Montecassino. Ben segnato (da poco), molte tabelle informative e bel panorama. Peccato per il Birrificio che oggi era chiuso.

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