borntotrek.it Anello Vallone di Fara, Monte Amaro, Monte Acquaviva e Val Serviera da Fara S.Martino - Majella
near Fara San Martino, Abruzzo (Italia)
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Nota: traccia fatta a mano sulla base di varie esperienze tra cui quella del 30/31 agosto 2014 alla quale si riferiscono le foto.
Attenzione: come da segnalazione di Domenico (vedi commenti) la traccia riporta alcune imprecisioni nel primo tratto di discesa dall'Acquaviva, è doveroso segnalarlo. Fare attenzione a scendere il canale più comodo per proseguire a valle.
Il sentiero 26 segnalato in loco è diverso da quello indicato su alcune mappe CAI e su questa traccia, in ogni caso entrambi i sentieri, paralleli, conducono a Fara San Martino
Lunghezza: 36km
Dislivello complessivo: 2.900mt
Punto di massima elevazione: Monte Amaro 2.793mt
Durata: fortemente consigliati 2gg (9h+9h)
Grado di difficoltà: EE Escursionisti Esperti
Data ultima modifica: Agosto 2014
Punto di partenza e arrivo: Fara S.Martino (440mt)
Gruppo montuoso: Majella
Tipo di percorso: Anello
Percorribile in senso inverso: Si
Considerazioni sulla giornata: Un'avventura meravigliosa, ci è capitato di tutto e per questo motivo i racconti di questa due giorni ancora riecheggiano nelle serate tra amici montanari.
Potete leggere il racconto dell'avventura al seguente Link:
https://www.borntotrek.it/index.php/montagna-offcanvas/eventi-btt-offcanvas/276-20140831-due-giorni-in-majella
Premessa: La salita al monte Amaro da Fara S.Martino con oltre 2.300mt di dislivello è nota per essere il sentiero di trekking con maggior guadagno altimetrico di tutto l’Appennino. Questa caratteristica apparentemente scoraggiante è allo stesso la fortuna della percorso che attraversa una grande varietà di ambienti, dalle zone boschive di bassa quota, alle zone più brulle di alta montagna alle zone più rocciose e panoramiche di cresta, il tutto contraddistinto dalla percorrenza di un magnifico canyon di incredibile bellezza che nella sua parte iniziale presenta pareti molto alte che lasciano spazio ad un sentiero incassato largo pochi metri, luogo denominato Stretta di S.Martino nota anche come la Petra d’Abruzzo. La tradizione locale narra di come il canyon fu aperto a gomitate dal santo per facilitare ai pastori l’accesso alle zone di montagna.
Oltre alla salita al Monte Amaro per il Vallone di Fara il percorso di discesa propone l’esplorazione di un’altra valle parallela ovvero la Val Serviera scavata dal torrente a tratti impetuoso che discende dalle alte zone dell’Acquaviva, torrente adorato dagli amanti del Canyoning. La valle viene discesa raggiungendo la cima del monte Acquaviva attraverso il sentiero del Parco e poi percorrendo sentieri poco battuti immersi in zone a dir poco selvagge.
Non è difficile avvistare anche da vicino aquile reali e branchi di Camosci che scorrazzano liberi nelle zone d’altura.
L’unione della salita al Vallone di Fara, la percorrenza ad alta quota del sentiero del Parco e la discesa per la Val Serviera portano il dislivello complessivo dell’anello a circa 3.000mt che, uniti al chilometraggio, rendono il percorso decisamente impegnativo e probabilmente proibitivo per chi vuole completare l’intero anello in un’unica giornata. La scelta migliore che sicuramente aiuta a godere degli ambienti con la dovuta calma è quella di percorrere l’anello in due giorni con pernotto in alta quota al Rifugio Manzini oppure, se c’è posto, al Bivacco Pelino posto a quasi 2.800mt proprio in cima al monte Amaro.
Nota, con la denominazione Vallone di Fara viene indicato l’intero vallone che da Fara San Martino conduce fino sotto la vetta del monte Amaro, questa valle è suddivisa in tre tronconi denominati in modo differente, la parte più bassa (zona di canyon più incassata dai 400mt ai ca.1.000mt) denominata Vallone di S.Spirito, la parte intermedia (per lo più boschiva dai ca.1.000mt ai ca.1.900mt) denominata Valle di Macchia Lunga e la zona terminale (più brulla priva di boschi dai ca.1.900mt ai ca. 2.600mt) denominata Valle Cannella. Il vallone di discesa invece è composto da due tronconi, la parte alta (priva di vegetazione dai ca.2.500mt ai ca.1.550mt) denominata Valle dell’Acquaviva e la parte più bassa (la forra più incassata, dai ca.1.550mt a 400mt) denominata Val Serviera o Valle del Fossato.
Nonostante l’elevato dislivello l’esperienza non sarà ricordata per la difficoltà; la bellezza degli ambienti e i sentieri mai troppo ripidi rendono l’ascesa al Monte Amaro non faticosa e lungo l’intero percorso sarà possibile godere di caratteristiche rocce scolpite anticamente dai pastori, di grotte dove hanno abitato santi e raminghi, fonti e sorgenti ricche d’acqua, panorami da mozzare il fiato, e se avrete il piacere di pernottare in quota godrete del tramonto d’Appennino e dell’alba sul mar Adriatico, il tutto per un cocktail di emozioni dal sapore indimenticabile.
La segnaletica del parco ha subito nel tempo delle rivisitazioni che oggi hanno portato alcuni sentieri ad avere diverse identificazioni sia sulle mappe che sulle rocce. Fortunatamente i sentieri sono per lo più ben battuti e in ogni caso segnati, la salita per il Vallone di Fara è denominato come il Sentiero dei Valloni ed è segnato su vecchie carte CAI con il numero 8 mentre in loco vi imbatterete in segnali bianco-rossi H1 oppure in segnali verdi F1. Il sentiero del Parco etichettato sulle carte CAI con il numero 1 è denominato Sentiero del Parco e segnalato sulle rocce con bandierina bianco-rossa e lettera P (o SP). Anche il sentiero di discesa indicato nella carta CAI con il numero 7A è riportato sulla segnaletica sentieristica con il codice G6 e potrete imbattervi segnali bianco-rossi H2 oppure in segnali verdi indicanti la scritta F2. Fortunatamente con un minimo di senso dell’orientamento, individuare il sentiero da percorrere è abbastanza intuitivo.
Descrizione: Si parte da Fara S. Martino (450 mt), paese famoso per la buona pasta, dal punto più alto del paese nei pressi delle sorgenti del Fiume Verde dove è presente il parcheggio delle Gole di San Martino. Si entra nell'evidente vallone contornato da pareti rocciose attrezzate per l’arrampicata sportiva. Dopo pochi metri la valle si restringe in un canyon portando alla Stretta di S. Martino, punto terminale e più incassato del Vallone del S.Spirito dove la leggenda narra di S.Martino, santo dei Longobardi, che con un miracolo aprì a gomitate il canyon permettendo alle popolazioni locali di accedere comodamente ai pascoli di alta quota.
Superato la stretta si possono visitare i ruderi dell’eremo incassato nella valle. Superato l’eremo si incontra la fonte di Vaiz Long oltre la quale si prosegue per percorso obbligato che percorre in salita il fondo nel vallone su sentiero sassoso. Si percorre la zona incassata del vallone dove a quota di ca.900mt è presente Fonte Vatarella. Si prosegue sul sentiero fino a giungere in una zona più aperta dove ha inizio una zona boschiva.
Siamo alla Bocca dei Valloni a quota di 1.055mt dove è presente il bivio per il sentiero G6 a destra in direzione Grotta Callarelli e Colle Bandiera. Per la salita al Monte Amaro si prosegue dritti lungo il vallone per sentiero H1/F1 rimanendo nel bosco. Da questo punto in poi si entra nella Valle di Macchia Lunga. Si continua su fondovalle per sentiero in costante salita mai eccessivamente ripida risalendo per quasi 600mt fino ad arrivare a Fonte Milazzo (1.596mt) oltre la quale a quota 1.660mt è presente sulla destra il bivio per il sentiero che conduce alla Grotta dei Porci e a Piano della Casa (segnaletica H2). Per la salita all’Amaro si rimane nel vallone di Fara proseguendo l’ascesa.
A quota ca.1.900mt il bosco comincia a diradare fino a scomparire del tutto, in questa zona è possibile trovare delle pietre con incisioni pastorali tipiche della Majella. Questo gruppo montuoso per la sua particolarità è stato nel tempo prima rifugio di eremiti e successivamente di banditi e pastori che per lasciare la propria traccia hanno lasciato delle incisioni che ad oggi risultano interessanti per capire l’epoca e le condizioni di vita (e alle volte frustrazione) che i pastori si trovavano a vivere in queste zone.
Usciti dal bosco a quota ca.1.980mt si entra nella Valle Cannella caratterizzata da numerose doline di origine carsica. Siamo in alta montagna. A quota ca. 2.050mt si incontra sulla sinistra il bivio per il sentiero che conduce alla Grotta dei Diavoli. Si prosegue su sentiero F1 rimanendo nel vallone fino a giungere per comodo sentiero al Rifugio Manzini (quota 2.523mt). Il rifugio solitamente è chiuso nella parte gestita ma aperto nella parte sottostante dove si può pernottare (camino otturato, tavolo, alcuni utensili e due tavolozze una sopra l’altra sorrette da tubi innocenti da utilizzare come brande per una dozzina di persone). Se si intende pernottare al Manzini è meglio assicurarsi dell’apertura chiamando il numero...
Continua a leggere la descrizione dettagliata, scaricare mappe topografice e la traccia GPS al seguente Link:
https://www.borntotrek.it/index.php/percorsi-offcanvas/trekking-offcanvas/275-trk-178-fara-s-martino-amaro-acquaviva-valserviera
Altre tracce in zona
Monte Amaro dal rifugio Bruno Pomilio (Blockhouse)
https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/borntotrek-it-monte-amaro-dal-rifugio-bruno-pomilio-blockhouse-majella-67562262
Waypoints
Fara San Martino
Dalla A25 prendere l’uscita Alanno-Scafa, al primo bivio seguire le indicazioni per Scafa dopo di che invece di entrare al paese proseguire dritti in direzione di Lettomanopello, al bivio nel paese si dovrà girare a destra per prendere Via Passolanciano, via che costeggia al versante Est la catena della Macella, bisogna seguire questa strada per molto chilometri attraversando paesi come Pretoro (dove si deve entrare nel paese e continuare a costeggiare il parco), Pennapiedimonte, Palombaro fino a raggiungere Fara S.Martino. In alternativa si può prendere la A25 fino al congiungimento con la A14/E55 da prendere in direzione Sud, percorrere la A14 per un bel tratto e prendere l’uscita Val di Sangro (SS652) e seguire la direzione per Mozzarogna-Castel di Sangro-Roccaraso, seguire le indicazioni per Casoli, al bivio che porta al centro del paese proseguire dritti e dopo 1Km si deve svoltare a sinistra e seguire le indicazioni per Fara S.Martino.
Stretta di San Martino
Si parte da Fara S. Martino (450 mt), paese famoso per la buona pasta, dal punto più alto del paese nei pressi delle sorgenti del Fiume Verde dove è presente il parcheggio delle Gole di San Martino. Si entra nell'evidente vallone contornato da pareti rocciose attrezzate per l’arrampicata sportiva. Dopo pochi metri la valle si restringe in un canyon portando alla Stretta di S. Martino, punto terminale e più incassato del Vallone del S.Spirito dove la leggenda narra di S.Martino, santo dei Longobardi, che con un miracolo aprì a gomitate il canyon permettendo alle popolazioni locali di accedere comodamente ai pascoli di alta quota.
Ruderi San Martino in Valle
Superato la stretta si possono visitare i ruderi dell’eremo incassato nella valle.
Vallone S.Spirito
Superato l’eremo si incontra la fonte di Vaiz Long oltre la quale si prosegue per percorso obbligato che percorre in salita il fondo nel vallone su sentiero sassoso.
Fonte delle Vatarelle
Si percorre la zona incassata del vallone dove a quota di ca.900mt è presente Fonte Vatarella.
Bocca dei Valloni (1.055mt), 2C bivio vallone (F1) / Grotta Callarelli (G6)
Si prosegue sul sentiero fino a giungere in una zona più aperta dove ha inizio una zona boschiva. Siamo alla Bocca dei Valloni a quota di 1.055mt dove è presente il bivio per il sentiero G6 a destra in direzione Grotta Callarelli e Colle Bandiera. Per la salita al Monte Amaro si prosegue dritti lungo il vallone per sentiero H1/F1 rimanendo nel bosco. Da questo punto in poi si entra nella Valle di Macchia Lunga.
Valle di Macchia Lunga
Da questo punto in poi si entra nella Valle di Macchia Lunga. Si continua su fondovalle per sentiero in costante salita mai eccessivamente ripida
Fonte del Milazzo (1.596mt)
Si continua su fondovalle per sentiero in costante salita mai eccessivamente ripida risalendo per quasi 600mt fino ad arrivare a Fonte Milazzo (1.596mt)
(1.660mt) bivio sentiero dei Valloni (F1) / Grotta dei Porci Piano della Casa (H2)
oltre Fonte Milazzo, a quota 1.660mt è presente sulla destra il bivio per il sentiero che conduce alla Grotta dei Porci e a Piano della Casa (segnaletica H2). Per la salita all’Amaro si rimane nel vallone di Fara proseguendo l’ascesa.
incisioni pastorali
A quota ca.1.900mt il bosco comincia a diradare fino a scomparire del tutto, in questa zona è possibile trovare delle pietre con incisioni pastorali tipiche della Majella. Questo gruppo montuoso per la sua particolarità è stato nel tempo prima rifugio di eremiti e successivamente di banditi e pastori che per lasciare la propria traccia hanno lasciato delle incisioni che ad oggi risultano interessanti per capire l’epoca e le condizioni di vita (e alle volte frustrazione) che i pastori si trovavano a vivere in queste zone.
Iacce Valle Cannella (2.045mt), 2C bivio Grotta dei Diavoli / Monte Amaro (F1)
Usciti dal bosco a quota ca.1.980mt si entra nella Valle Cannella caratterizzata da numerose doline di origine carsica. Siamo in alta montagna. A quota ca. 2.050mt si incontra sulla sinistra il bivio per il sentiero che conduce alla Grotta dei Diavoli. Si prosegue su sentiero F1 rimanendo nel vallone
Rifugio Manzini (2..523mt)
Si prosegue su sentiero F1 rimanendo nel vallone fino a giungere per comodo sentiero al Rifugio Manzini (quota 2.523mt). Il rifugio solitamente è chiuso nella parte gestita ma aperto nella parte sottostante dove si può pernottare (camino otturato, tavolo, alcuni utensili e due tavolozze una sopra l’altra sorrette da tubi innocenti da utilizzare come brande per una dozzina di persone). Se si intende pernottare al Manzini è meglio assicurarsi dell’apertura chiamando la Guardia Forestale del Parco (0872/980970) che eventualmente fornisce anche le chiavi.
Salita finale al Monte Amaro dal rif Manzini
Dal rifugio Manzini sono presenti diverse tracce che conducono sulla parte sommitale. Si prende il sentiero che risale a mezzacosta fino a giungere sulla cresta finale dove in poco tempo si giunge in vetta al monte Amaro (2.793mt).
Cima del Monte Amaro (2.793mt)
Dal rifugio Manzini sono presenti diverse tracce che conducono sulla parte sommitale. Si prende il sentiero che risale a mezzacosta fino a giungere sulla cresta finale dove in poco tempo si giunge in vetta al monte Amaro (2.793mt).
bivacco Pelino
In vetta sono presenti i resti del vecchio bivacco "Maiorama" (Spazzato via dal vento molti anni fa) e il nuovo bivacco fisso "Pelino" manutenuto dal CAI di Sulmona. Al bivacco si può pernottare (10 posti disponibili oltre allo spazio a terra) ma anche in questo caso è bene telefonare o mandare una mail al CAI di Sulmona (o in alternativa al CAI di Guardiagrele o alla Guardia Forestale del Parco) per sapere se altre persone hanno preventivato di bivaccare in vetta. Non è raro, soprattutto nei week end estivi, di trovare i posti disponibili tutti occupati rischiando di dover dormire a terra o addirittura esternamente all’addiaccio.
sentiero del parco (P) sui Tre Portoni
Dalla vetta del Monte Amaro si percorre a ritroso un primo tratto di cresta in direzione Nord tralasciando il sentiero di salita e proseguendo in cresta seguendo il sentiero del parco (segnaletica bianco-rossa con scritta P o SP) fino a raggiungere i Tre Portoni, punto nel quale si deve deviare decisamente verso Est attraversando una cresta che ci riporta nel cuore del parco. Il sentiero percorre in leggera discesa la cresta fino a superare il versante sudorientale di una fascia rocciosa per poi divenire più comodo
sentiero del parco (P) Cima Pomilio (2.656mt)
Superata la fascia rocciosa dei Tre Portoni il sentiero diviene più comodo ma in salita per risalire sulla Cima Pompilio (2.656mt). Da Cima Pomilio verso est è possibile vedere chiaramente il monte Acquaviva dove siamo diretti sotto il quale si apre la selvaggia Valle delle Mandrelle. Da Cima Pomilio si prosegue verso nord
Monte Focalone (2.676mt), 2C bivio sentiero del Parco (P) e/ Monte Acquaviva (1c)
Da Cima Pomilio si prosegue verso nord prima in discesa poi nuovamente in salita fino a giungere nelle zone pianeggianti del Monte Focalone (2.676mt) dove si abbandona il sentiero del parco per deviare a destra verso est per il sentiero 1C/H2 in direzione del monte Acquaviva
sentiero per il monte Acquaviva
Si prosegue verso est per il sentiero 1C/H2 prima comodo poi leggermente sassoso in direzione del monte Acquaviva fino raggiungerne la vetta (2.737mt)
Monte Acquaviva (2.737mt)
Superata una leggera salita su sentiero sassoso si raggiunge la vetta del Monte Acquaviva (2.737mt). In cima oltre ad una bella croce è presente una casetta in pietra e tronchi dove potersi riparare all’evenienza.
discesa per il sentiero 7C (parte alta valle acquaviva)
Dalla vetta inizia il tratto dell’anello più avventuroso in cui prestare attenzione all’orientamento. Si prosegue verso est (sentiero 7C sulle carte CAI) con magnifico panorama cominciando una lenta e lunga discesa che percorre prima la cresta fino a ca.2.600mt dove si scende per tracce di sentiero e segnaletica latitante nell’alta del vallone dell’Acquaviva
discesa per sentiero 7C (parte bassa valle Acquaviva)
Si rimane nel centro del vallone discendendo per oltre 1.000mt fino ad incrociare una zona boschiva
Grotta Callarelli recupero sentiero G6/F2
si incrocia il sentiero G6 proveniente da Bocca dei Valloni. Nei pressi del sentiero è ben visibile la Grotta Callarelli, punto di ricovero dove potersi rifornire d’acqua di raccolta da stillicidio delle rocce.
Sorgente Fonte Viola
Dalla Grotta Callarelli il sentiero torna ad essere evidente e abbastanza battuto e manutenuto. Si prosegue in discesa entrando nella Val Serviera rimanendo sul versante settentrionale del torrente (sinistra idrografica). Lungo il sentiero a quota ca.1.550mt si giunge a Fonte Viola dove l’acqua della Majella, con fragore, è stata incanalata in impianti di derivazione accessibili da casette in cemento per abbeverarsi.
sentiero G6/F2
Superata la fonte si prosegue sul sentiero G6 in direzione di Colle Bandiera
Colle Bandiera (1.197mt)
Superata la fonte si prosegue sul sentiero G6 in direzione di Colle Bandiera fino a raggiungerne la sommità a quota 1.197mt, presente in loco una croce e delle grotte.
Fontanella
Il sentiero ormai aperto e fuori dalla Val Serviera discende il versante orientale del Colle dove è presente una fontanella di derivazione di Fonte Viola
Bivio sentiero 26 per ritorno a Fara San Martino
si giunge alla valle a quota 500mt dove si svolta a destra per strada bianca n.26
sentiero 26
strada bianca n.26 che in falso piano con 2km conduce a Fara San Martino e al punto di partenza.
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Scenery
Difficult
La salita al Monte Amaro da Fara San Martino non va sottovalutata, salita mai eccessiva ma costante, se poi ci si aggiunge la discesa per la Val Serviera...
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Difficult
La salita al Monte Amaro, da ovunque si affronti, è sempre esigente. La Majella è rinomata per essere un massiccio molto selvaggio con lunghissimi sentieri che ti catapultano nella natura
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Difficult
3000 metri di dislivello!?!?!? ......AAARGH!!!!
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Difficult
Sicuramente un percorso adatto a persone con un buon allenamento e buona confidenza con ambienti selvaggi di alta montagna. Zone di rara bellezza e ricche di meraviglia, dalla Stretta di San Martino al susseguirsi di ambienti lungo le valli, i panorami, gli animali, le grotte... di tutto e di più, bellissimo!!!
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Difficult
Ho seguito la traccia super affidabile nonostante la segnaletica del parco possa portare a confondersi ma con un minimo di senso dell'orientamento è facile intuire dove passa il sentiero sia nelle valli che sulle creste, occhio comunque a non finire fuori sentiero soprattutto nella Val Serviera. Giro molto bello, consigliato!
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Difficult
Appena ho visto il percorso ho pensato "30km in 8h.... che sostanze hai assunto per fare questa performance?" Poi ho letto che hai rifatto la traccia a mano per tenerla pulita e ho capito che in giro si può fare anche senza doping :)
Giro meraviglioso, immersione totale in una zona selvaggia quale la Majella, zone poco frequentate per la loro maestosità che meritano di essere esplorate
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Difficult
Traccia precisissima, davvero un anello magnifico!
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Scenery
Difficult
Non ci credo! un percorso eccezionale con una descrizione impressionante nei minimi dettagli, grazie Fabio, fai immergere l'escursionista in Majella ancor prima di arrivarci!
Ciao ragazzi. Secondo voi si può spezzare la salita a metà bivaccando in tenda al limitare del bosco (zona incisioni dei pastori)?
Grazie
Ivan
Ciao Ivanosak, mi astengo dagli aspetti giuridici, credo che l'ente parco della majella (come ormai quasi tutti i parchi) vieti il campeggio fuori dai luoghi consentiti sebbene ci sia tolleranza. Dal punto di vista pratico secondo me può essere interessante spezzare la salita dormendo alla grotta dei porci che rispetto le incisioni pastorali sta 200mt più in basso ma è un posto comodo con la fo te milazzo relativamente vicina ed è anche luogo coperto, non ci sono mai stato ma da quanto mi sembra di ricordare da foto e libri vari dovrebbe esserci anche un tavolino per il picnic e forseun punto fuoco.
Comunque più comodo che pernottare nella zona alta, più che altro considererei il tema acqua che da quel punto in poi non si trova più fino alla grotta Callarelli lungo la discesa
Ho appena fatto questo percorso, seguendo la traccia, alcuni waiypoint sono sbagliati, scendendo dall'acquaviva,seguendo la traccia porta in un canalone dove non si può scendere e bisogna risalire e fare quello prima,
Ia deviazione sul sentiero 26 per Fara sulla traccia risulta quasi un km prima
Ciao Domenico, mi dispiace per l'imprecisione. Purtroppo ho dovuto ridisegnare la traccia a mano cercando di rispettare quanto più puntualmente il tracciato percorso ma evidentemente non sono riuscito ad essere preciso. Ti ringrazio per l'importante feedback, riporto della deacrizione il tuo appunto per evitare che altre persone incorrano nella tua stessa difficoltà. Ne approfitto per congratularmi con te, percorso impegnativo in poati eccezionalmente belli e selvaggi
Si bellissimo percorso e straordinaria descrizione abbiamo avuto qualche difficoltà a scendere dall'acquaviva perché i segnali sono improvvisamente scomparsi e non è stato facile individuare il canale giusto per arrivare al letto del torrente
il sentiero 26 sulle mappe CAI è quello che ho percorso nella traccia mentre in loco è indicato sulla segnaletica come un sentiero parallelo. Anche di questo ne prendo appunto e lo segnalo.
Grazie ancora
Ultima cosa ma scendendo dall'acquaviva i bolli non ci sono o non siamo riusciti ad individuarli