Barrea (1.140m)-Lago Vivo (1.600m)-Vallelunga (1.850m)-Terrazza del Rio Torto (1.610m)
near Barrea, Abruzzo (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
Percorso ad anello, con solo un brevissimo tratto del sentiero CAI K5, sovrapposto al ritorno. Al momento di questa registrazione è stato fatto in primavera ma con neve abbondante dopo i 1400 m, quindi bisogna fare attenzione perché se all'ingresso del sentiero non c'è neve o ce n'è poca bisogna fare i conti poi salendo di quota che si può trovare una coltre di neve molto spessa. Sembra quasi scontato ma parecchi non ci pensano, e quindi c'è bisogno delle ciaspole come in questa registrazione, perché dopo i 1700 m, c'erano intorno al metro e mezzo di neve ma con le ciaspole si camminava molto tranquillamente. Ovviamente è più dura avanzare con la neve ma arrivati a località "Selva bella" alla fine del CAI K5 a quota 1.850m, dove c'è la visuale su "Vallelunga", veramente un panorama mozzafiato. Lungo il percorso ci sono un paio di fontane, una però proprio all'inizio del percorso, dove si può riempire la borraccia, e una nei pressi di "Lago vivo", dove a volte non c'è un uscita di acqua molto abbondante quando fa un molto freddo, perché si potrebbe ghiacciare e uscirebbe un filino di acqua ma comunque sempre nella fattibilità di poter riempire la borraccia. Si parcheggia l’auto lungo la Strada Statale Marsicana 83, purtroppo non ci sono ampi parcheggi ma se non si vuole parcheggiare sulla strada statale dove ci sono un paio di piccole zone di sosta, si può percorrere in auto l'inizio del sentiero K6 e poco dopo c'è un piccolo parcheggio, però anche se il tratto è breve la strada è molto sconnessa. Poi comunque il percorso l'ho registrato con neve in quota, e non ho seguito proprio al metro il percorso, perché con le ciaspole e senza percorso battuto, sono andato alcuni metri fuori dal sentiero preciso che risulta in cartina, e poi quando sono sceso wikiloc un paio di volte ha perso il segnale, quindi risulta dritto in un paio di punti, ma comunque il sentiero dell'andata K5 è anche quello del ritorno ovviamente.
Sono partito con il sentiero CAI K6, preferendo il classico senso antiorario al senso orario (che parte invece col K4), e imboccata la mulattiera sconnessa si arriva brevissimamente al parcheggio che dicevo prima dove parte il vero itinerario. Continuando sul CAI K6 ad un certo punto c'è un bivio, e bisogna lasciare il K6 che continua a destra verso il K4 che sale a sinistra. Ovviamente tutto segnato nei waypoint. Si continua a salire in maniera abbastanza continua non particolarmente impegnativa, però diciamo che bisogna un minimo essere allenati altrimenti si fa veramente fatica. Si sale, nella bella faggeta, quindi, verso il "Valico del Buon Passo", dove c'è un'effigie della Madonna delle Grazie, messa a protezione dei viandanti. Continuando sempre in faggeta, si arriva improvvisamente alla fine di quest'ultima, con una zona aperta spettacolare che affaccia sul "Lago Vivo" (1.591m). Il nome di questo lago deriva dalla sua stagionalità che ne muta la forma. In inverno la superficie dell’acqua è ghiacciata e coperta spesso di neve, e d'estate è asciutto e secco. Da qui improvvisamente si ha una vista veramente molto bella, partendo da destra Monte Jamiccio (2070 m), Monte Petroso (2.249 m) Monte Altare (2.174 m) e Cima Lago vivo (1.963 m), ho messo nelle foto i nomi sulle cime quindi facilmente distinguibili. Poco dopo "Lago vivo" tenendosi sulla sinistra c'è "Fonte degli uccelli", dove ci si può riempire la borraccia. Ho notato che parecchie cartine del parco non la riportano, quindi per questo, anche in questo caso, controllare i waypoint, dove comunque l'ho segnalata. Da qui si sale nel punto forse più impegnativo non particolarmente lungo ma un po' più ripido quindi soprattutto se fatto con ciaspole neve come in questo caso è molto faticoso. Salendo sempre seguendo i segnali abbastanza visibili, bisogna però fare attenzione, perché se si fa appunto in periodo di neve,in una ciaspolata, l'altezza della neve potrebbe ricoprirli e quindi bisogna orientarsi con cartina o altrimenti tramite le mappe off-line di wikiloc, se non si è aperta prima OpenStreetMap nel punto in cui prendevano i telefoni. Ad un certo punto si arriva a un bivio dove appunto tramite tabella si può scegliere se continuare sul CAI K4 per completare l'anello, oppure se fare un breve tratto di CAI K5 per andare al punto panoramico su "Vallelunga", e per me ne vale veramente la pena. Arrivati su, in località "Selva bella" col brevissimo tratto di K5 si ha una visuale meravigliosa di questa valle, circondata da parte delle Mainarde, come si può vedere dalle foto che ho fatto, nonché i monti che circondano il lago di Barrea verso est e addirittura anche il Matese nelle giornate serene. Queste sono le cose che ne ripaga la fatica fatta. Qui se si dovesse fare con neve, consiglio crema solare e occhiali da sole, perché soprattutto questi ultimi evitano di spaccarsi veramente gli occhi. Da qui si riscende il brevissimo tratto del CAI K5, si ritorna al bivio con il CAI K4, incrociato all'andata, e si prosegue verso destra lungo appunto quest'ultimo. Dopo una piacevole discesa in una faggeta davvero molto bella, si arriva senza particolari difficoltà, perché ormai è tutto in discesa, verso "Terrazza del Rio torto". Qui c'è una visuale altrettanto spettacolare come si può vedere sempre dai waypoint dalle foto che ho messo, con i nomi delle vette. Bisogna fare attenzione se si hanno bambini o animali al seguito perché l'altezza è notevole. Questa terrazza, teoricamente è fuori sentiero e non si potrebbe fare, ma in realtà il sentiero è distante 20 metri quindi fondamentalmente non penso che sia così grave il fatto di affacciarsi su di essa. Si riprende quindi il CAI K4, e quindi sempre con una piacevole discesa ci si avvia verso la conclusione dell'anello, verso la parte finale dopo aver attraversato una faggeta nella zona aperta ci sono diverse tracce di sentiero, ma fondamentalmente portano sempre nello stesso K4. Qui bisogna stare attenti perché è abbastanza sconnessa la mulattiera anche se fondamentalmente molto comoda, ma la fatica di fine percorso è spesso beffarda, da qui si può notare sulla destra il "Lago della montagna spaccata" (1.066 m). Arrivati verso la strada statale, c'è poi da farsi un tratto verso sinistra di circa 200 metri per la piazzola nei pressi del sentiero, altrimenti circa 400 metri per arrivare proprio all'imbocco del sentiero stesso se si è parcheggiato ad esempio nel parcheggio all'interno del CAI K6.
Sono partito con il sentiero CAI K6, preferendo il classico senso antiorario al senso orario (che parte invece col K4), e imboccata la mulattiera sconnessa si arriva brevissimamente al parcheggio che dicevo prima dove parte il vero itinerario. Continuando sul CAI K6 ad un certo punto c'è un bivio, e bisogna lasciare il K6 che continua a destra verso il K4 che sale a sinistra. Ovviamente tutto segnato nei waypoint. Si continua a salire in maniera abbastanza continua non particolarmente impegnativa, però diciamo che bisogna un minimo essere allenati altrimenti si fa veramente fatica. Si sale, nella bella faggeta, quindi, verso il "Valico del Buon Passo", dove c'è un'effigie della Madonna delle Grazie, messa a protezione dei viandanti. Continuando sempre in faggeta, si arriva improvvisamente alla fine di quest'ultima, con una zona aperta spettacolare che affaccia sul "Lago Vivo" (1.591m). Il nome di questo lago deriva dalla sua stagionalità che ne muta la forma. In inverno la superficie dell’acqua è ghiacciata e coperta spesso di neve, e d'estate è asciutto e secco. Da qui improvvisamente si ha una vista veramente molto bella, partendo da destra Monte Jamiccio (2070 m), Monte Petroso (2.249 m) Monte Altare (2.174 m) e Cima Lago vivo (1.963 m), ho messo nelle foto i nomi sulle cime quindi facilmente distinguibili. Poco dopo "Lago vivo" tenendosi sulla sinistra c'è "Fonte degli uccelli", dove ci si può riempire la borraccia. Ho notato che parecchie cartine del parco non la riportano, quindi per questo, anche in questo caso, controllare i waypoint, dove comunque l'ho segnalata. Da qui si sale nel punto forse più impegnativo non particolarmente lungo ma un po' più ripido quindi soprattutto se fatto con ciaspole neve come in questo caso è molto faticoso. Salendo sempre seguendo i segnali abbastanza visibili, bisogna però fare attenzione, perché se si fa appunto in periodo di neve,in una ciaspolata, l'altezza della neve potrebbe ricoprirli e quindi bisogna orientarsi con cartina o altrimenti tramite le mappe off-line di wikiloc, se non si è aperta prima OpenStreetMap nel punto in cui prendevano i telefoni. Ad un certo punto si arriva a un bivio dove appunto tramite tabella si può scegliere se continuare sul CAI K4 per completare l'anello, oppure se fare un breve tratto di CAI K5 per andare al punto panoramico su "Vallelunga", e per me ne vale veramente la pena. Arrivati su, in località "Selva bella" col brevissimo tratto di K5 si ha una visuale meravigliosa di questa valle, circondata da parte delle Mainarde, come si può vedere dalle foto che ho fatto, nonché i monti che circondano il lago di Barrea verso est e addirittura anche il Matese nelle giornate serene. Queste sono le cose che ne ripaga la fatica fatta. Qui se si dovesse fare con neve, consiglio crema solare e occhiali da sole, perché soprattutto questi ultimi evitano di spaccarsi veramente gli occhi. Da qui si riscende il brevissimo tratto del CAI K5, si ritorna al bivio con il CAI K4, incrociato all'andata, e si prosegue verso destra lungo appunto quest'ultimo. Dopo una piacevole discesa in una faggeta davvero molto bella, si arriva senza particolari difficoltà, perché ormai è tutto in discesa, verso "Terrazza del Rio torto". Qui c'è una visuale altrettanto spettacolare come si può vedere sempre dai waypoint dalle foto che ho messo, con i nomi delle vette. Bisogna fare attenzione se si hanno bambini o animali al seguito perché l'altezza è notevole. Questa terrazza, teoricamente è fuori sentiero e non si potrebbe fare, ma in realtà il sentiero è distante 20 metri quindi fondamentalmente non penso che sia così grave il fatto di affacciarsi su di essa. Si riprende quindi il CAI K4, e quindi sempre con una piacevole discesa ci si avvia verso la conclusione dell'anello, verso la parte finale dopo aver attraversato una faggeta nella zona aperta ci sono diverse tracce di sentiero, ma fondamentalmente portano sempre nello stesso K4. Qui bisogna stare attenti perché è abbastanza sconnessa la mulattiera anche se fondamentalmente molto comoda, ma la fatica di fine percorso è spesso beffarda, da qui si può notare sulla destra il "Lago della montagna spaccata" (1.066 m). Arrivati verso la strada statale, c'è poi da farsi un tratto verso sinistra di circa 200 metri per la piazzola nei pressi del sentiero, altrimenti circa 400 metri per arrivare proprio all'imbocco del sentiero stesso se si è parcheggiato ad esempio nel parcheggio all'interno del CAI K6.
Waypoints
Comments (2)
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Facile ed interessante
I have followed this trail verified View more
Information
Easy to follow
Scenery
Moderate
Facile in estate ed interessante