Bomerano Furore San Lazzaro
near Bomerano, Campania (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Il nome Abu Tabela è già abbastanza singolare e, nella sua peculiarità, sviscera storie di guerra, di temerarietà e anche di conquista. Abu Tabela era infatti l’appellativo di Paolo Avitabile, un agerolese compianto per la sua illustre carriera nell’esercito per conto del Regno delle Due Sicilie. Combatté dapprima al fianco del re di Napoli Gioacchino Murat poi in Oriente, in Persia, dove diventò generale delle truppe Peshawar. Lì gli venne dato il soprannome di Abu Tabela che, peraltro, è ancora molto diffuso in quelle zone. Il valore singolare della storia di Abu Tabela non deriva, però, solo da questo appellativo.
Agerola, infatti, faceva parte della provincia di Salerno (“Principato di Citra”), ma quando Abu Tabela tornò in patria nel 1844 la separò da tale principato per annetterla alla provincia di Napoli rendendola cittadina montana, ovvero un comune autonomo dal territorio di Amalfi. Oltre ad essere stato il creatore della razza bovina Agerolese.
Waypoints
Torre a mare Praiano
La Torre a Mare, conosciuta anche come la Torre Assiola, venne costruita nel 1270 ed ha una struttura cilindrica a base scarpata. La Torre è stata usata durante le guerre come vedetta per avvertire gli abitanti dei pericoli. Dopo molti restauri oggi si trova in buone condizioni.
Grotte S Barbara
Poco lontano dal centro abitato, in una cavità naturale fu costruita, in un momento non ben precisabile, ma sicuramente anteriore al 1800, una piccola chiesa, ormai allo stato di quasi totale crollo, preceduta da un atrio a pianta quadrata, sotto il quale fu ricavata una cisterna, dove veniva raccolta anche l’acqua proveniente da una sorgente presente in grotta. La copertura a volta a sesto rialzato del vano d’ingresso (l’unico ancora leggibile architettonicamente) presenta tracce di decorazione pittorica; la struttura è a tre navate, absidata, con chiari interventi strutturali nel XIX secolo (costruzione di un muro davanti alle absidi). La decorazione pittorica, meglio conservata, presenta una Madonna con Bambino tra due monaci, inserita tra due colonne con capitelli corinzi che sostengono una struttura architettonica a timpano. A destra dell’entrata un campanile a pianta quadrata completava il complesso religioso. La grotta sottostante la chiesa contiene resti di pitture non più leggibili, ma forse dovette costituire il primo insediamento cultuale.
Chiesa di San Giacomo
La chiesa di San Giacomo Apostolo sorge nella località Santo Jato, su di un terrazzamento ed è preceduta da un sagrato. La facciata, dipinta in grigio e bianco, si presenta con una parte inferiore tripartita tramite paraste con capitelli che sorreggono il cornicione: al centro è posto il portale d'ingresso principale, sormontato da una maiolica decorata con la figura di san Giacomo, mentre un altro portale è posto sul lato destro; a sinistra, il vano della porta è segnato da una decorazione in stucco, riproducente un finto portale. La parte superiore della facciata si innalza solamente nella zona centrale e di sinistra: in particolare la parte centrale è a capanna, con una finestra ogivale, delimitata da paraste e decorata con stucchi, mentre la parte sinistra corrisponde alla canonica. Internamente si presenta con una pianta basilicale, senza transetto. Superato l'ingresso si accede ad un esonartece a tre campate, una volta probabilmente aperto e poi inglobato nella chiesa a seguito dei lavori del 1858: viene infatti descritto in una visita del vescovo Francesco Maiorsini del 1872; sulla sinistra dell'esonartece, una scala in muratura conduce alla canonica. La chiesa è suddivisa in tre navate tramite archi a tutto sesto che poggiano su sottili colonne in marmo: sopra le colonne, nello spazio tra un arco e un altro, sono poste delle lesene con capitelli compositi che sorreggono una trabeazione. La navata centrale presenta un tetto piano, decorato con una tela, mentre le due laterali hanno una volta a crociera suddivisa in quattro campate. Una quarta navata è posta in modo longitudinale rispetto alle altre, suddivisa in tre campate, di cui quella centrale corrisponde alla base del campanile, nella quale è stata ricavata la cantoria caratterizzata da una balaustra con colonnine. Le navate laterali presentano, nei pressi della terza campata, una cappella con volta a botte lunettata e altare in marmo; nell'ultima campata della navata di destra è presente l'ingresso della sacrestia, la quale ha una forma rettangolare con volta a botte lunettata e un'abside nella parete sinistra. La zona del presbiterio è rialzata tramite un gradino rispetto al resto dell'aula liturgica e recintata da una balaustra: in origine aveva tra absidi a calotta estradossate, poi murate e visibili solo esternamente. Sono stati ricavati tre altari, di cui due laterali, con altari in marmo sormontati da un dipinto, e uno centrale, quello maggiore, con altare preconciliare in marmo sul quale si staglia un crocifisso: un nuovo altare è stato posto fuori la balaustra e seguito dei lavori di restauro di fine XX secolo; l'ambone in legno con il decoro di un'aquila è stato aggiunto nel 2005. La pavimentazione è in ceramica di colore verde e rosa, disposta a motivi geometrici. Al di sotto dell'area absidale della navata destra è presente un locale, a cui si accedeva tramite delle scalinate chiuse da lastre tombali, adibito ad ossario: questo era stato diviso in tre zone tramite tre muri di tompagnatura e i vani riservati rispettivamente alla sepoltura dei parroci e di due famiglie gentilizie[2]. Riportato allo stato originario, questo ambiente doveva essere una cappella rupestre risalente all'XI secolo, dotato di un ingresso autonomo di cui però si ignora la posizione: tale cappella venne sicuramente rimaneggiata sia durante i lavori di costruzione che durante i restauri del XIX secolo della chiesa sovrastante. Si tratta di una struttura a navata unica con abside semicircolare nella parte orientale: la volta è a crociera con archi a sesto acuto, suddivisa in cinque campate; due plutei in pietra dividono il presbiterio dal resto della cappella. Al suo interno sono stati ritrovati affreschi in stile bizantino, risalenti al XIV secolo: i meglio conservati, posti nella zona del presbiterio e dell'abside, raffigurano la Maddalena, Santa Caterina e Santa Margherita e risultano non essere stati ritoccati nel corso degli anni. Di altri affreschi si riconoscono solamente le sagome, in quanto hanno perso il colore. Il campanile, intonacato in fasce grigie e bianche, è situato al centro del corpo della chiesa ed è caratterizzato da tre livelli: i primi due sono a base quadrata, nelle quali si aprono delle monofore, con l'aggiunta di un orologio al secondo livello, mentre il terzo livello è circolare, con otto monofore; la parte sommitale è a pinnacolo, a forma di bulbo schiacciato, rivestita di maioliche policrome.
Panorama
Questa chiesa veniva individuata nella documentazione d’epoca anche come Chiesa di S. Agnelo (= Angelo); presenta tre navate, divise da archi a sesto acuto poggianti su colonne senza basi e con capitelli a cono. La navata centrale è coperta da un soffitto piano, mentre le laterali da volte a crociera a sesto acuto. Sulle pareti laterali si aprono finestre trilobate di chiara impronta settecentesca; la parete di fondo dell’edificio è triabsidata. Il campanile, che precede la chiesa, è decorato da monofore su ogni registro e termina con una piccola cupola a calotta
Cascata
Canyon Orrido di Pino timelapse – Agerola Amalfi Coast Vento, Acqua, Fuoco..hanno disegnato questa Terra: Il profondo Vallone che scende fino al fiordo di Furore, percorso dal Fiume Schiato, dal suo lavoro perpetuo, dall’inesorabile traccia degli anni che disegnano e rendono unico questo grande Canyon. Il vallone di Furore è uno dei più pittoreschi fiordi d’Italia; qui si può ammirare un paesaggio meraviglioso e numerose gole che tagliano l’enorme massa montagnosa che precipita a mare. Esso rappresentò un porto naturale, nel quale si svolsero fiorenti traffici e forme di attività come quelle delle cartiere e dei mulini, alimentati dal fiume Schiato che scende dai Monti Lattari, dalla meravigliosa Agerola, ricca di sentieri storie e tradizioni.
Cascata
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Comments (1)
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Grazie per le conferme che mi date, appena possibile lo rifarò.