GIORNO 1 - Baita Cuz - Rifugio San Nicolò - Rifugio Contrin
near Ciampie, Trentino-Alto Adige (Italia)
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Trail photos
Itinerary description
GIORNO 1
In breve: sentieri CAI 613 (Baita Cuz - loc. Sella Brunech)
sentiero CAI 613B Lino Pederiva attrezzato (loc. Sella Brunech - Rifugio San Nicolò) sentiero CAI 608 (Rifugio San Nicolò - Rifugio Contrin)
Si parte da Baita Cuz imboccando il sentiero CAI 613, che costeggia l’impianto di risalita che porta direttamente alla baita di El Zedron.
Infatti ci sarebbe anche la possibilità di prendere un doppio impianto di risalita partendo da Pozza di Fassa, che porta direttamente in quota.
Noi abbiamo preferito (nel giorno 0) pernottare a Baita Cuz e cominciare il nostro trekking di tre giorni da qui.
La pendenza da Baita Cuz è molto importante, ma in 30 mnt si arriva ad
El Zedron e da qui comincia il bellissimo percorso in cresta fino a Sas d’Adam (in circa 20 minuti), che offre una vista a 360º sulle Dolomiti, soprattutto su Sas Pordoi e Piz Boè. Questa parte di percorso è in cresta, ma ben tollerabile per chi soffre si vertigini.
Dopo un’oretta si raggiunge località Sella Brunech e s’imbocca il sentiero Lino Pederiva 613B, sentiero “attrezzato” (verso la fine del sentiero) e più esposto del percorso precedente. L’alternativa al 613B, per evitare i piccoli tratti del sentiero attrezzato, è sempre il sentiero 613 che attraversa Forcia Neigra.
La mia esperienza personale, soffrendo anche lievemente di vertigini, riguardo al sentiero attrezzato Lino Pederiva è stata positiva; i piccoli momenti di tensione li ho superati abbastanza agevolmente, ma mi sento di sconsigliare questo percorso a chi soffre davvero le altezze, perché, a parte il breve tratto attrezzato dove troverete 5 corde metalliche per agevolare il passaggio in alcuni punti del percorso particolarmente esposti, devo dire che ce ne sono altri ugualmente esposti senza corda. Si cammina quasi sempre in cresta e ci sono tratti in cui si sale molto e poi si scende e ci vuole quindi un piede sicuro, soprattutto per il terreno che è abbastanza scivoloso, ma comunque resta un sentiero fattibile perché ben tenuto. Alla fine, nonostante un po’ di paura, per me è stata la parte migliore del percorso di giornata!
Arriviamo poi al passo San Nicolò, dove s’incrocia anche il sentiero CAI 613 e si scende poi al rifugio per un nuovo sentiero (segnato nei waypoint) parallelo a quello vecchio, che adesso è inagibile.
Dopo aver pranzato al Rifugio San Nicolò, sotto il Col Ombert, si comincia a scendere per il sentiero CAI 608 destinazione Rifugio Contrin.
Qui si scende, passando dai 2349 m del rifugio San Nicolò ai 2016 m del Contrin. Bisogna fare sempre attenzione a non scivolare. Ci avviciniamo sempre più a quella che è la parte posteriore della Marmolada, che sovrasta il paesaggio con le sue cime, in particolare punta Penia. Abbiamo avuto anche la fortuna d’incrociare 3 camosci. Scendendo si arriva ad un ruscello e da qui bisogna proseguire per il RIFUGIO Contrin (non Malga Contrin) dove dormiremo. Il rifugio è incastonato fra le Dolomiti e c’è anche un’ottima vista sul Sassolungo, incornicato dai pini che circondano il rifugio, dove pascolano anche moltissime mucche. Nei dintorni è possibile fare anche brevi giri per godersi al meglio il luogo del Rifugio Contrin, un rifugio che offre sia una struttura per dormire in camerata (dove bisogna pagare 5€ a parte per la doccia calda) e un’altra per dormire in camere private. Buone cena e colazione. Bellissima escursione!
In breve: sentieri CAI 613 (Baita Cuz - loc. Sella Brunech)
sentiero CAI 613B Lino Pederiva attrezzato (loc. Sella Brunech - Rifugio San Nicolò) sentiero CAI 608 (Rifugio San Nicolò - Rifugio Contrin)
Si parte da Baita Cuz imboccando il sentiero CAI 613, che costeggia l’impianto di risalita che porta direttamente alla baita di El Zedron.
Infatti ci sarebbe anche la possibilità di prendere un doppio impianto di risalita partendo da Pozza di Fassa, che porta direttamente in quota.
Noi abbiamo preferito (nel giorno 0) pernottare a Baita Cuz e cominciare il nostro trekking di tre giorni da qui.
La pendenza da Baita Cuz è molto importante, ma in 30 mnt si arriva ad
El Zedron e da qui comincia il bellissimo percorso in cresta fino a Sas d’Adam (in circa 20 minuti), che offre una vista a 360º sulle Dolomiti, soprattutto su Sas Pordoi e Piz Boè. Questa parte di percorso è in cresta, ma ben tollerabile per chi soffre si vertigini.
Dopo un’oretta si raggiunge località Sella Brunech e s’imbocca il sentiero Lino Pederiva 613B, sentiero “attrezzato” (verso la fine del sentiero) e più esposto del percorso precedente. L’alternativa al 613B, per evitare i piccoli tratti del sentiero attrezzato, è sempre il sentiero 613 che attraversa Forcia Neigra.
La mia esperienza personale, soffrendo anche lievemente di vertigini, riguardo al sentiero attrezzato Lino Pederiva è stata positiva; i piccoli momenti di tensione li ho superati abbastanza agevolmente, ma mi sento di sconsigliare questo percorso a chi soffre davvero le altezze, perché, a parte il breve tratto attrezzato dove troverete 5 corde metalliche per agevolare il passaggio in alcuni punti del percorso particolarmente esposti, devo dire che ce ne sono altri ugualmente esposti senza corda. Si cammina quasi sempre in cresta e ci sono tratti in cui si sale molto e poi si scende e ci vuole quindi un piede sicuro, soprattutto per il terreno che è abbastanza scivoloso, ma comunque resta un sentiero fattibile perché ben tenuto. Alla fine, nonostante un po’ di paura, per me è stata la parte migliore del percorso di giornata!
Arriviamo poi al passo San Nicolò, dove s’incrocia anche il sentiero CAI 613 e si scende poi al rifugio per un nuovo sentiero (segnato nei waypoint) parallelo a quello vecchio, che adesso è inagibile.
Dopo aver pranzato al Rifugio San Nicolò, sotto il Col Ombert, si comincia a scendere per il sentiero CAI 608 destinazione Rifugio Contrin.
Qui si scende, passando dai 2349 m del rifugio San Nicolò ai 2016 m del Contrin. Bisogna fare sempre attenzione a non scivolare. Ci avviciniamo sempre più a quella che è la parte posteriore della Marmolada, che sovrasta il paesaggio con le sue cime, in particolare punta Penia. Abbiamo avuto anche la fortuna d’incrociare 3 camosci. Scendendo si arriva ad un ruscello e da qui bisogna proseguire per il RIFUGIO Contrin (non Malga Contrin) dove dormiremo. Il rifugio è incastonato fra le Dolomiti e c’è anche un’ottima vista sul Sassolungo, incornicato dai pini che circondano il rifugio, dove pascolano anche moltissime mucche. Nei dintorni è possibile fare anche brevi giri per godersi al meglio il luogo del Rifugio Contrin, un rifugio che offre sia una struttura per dormire in camerata (dove bisogna pagare 5€ a parte per la doccia calda) e un’altra per dormire in camere private. Buone cena e colazione. Bellissima escursione!
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