Borso del Grappa-Cima Grappa-Borso del Grappa... da dimenticare!

Vista le previsioni di una bella giornata (in realtà si è poi rivelata molto, molto calda), avevo programmato quello che secondo le mie intenzioni doveva essere un interessante percorso up-down da Borso percorrendo sentieri diversi che avevo affrontato in gioventù (40 anni fa!).
All'andata 196-102-197-100 (Cima Grappa); ritorno 100-180-190.
Purtroppo non è proprio andata come me l'aspettavo!
Le difficoltà sono iniziate quasi subito visto che la mia vecchia cartina Tabacco riporta come numerazione del sentiero 95 e non 96 (196) come invece evidenziato nella tabella CAI posta a fianco del capitello di partenza a Borso... poco importa, mi dico che quella è la traccia da seguire; amen.
Poi però, più volte, nell'ascesa, il sentiero interferisce con una strada bianca (tagliafuoco?) che continua a intersecare, a volte, mentre in altre lo segue. Insomma è un continuo verificare se si è nella giusta direzione.
Il brutto però a me è capitato quando, dopo aver percorso per un lungo tratto il 197, non ho capito che dovevo seguire l'indicazione Camol (e quindi girare a sinistra) ma ho proseguito in quello che sembrava il 197 e che doveva portarmi all'intersezione con il 100.
In realtà qs traccia (in realtà poco evidente) a un certo punto è sparita nel nulla in corrispondenza con uno sperone di roccia a strapiombo della valle sottostante, piuttosto singolare (vedi foto) visto che sembra una porta di pietra. E qui ho preso una decisione molto sbagliata che ricorderò per tutta la vita: invece di ritornare indietro, e seguire la traccia per Camol, visto che sul cellulare sembrava che il 100 passasse giusto un "pò più sopra", ho deciso di scalare il pendio e di tentare un raccordo di fortuna. Qs scelta dopo mezz'ora che vagabondavo si è rivelata un assoluto incubo; complice la traccia su Wikiloc che a un certo punto ha smesso di registrare. Ad ogni tentativo di guadagnare il 100 (o quello che sul cellulare doveva essere il 100) mi trovavo sovrastato da un muro di rocce alte qualche metro che non ero assolutamente in grado di superare. Il terreno infido, estremamente scosceso, formato da uno stato di aghi/sedimenti, rami spezzati, rocce ballerine, tutto apparentemente uguale, il tempo che passava inesorabile per cui a un certo punto avevo perso ogni riferimento (insomma ho avuto la netta sensazione di essermi perso!), completavano il quadro.
Per mia grandissima fortuna a un certo punto Wikiloc ha ripreso a tracciarmi e quindi ho potuto capire quale direzione prendere per ritornare al sentiero (197?) che avevo lasciato esattamente in corrispondenza della "porta di pietra" di cui accennavo sopra. La traccia impazzita purtroppo è li a confermare qs brutta storia che ho deciso di pubblicare per ricordare, prima di tutto a me stesso (naturalmente), che la prima regola da seguire quando si cammina in montagna è: la prudenza non è mai troppa!
In realtà avrei dovuto seguire da subito l'indicazione Camol e quindi, arrivati a Monte Legnarola, prendere il 100.
Sarà per la forte emozione provata o per il caldo ma al mio arrivo in Cima Grappa avevo esaurito oltre alle mie energie anche la scorta di acqua (1,25l) che di solito è più che sufficiente per escursioni di qs tipo. Poco male al Rifugio Bassano mi "aspettavano" a braccia aperte, dopo aver fatto la mia bella fila alla cassa, naturalmente.
Ritorno come da programma fino a Campo Croce. Qui, non vedendo le indicazioni del 190, chiedo alla baita Campo Croce, non la storica Osteria, (che ringrazio per l'acqua non pagata visto che non avevo moneta). Mi dicono di proseguire sulla strada bianca ma poi alcune persone meglio informate mi correggono per cui torno indietro e sulla sin della provinciale trovo il segnavia 190 che seguo finchè lo perdo in corrispondenza dell'incrocio con una strada bianca. A qs punto un altro commento è d'obbligo: credo che sia palese la mia facilità a perdere le tracce, una lacuna che dovrò ben considerare da oggi in avanti!.
Trovo altre persone che non conoscono il 190 ma che sanno che "quel sentiero" porta a Borso. Lo seguo e mi ritrovo sul 196. Non ho dubbi: cambio il programma e ritorno all'auto seguendo il 196. Il 190 può aspettare!
Sulla via del ritorno la batteria del cel mi lascia per cui la mia registrazione è monca dell'ultimo tratto (altra riflessione sui materiali che non devono mancare se si affrontano sentieri sconosciuti: un fast battery charge forse?).
A parte l'ora circa di pazzia/panico vissuta all'andata, il percorso, anche se impegnativo come dislivello totale , è molto bello e per 3/4 ampiamente ombreggiato.
Buon divertimento ma soprattutto: NON FATE COME ME!
Una doverosa nota di merito finale ai miei scarponi SCARPA Mescalito Trx Gtx: insuperabili!