Barrea - Lago vivo
near Barrea, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
In breve: K4 - K6
Data: 29 Gennaio
Parcheggiamo l’auto lungo la ss83 Marsicana e cominciamo il percorso non dal K6, ma dal K4. Abbiamo già fatto questo percorso ad anello in autunno, a Novembre, ma al contrario, cominciando dal K6 e consigliamo vivamente d’iniziare dal K4 dopo quest’esperienza.
Non c’è una vera e propria indicazione per l’inizio del percorso, ma ci aiutiamo con la mappa offline. Ricongiunti al sentiero, che non è difficile da trovare, notiamo che inizialmente il tratto è ghiacciato e lo percorriamo tangenzialmente per evitare di scivolare. Salendo cominciano ad aumentare i tratti innevati e diminuiscono quelli ghiacciati. In alto sulla destra notiamo anche un branco di cervi. Salendo ancora, la neve aumenta sempre più, ma anche solo con gli scarponi da trekking si percorre facilmente il sentiero. Il dislivello in salita è distribuito meglio sul K4 che sul K6. Si comincia a vedere il lago della Montagna Spaccata sulla sinistra, anche se, a dire la verità, è molto più bello d’autunno. Vi è un punto, poco prima di entrare nella faggeta, dove la neve è più alta e si affonda leggermente. La faggeta è piena di segnali CAI e anche con la neve è impossibile perdersi. Non perdetevi la Terrazza che affaccia a strapiombo sul Rio Torto, che si raggiunge lasciando per pochi metri il sentiero. È un fantastico spot fotografico, le foto lì sono d’obbligo. Continuiamo spediti verso il famoso Lago vivo. Quando comincia la discesa per l’altopiano abbiamo un po’ di difficoltà, perché la neve qui è davvero alta e, come già detto, avevamo solo le scarpe da trekking (e ovviamente pantalone e giacca impermeabili). Un volta scesi, lo stesso discorso vale per la vallata, dove si affonda moltissimo, ma con un po’ di fatica superiamo anche questo tratto. Il Lago Vivo purtroppo vivo non era, si poteva osservare giusto il perimetro. Anche qui le foto sono d’obbligo ai piedi della cima del monte Petroso. Ci addentriamo di nuovo verso la faggeta, dove comincia la discesa. La pendenza qui è maggiore, c’è neve e bisogna fare attenzione a non scivolare, ma alla fine si scende tranquillamente e anche velocemente. Alla fine della discesa non perdetevi il piccolo rio che scende a valle. Da qui ci congiungiamo al K6 e proseguiamo verso la ss83 per chiudere l’anello.
Consigliato!
Data: 29 Gennaio
Parcheggiamo l’auto lungo la ss83 Marsicana e cominciamo il percorso non dal K6, ma dal K4. Abbiamo già fatto questo percorso ad anello in autunno, a Novembre, ma al contrario, cominciando dal K6 e consigliamo vivamente d’iniziare dal K4 dopo quest’esperienza.
Non c’è una vera e propria indicazione per l’inizio del percorso, ma ci aiutiamo con la mappa offline. Ricongiunti al sentiero, che non è difficile da trovare, notiamo che inizialmente il tratto è ghiacciato e lo percorriamo tangenzialmente per evitare di scivolare. Salendo cominciano ad aumentare i tratti innevati e diminuiscono quelli ghiacciati. In alto sulla destra notiamo anche un branco di cervi. Salendo ancora, la neve aumenta sempre più, ma anche solo con gli scarponi da trekking si percorre facilmente il sentiero. Il dislivello in salita è distribuito meglio sul K4 che sul K6. Si comincia a vedere il lago della Montagna Spaccata sulla sinistra, anche se, a dire la verità, è molto più bello d’autunno. Vi è un punto, poco prima di entrare nella faggeta, dove la neve è più alta e si affonda leggermente. La faggeta è piena di segnali CAI e anche con la neve è impossibile perdersi. Non perdetevi la Terrazza che affaccia a strapiombo sul Rio Torto, che si raggiunge lasciando per pochi metri il sentiero. È un fantastico spot fotografico, le foto lì sono d’obbligo. Continuiamo spediti verso il famoso Lago vivo. Quando comincia la discesa per l’altopiano abbiamo un po’ di difficoltà, perché la neve qui è davvero alta e, come già detto, avevamo solo le scarpe da trekking (e ovviamente pantalone e giacca impermeabili). Un volta scesi, lo stesso discorso vale per la vallata, dove si affonda moltissimo, ma con un po’ di fatica superiamo anche questo tratto. Il Lago Vivo purtroppo vivo non era, si poteva osservare giusto il perimetro. Anche qui le foto sono d’obbligo ai piedi della cima del monte Petroso. Ci addentriamo di nuovo verso la faggeta, dove comincia la discesa. La pendenza qui è maggiore, c’è neve e bisogna fare attenzione a non scivolare, ma alla fine si scende tranquillamente e anche velocemente. Alla fine della discesa non perdetevi il piccolo rio che scende a valle. Da qui ci congiungiamo al K6 e proseguiamo verso la ss83 per chiudere l’anello.
Consigliato!
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