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Breve racconto di un essere tripolare... che raggiunse suo malgrado il Rif. Caldenave.

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Trail stats

Distance
3.45 mi
Elevation gain
1,463 ft
Technical difficulty
Easy
Elevation loss
1,463 ft
Max elevation
5,944 ft
TrailRank 
36
Min elevation
4,321 ft
Trail type
Loop
Time
3 hours 14 minutes
Coordinates
267
Uploaded
December 6, 2019
Recorded
November 2019
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near Osteria Carlettini, Trentino-Alto Adige (Italia)

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Itinerary description

Dopo ben tre settimane di inattività montana oggi torno ancora a destreggiarmi tra i percorsi delle terre alte, ma a parte il giro, tutto sommato dolce, c'è qualcosa di più "complicato" che mi aspetta, e nel caso specifico sono i tre "snipers" che abitano il lato opposto del Benaco. Ma perché dovrei chiamare "cecchini" tre presunti amici? Aspettate un attimo...
Parto venerdì nel tardo pomeriggio, e ai più assidui frequentatori di Hikr non gli sarà difficile capire che punto verso Est, laddove la cultura del "Pòta" termina per incontrare poi l'inconsistente e paludoso significato del sottoculturale "xè ciò". Io: "Alex, guarda che non prendo l'autostrada, oggi ho voglia di rilassarmi sulla Route 66 che dolcemente accarezzerà il Lago per poi giungere felicemente a Pescantina"... Io dopo 10 minuti: "No Alex, mi sa che ho sbagliato a fare i conti... su sta strada di merda c'è un carnaio che sembra un controesodo di stampo romagnolo."
E così mi ritrovo a prendere la A4 nel famoso tratto soprannominato "la Palude del Benaco", il nome ovviamente è tutto un programma... a certe ore della giornata c'è talmente tanto traffico che il rischio di insabbiarsi sulla corsia di sorpasso non è poi così remoto!
Dopo aver ingaggiato una dura battaglia con i Tir, e dopo aver cantato a squarciagola per un'ora "La Nuova Stella di Broadway" di Cesare Cremonini per non bestemmiare finalmente arrivo a casa di Alex e Irene, provato come un maratoneta ma felice di ritrovare coloro che spesso mi ospitano per darmi un rifugio sicuro e tanto Amore, ovviamente da me non corrisposto. A completare lo splendido quadretto famigliare ecco infine giungere anche la dolce e simpatica (ma attenzione...) Sara.
La serata tutto sommato comincia bene, ci salutiamo a suon di baci e, visto che siamo in terra veneta, si da il via ad una sorta di embolia etilica cominciando a sorseggiare del buon Lugana. Tra Veronesi e Bresciani serve un punto d'incontro culinario, e da par nostro lo troviamo... dopo qualche stuzzichino nazional-popolare cominciamo a far lavorare seriamente le mascelle gustando degli ottimi TORTELLI CREMASCHI!
Il Tortello è un piatto impegnativo, ostico, ci vogliono ampie vedute quasi erotiche per apprezzarne il gusto; il Tortello va prima guardato, ammirato in tutto il suo splendore, odorato, e solo dopo essersi fatti ammaliare bisogna lasciarsi sopraffare dal suo charme. Il Tortello è così, ti avvolge come una testa appoggiata tra sostanziosi seni materni. Vabbè gnar@, lasciatemi sprofondare nel mio lato più Bukowskiano...
Dopo un "primo" così conturbante ci vuole un "secondo" leggero, e così è, le verdure cucinate alla "come tu mi vuoi" sgrassano il palato cosparso di burro e per supportare i gustosi vegetali bagnamo l'ugola con dell'ottimo Morellino e da un non ricordo bene quale altra etichetta enologica.
Con il dolce tutto si condensa, i discorsi, pur impegnativi coltivati a tavola, ora diventano dei foschi sofismi tanninici. E' un tripudio emozionale che va dal serio al faceto, dove alla fine ci si cerca di "elevare", di migliorare, magari riuscendo ad entrare nel vortice della Spirale Hegeliana come suggerisce qualcuna. In mezzo a tanto marasma culturale c'è sempre una deriva cazzara, ed in mezzo a questa deriva c'è sempre un pirla che viene preso per i fondelli; indovinate un po chi è il pirla di turno??? Ecco, lasciamo perdere...
A cena terminata mi alzo dal tavolo pieno di dubbi sulla mia persona, scopro, "grazie all'aiuto" dei miei amici, d'essere un tantino contorto, depresso, quasi tripolare. E qua comincia la mia discesa personale verso gli inferi. Per fortuna è ora di andare a nanna. Per fortuna?
Si è fatta una certa, come si dice tra i giovani, e di questa cosa se n'è accorta anche Sara che abita vicino a Verona; dovrebbe ritornare a casa con la nebbia per poi essere di nuovo qua l'indomani ad orario vigliacco... Non ci resta che dividere la stanza da letto.
Quando mettiamo la testa sui cuscini abbiamo ancora un ultimo vagito intelletuale, cerco di fare la mia porca figura, rispondendo colpo su colpo alla genialità messa in campo da Sara. Ma i suoi pensieri sono profondi, quasi "Mogoliani" direi. E io vengo sconfitto su tutta la linea.
"Potrà mai il Mose arginare il mare? Pippi Calzelunghe senza le trecce, gli occhi azzurri e poi...sarebbe stato comunque un successo planetario? Un Criceto potrà mai fermare il moto perpetuo di una ruota mossa da catena? Ma soprattutto, il kiwi, insieme alla mela, sarà considerato per sempre un frutto proibito? Nessuno su questa cosa potrà mai mettere becco, oltre che la lingua?"
A saperlo.
Finalmente è mattina, ma io non ho dormito per un cazzo. Mi aspettano due ore d'auto che per me risulteranno una tortura bianca. Parcheggiamo a Tedon con una temperatura prossima allo zero termico, al parcheggio la nostra auto muore di solitudine, noi, imbacuccati come dei vecchi che alzano cori al cielo come nel periodo della Merla cominciamo a calcare il sentiero che ben presto diventa innevato. Sono posti che conosco grazie all'amico Alex, da qua ci siamo passati l'anno precedente.
Prendiamo quota in moderata pendenza, la neve è portante, anche quando raggiunge il metro e mezzo di spessore in prossimità del rifugio; il sole fuori dal bosco ci regala momenti di calore anche se ora siamo a -2 ed il cielo è terso. Sorridiamo, l'allegria ci ha sempre contagiato, ammiriamo le vette circostanti ma per mangiare qualcosa ci rifugiamo nel bivacco invernale. Dove ovviamente c'è un'altrettanto freddo da Caino. C'è un camino, ma purtroppo inutilizzabile visto che la neve ha subissato lo sfiato.
Torniamo veloci all'auto, ed altrettanto velocemente ci portiamo verso il Rif. Crucolo dove ci fermiamo a mangiare. Dentro l'atmosfera è calda, qua si mangia bene e si spende il giusto, ce n'è per tutti i gusti culinari e per tutte le scelte più o meno etiche. Ma amic@ vegan/animalist@, evitate di scendere nella cantina sottostante dove vendono di tutto un po... sembra una macelleria messicana truccata da stanza delle torture.
Salutiamo i "crucoli" poi si riparte. Io una volta in auto cerco pace per i miei occhi, Sara gentilmente mi offre la sua morbida spalla. E siamo di nuovo a Pescantina.
p.s.
Grazie ragazzi per questa splendida 2 giorni. Grazie veramente di cuore e spero di rivedervi presto (falso).
Nota 1: Cazzeggiandum...
Spincgil: Ezio Greggio e la cittadinanza onoraria rifiutata: Biella Ciao!
SpinDoc: Piccolo malore per Salvini durante un comizio. Il suo medico: Dica 49...
Spinolivo: Salvini in Umbria abbraccia un Ulivo secolare e lo convince che il suo problema sono le Palme africane.
Nota 2): Un confuso Eric...
Pazienza.
Corro a Pescantina cercando connivenza,
sapendo di trovare sicuro l'accoglienza,
di amore ne ho bisogno e sono in crisi d'astinenza.
Pazienza,
mi apro verso il mondo ma c'è l'evanescenza,
di quel che ho sperato riman l'effervescenza,
di effimero son placcato e si fotta il "Mondo Convenienza".
Pazienza,
a tavola dei quattro risulto l'eccellenza,
ma mi abbassan l'autostima con molta prepotenza,
da qua in avanti io viaggio solo in emergenza.
Io conto sino a tre poi il quarto fa ingerenza, e in fondo mi domando: che cazzo di Pazienza?

Menek, Eric e il Tripolare amante del kiwi... ma fratello sfortunato di Adamo.
Incontrollabile... https://www.youtube.com/watch?v=CXdWccaCHpg

Waypoints

PictographWaypoint Altitude 4,511 ft
Photo ofTedon Photo ofTedon Photo ofTedon

Tedon

PictographWaypoint Altitude 5,873 ft

Rif. Caldenave

PictographWaypoint Altitude 5,889 ft

Bivacco Caldenave

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