Buca dell'Infermo e di Gaibola (02/02/2022)
near Farneto, Emilia-Romagna (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Dal Centro Visita "Casa Fantini" si percorre il sentiero CAI 804, che si snoda in direzione sud-est, fino ad incrociare il sentiero CAI 806, il vero anello che costeggia le doline dell'Inferno e di Gaibola. Giunti sull'806, si prende a sinistra e si percorre il crinale che divide la Dolina dell'Inferno e la Buca di Gaibola.
Da questo crinale si può godere di una bellissima vista sulle campagne circostanti.
Proseguendo sul sentiero si arriva al Casone di Gaibola, un edificio rurale in stato di abbandono. Qui troviamo un bel cipresso, che segna anche il punto più alto dell'itinerario, e un piccolo stagno. La vista è sulla Buca di Gaibola che presenta i caratteristici affioramenti gessosi e le bolle di scollamento.
La pareti della dolina ospitano un bosco; le acque meteoriche lo attraversano scorrendo fino all'inghiottitoio posto sul fondo della depressione e, dopo un lungo percorso sotterraneo, raggiungono il Torrente Idice, situato più ad est.
L'itinerario si svolge all’interno del Parco regionale Gessi Bolognesi, così noto perché caratterizzato da una roccia non comune, il gesso, e da ambienti carsici.
Waypoints
Grotta del Farneto
Lasciata l'auto nei pressi della chiesa del Farneto si procede lungo la strada asfaltata fino al centro visite. Lasciata la strada asfaltata si imbocca il sentiero in salita, una deviazione a sinistra conduce alla grotta del Farneto. La Grotta del Farneto, celata nel cuore del Parco dei Gessi e Calanchi dell'Abbabdessa con accesso dal Centro visita “Casa Fantini” in località Farneto, venne scoperta nel 1871 da Francesco Orsoni, il quale avviò le prime importanti ricerche archeologiche. La grotta è meta di visite guidate.
Foto
Per la natura carsica del gesso, in queste aree si osservano doline, valli cieche, inghiottitoi, erosioni a candela e sono celati gli ingressi di oltre 100 grotte. Le cavità naturali del parco ospitano una fauna ipogea di grande interesse scientifico: alcune specie di chirotteri e vari invertebrati che si sono evoluti e specializzati alla vita nelle tenebre. I gessi sono attraversati da complessi sistemi di acque sotterranee.
Svolta a sinistra
Buca dell'Inferno
Numerosi inghiottitoi, dai quali si accede a piccole cavità come la Grotta Coralupi, si aprono sui versanti della dolina, quasi interamente rivestiti da un bosco fresco. In primavera, tra le splendide fioriture del sottobosco, spicca per abbondanza quella di scilla; durante l’estate, in limitatissime stazioni, fioriscono giglio martagone e giglio rosso.
Svolta a destra
Si costeggia la buca di Gaibola, ampia dolina al cui interno si aprono gli inghiottitoi di accesso a numerose cavità. Quella più estesa (Grotta Novella) è adibita a laboratorio sotterraneo ed è ornata da imponenti lame calcitiche. Il microclima fresco ed umido nei pressi degli inghiottitoi favorisce l’insediamento di Muschi (Minimum spp), Felci (Polypodium vulgare), Falso Capelvenere (Asplenium trichomanes). Da segnalare la presenza di speronella lacerata, estremamente rara soprattutto a quote così basse. Il versante settentrionale, una volta occupato da coltivi, è oggi rivestito da un denso arbusteto che si prolunga nel bosco che occupa il resto dell’ampia dolina.
Selenite
Esiste una pietra, quasi dimenticata, dai magici riflessi argentati, che evoca immaginari paesaggi lunari: il suo nome è selenite. E' una varietà tutta particolare di gesso conosciuta per la sua lucentezza, per l'incredibile resistenza e per la facilità di lavorazione, doti per le quali divenne protagonista indiscussa della scena architettonica bolognese, dal dominio romano a tutto il Medioevo. Ancora oggi, dopo molti secoli, continua a brillare nei teatri e nei templi romani, negli edifici duecenteschi e nelle piccole borgate sorte in prossimità delle cave di gesso, là dove generazioni di esperti gessaròl si sono tramandati l'arte della sua lavorazione.
Svolta a sinistra
Svolta a destra
Si lascia l'asfalto imboccando una carrareccia. Il cartello di divieto di accesso è per le automobili come testimoniato dalle molteplici tracce di mountain bike e i segnavia del CAI che si incontrano più avanti.
Tenere la destra
Svolta a destra
Si svolta su strada asfaltata alquanto trafficata.
Sentiero a sinistra
Svolta a destra
Svolta a sinistra
Casa Fantini
Il Centro visita, o Centro Parco, "Casa Fantini" è situato in Val di Zena, nei pressi della Loc. Farneto, nella casa appartenuta a Luigi Fantini, pioniere dell'esplorazione dei gessi bolognesi e fondatore del Gruppo Speleologico Bolognese. Negli uffici è possibile reperire pieghevoli, opuscoli, poster, libri e materiale audiovisivo sui vari aspetti dell'area protetta e avere informazioni sulle attività del parco e le visite guidate naturalistiche e speleologiche organizzate per le scuole e i gruppi di visitatori. Sulla strada dall'altra parte della strada si trova il parcheggio di cui si può usufruire per evitare il tratto su asfalto
Comments (2)
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Information
Easy to follow
Scenery
Easy
Ottimo percorso, grazie!
Fatto il percorso solo in parte in quanto il sentiero CAI 806B, che è il tratto nord est dell'anello risulta chiuso.
Sull'imbocco del sentiero in via Gaibola vi è un cartello che dichiara il sentiero chiuso con divieto di accesso. Ho rispettato il divieto e son tornato per un percorso alternativo.