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Brentino - Madonna della Corona

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Trail stats

Distance
7.9 mi
Elevation gain
2,434 ft
Technical difficulty
Moderate
Elevation loss
2,434 ft
Max elevation
2,473 ft
TrailRank 
51
Min elevation
576 ft
Trail type
Loop
Moving time
2 hours 2 minutes
Time
6 hours 5 minutes
Coordinates
2159
Uploaded
June 2, 2023
Recorded
June 2023
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near Brentino, Veneto (Italia)

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Itinerary description

Partenza per questo trek il parcheggio fuori dal paese di Brentino dove lasciamo la macchina.

Brentino Belluno è un comune italiano sparso di 1 323 abitanti della provincia di Verona in Veneto. Prende il nome da due delle sue frazioni (Brentino e Belluno Veronese) ma la sede comunale si trova in una terza frazione, Rivalta. Il comune è il risultato dell'accorpamento, avvenuto nel 1930, dei due comuni di Brentino e Belluno Veronese.

Situato a 37 km a nord-ovest di Verona, comprende oltre a quelle sopra citate anche la frazione di Preabocco, a sud di Brentino. Il comune copre la parte meridionale della Vallagarina, dalla sponda occidentale del fiume Adige fino al Monte Baldo.

Confina a est con Dolcè, con cui condivide la Vallagarina veronese, a sud con Rivoli Veronese, a ovest con Caprino Veronese e Ferrara di Monte Baldo (da cui è separato tramite il Monte Corna), a nord con il Trentino-Alto Adige (provincia di Trento, comune di Avio).

Copre una superficie di circa 26 km² e si trova ad un'altitudine - in media - di 137 m s.l.m.. Nei pressi della contrada di Pian di Festa, che si trova sul versante del monte Baldo a ovest di Rivalta, l'altitudine raggiunge i 650 m s.l.m.

Il comune è percorso nella sua lunghezza da due strade parallele, una carrabile e l'altra ferroviaria, che discendono dal Trentino verso Verona. L'attraversamento dell'Adige è garantito da un ponte carrabile che collega la frazione di Rivalta al comune di Dolcè.

Attraversiamo il paese di Brentino dirigendoci verso Nord, e dopo circa quattrocento metri raggiungiamo una scalinata alla nostra sinistra. I cartelli sono inequivocabili, la nostra strada è proprio questa.

Il sentiero storico, che collega il fondo valle con le alture del Baldo, il CAI N° 73, chiamato anche “Sentiero della Speranza”, porta al santuario con una salita a piedi di 600 metri di dislivello, percorribile in circa 1h e 30 m di cammino. Il percorso, di 2,5 Km circa, sale ripidamente lungo il fianco del Monte Cimo lungo scalini, dalla altezza variabile, ricavati nella roccia. Presso il sentiero si snodano le stazioni dei Misteri che compongono il Rosario, cinque per ciascuno: Gaudiosi, della Luce, Dolorosi, Gloriosi. Raggiunto il ponte del Tiglio si sale la scalinata della Via Matris Dolorosae che porta ai piedi del santuario, dove sette edicole invitano alla riflessione su alcuni momenti della vita di Maria particolarmente carichi di dolore per la sorte del Figlio. La località di Brentino non è collegata al santuario da mezzi di trasporto, perciò chi sale dal sentiero deve anche ridiscende a piedi. È opportuno avere calzature adeguate e scorta di acqua e cibo.

Questo luogo è la meta ideale per chi desidera unire momenti di preghiera e serenità interiore a occasioni per rilassarsi e godere in tutta tranquillità degli spettacoli che la natura può offrirvi in questo luogo incantevole.

Il Santuario si trova a Spiazzi in una delle località più suggestive dell’alta Italia. Sorge aggrappato sulla roccia dei monti che lo circondano, a 774 metri sul mare, a strapiombo sulla valle dell’Adige.

Il Santuario diocesano di Verona della Madonna della Corona è aperto tutto il tempo dell’anno con i seguenti orari:
Novembre – Marzo: dalle ore 8.00 alle ore 18.00
Aprile – Ottobre: dalle ore 7.00 alle ore 19.30

Il Santuario della Corona è luogo di silenzio e di meditazione, sospeso tra cielo e terra, celato nel cuore delle rocce del Baldo. Documenti medievali attestano che già intorno all’anno Mille nell’area del Baldo vivevano degli eremiti legati all’Abbazia di San Zeno in Verona e che almeno dalla seconda metà del 1200 esistevano un monastero ed una cappella dedicata a S. Maria di Montebaldo accessibili attraverso uno stretto e pericoloso sentiero nella roccia. Una pia tradizione collocava la nascita del Santuario della Madonna della Corona nel 1522, anno in cui la scultura qui venerata sarebbe stata miracolosamente traslata per intervento angelico dall’isola di Rodi, invasa dall’armata mussulmana di Solimano II, ma la datazione viene smentita dall’esistenza, nei recessi dell’attuale Santuario, di un dipinto di una Madonna con bambino, di fattura trecentesca, che costituì la prima immagine venerata nell’originaria chiesetta, che da essa prese nome. Tra il 1434 ed il 1437 S. Maria di Montebaldo, passò in proprietà ai Cavalieri di San Giovanni, o del Santo Sepolcro, presenti a Verona dal 1362 come commenda di San Vitale e Sepolcro, che conservarono la proprietà del Santuario fino allo scioglimento con provvedimento napoleonico nel 1806. A questo periodo sembra risalire il gruppo in pietra della Pietà poi venerata come Madonna della Corona. Alta 70 centimetri, larga 56 e profonda 25, la statua è in pietra locale dipinta. La statua poggia su un piedistallo recante la scritta “HOC OPUS FEClT FIERI LODOVICUS D CASTROBARCO D 1432”, tradizionalmente considerata come prova che la statua venne fatta realizzare e donata alla Corona nel 1432 da Lodovico Castelbarco, proveniente da una nobile famiglia roveretana. Nei quattro secoli di gestione, la Commenda trasformò radicalmente la Madonna della Corona, facendola diventare un autentico Santuario capiente ed accessibile grazie alla sistemazione del ponte in legno di accesso a valle (1458) e alla costruzione sopra la preesistente di una nuova chiesa, di circa 18 metri per 7 (1490- 1521). Nel corso del Cinquecento vennero realizzate le due scale di accesso tuttora visibili: la più ampia, di 556 gradini, che dalla fonte di Spiazzi, poi denominata “Fonte dell’Indipendenza”, scendeva al ponte del tiglio, e quella più stretta, di 234 gradini, ricavata nella roccia lungo l’originario strettissimo percorso che conduceva dal ponte alla chiesa.

Scendiamo per lo stesso sentiero dal quale siamo saliti fino ad un incrocio, dove salendo avevamo tenuto la sinistra per salire col sentiero Vaio dell'Orsa al santuario, ora scendendo seguiamo ancora la sinistra per completare il nostro itinerario con un percorso ad anello.

Percorso circa un chilometro e trecento metri raggiungiamo un area di sosta con tavolo e panche per un eventuale pausa ristoratrice.

Percorso un altro chilometro in falso piano arriviamo in un punto particolarmente suggestivo. possiamo ammirare dal sentiero una splendida cascata con un laghetto formato da un acqua cristallina. Poco oltre un ponte tibetano ci permette di ammirare la cascata da un altra prospettiva. Proseguendo dopo il ponte passiamo molto vicino al Rio Pissotte. Raggiungiamo infine un bivio che ci porta lungo il sentiero per Malga Orsa raggiungibile da questo punto in 10/15 min. Malga Orsa nasce nella confluenza tra Valle dell’Orsa e Valle delle Pissotte. Qui, poco a monte, nasce anche il Rio Pissotte, che sfocia poi nel Vajo dell’Orsa: originariamente conosciuto soprattutto da chi praticava torrentismo o canyoning, oggi, grazie alla fitta rete di sentieri che lo circondano, è molto apprezzato anche dagli escursionisti.

Intorno al nono chilometro dall'inizio di questo itinerario raggiungiamo un bivio che indica il nostro rientro per Brentino tenendo la destra ad un ora di cammino. Questo punto determina anche la fine della salita. Un breve tratto pianeggiante anticipa la ripida discesa verso il paese dal quale siamo partiti. Mancano ancora tre chilometri e cinquecento metri all'arrivo, e le nostre articolazioni in questa discesa vengono messe a dura prova. Sono raccomandati un paio di bastoncini telescopici, per alleggerire sicuramente il carico della discesa, ma anche per una questione di sicurezza.

La discesa nel bosco non lascia molte distrazioni, se non qualche occasionale squarcio con dei bellissimi panorami. Un altra gradevole sorpresa invece ce l'hanno regalata i diversi cespugli di Gigli Martagoni.

Intorno al dodicesimo chilometro raggiungiamo una strada che imbocchiamo a destra per un breve tratto, perché poi lasceremo per un sentiero sempre alla nostra destra che ne taglierà un paio di lunghi tornanti.

Il sentiero ci conduce fino ad una abitazione dove ne sfrutteremo la strada di servizio per raggiungere prima Via Gau Algesheim e poi Via dei Mulini, entrambe alla nostra sinistra.

In breve siamo di nuovo nel centro abitato di Brentino su Via del Santuario, e nel punto in cui abbiamo preso la scalinata per salire giusto al Santuario della Madonna della Corona.

Ci separano dal punto di partenza gli stessi quattrocento metri di quando siamo partiti. A circa metà strada da qui alla macchina c'è il Malù Bar, dove ci fermeremo per una adeguata sosta ristoratrice. Il bel terrazzino panoramico alieta ulteriormente la nostra sosta.

Waypoints

PictographMonument Altitude 604 ft
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PictographMonument Altitude 614 ft
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PictographMonument Altitude 623 ft
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PictographMonument Altitude 646 ft
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PictographSummit Altitude 643 ft
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PictographTree Altitude 643 ft
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PictographSummit Altitude 656 ft
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PictographSummit Altitude 1,378 ft
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PictographTree Altitude 1,539 ft
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PictographSummit Altitude 1,621 ft
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PictographTree Altitude 1,913 ft
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PictographSummit Altitude 2,254 ft
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PictographTree Altitude 2,474 ft
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PictographTree Altitude 2,490 ft
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PictographSummit Altitude 2,503 ft
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Vetta

PictographMonument Altitude 2,507 ft
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PictographMonument Altitude 2,513 ft
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PictographMonument Altitude 2,028 ft
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PictographMonument Altitude 2,034 ft
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PictographSummit Altitude 2,028 ft
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Vetta

PictographSummit Altitude 646 ft
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PictographMonument Altitude 617 ft
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PictographMonument Altitude 643 ft
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