Blera. Cava Buia - Necropoli della Lega - Necropoli Pian del Vescovo - Grotta Porcina - Petrolo - Necropoli del Terrone

Blera e la sua area circostante offrono un tal numero di cose da visitare che non basta una sola escursione e come in questo caso per raggrupparne il maggior numero di quelle che si trovano nella parte nord/est è stato necesssario aumentare il numero dei chilometri e mettere in conto che sarebbero occorse numerose ore per visitarle, apprezzarne il dettaglio e fotografarle al meglio delle nostre possibilità.

L'antica città etrusca e prima ancora della tarda Età del bronzo, nasce su di uno sperone tufaceo generato dal vicino e più antico vulcano del Lazio, il Cimino, è contornato da ben due torrenti, il Biedano e Rio Canale.
Le comunità umane di cultura etrusca si insediarono tra VIII e VII secolo a.C. come testimoniano le scoperte avvenute nelle numerose necropoli che la circondano.
L' importanza che assunse Blera in età arcaica è dovuta alla sua posizione, infatti fu un crocevia tra le città costiere che la dominarono (Tarquinia e Cerveteri) e le città interne come Norchia, Tuscania, Castel d'Asso, Volsinii e Veio. In età Repubblicana era attraversata dalla via Clodia, i cui resti si incontrano durante l'escursione, mentre con la caduta dell'Impero ne seguì il processo di ridimensionamento, lo stesso che ebbero numerose città italiane, subì assedi e distruzioni durante le invasioni barbariche, passò in diverse mani sino al 1400 quando oramai in declino passò nelle mani della Chiesa.
Soltanto sul finire dell'800 tornò a suscitare il fascino sugli studiosi Romantici appassionati della cultura etrusca e con l'inizio del '900 partirono anche gli studi sistematici che via via avrebbero ridato lustro alla cittadina.

L'escursione
Livello di difficoltà moderato, si cammina sempre su sentieri segnati, i luoghi sono sempre contraddistinti da pannelli informativi.
Si presterà attenzione:
1) Nelle vie cave per il costante problema delle frane e caduta massi.
2) Alla presenza di cani al seguito di greggi nell'attraversamento della tenuta agricola lungo il sentiero per la Grotta Porcina.
3) Alla possibilità di incontrare serpenti nelle stagioni calde, soprattutto tra le roccie o tra l'erba alta.
4) Alla presenza di ortiche, rovi e altri arbusti che chi ama curiosare ovunque.
5) Al punto attrezzato per il colombario sulla Necropoli del Martrerello, questo si trova su terreno ripido e scosceso.

Detto questo, si parcheggia nell'ampia Piazza Regina della Pace. Si scende tra ipogei e rimesse abbandonate sin sotto il Ponte di Via Monteromano a visitare il Ponte del Diavolo (ponte Romano del I sec.a.C.) sul Biedano, per poi risalire sul lato opposto lungo un tratto dell'antica via Clodia.
Superata un'affascinate via Cava si arriva al punto panoramico della Vincella del Drago. Le numerose cave trasformate in rimesse conducono sino alla via Monteromano dove per necessità si attraversa un pericoloso tratto asfaltato. Dalla via di Agri ci si immette nella misteriosa Cava Buia. I cartelli di divieto tutelano in qualche modo le responsabilità comunali sulla possibilità effettiva che qualche masso cadendo possa colpire lo sfortunato pellegrino, infatti lo stato della Cava Buia non è dei migliori, alcuni tratti sono franati e bisogna prestare attenzione. Ipogei, tombe, stazzi pastorali colpiscono l'attenzione, il tutto è stato rimescolato dai secoli come nel medioevo che ha come principio quello di riutilizzare per necessità ciò che gli avi hanno costruito a fini funerari, il tempo e l'abbandono poi, lasciando spazio alla famelica natura hanno preservato nascosto e a volte modificato queste bellezze che oggi apprezziamo.
Al termine della Cava Buia si raggiunge il punto di attraversamento sul Biedano. Una chiusa forma una pittoresca cascata mentre poco oltre uno straordinario colombario lascia senza parole il singolo visitatore.
Il piccolo borgo medioevale ai piedi di Blera testimonia l'importanza del presidio sulla via commerciale che passava in questo tratto. Una chiesetta, un ponte e una torretta sbarravano o accoglievano i viandanti in base alle loro intenzioni.
Il sentiero scivola veloce accanto al Biedano, sulla parete di destra numerosi ipogei testimoniano la grandezza che aveva raggiunto la città in epoca etrusca. Ci troviamo sul sentiero della Necropoli della Lega che attraverso una nuova via Cava raggiunge la SP142, poco prima di questa, sulla destra un anonimo sentierino ci riporta ad attraversare il Biedano su di un' altra chiusa. Un piccolo passetto esposto e poi delle scalette in tufo ci permettono di risalire sullo sperone opposto nella zona detta del Petrolo, ovvero l'antico borgo etrusco di Blera. Sul punto di confluenza tra il Rio Canale e il Biedano sorgeva la grandissima Necropoli del Pian del Vescovo. E' possibile entrare ed uscire dalle tombe ma attenzione ai serpenti in primavera/estate!
Continuando sul sentiero lussureggiante accanto al Biedano si arriva alla fine dello sperone lavico e dopo un breve e verde prato, sulla sommità della collina si apre il panorama sul mondo etrusco del Nord del Lazio! Campi coltivati, pascoli, boschi di quercie caratterizzano questo paesaggio.
Lungo la carrareccia si arriva a superare una grande Azienda Agricola, attenzione ai cani, sono buoni (ma abbiamo chiesto prima al mezz'adro se potessero esserci problemi). Più avanti lungo il sentiero si attraversa il torrente Grignano e iniziano i colli lavici, blocchi di pietra porosa e dura sulla quale una fitta macchia di arbusti ne copre in parte la lucentezza. Si raggiunge in questo ambiente il meraviglioso punto archeologico detto della "Grotta Porcina", qui abili mani vennero sacrificate per realizzare il funebre abitato arcaico. Si rimane di stucco nel visitare gli inerni che in eopcche successive lasciarono spazio al meno nobile uso di ricovero di maiali.
Si torna indietro questa volta costeggiando il lato opposto del Pian del Vescovo. I pascoli che si osservano potrebbero benissimo far parte del corredo paesaggistico ereditato dai pittori del '700.
Di nuovo compare il borgo di Blera all'orizzonte mentre mura etrusche ci conducono a chiudere l'anello sul Ponte del Pian del Vescovo. Saliamo ora sul Petrolo, qui non dimenticate di passare per il punto panoramico.
L'altipiano ci porta alle di nuovo a Blera, tra campi coltivati e un lungo muro che termina nella porta settentrionale della cittadina. Dopo averla attraversata tutta è giunta l'ora di raggiungere le Necropoli ad Est di Blera. Si costeggia ora il Fosso Canale che purtroppo ospita il maleodorante depuratore del paese, questo fà da contrasto alle numerose tombe che si incontrano sul sentiero e che si possono scorgere sulle pareti più lontane.
La Necropoli del Terrone conduce a quella delle Tombe a Casetta dove si trova la famosa e ristrutturata Grotta Penta. Chiusa al pubblico per preservarne i decori è osservabile solo dalla porta metallica che la protegge.
Sul lato opposto si sale sulla Necropoli del Marterello. Anche quì prezioso punto panoramico ma a farla da padrone sarà l'indescrivibile bellezza del Colombario diruto. Semi franato, di difficile accesso e se non fosse per i cartelli indicativi anche complicato da trovare risulta la ciliegina sulla torta di un'escursione lunga e meravigliosa.
Dopo aver fatto visita a ciò che resta del Mausoleo Romano, in una luce calda e tiepida dell'imminente sera non rimane che seguire il sentierello che scende attraverso tombe e ipogei sino alle porte di Blera.
L'escursione si conclude senza più sapere che ore sono ne tantomeno quanti chilometri sono stati percorsi perchè il tutto è sommerso da una senzazione di totale appagamento.