Bulgorello
near Bulgorello, Lombardia (Italia)
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Itinerary description
Camminata mista a tratti di corsa tra Bulgorello, Caslino al Piano e Cermenate, nel parco del Lura e nelle campagne
Pindaro: Olimpiche
veloci e per terra le mobili guerre
e i consigli in assemblea. Intanto
le speranze degli uomini avanti, spesso,
e indietro rotolano solcando sogni fluttuanti:
al mondo nessuno ancora un segno
certo di ciò che sarà scoperse dal dio,
ogni idea del futuro è cieca oscurità.
E spesso le attese dell’uomo cadono -
contro la gioia; altri si imbattono
in dure procelle, poi
in un attimo breve il dolore trascorre in alta felicità.
Figlio di Philánor, così anche tu: inonorata certo
come gallo di lotte domestiche nel focolare avito
la gloria dei tuoi piedi spargeva i suoi petali,
se la rivolta, uomo contro uomo, non ti privava
della patria Cnosso.
Ma ora incoronato ad Olimpia
e due volte in Pito, e all’Istmo, o Ergotéles,
esalti i tiepidi bagni delle Ninfe,
e le frequenti nei tuoi poderi.
XIII. Per Xenophon di Corinto, stadiodromo e pentatleta
Lodo una casa tre volte olimpionica,
aperta ai cittadini e cortese
con gli ospiti: riconosco
Corinto opulenta, atrio
di Poseidôn Ísthmios, splendida di gioventù.
Perché Eunomía vi dimora e con lei la sorella,
base sicura di città,
Díke ed Eiréne cresciuta insieme,
datrice di beni agli uomini,
auree figlie di Thémis dal buon consiglio -
esse sanno respingere
Hýbris, madre arrogante di Kóros.
È un tema nobile il mio, franca
fiducia mi muove la lingua a dire.
Non si nasconde il talento innato.
E a voi, figli di Alátas, spesso
trionfale splendore donarono,
a voi che per alte virtù primeggiaste
nei giochi sacri - e spesso
in cuori umani invenzioni
di tempo remoto versarono
le Hôrai fiorite. Ha il suo creatore ogni arte.
Donde comparvero i canti di Diónysos
col ditirambo che porta un toro?
Chi agli strumenti equestri aggiunse
la briglia, o ai templi impose il duplice
re degli uccelli? Soave spira la Musa, qui,
Áres fiorisce qui di mortifere lance di giovani.
Tu che regni supremo, ampio,
su Olimpia, risparmia invidia
per sempre alla mia lode, o Zeus padre:
conserva incolume questa città
e drizza il vanto del fato di Xenophôn.
Accogli il rito festivo, il corteo di corone
che porta con sé dalla piana di Pisa,
vincitore nel pentatlo ed anche
nella corsa allo stadio. Non giunse
a tanto nessun mortale finora.
Apparve alle Istmiadi
e due ghirlande di apio
lo cinsero; né dicono altro i giochi nemèi.
Sta di suo padre Thessalós il lampo
dei piedi ai flutti dell’Alpheiós,
e in Pito ha la gloria di stadio
e diaulo nel giro d’un sole,
e in quell’unico mese ad Atene rocciosa
tre premî un giorno di rapido piede
gli pose stupendi intorno alla chioma;
sette ne vinse alle feste Hellótia. Ma è troppo
Pindaro: Olimpiche
veloci e per terra le mobili guerre
e i consigli in assemblea. Intanto
le speranze degli uomini avanti, spesso,
e indietro rotolano solcando sogni fluttuanti:
al mondo nessuno ancora un segno
certo di ciò che sarà scoperse dal dio,
ogni idea del futuro è cieca oscurità.
E spesso le attese dell’uomo cadono -
contro la gioia; altri si imbattono
in dure procelle, poi
in un attimo breve il dolore trascorre in alta felicità.
Figlio di Philánor, così anche tu: inonorata certo
come gallo di lotte domestiche nel focolare avito
la gloria dei tuoi piedi spargeva i suoi petali,
se la rivolta, uomo contro uomo, non ti privava
della patria Cnosso.
Ma ora incoronato ad Olimpia
e due volte in Pito, e all’Istmo, o Ergotéles,
esalti i tiepidi bagni delle Ninfe,
e le frequenti nei tuoi poderi.
XIII. Per Xenophon di Corinto, stadiodromo e pentatleta
Lodo una casa tre volte olimpionica,
aperta ai cittadini e cortese
con gli ospiti: riconosco
Corinto opulenta, atrio
di Poseidôn Ísthmios, splendida di gioventù.
Perché Eunomía vi dimora e con lei la sorella,
base sicura di città,
Díke ed Eiréne cresciuta insieme,
datrice di beni agli uomini,
auree figlie di Thémis dal buon consiglio -
esse sanno respingere
Hýbris, madre arrogante di Kóros.
È un tema nobile il mio, franca
fiducia mi muove la lingua a dire.
Non si nasconde il talento innato.
E a voi, figli di Alátas, spesso
trionfale splendore donarono,
a voi che per alte virtù primeggiaste
nei giochi sacri - e spesso
in cuori umani invenzioni
di tempo remoto versarono
le Hôrai fiorite. Ha il suo creatore ogni arte.
Donde comparvero i canti di Diónysos
col ditirambo che porta un toro?
Chi agli strumenti equestri aggiunse
la briglia, o ai templi impose il duplice
re degli uccelli? Soave spira la Musa, qui,
Áres fiorisce qui di mortifere lance di giovani.
Tu che regni supremo, ampio,
su Olimpia, risparmia invidia
per sempre alla mia lode, o Zeus padre:
conserva incolume questa città
e drizza il vanto del fato di Xenophôn.
Accogli il rito festivo, il corteo di corone
che porta con sé dalla piana di Pisa,
vincitore nel pentatlo ed anche
nella corsa allo stadio. Non giunse
a tanto nessun mortale finora.
Apparve alle Istmiadi
e due ghirlande di apio
lo cinsero; né dicono altro i giochi nemèi.
Sta di suo padre Thessalós il lampo
dei piedi ai flutti dell’Alpheiós,
e in Pito ha la gloria di stadio
e diaulo nel giro d’un sole,
e in quell’unico mese ad Atene rocciosa
tre premî un giorno di rapido piede
gli pose stupendi intorno alla chioma;
sette ne vinse alle feste Hellótia. Ma è troppo
Waypoints
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Information
Easy to follow
Scenery
Easy
Percorso "urbano" piacevole, anche d'inverno