borntotrek.it Velino/Sirente: Rifugio La Vecchia al monte Sirente (da Rovere)
near Rovere, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Sito: http://www.borntotrek.it/
Facebook: https://www.facebook.com/groups/29827788471/
Traccia fatta da me il 24/09/2016 rieditata a mano perchè già inserita in wikiloc da un altro utente qui https://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=52418518
- - - lasciate un feedback per migliorare la descrizione - - -
Lunghezza: 8,5 km
Dislivello complessivo: 550 m
Tempo di cammino: 3h 30m
Grado di difficoltà: E
Data ultima modifica: Luglio 2020
Punto di partenza: Rovere (1350 m)
Punto di arrivo: Rovere (1350 m)
Tipo di percorso: Anello
Premessa: Il rifugio La Vecchia è probabilmente il più bel rifugio di tutto l'Appennino, oggi meta di stupende escursioni sia estive che invernali è aperto a tutti affinché ognuno se ne possa servire ed apprezzare quanto è stato fatto da Nicola, Ugo, Ezio, Fabrizio e Francesco, ideatori e realizzatori dell'opera nel 1993 con la collaborazione di altri amanti della montagna. Tutti i materiali sono stati portati in loco senza l'ausilio di mezzi motorizzati bensì utilizzato somari da trasporto e spalle umane. I suoi costruttori l'hanno costruito con l’intento di metterlo a disposizione di chi ama le montagne, senza alcun scopo di lucro. All'interno è presente una cassetta delle offerte per contribuire alla manutenzione di questo magnifico rifugio (io lascio sempre una piccola offerta, niente rispetto tante altre mete più rinomate e costose).
Negli Anni ’90 in pochi conoscevano l’esistenza del rifugio ma la successiva costruzione del vicino rifugio di Mandra Murata e la ristrutturazione della segnaletica del parco l'hanno reso più accessibile e facile da raggiungere. Il rifugio è situato sul colle di Mandra Murata, lungo la lunga dorsale del monte Sirente. Quest’ultimo può essere raggiunto proseguendo per evidente e comodo sentiero che passa vicino il rifugio, tuttavia raggiungere la vetta non è così immediato a causa della lunghezza e dell’ambiente costante.
L’escursione permette di esplorare una zona molto selvaggia che ha molto da offrire da ambienti di bosco e di alta montagna e soprattutto panorami mozzafiato intrisi di storia, tant'è che dal rifugio è possibile ammirare le vicine montagne del Velino e del Monte Cagno/Ocre, tutto il gruppo del Gran Sasso e la più lontana Majella, il sottostante altopiano delle Rocche, i Pratoni di Secinaro e il lago intriso di legenda.
Il Lago di Secinaro, appunto, che nel maggio 2003 è stato definitivamente catalogato come lago di origine meteoritica con datazione risalente al IV-V sec. d.C.. Questa datazione stuzzica l’immaginazione di storici e religiosi poiché il periodo coincide con l’epoca in cui, secondo Eusebio, Costantino si convertì al cristianesimo dopo aver visto in cielo durante la battaglia contro Massenzio una croce viaggiare dal mare verso la terra. Gli studi hanno dimostrato che il meteorite che ha dato origine al lago viaggiava effettivamente da ovest verso est. Altra legenda è legata alla Sicinnide, danza pagana in onore della ninfa Sicina, danza in cui si inneggia all'ebrezza dei sensi con danze erotiche. Queste pratiche sono talmente radicate nell'area che è possibile trovare delle raffigurazioni addirittura nella chiesa della Madonna della Consolazione di Secinaro. Legenda vuole che nella zona fosse presente un tempio in cui si svolgevano le danze e i riti della Sicinnide, durante uno di questi arrivò dal cielo un bagliore che si scagliò contro il tempio facendo tremare il Sirente, dal bagliore apparve la Madonna con in braccio il bambino. Come Sodoma e Gomorra le popolazioni furono punite e scosse dalla loro perversione, da quel momento gli uomini pentiti si convertirono alla venerazione della Santa Maria della Consolazione.
Il percorso qui proposto può essere percorso sia in senso orario che antiorario, in questa sede verrà descritto in senso orario con salita lungo la dorsale e discesa per il comodo sentiero (sebbene la traccia caricata sia in senso antiorario). Il tratto che dal bivio percorre la dorsale richiede un minimo di attenzione ed orientamento essendo poco battuto potrebbero esserci tratti di sentiero poco evidenti segnalati da omini di pietra.
Aggiornamento: Dopo il 2016 l’ente Parco del Velino Sirente ha introdotto delle restrizioni periodiche nella zona per il ripopolamento dei Camosci. È bene contattare il parco per sapere di eventuali restrizioni nei giorni in cui si vuole fare l’escursione
Descrizione: Dal campo di calcio parte un sentiero (segnavia rosso-bianco n.14) che risale per ampi prati il costone della montagna. Le creste del Sirente sono ancora nascoste, è quindi importante seguire le indicazioni e i segnali per non perdere l'orientamento. Dopo meno di 500mt si arriva ad un incrocio di sentieri, si prosegue dritti per il sentiero 14 (anche segnato come Sentiero Italia / Altavia n.1) che si addentra nel bosco. Superata una staccionata il sentiero comincia a farsi leggermente più ripido lasciando spazio sulla destra ad ampi panorami che spaziano sull'altopiano, Ovindoli e le vicine piste sciistiche. Dopo essersi immersi nel bosco il sentiero prosegue...
Continua a leggere la descrizione dettagliata, scaricare mappe topografice e traccia GPS ai seguenti link:
https://www.borntotrek.it/index.php/percorsi-offcanvas/trekking-offcanvas/58-073-trk-rifugio-la-vecchia
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Traccia fatta da me il 24/09/2016 rieditata a mano perchè già inserita in wikiloc da un altro utente qui https://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=52418518
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Lunghezza: 8,5 km
Dislivello complessivo: 550 m
Tempo di cammino: 3h 30m
Grado di difficoltà: E
Data ultima modifica: Luglio 2020
Punto di partenza: Rovere (1350 m)
Punto di arrivo: Rovere (1350 m)
Tipo di percorso: Anello
Premessa: Il rifugio La Vecchia è probabilmente il più bel rifugio di tutto l'Appennino, oggi meta di stupende escursioni sia estive che invernali è aperto a tutti affinché ognuno se ne possa servire ed apprezzare quanto è stato fatto da Nicola, Ugo, Ezio, Fabrizio e Francesco, ideatori e realizzatori dell'opera nel 1993 con la collaborazione di altri amanti della montagna. Tutti i materiali sono stati portati in loco senza l'ausilio di mezzi motorizzati bensì utilizzato somari da trasporto e spalle umane. I suoi costruttori l'hanno costruito con l’intento di metterlo a disposizione di chi ama le montagne, senza alcun scopo di lucro. All'interno è presente una cassetta delle offerte per contribuire alla manutenzione di questo magnifico rifugio (io lascio sempre una piccola offerta, niente rispetto tante altre mete più rinomate e costose).
Negli Anni ’90 in pochi conoscevano l’esistenza del rifugio ma la successiva costruzione del vicino rifugio di Mandra Murata e la ristrutturazione della segnaletica del parco l'hanno reso più accessibile e facile da raggiungere. Il rifugio è situato sul colle di Mandra Murata, lungo la lunga dorsale del monte Sirente. Quest’ultimo può essere raggiunto proseguendo per evidente e comodo sentiero che passa vicino il rifugio, tuttavia raggiungere la vetta non è così immediato a causa della lunghezza e dell’ambiente costante.
L’escursione permette di esplorare una zona molto selvaggia che ha molto da offrire da ambienti di bosco e di alta montagna e soprattutto panorami mozzafiato intrisi di storia, tant'è che dal rifugio è possibile ammirare le vicine montagne del Velino e del Monte Cagno/Ocre, tutto il gruppo del Gran Sasso e la più lontana Majella, il sottostante altopiano delle Rocche, i Pratoni di Secinaro e il lago intriso di legenda.
Il Lago di Secinaro, appunto, che nel maggio 2003 è stato definitivamente catalogato come lago di origine meteoritica con datazione risalente al IV-V sec. d.C.. Questa datazione stuzzica l’immaginazione di storici e religiosi poiché il periodo coincide con l’epoca in cui, secondo Eusebio, Costantino si convertì al cristianesimo dopo aver visto in cielo durante la battaglia contro Massenzio una croce viaggiare dal mare verso la terra. Gli studi hanno dimostrato che il meteorite che ha dato origine al lago viaggiava effettivamente da ovest verso est. Altra legenda è legata alla Sicinnide, danza pagana in onore della ninfa Sicina, danza in cui si inneggia all'ebrezza dei sensi con danze erotiche. Queste pratiche sono talmente radicate nell'area che è possibile trovare delle raffigurazioni addirittura nella chiesa della Madonna della Consolazione di Secinaro. Legenda vuole che nella zona fosse presente un tempio in cui si svolgevano le danze e i riti della Sicinnide, durante uno di questi arrivò dal cielo un bagliore che si scagliò contro il tempio facendo tremare il Sirente, dal bagliore apparve la Madonna con in braccio il bambino. Come Sodoma e Gomorra le popolazioni furono punite e scosse dalla loro perversione, da quel momento gli uomini pentiti si convertirono alla venerazione della Santa Maria della Consolazione.
Il percorso qui proposto può essere percorso sia in senso orario che antiorario, in questa sede verrà descritto in senso orario con salita lungo la dorsale e discesa per il comodo sentiero (sebbene la traccia caricata sia in senso antiorario). Il tratto che dal bivio percorre la dorsale richiede un minimo di attenzione ed orientamento essendo poco battuto potrebbero esserci tratti di sentiero poco evidenti segnalati da omini di pietra.
Aggiornamento: Dopo il 2016 l’ente Parco del Velino Sirente ha introdotto delle restrizioni periodiche nella zona per il ripopolamento dei Camosci. È bene contattare il parco per sapere di eventuali restrizioni nei giorni in cui si vuole fare l’escursione
Descrizione: Dal campo di calcio parte un sentiero (segnavia rosso-bianco n.14) che risale per ampi prati il costone della montagna. Le creste del Sirente sono ancora nascoste, è quindi importante seguire le indicazioni e i segnali per non perdere l'orientamento. Dopo meno di 500mt si arriva ad un incrocio di sentieri, si prosegue dritti per il sentiero 14 (anche segnato come Sentiero Italia / Altavia n.1) che si addentra nel bosco. Superata una staccionata il sentiero comincia a farsi leggermente più ripido lasciando spazio sulla destra ad ampi panorami che spaziano sull'altopiano, Ovindoli e le vicine piste sciistiche. Dopo essersi immersi nel bosco il sentiero prosegue...
Continua a leggere la descrizione dettagliata, scaricare mappe topografice e traccia GPS ai seguenti link:
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Waypoints
Intersection
4,691 ft
primo bivio
primo_bivio
Intersection
6,047 ft
bivio sentieri 14 e 14E
bivio_sentieri_14_e_14E
Comments (2)
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Bell'ambiente, è importante avere un buon orientamento e la descrizione è fatta bene e mi ha aiutato molto.
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Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Bei panorami , e rifugio pazzesco, il più bello che ho visto fino ad ora , sembra di essere dentro una fiaba. Perrcorso spiegato benissimo.