borntotrek.it anello del Monte San Rocco, Monte Cava e Monte Rotondo da Tornimparte
near Capo la Villa, Abruzzo (Italia)
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NOTA: traccia fatta a mano basata sull'esperienza fatta il 18/02/2024
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Lunghezza: 17km
Dislivello complessivo: 950mt
Punto di massima elevazione: cima del Monte Cava (2.000mt)
Durata: 6h
Grado di difficoltà: E
Data ultima modifica: Febbraio 2024
Punto di partenza e arrivo: Via Roma c/o Casa degli Alpini (1.035mt)
Gruppo montuoso: Cava-San Rocco, sottogruppo del parco naturale del Velino-Sirente
Tipo di percorso: Anello
Percorribile in senso inverso: Si
Considerazioni sulla giornata: Bellissima avventura scomposta in due pezzi, la sera di sabato passata al rifugio Cerasolo in ottima compagnia con grigliata alla brace, fuoco, danze, canti, schitarrate e divertimento. Il giorno dopo i pochi superstiti volenterosi di trekking (io, Jacopo, Biondo, Priscilla e Leyla) raggiunti da Matteo ci siamo concessi questo magnifico giro ad anello con panorami meravigliosi. Preoccupante l'assenza di neve a 2.000mt in pieno inverno, quest'anno è stata un'annata priva di precipitazioni nevose, speriamo bene per l'estate.
Avventura pienamente soddisfacente
Premessa: La salita al monte Cava e al monte San Rocco è una magnifica escursione a cavallo tra le regioni di Abruzzo e Lazio capace di regalare begli scorci su tutto l’appennino centrale. La salita è sempre su sentieri comodi e per lo più battuti percorrendo zone boschive ad altitudini più basse e creste più aperte e panoramiche lungo le altitudini più elevate. Unica nota di difficoltà il dislivello altimetrico che raggiunge un totale di ca. 1.000mt su distanze abbastanza lunghe motivo per cui è utile avere una buona forma fisica oltre che un buon approccio montanaro per non arrivare a fine escursione esausti.
Lungo il percorso si incontrano diversi rifugi, alcuni non gestiti ma sempre aperti (rifugio Cerasolo e rifugio Ferrarecce) e altri gestiti (rifugio San Rocco) dove potersi prendere delle soste o decidere di pernottare. Il rifugio Cerasolo è dotato di pannelli solari che danno corrente alla struttura, all’interno presenti un piccolo disimpegno, una prima grande stanza con camini, tavolone, panche e alcuni viveri, altro disimpegno con altre due stanze dotate di stufe. Il Cerasolo è immerso nel bosco con disponibilità infinita di legna da ardere nel camino o nei preesistenti punti fuoco. Il rifugio Ferrarecce si trova più in alta quota lontano da zone boschive quindi con necessità di portarsi la legna in spalla. Il Ferrarecce è dotato anch’esso di pannelli solari ed elettricità, un primo stanzone con due tavolozze e panche con camino e un secondo stanzone con struttura a castello per dormire.
Il monte Cava e il San Rocco si trovano lungo la stessa crinale e al loro interno passa l’autostrada A24 visibile dalla vetta su entrambi i versanti. I monti formano da soli uno dei tanti sottogruppi del Parco naturale del Velino-Sirente del quale si possono ammirare tutte le belle cime, dal piramidale monte Velino a sud Est e poco a sinistra di questo, leggermente nascosto, anche il monte Sirente, alle più vicine cime del monte Orsello, Ocre e Cefalone; in lontananza ma ben visibili le altre belle catene dell’Appennino da sud a nord la Majella, il Gran Sasso, i Monti della Laga, i Sibillini e i monti Reatini.
La vetta non è particolarmente frequentata sebbene sia un 2.000mt, questo la rende meta perfetta e non convenzionale per scoprire l’Appennino centrale.
L’anello viene proposto in senso orario con la salita più lunga ma comoda prima su strada sterrata poi su sentiero per poi dalla vetta scendere per sentiero più ripido e repentino soprattutto nel tratto di bosco finale che racchiude in 2,5km oltre 500mt di dislivello su sentiero ripido. Per chi preferisce affrontare subito le difficoltà si può valutare la percorrenza in senso inverso affrontando subito la ripida salita.
Descrizione: Dal punto di partenza di via Roma nei pressi del rifugio degli Alpini, si risale la comoda carrareccia che affronta subito un tornante. Si supera un cancello posto per la fauna e si prosegue con vista sui piloni autostradali. Dopo nemmeno 500mt si giunge a Fonte la Rocca con acqua dove potersi abbeverare e rifornire.
Si prosegue lungo la strada fino a raggiungere un secondo fontanile asciutto nei pressi dell’autostrada, si ignora un bivio e si prosegue su strada principale superando un altro tornante ed una casa. Dopo 1km dalla partenza si arriva al bivio tra sentiero di andata e ritorno; sulla destra è presente il sentiero che si addentra in salita nel fitto bosco mentre a sinistra prosegue l’evidente strada sterrata sempre in salita più contenuta. Si prosegue a sinistra per sterrata che ora va seguita costantemente e senza possibilità di errore. Siamo sul sentiero 1E.
La strada sterrata risale il bosco con tratti più aperti ed altri meno panoramici; a quota ca. 1.325mt sulla destra è presente Fonte del Puzzillo. La salita prosegue percorrendo la valle del Puzzillo superando il fondo di un canale di scolo e risalendo ulteriori 100mt di dislivello in costante salita mai ripida.
Dopo 3km dal bivio (4km dalla partenza) e 300mt di dislivello a quota 1465mt si giunge ad un fontanile anch’esso secco oltre il quale è presente un bivio con cartello con indicazione verso sinistra “rifugio 1km”, il rifugio al quale fa riferimento è il rifugio San Rocco. Dal bivio è possibile fare una scelta, si può proseguire a destra (descrizione del presente percorso) passando per un laghetto (laghetto di Cerasolo) e tagliando i rifugi riducendo il percorso di 1km oppure svoltare a sinistra seguendo il sentiero 1E per strada più comoda raggiungendo prima il rifugio Cerasolo (posto vicinissimo al bivio) e poi il rifugio San Rocco. In entrambi i casi è possibile visitare il rifugio Cerasolo posto proprio vicino al bivio.
Al bivio si svolta a destra tagliando i rifugi, dopo un tornante si giunge ad un laghetto (laghetto di Cerasolo) che va costeggiato sulla sinistra per raggiungere dietro il lago il sentiero che prosegue ora per prati più aperti e panoramici. Si passa vicino una roccia delimitata con all’interno insegna memoriale e un alberello. Poco oltre la roccia ci si ricongiunge con il sentiero 1E di salita verso il monte Cava, il bivio si trova nei pressi di uno slargo ai confini del bosco dove sono presenti le segnaletiche sugli alberi e da dove si può vedere in lontananza a sud est il rifugio San Rocco e i vicini Prati di Cerasolo.
Dal bivio si prosegue ora su sentiero di salita segnato che alterna tratti di bosco a tratti più aperti per poi giungere definitivamente a ca.1.600mt sulle comode creste più aeree e ormai scoperte. Si prosegue in costante salita con panorama sempre più aperto fino a raggiungere la vetta del monte San Rocco (1.880mt, 7,4km dalla partenza).
Dal monte San Rocco è visibile il Monte Cava e la cresta che li collega. Seguendo la cresta si arriva a Male Passo dove è presente sulla destra un sentiero 1F di discesa che taglia la vetta scendendo rapidamente nel bosco finale dal quale scendere direttamente al punto di partenza (accorciando di ca. 3,5km l’anello ma perdendo la vetta). Superato Male Passo si percorrono i 500mt e i 120mt di dislivello fino a raggiungere la vetta del monte Cava (2.000mt, 8,8km dalla partenza).
Dalla vetta si prosegue verso ovest per un breve tratto di cresta superando un’anticima (Monte Rotondo 1.993mt) oltre la quale a quota ca. 1.970mt c’è il bivio sulla destra del sentiero che scende repentinamente in direzione del laghetto (Pozzo Scoperto) ben visibile. Raggiunto il laghetto si supera seguendo tracce di sentiero fino ad arrivare al rifugio Ferrarecce (1.808mt, 10,7km dalla partenza) crocevia di sentieri.
Dal rifugio Ferrarecce si scende per il vallone posto a sud est per sentiero 1G che raggiunge un primo tratto di bosco privo di particolari pendenze e dopo una radura si immette nel cuore del fitto Bosco di San Giovanni che discende ripidamente la Valle della Rocca percorrendo in discesa oltre 500mt di dislivello in 2,5km. Al termine della discesa ci si ricongiunge con la strada sterrata percorsa all’andata. Si svolta a sinistra, si superano in sequenza la casa, il fontanile asciutto, Fonte La Rocca e la sbarra e si ritorna al punto di partenza.
Waypoints
Partenza
Dalla A24 si prende l’uscita per Tornimparte, dopo il casello si svolta subito a sinistra seguendo le indicazioni per Tornimparte / Antrodoco e discesi due tornanti sulla sinistra sono presenti prima il rifugio degli alpini e poco dopo la carrareccia da dove comincia il percorso.
fonte La Rocca
Dal punto di partenza di via Roma nei pressi del rifugio degli Alpini, si risale la comoda carrareccia che affronta subito un tornante. Si supera un cancello posto per la fauna e si prosegue con vista sui piloni autostradali. Dopo nemmeno 500mt si giunge a Fonte la Rocca con acqua dove potersi abbeverare e rifornire.
Fonte secca e primo bivio
Si prosegue lungo la strada fino a raggiungere un secondo fontanile asciutto nei pressi dell’autostrada, si ignora un bivio e si prosegue su strada principale superando un altro tornante ed una casa
bivio tra andata (1E) e ritorno (1G)
Dopo 1km dalla partenza si arriva al bivio tra sentiero di andata e ritorno; sulla destra è presente il sentiero che si addentra in salita nel fitto bosco mentre a sinistra prosegue l’evidente strada sterrata sempre in salita più contenuta. Si prosegue a sinistra per sterrata che ora va seguita costantemente e senza possibilità di errore. Siamo sul sentiero 1E.
Fonte Puzzillo
La strada sterrata risale il bosco con tratti più aperti ed altri meno panoramici; a quota ca. 1.325mt sulla destra è presente Fonte del Puzzillo.
Valle del Puzzillo
La salita prosegue percorrendo la valle del Puzzillo superando il fondo di un canale di scolo e risalendo ulteriori 100mt di dislivello in costante salita mai ripida.
fontanile secco
Dopo 3km dal bivio (4km dalla partenza) e 300mt di dislivello a quota 1465mt si giunge ad un fontanile anch’esso secco oltre il quale è presente un bivio
Bivio tra rifugi e scorciatoia
bivio con cartello con indicazione verso sinistra “rifugio 1km”, il rifugio al quale fa riferimento è il rifugio San Rocco. Dal bivio è possibile fare una scelta, si può proseguire a destra (descrizione del presente percorso) passando per un laghetto (laghetto di Cerasolo) e tagliando i rifugi riducendo il percorso di 1km oppure svoltare a sinistra seguendo il sentiero 1E per strada più comoda raggiungendo prima il rifugio Cerasolo (posto vicinissimo al bivio) e poi il rifugio San Rocco. In entrambi i casi è possibile visitare il rifugio Cerasolo posto proprio vicino al bivio.
Rifugio Cerasolo
Il rifugio Cerasolo è dotato di pannelli solari che danno corrente alla struttura, all’interno presenti un piccolo disimpegno, una prima grande stanza con camini, tavolone, panche e alcuni viveri, altro disimpegno con altre due stanze dotate di stufe. Il Cerasolo è immerso nel bosco con disponibilità infinita di legna da ardere nel camino o nei preesistenti punti fuoco
Laghetto del Cerasolo
Al bivio si svolta a destra tagliando i rifugi, dopo un tornante si giunge ad un laghetto (laghetto di Cerasolo) che va costeggiato sulla sinistra per raggiungere dietro il lago il sentiero che prosegue ora per prati più aperti e panoramici
roccia votiva
Si passa vicino una roccia delimitata con all’interno insegna memoriale e un alberello.
Ricongiungimento sentiero 1E
Poco oltre la roccia ci si ricongiunge con il sentiero 1E di salita verso il monte Cava, il bivio si trova nei pressi di uno slargo ai confini del bosco dove sono presenti le segnaletiche sugli alberi e da dove si può vedere in lontananza a sud est il rifugio San Rocco e i vicini Prati di Cerasolo. Dal bivio si prosegue svoltando a destra ora su sentiero di salita segnato
sent.1E primo tratto di salita
la salita alterna tratti di bosco a tratti più aperti per poi giungere definitivamente a ca.1.600mt sulle comode creste più aeree e ormai scoperte.
sent.1E creste panoramiche
si sale su comode creste aeree e ormai scoperte. la salita costante raggiunge lentamente la vetta del monte San Rocco. Ormai la vista è totale a 360 gradi: a sud est c'è l'inconfondibile piramidale del monte Velino e poco a sinistra, leggermente nascosto, anche il monte Sirente. a est ci sono le più vicine cime del monte Orsello, Ocre e Cefalone. In lontananza ma ben visibili le altre belle catene dell’Appennino da sud a nord la Majella, il Gran Sasso, i Monti della Laga, i Sibillini e i monti Reatini.
Male Passo
Dal monte San Rocco è visibile il Monte Cava e la cresta che li collega. Seguendo la cresta si arriva a Male Passo dove è presente sulla destra un sentiero 1F di discesa che taglia la vetta scendendo rapidamente nel bosco finale dal quale scendere direttamente al punto di partenza (accorciando di ca. 3,5km l’anello ma perdendo la vetta)
Monte Cava
Superato Male Passo si percorrono i 500mt e i 120mt di dislivello fino a raggiungere la vetta del monte Cava (2.000mt, 8,8km dalla partenza)
Monte Rotondo
Dalla vetta si prosegue verso ovest per un breve tratto di cresta superando un’anticima (Monte Rotondo 1.993mt)
Bivio per Pozzo Scoperto
oltre Monte Rotondo a quota ca. 1.970mt c’è il bivio sulla destra del sentiero che scende repentinamente in direzione del laghetto (Pozzo Scoperto) ben visibile
laghetto di Pozzo Scoperto
Raggiunto il laghetto si supera seguendo tracce di sentiero fino ad arrivare al rifugio Ferrarecce
Rifugio Ferrarecce
rifugio Ferrarecce (1.808mt, 10,7km dalla partenza) crocevia di sentieri. Il rifugio Ferrarecce si trova in alta quota lontano da zone boschive quindi con necessità di portarsi la legna in spalla, nel rifugio sono presenti dei ciocchi da utilizzare solo in caso di emergenza. Il Ferrarecce è dotato di pannelli solari e batterie di accumulo d'elettricità quindi corrente elettrica. Presente un primo stanzone con camino e due belle tavole con panche e un secondo stanzone con struttura a castello per dormire.
discesa verso sentiero 1G
Dal rifugio Ferrarecce si scende per il vallone posto a sud est per sentiero 1G che raggiunge un primo tratto di bosco privo di particolari pendenze
ricongiungimento sentiero 1G
dopo una radura si ritrovano i segnali e ci si immette nel cuore del fitto Bosco di San Giovanni che discende ripidamente la Valle della Rocca percorrendo in discesa oltre 500mt di dislivello in 2,5km.
sentiero 1G nel Bosco San Giovanni
cuore del fitto Bosco di San Giovanni che discende ripidamente la Valle della Rocca percorrendo in discesa oltre 500mt di dislivello in 2,5km
ricongiungimento col sentiero di andata
Al termine della discesa ci si ricongiunge con la strada sterrata percorsa all’andata. Si svolta a sinistra, si superano in sequenza la casa, il fontanile asciutto, Fonte La Rocca e la sbarra e si ritorna al punto di partenza.
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Scenery
Moderate
Bellissimo giro che alterna bosco, creste con viste meravigliose e rifugi con animali al pascolo. Insomma non manca nulla per una giornata al top! 😉😎
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Scenery
Moderate
Fabietto trova sempre percorsi bellissimi da percorrere sempre con grande compagnia. Giro impegnativo per la lunghezza e dislivello ma molto bello con zone di bosco e creste panoramiche. Certo la sera intorno al fuoco quelle 4h di ban scout mi hanno un po' provato.. :)
Bel percorso, super descrizione
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Moderate
Traccia perfetta!
al rifugio Cerasolo ci si può arrivare sia da Tornimparte che dal Valico Le Chiesole con 4x4 ma anche con una macchina alta. Per poco non ci potrei salire anche con la mia jaguar
Trekking e panorama molto bello. Traccia super precisare. Fabio la solita garanzia.
Percorso molto bello e panoramico. La salita dal rifugio Cerasolo è molto piacevole e mai difficile. Consiglio di dormire al rifugio e poi salire la mattina. Fabio di Born to Trek è il n.1 dei percorsi in montagna. Seguitelo come fanno degli anatroccoli con la loro mamma non rimarrete mai delusi.
Più dettagliato e Born to Trek di così 😏
SuperTop 🏋️♂️👏👋💪
Ciao, una informazione, servivano i ramponi? O ciaspole? Grazie mille
Ciao Stefano&Carla&Dana, quando siamo stati noi (ormai quasi un mesetto fa) non abbiamo usato né ramponi né ciaspole, abbiamo trovato la neve solo scendendo dal Monte Rotondo fino al laghetto ma c'erano tracce comode che non lasciavano difficoltà di sprofondamento nella neve. Certo è che ultimamente qualche spolverata c'è stata, credo ci sarà più neve rispetto quando siamo andati noi
Ti ringrazio molto della risposta!
Figurati, se doveste andare a disposizione anche per eventuali feedback per migliorare la descrizione. Buona strada
Ho fatto questo percorso con mio marito e la mia cagnolina il 17 marzo 2024.
La salita inizia su carrareccia, in modo semplice, costante e non faticoso e prosegue cosi per un lungo tratto, per poi divenire più ripida e stancante (niente di esagerato).
Superato il Monte San Rocco, il tragitto si ricopre di neve fonda e oltre il Monte Passo non è possibile proseguire senza ciaspole.
Noi a causa di ciò, non essendo atttezzati, ci siamo fermati per una pausa e poi siamo ridiscesi da dove eravamo saliti, chiudendo l'escursione in 5 ore e 30m.
C'è una fonte di acqua ad inizio percorso.
Mi dispiace se non siete riusciti a fare tutto l'anello, complimenti comunque e grazie per l'aggiornamento
Ciao Fabio ci tenevo a dare l'aggiornamento promesso, così magari chi verrà dopo di noi sarà più preparato! In ogni caso la giornata è stata magnifica e ci siamo goduti il percorso anche grazie alla traccia perfetta.
Benissimo, grazie, son contento sia stata una bella esperienza. Buona strada
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Scenery
Moderate
Percorso stupendo, svolto con la mia ragazza in questi giorni di fine aprile, abbiamo trovato parecchia neve dai 1800mt, Il percorso è abbastanza lungo e rende il dislivello di oltre 900mt graduale. Per persone che occasionalmente camminano così tanto e con tanta pendenza potrebbe essere faticoso, comunque non presenta difficoltà tecniche, in cresta per raggiungere la vetta del monte cava è leggermente esposto ma comunque fattibile con un po di attenzione sul dove si mettono i piedi, nonostante la neve profonda in alcuni tratti non abbiamo trovato difficoltà. Il percorso è ben segnato e intuitivo, tra il san rocco e il cava sono presenti inoltre delle bandierine gialle da seguire, fino al bivio per la discesa al lago, discesa che non è particolarmente ripida, come puo sembrare a primo impatto. Noi abbiamo bivaccato al Ferrarecce per poi proseguire il mattino successivo totalmente in discesa, più ripido rispetto all’andata, all’interno del bosco tra fango e sassi. Consiglio fortemente delle calzature adatte, sicuramente non adatto se andate con scarpe da ginnastica, rischiate storte e di scivolare ogni due per tre, buona montagna a tutti!