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borntotrek.it Anello alto del Vallone delle Tre Grotte (rif. Pischioli, Stazzo del Faggio, Tre Grotte, Ruttilicchie, Avello)

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Author

Trail stats

Distance
12.77 mi
Elevation gain
7,011 ft
Technical difficulty
Very difficult
Elevation loss
7,011 ft
Max elevation
6,561 ft
TrailRank 
99 4.9
Min elevation
6,561 ft
Trail type
Loop
Time
7 hours 58 minutes
Coordinates
718
Uploaded
July 12, 2022
Recorded
July 2022
  • Rating

  •   4.9 7 Reviews

near Pennapiedimonte, Abruzzo (Italia)

Viewed 3052 times, downloaded 53 times

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Photo ofborntotrek.it Anello alto del Vallone delle Tre Grotte (rif. Pischioli, Stazzo del Faggio, Tre Grotte, Ruttilicchie, Avello) Photo ofborntotrek.it Anello alto del Vallone delle Tre Grotte (rif. Pischioli, Stazzo del Faggio, Tre Grotte, Ruttilicchie, Avello) Photo ofborntotrek.it Anello alto del Vallone delle Tre Grotte (rif. Pischioli, Stazzo del Faggio, Tre Grotte, Ruttilicchie, Avello)

Itinerary description

Sito: http://www.borntotrek.it/
Instagram: https://www.instagram.com/borntotrek_official/
Facebook: https://www.facebook.com/groups/29827788471/
Mail: borntotrek.web@gmail.com
Nota: traccia disegnata a mano sull'esperienza del 15/16 luglio 2017 alla quale si riferiscono le foto
ATTENZIONE: data la difficoltà del percorso non affidarsi ciecamente alla traccia!!! Studiare bene la zona
- - - lasciate un feedback per migliorare la descrizione - - -

Lunghezza: 21km
Dislivello complessivo: 2.200mt
Punto di massima elevazione: ca. 2.000mt (zona sotto Blockhouse)
Durata: consigliati 2gg (7h+9h)
Grado di difficoltà: EE per Escursionisti Esperti
Data ultima modifica: Luglio 2017
Punto di partenza e arrivo: Pennapiedimonte (670mt)
Gruppo montuoso: Majella
Tipo di percorso: Anello
Percorribile in senso inverso: si

Considerazioni sulla giornata: Percorso ideato come allenamento fisico e mentale alle difficoltà che io e Giuliano avremmo affrontato di li a poco (agosto 2017) nel nostro viaggio wild in Islanda. In realtà più che un allenamento si è dimostrata un'avventura super wild a se stante, percorso davvero impervio disegnato concatenando 3 percorsi descritti su di un libro in mio possesso (bibliografia a pie di pagina). Io e il grande Biondo compagni di mille avventure ci siamo divertiti e messi alla prova in una magnifica avventura di 2gg mettendo in pratica tutta la nostra esperienza e le nostre doti di orientamento. Il Povero giuliano si è affidato a noi rimanendo parzialmente provato dalle difficoltà affrontate ma come sempre ne è uscito alla grande e con magnifici ricordi (e qualche mania omicida nei miei confronti). Percorso davvero davvero magnifico ma non per tutti! leggete bene la descrizione e ponderate bene le vostre capacità prima di affrontare questa avventura.

Premessa: L’alto anello del Vallone delle Tre Grotte alla Majella è un percorso decisamente impegnativo raccomandato solo a persone esperte di montagna con alta capacità di orientamento e bassa propensione a fare sciocchezze. I sentieri da percorrere nella zona alta sono per lo più in disuso e sommersi dalla vegetazione di pini mughi che in quest’area risulta particolarmente fitta, di fatto ci si trova a percorrere il sentiero facendo affidamento all’orientamento in una zona caratterizzata da pendii e pareti a picco sul vallone.
L’anello risulta di enorme interesse storico e paesaggistico, la pratica della transumanza ancora oggi parzialmente presente garantisce la possibilità di pascolo per tutto l’anno, la transumanza in questa zona viene effettuata anche “verticalmente” ovvero d’estate i pastori portano il bestiame in zone più alte e fresche cercando riparo nelle grotte naturali offerte dalla Majella. L’alta valle dell’Avella è da sempre luogo in cui viene svolta la transumanza, pastori e bestiami si recano tutt’oggi in queste aree impervie affidandosi a stazzi e ripari naturali quali appunto le tre grotte, cavità davvero suggestive sospese a dominare l’intera valle. In loco si possono trovare brande, sgabelli, paioli e sistemazioni di appoggio per la mungitura oltre a vasche scavate nella roccia per la raccolta di acqua di stillicidio e abbeveramento del bestiame. Nelle grotte e lungo i sentieri ci si imbatte inoltre in quelle che sono le famose e caratteristiche rocce scolpite anticamente dai pastori e briganti.
La valle dell’Avello (o dell’Avella) è una grandiosa valle incassata dove scorre l’omonimo torrente che conduce a Pennapiedimonte, luogo affascinante per gli amanti del Canyoning e dell’arrampicata sportiva. L’alta valle dell’Avello è divisa a metà dalle Gobbe di Selvaromana che dalle creste sommitali del Monte Cavallo diradano fino a valle separando le due alti valli, quella a nord delle Tre Grotte e quella a sud di Selvaromana oltre la quale svetta la bella parete nord della Cima delle Murelle.
Lungo il percorso si trovano molte fonti d’acqua comode lungo la salita e lungo la discesa mentre nella zona impervia dell’alta valle sono presenti rigagnoli e sorgive dalle quali può risultare difficile abbeverarsi, meglio fare attenzione anche a questo aspetto. Per la percorrenza dell’intero anello, data la lunghezza, il dislivello ma soprattutto la difficoltà di orientamento, sono fortemente consigliati due giorni magari valutando di pernottare alla bene e meglio proprio in uno dei rifugi pastorali dell’alta valle calcolando bene le tempistiche per assicurarsi di arrivare ben prima del calar del sole.
La segnaletica del parco ha subito nel tempo delle rivisitazioni che oggi hanno portato alcuni sentieri ad avere diverse identificazioni sia sulle mappe che sulle rocce. La salita da Pennapiedimonte verso il Rifugio Bruno Pomilio è segnata su vecchie carte CAI con il numero 3 mentre in loco vi imbatterete in segnali bianco-rossi G1. Il sentiero di discesa invece che si incrocia dopo la grotta delle Ruttilicchie nei pressi delle Gobbe di Selvaromana è segnato sulle vecchie carte CAI con il numero 4 poi riclassificato con il codice G2. Nel tratto sommitale invece non sono presenti segnaletiche, il vecchio sentiero è vagamente segnato con vecchi segni di vernice gialli nel tratto che va dallo Stazzo del Faggio alle Tre Grotte da dove si possono individuare anche dei segni rossi e degli ometti di pietra.


Descrizione: Dalla piazza (presente tabellone del parco) si prende il sentiero che sale a destra (segnavia CAI rosso-giallo-rosso n.3 oppure bianco-rosso G1); lo si lascia dopo 15 minuti e si sale a sinistra ripidamente, costeggiando l'arco di roccia molto scenico. Si prosegue sul sentiero con vista che spazia sempre più sul sottostante canyon dell'Avella. Oltrepassata una zona fiancheggiata da muretti in pietra a secco, si continua sulla cresta, ora ampia e pianeggiante con bassa vegetazione. Si raggiunge prima una fonte e tralasciando il bivio che scende a sinistra (sentiero CAI 3° che scende nella valle) si prosegue sulla dorsale fino a raggiungere un caratteristico pinnacolo sotto il quale è incastonato il bel rifugio Pischioli (1.135mt).
Dal rifugio si prosegue lungo il sentiero ancora in salita fino a raggiungere dopo mezz’ora di cammino un primo fontanile. Proseguendo su sentiero si arriva ad un secondo fontanile più piccolo in prossimità di un cartello indicante area pic nic. Proseguendo si giunge a quota 1.489mt al crocevia della Crocetta (indicata su vecchie carte topografiche come località “La Rapina”). Si prosegue sul sentiero G1 in direzione del rifugio Pomilio, si supera il bivio per Campanaro Fonte dei Buoi e si prosegue sul sentiero Cai 3, G1 che corre per vegetazione sul filo di cresta della Rocchetta. In questo tratto, tra i pini mughi, sono presenti delle rocce con incisioni pastorali tipiche della zona.
Si giunge su una zona più pianeggiante e aperta con alcune rocce e un cippo con segnale bianco rosso del sentiero, si prosegue sulla cresta tralasciando dapprima il bivio per il sentiero 2 di Fonte Carlese fino ad arrivare a quota ca. 1.750mt dove sulla sinistra parte il sentiero per la grotta pastorale dello Stazzo del Faggio (cartelli divelti al bivio). Da qui il sentiero diviene decisamente più difficile, il tracciato è segnato da segni gialli sbiaditi sulle rocce e la vegetazione ingombra pesantemente il passaggio. Si prosegue per lo più a mezzacosta fino a raggiungere uno sperone roccioso sotto il quale è situato lo stazzo.
Dallo Stazzo del Faggio il sentiero diviene privo di segnaletica, si seguono tracce di sentiero superando un primo fossato dove si può trovare dell’acqua (acque du Faghe, 400mt dallo stazzo, noi non l’abbiamo individuata) poi mantenendo quota e facendo attenzione a non scendere troppo a valle. Aguzzando lo sguardo si possono scorgere sporadici segni gialli sulle rocce. Si prosegue tra fitti pini mughi per passaggi da trovare ad orientamento fino ad uno sperone roccioso proteso nella valle da dove si prosegue...
Continua a leggere la descrizione dettagliata, scaricare gratuitamente mappe topografice e la traccia GPS al seguente Link:
https://www.borntotrek.it/index.php/percorsi-offcanvas/trekking-offcanvas/283-trk-189-vallone-tre-grotte

Bibliografia
Majella - Le più belle escursioni
di Alberico Alesi e Maurizio Calibani, edito Società Editrice Ricerche 2007

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Waypoints

PictographCar park Altitude 2,396 ft
Photo ofPennapiedimonte punto di partenza Photo ofPennapiedimonte punto di partenza Photo ofPennapiedimonte punto di partenza

Pennapiedimonte punto di partenza

Dalla A25 si prende l'uscita per Chieti-Brecciarola, si segue la strada in direzione di Chieti Scalo per poi svoltare alla seconda strada a destra (via Gizio) che proseguendo sulla Strada Ombrosa si ricongiunge alla Strada Fosso dell'Inferno. si segue questa per la sua intera lunghezza fino al ricongiungimento della stessa con la SS81. Si svolta a destra, si percorre la SS81 per diversi chilometri seguendo le indicazioni per Guardiagrele, prima di entrare nel paese si svolta a destra lungo la diramazione della SS81 (SS81dir) che in prossimità di Bocca di Valle si ricongiunge alla SS263 che porta fino a Pennapiedimonte. Si parcheggia nella piazza a monte del paese sotto un magnifico arco naturale di roccia (il Balzolo)

PictographPanorama Altitude 2,489 ft
Photo ofIl Balzolo (Pinna Rocciosa) Photo ofIl Balzolo (Pinna Rocciosa) Photo ofIl Balzolo (Pinna Rocciosa)

Il Balzolo (Pinna Rocciosa)

Dalla piazza (presente tabellone del parco) si prende il sentiero che sale a destra (segnavia CAI rosso-giallo-rosso n.3 oppure bianco-rosso G1); lo si lascia dopo 15 minuti e si sale a sinistra ripidamente, costeggiando l'arco di roccia molto scenico.

PictographWaypoint Altitude 3,096 ft
Photo ofsul sentiero G1 Photo ofsul sentiero G1 Photo ofsul sentiero G1

sul sentiero G1

Si prosegue sul sentiero con vista che spazia sempre più sul sottostante canyon dell'Avella. Oltrepassata una zona fiancheggiata da muretti in pietra a secco, si continua sulla cresta, ora ampia e pianeggiante con bassa vegetazione

PictographWilderness hut Altitude 3,601 ft
Photo ofRifugio Pischioli Photo ofRifugio Pischioli Photo ofRifugio Pischioli

Rifugio Pischioli

Si raggiunge prima una fonte e tralasciando il bivio che scende a sinistra (sentiero CAI 3° che scende nella valle) si prosegue sulla dorsale fino a raggiungere un caratteristico pinnacolo sotto il quale è incastonato il bel rifugio Pischioli (1.135mt).

PictographFountain Altitude 4,582 ft
Photo ofFonte Photo ofFonte Photo ofFonte

Fonte

Dal rifugio si prosegue lungo il sentiero ancora in salita fino a raggiungere dopo mezz’ora di cammino un primo fontanile

PictographIntersection Altitude 4,692 ft
Photo ofcrocevia della Crocetta Photo ofcrocevia della Crocetta Photo ofcrocevia della Crocetta

crocevia della Crocetta

Proseguendo su sentiero si arriva ad un secondo fontanile più piccolo in prossimità di un cartello indicante area pic nic. Proseguendo si giunge a quota 1.489mt al crocevia della Crocetta (indicata su vecchie carte topografiche come località “La Rapina”). Si prosegue sul sentiero G1 in direzione del rifugio Pomilio

PictographWaypoint Altitude 5,065 ft
Photo ofsul sentiero G2 Photo ofsul sentiero G2 Photo ofsul sentiero G2

sul sentiero G2

i prosegue sul sentiero G1 in direzione del rifugio Pomilio, si supera il bivio per Campanaro Fonte dei Buoi e si prosegue sul sentiero Cai 3, G1 che corre per vegetazione sul filo di cresta della Rocchetta

PictographWaypoint Altitude 5,310 ft
Photo ofLa rocchetta Photo ofLa rocchetta Photo ofLa rocchetta

La rocchetta

si prosegue sul sentiero Cai 3, G1 che corre per vegetazione sul filo di cresta della Rocchetta. In questo tratto, tra i pini mughi, sono presenti delle rocce con incisioni pastorali tipiche della zona. Si giunge su una zona più pianeggiante e aperta con alcune rocce e un cippo con segnale bianco rosso del sentiero

PictographIntersection Altitude 5,299 ft
Photo ofbivio per fonte Carlese Photo ofbivio per fonte Carlese

bivio per fonte Carlese

si prosegue sulla cresta tralasciando il bivio per il sentiero 2 di Fonte Carlese

PictographIntersection Altitude 5,438 ft
Photo ofbivio per lo stazzo del Faggio Photo ofbivio per lo stazzo del Faggio Photo ofbivio per lo stazzo del Faggio

bivio per lo stazzo del Faggio

Tralasciato il bivio per il sentiero 2 di Fonte Carlese si arriva a quota ca. 1.750mt dove sulla sinistra parte il sentiero per la grotta pastorale dello Stazzo del Faggio (cartelli divelti al bivio). Da qui il sentiero diviene decisamente più difficile, il tracciato è segnato da segni gialli sbiaditi sulle rocce e la vegetazione ingombra pesantemente il passaggio.

PictographWaypoint Altitude 5,729 ft
Photo ofsentiero verso Stazzo del Faggio Photo ofsentiero verso Stazzo del Faggio Photo ofsentiero verso Stazzo del Faggio

sentiero verso Stazzo del Faggio

il tracciato è segnato da segni gialli sbiaditi sulle rocce e la vegetazione ingombra pesantemente il passaggio.

PictographCave Altitude 5,805 ft
Photo ofStazzo del Faggio Photo ofStazzo del Faggio Photo ofStazzo del Faggio

Stazzo del Faggio

Si prosegue per lo più a mezzacosta fino a raggiungere uno sperone roccioso sotto il quale è situato lo Stazzo del Faggio

PictographWaypoint Altitude 5,751 ft
Photo ofSentiero alta vallone delle Tre Grotte Photo ofSentiero alta vallone delle Tre Grotte Photo ofSentiero alta vallone delle Tre Grotte

Sentiero alta vallone delle Tre Grotte

Dallo Stazzo del Faggio il sentiero diviene privo di segnaletica, si seguono tracce di sentiero superando un primo fossato dove si può trovare dell’acqua (acque du Faghe, 400mt dallo stazzo, noi non l’abbiamo individuata) poi mantenendo quota e facendo attenzione a non scendere troppo a valle. Aguzzando lo sguardo si possono scorgere sporadici segni gialli sulle rocce.

PictographWaypoint Altitude 5,897 ft
Photo ofSperone roccioso Photo ofSperone roccioso Photo ofSperone roccioso

Sperone roccioso

Si prosegue tra fitti pini mughi per passaggi da trovare ad orientamento fino ad uno sperone roccioso proteso nella valle. Da qui è necessario risalire sulla destra un pendio folto di pini mughi facendo attenzione a non tenersi troppo a valle

PictographRisk Altitude 6,509 ft
Photo ofTratto impervio del sentiero prima delle Tre Grotte Photo ofTratto impervio del sentiero prima delle Tre Grotte Photo ofTratto impervio del sentiero prima delle Tre Grotte

Tratto impervio del sentiero prima delle Tre Grotte

Dallo sperone roccioso è necessario risalire sulla destra un pendio folto di pini mughi facendo attenzione a non tenersi troppo a valle e dopo aver scavallato una sella si apre la vista sul versante opposto che sovrasta la zona rocciosa delle tre grotte, aguzzando la vista sempre a mezzacosta più in basso di 70mt si possono scorgere zone meno folte di vegetazione dove corrono tracce di sentiero. Si punta dritti a questa zona perdendo quota

PictographIntersection Altitude 5,988 ft
Photo ofricongiungimento con sentiero Photo ofricongiungimento con sentiero Photo ofricongiungimento con sentiero

ricongiungimento con sentiero

Si punta dritti zone meno folte di vegetazione dove corrono tracce di sentiero perdendo quota fino a raggiungere, tra la fitta vegetazione, il bordo della zona rocciosa dove è presente un cartello che indica la presenza a sinistra delle Tre Grotte e a destra della grotta delle Ruttilicchie. Difatti, girando lo sguardo a ritroso ci si accorge che il tracciato appena percorso era situato proprio sopra la zona rocciosa delle Tre Grotte.

PictographCave Altitude 6,112 ft
Photo ofPrima Grotta Photo ofPrima Grotta Photo ofPrima Grotta

Prima Grotta

Percorrendo pochi metri verso nord si arriva alla prima delle tre scenografiche grotte (quota 1.830mt), questa accoglie lo stazzo pastorale con alcune incisioni tra cui una apparentemente nostalgica che detta “1890 Filippo di Vitto Roccaraso Mia cara Teresa”

PictographCave Altitude 6,092 ft
Photo ofSeconda Grotta Photo ofSeconda Grotta Photo ofSeconda Grotta

Seconda Grotta

oltre la prima grotta superato uno sperone roccioso si giunge alla seconda grotta solitamente adibita al contenimento del bestiame (il letame ne è una prova)

PictographCave Altitude 6,061 ft
Photo ofTerza Grotta Photo ofTerza Grotta Photo ofTerza Grotta

Terza Grotta

Superata un’ulteriore cengia si giunge alla terza ed ultima grotta, c.d. grotta di Pile, caratterizzata dalla presenza di molte rocce tra cui una in particolar modo scavata per divenire vasca di raccolta acqua piovana e di stillicidio e/o mangiatoia per gli animali, in fondo alla terza grotta incisa sulla parete è presente una lunga scritta, la più lunga conservata in Majella, probabilmente di un giovane pastore che ripeteva una lezione di geografia “un anno è composto da 365 giorni divisi in 12 mesi i mesi dell’anno sono gennaio febbraio marzo aprile maggio giugno luglio agosto settembre ottobre novembre dicembre i mesi si dividono in 4 settimane la settimana è composta di 7 giorni il sole illumina la terra questo dira intorno a se stesso”.

PictographWaypoint Altitude 6,434 ft
Photo ofsentiero tra le Tre Grotte e le Ruttilicchie Photo ofsentiero tra le Tre Grotte e le Ruttilicchie Photo ofsentiero tra le Tre Grotte e le Ruttilicchie

sentiero tra le Tre Grotte e le Ruttilicchie

Visitate le Tre Grotte si torna a ritroso fino al cartello incontrato in precedenza e si prosegue sul versante opposto continuando ad aggirare a mezzacosta l’alta valle seguendo tracce di sentiero e vecchi segnali gialli sbiaditi e altri segni rossi. Qui la vegetazione è leggermente meno folta seppur sempre molto presente e invasiva, si seguono dei corridoi erbosi che sovrastano delle zone rocciose fino a raggiungere e scavalcare un fosso dove si dice vi sia una sorgiva dalle rocce (noi non l’abbiamo individuata). In questo punto il sentiero diviene nuovamente poco evidente

PictographWaypoint Altitude 6,384 ft
Photo ofPrato con massi a circolo in cui bisogna scendere Photo ofPrato con massi a circolo in cui bisogna scendere Photo ofPrato con massi a circolo in cui bisogna scendere

Prato con massi a circolo in cui bisogna scendere

riprendendo leggermente quota sempre a mezzacosta si supera un pendio concavo seguendo omini di pietra e vecchi bolli gialli sbiaditi. Il sentiero giunge in un prato con massi disposti a circolo. Attenzione a non andare oltre in quanto il sentiero devia a sinistra 50mt prima delle pietre in ripida discesa (freccia incisa su un masso). Si seguono in ripida discesa dei bolli gialli che sembrano morire su una placca di roccia appoggiata. Spalle alla placca il sentiero prosegue in discesa tra l’erba alta in un esile corridoio tra i pini mughi, seguendo bolli e tronchi verniciati di giallo si raggiunge un sentiero leggermente più comodo ed evidente con bolli rossi e tracce rosso-giallo-rosso

PictographCave Altitude 6,160 ft
Photo ofstazzo delle Ruttilicchie Photo ofstazzo delle Ruttilicchie Photo ofstazzo delle Ruttilicchie

stazzo delle Ruttilicchie

seguendo bolli e tronchi verniciati di giallo si raggiunge un sentiero leggermente più comodo ed evidente con bolli rossi e tracce rosso-giallo-rosso (sentiero CAI 4B) che discende rapidamente conducendo allo stazzo de Le Ruttilicchie

PictographIntersection Altitude 6,168 ft
Photo ofricongiungimento col sentiero G2 sulle Gobbe di Selvaromana Photo ofricongiungimento col sentiero G2 sulle Gobbe di Selvaromana Photo ofricongiungimento col sentiero G2 sulle Gobbe di Selvaromana

ricongiungimento col sentiero G2 sulle Gobbe di Selvaromana

Dallo stazzo de Le Ruttilicchie si segue il sentiero a mezzacosta che raggiunge le comode Gobbe di Selvaromana (quota ca.1.940mt) dove finalmente il sentiero diviene comodo, evidente e segnato (segnavia CAI rosso-giallo-rosso n.4 oppure bianco-rosso G2).

PictographWaypoint Altitude 6,002 ft
Photo ofGobbe di Selvaromana Photo ofGobbe di Selvaromana Photo ofGobbe di Selvaromana

Gobbe di Selvaromana

Dalle Gobbe di Selvaromana si segue il sentiero G2 in direzione Linaro che scende prima la comoda gobba verso est per immergersi nel fitto bosco di faggi e perdere quota rapidamente

PictographWaypoint Altitude 4,394 ft
Photo ofsentiero G2 discesa sottobosco Photo ofsentiero G2 discesa sottobosco Photo ofsentiero G2 discesa sottobosco

sentiero G2 discesa sottobosco

Il sentiero si immerge nel fitto bosco di faggi e perdere quota rapidamente verso nord per tornanti contornati da rocce e grotte. Dai 1.800mt delle Gobbe si scende in meno di 1km a quota di 946mt sul fondo valle delle Tre Grotte

PictographIntersection Altitude 3,229 ft
Photo ofcarrareccia del Vallone delle Tre Grotte Photo ofcarrareccia del Vallone delle Tre Grotte Photo ofcarrareccia del Vallone delle Tre Grotte

carrareccia del Vallone delle Tre Grotte

Dai 1.800mt delle Gobbe si scende in meno di 1km a quota di 946mt sul fondo valle delle Tre Grotte dove si recupera la comoda carrareccia in prossimità di un crocevia con fontanile e centralina idroelettrica.

PictographFountain Altitude 2,758 ft
Photo ofsentiero G2 nella valle dell'Avello Photo ofsentiero G2 nella valle dell'Avello Photo ofsentiero G2 nella valle dell'Avello

sentiero G2 nella valle dell'Avello

Si prosegue ora sempre in discesa più appoggiata su comoda carrareccia panoramica che percorre il lato sinistro orografico della Valle dell’Avello. Si superano alcune gallerie tra le quali è presente una bella fontanella di acqua fresca

PictographWaypoint Altitude 2,569 ft
Photo ofrientro a Pennapiedimonte Photo ofrientro a Pennapiedimonte Photo ofrientro a Pennapiedimonte

rientro a Pennapiedimonte

seguendo la strada si passano altre gallerie e si giunge rapidamente a Pennapiedimonte e al punto di partenza dell’anello

Comments  (7)

  • Photo of Er Biondo
    Er Biondo Jul 12, 2022

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    Forse una delle più grandiose avventure fatte col mio amico Fabietto, zone meravigliose e selvagge al 100%. Esperienze rare che rimangono nel cuore per la difficoltà nell'orientamento ma anche per l'emozione di dormire a 2.000mt all'addiaccio andando alla scoperta di posti dimenticati ma davvero suggestivi. Percorso eccezionale abbastanza difficile, non per tutti

  • Photo of Barbara.Vit
    Barbara.Vit Jul 13, 2022

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    Un percorso davvero impegnativo soprattutto a causa della fitta vegetazione davvero fastidiosa e ingombrante, in certi punti non si passa proprio, torna comodo avere con se un macete o una sega. L'ambiente però è davvero magnifico e superbo, un vero tuffo nel selvaggio

  • Photo of Fabri Pasca
    Fabri Pasca Jul 19, 2022

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    Anello pazzesco!!! Davvero un museo d'alta quota, districarsi tra i pini mughi è dura, occhio ad orientarsi bene ma la soddisfazione è davvero tanta

  • Photo of 82paolo
    82paolo Jul 19, 2022

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    Percorso decisamente intenso di fatica ed emozioni! Però panorami e luoghi che riempiono gli occhi di bellezza

  • Photo of Fanta.F
    Fanta.F Jul 19, 2022

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    Bella traccia

  • Photo of Antonio.BTT
    Antonio.BTT Jul 19, 2022

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    Tosto, senza pernotto è difficile davvero chiudere l'anello in giornata. Forse il punto migliore per pernottare è lo stazzo del Faggio o le tre Grotte, queste ultime regalano panorami senza eguali, svegliarsi con la vista sulla valle che scende fino al mar Adriatico è davvero emozionante!

  • Photo of A.Manzo
    A.Manzo Jul 21, 2022

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    Percorso molto molto interessante. Nel tratto sommitale il sentiero è completamente in disuso e difficile da seguire, le indicazioni di Fabio sui punti di riferimento tornano molto utili, il tratto più delicato è la salita tra i pini mughi nel tratto che va dallo sperone roccioso alle tre grotte, li praticamente il sentiero va inventato trovando il miglior passaggio nella vegetazione. La zona però è magnifica, sarebbe bello se questo sentiero fosse maggiormente manutenuto dall'ente parco

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